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Questo documento prova come le istituzioni, le aziende farmaceutiche e non, la massonica comunità scientifica falsificano documenti e situazioni in modo che le persone non possano essere informate e da farle cadere come vittime nei loro abusi e sopprusi solo per denaro.
https://t.me/c/1468936952/51981

Come sta succedendo per i vaccini, per le dichiarazioni false, i loro prestatori medici e istituzioni, per collusione e corruzione in falso scientifico e manipolazione spingendo in causa verso la morte, cosi e soprattutto anche nel dentale lo stesso.

La scienza di riferimento convenzionale è solo pura fantasia ideologica, arrogarsi e millantarsi gruppo scientifico per il solo gioco di potere e illudere delle proprie competenze mentre che non sono altro che dei poveri dementi cialtroni legati ai soliti poteri.
Per anni e anni lungo la mia professione ho raccolto documenti e dichiarazioni comprovanti la vera scienza sulla tossicità in particolare dei loro materiali, la famosa scheda di sicurezza di cui oggi per questioni di interesse dicono tutt'altro, falsa, che loro non sono a conoscenza.
Li porterò tutto alla pubblica attenzione e tutti davanti a giudici fin quando tutti pagheranno i loro malfatti.
Alcuni li ho già fatti chiudere.
Chi ne avesse il bisogno........ mi può anche contattare................ Rosario Muto
Guardate bene una delle tante interviste dove personaggi di libero pensiero parlano dei falsi dogmi dei giochi di potere per manipolare la società civile e farne vittime dei loro maledetti infausti poteri.

https://youtu.be/2wSede11S5o


Manuale di MEDICINE ALTERNATIVE BIOLOGICO NATURALI -
Manual of ALTERNATIVE MEDICINES

MATERIALI DENTALI o  DENTI TOSSICI

Schede dei materiali ceramici tossici

Un elenco completo di scheda di sicurezza (Material Safety Data Sheets) è disponibile qui:
http://avogadro.chem.iastate.edu/MSDS/.
ELIMINAZIONE effetti bioelettrici delle AMALGAMI e Protesi DENTALI

PROTESI SALUBRI

In Medicina Naturale esiste un semplice Protocollo che il dentista ed il paziente DEVONO utilizzare per la rimozione dell'amalgama. Farsi seguire da personale qualificato, autorizzato e convinto alla rimozione delle amalgami !
Rifiutare di andare da dentisti che sono contrari alla loro rimozione e/o che mettono in dubbio il concetto della tossicità delle amalgami, sono dentisti poco seri !
Ma il problema si pone anche per tutti gli altri metalli introdotti nella bocca o come protesi speciali in altre parti del corpo !
MINERALOGRAMMA = test per conoscere il livello ed il tipo di intossicazioni da minerali e metalli tossici
vedi: Amalgami dentali: città USA, che ha bandito l'amalgama dai suoi dentisti.
Polonia, Apr. 2009 - In occasione del Congresso dell’Associazione internazionale per la ricerca dentale svoltosi a Varsavia sono state presentate delle relazioni riguardanti biomateriali alternativi a quelli attualmente impiegati in implantologia.
Il gruppo dell’Università di Brescia ha presentato un lavoro interessante sulla tossicità delle leghe al cromo - cobalto che sembra sia sovrapponibile a quelle del titanio.
Si è fatto anche uno studio congiunto della contaminazione batterica tra titanio e zirconio.....
vedi: Metalli tossici a Gaza in Palestina
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/12/city-di-oggi-dedica-molto-del-suo.html
vedi anche: "Materiali Tossici" http://www.materialitossici.org/
vedi: Ceramica pressata su metallo nobile inertizzato - un sistema di lavorazione per realizzare varie tipologie di protesi e che può essere anche una opportunità di sviluppo per l'impresa odontotecnica.

