AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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Martedì 17 Febbraio 2004

                                                                                 MONTECATINI
                                                                               LA NAZIONE
LA STORIA Tutta colpa di una protesi dentaria: Sandra Cortesi non tollera sostanze metalliche

Cieca per un’allergia
di Virgilia Zarulli

PONTE BUGGIANESE
Improvvisamente ha cominciato ad accusare debolezza.
Era sempre più stanca e le bruciavano gli occhi.
Poi pian piano la vista è cominciata a calare fino a non vederci quasi più.
Ci sono voluti dieci anni per arrivare a capo di questa misteriosa malattia,
che poi tale non si è rivelata, perché la causa di tutto era la protesi dentaria
messa appunto dieci anni prima.
Anni pesanti tra dottori e ospedali in cui tutti si affannavano a trovare il perché
senza pensare che potesse derivare dai denti.
Quei denti chiamati in causa tante volte da Sandra Cortesi, la protagonista di
questa storia, che a tutti i medici ripeteva di avere la sensazione che tutto derivasse da quell’intervento a cui si era sottoposta a seguito di un’esportazione di un granuloma e dei denti in causa e poi l’istallazione di una protesi.
E intanto la vista continuava a diminuire. Finalmente, dopo innumerevoli radiografie e analisi da cui non risultava nulla, si è sottoposta a una prova allergologica ad alcune
sostanze metalliche. Il risultato è stato di un’incompatibilità al 100 per cento. Ecco spiegato tutto! La protesi infatti era in ceramica ma costruita su una struttura in metallo,
più precisamente nichel, a cui Sandra era risultata allergica.
Immediatamente si è tolta la protesi, che purtroppo contengono leghe metalliche e altre sostanze chimiche, alcune delle quali anche nocive come il mercurio.
Se n’è installata un’altra, con una struttura in platino, unico materiale che non le dà fastidio. Da subito è stata molto meglio. Si è sottoposta all’intervento con il laser e ora è tornata a vedere bene. E’ guarita anche da quel nervosismo cronico che l’aveva assalita, quell’ansia di non sapere il perché di ciò che ti sta succedendo. E adesso Sandra pensa agli altri. << Ho incontrato tantissime persone nei tanti centri di allergologia in cui sono stata, che sono lo specchio di una realtà in aumento >> Poi aggiunge: << purtroppo molte persone ancora sono all’oscuro dell’aspetto allergologico e si attiva a far luce sulla natura allergica di certi malesseri solo dopo altre diagnosi errate, con relative tac, ripetute analisi e farmaci, che si rivelano poi assolutamente inutili e quindi dannosi perché assunti senza motivo. Un adulto può comunque descrivere meglio strane sintomatologie e ha più probabilità di essere preso sul serio. Pensiamo invece ai bambini
quando denunciano malesseri all’apparenza immotivati che spesso vengono confusi con normali capricci. Quindi dopo dieci anni di ricerca, vorrei dire di fare attenzione e di non
lasciare come ultima ipotesi la possibilità che certi disturbi provengono da intolleranze o
allergie.