Materiali dentari - vedi: Cosa ti hanno messo in Bocca ? + Compositi + Ossido di Zirconio
La direttiva EU 93/42 http://www.odontotecnicanaturale.it/documentazione.asp - cliccare su direttiva 93 42 CEE, è stata modificata più volte, prima in 2007/47, modificata nell'anno 2010/37
Da quell'anno, qualsiasi azienda può immettere sul mercato qualsiasi cosa con un semplice dichiarazione, certificato, senza aver effettuato nessun tipo di ricerca sulla biocompatibilità….ed ancora un’altra volta le lobbies hanno vinto….sulla "tutela della salute" come prescrivono le leggi Costituzionionali degli stati…, (in Italia l'articolo e' il n. 32) che ormai sono diventate solo pezzi di carta……con qualche scarabocchio…
QUALUNQUE LEGA DENTALE E’ un DISPOSITIVO MEDICO, in OTTEMPERANZA alla DIRETTIVA CE 93/42, da POCO AGGIORNATA ed ADEGUATA alla 2010/37.
ALLEGATO un TESTO IN PDF DOVE si EVIDENZIANO le MODIFICHE alla DIRETTIVA.
COME POTETE VEDERE la PAROLA “BIOCOMPATIBILE” od “ATOSSICO” E’ ASSENTE in TUTTO IL TESTO della DIRETTIVA.
Le LEGHE PREZIOSE SONO CERTIFICATE CE in BASE alle NORME (CHE NON SONO DIRETTIVE):
UNI EN ISO 8891 Leghe Dentali per Fusione con Contenuto di Metallo Nobile > o = del 25% e < del 75%
UNI EN 29333 Odontoiatria - Materiali da Rivestimento
UNI EN ISO 10993 (parte 5) Valutazione Biologica dei Dispositivi Medici - Prove di Citotossicità -
Metodi in Vitro
UNI EN ISO 1562 Odontoiatria - Leghe d’Oro per Fusione
UNI EN ISO 9693 Sistemi per restaurazioni dentali di metallo-ceramica
UNI EN 7405 Valutazione preclinica di biocompatibilità dei dispositivi medici utilizzati in odontoiatria
EN ISO 10271 CORROSION TEST METHODS
ISO 14971 MEDICAL DEVICE APPLICATION OF RISK MANAGEMENT TO MEDICAL DEVICE + AMEND. 1
UNI EN ISO 22674 MATERIALI METALLICI per RESTAURAZIONI FISSE ed AMOVIBILI e le …….
La NORMATIVA EUROPEA VIETA l’UTILIZZO del NICKEL in QUANTO NOCIVO all’EPIDERMIDE lo STESSO E’ UTILIZZATO e RICHIESTO dai SIGNORI DENTISTI PERCHE’ SOSTENGONO che in BOCCA NON C’E’ EPIDERMIDE, ma MUCOSA, e la normativa NON PARLA di MUCOSA.
I TEST FATTI su NICKEL, CROMO COBALTO e ZIRCONIA, SONO TEST di CITOTOSSICITA’ e NON di BIOCOMPATIBILITA’ per cui QUESTI PRODOTTI SUPERANO i TEST e VENGONO UTILIZZATI.
SE FOSSE OBBLIGATORIO EFFETTUARE i TEST di BIOCOMPATIBILITA’ NESSUNO di QUESTI PRODOTTI POTREBBE PIU’ ESSERE UTILIZZATO
Lettera inviata dal Perito Odontotecnico Rosario Muto al Presidente della Repubblica G. Napolitano
Risposta del Presidente Napolitano
Risposta di R. Muto alla Segreteria Napolitano

Purtroppo, a livello di componentistica, nemmeno noi (dentisti, odontotecnici e cittadini) siamo a conoscenza dei cosiddetti "ingredienti" dei materiali, in quanto le formule sono segrete e solo i produttori ne sono a conoscenza.

Nel caso dei materiali dentari e'....il produttore che "garantisce" con una autocertificazione, la totale biocompatibilità e il grado di citotossicità che "dicono" essere pari a zero.
Conclusione: Il materiale, scrivono i produttori, è quindi indicato per tutti.

....Ma cosi' ....e', come chiedere all'oste se il "suo" vino e' buono o meno...!

Se NON esistono e NON vi sono controlli da parte dello Stato e/o degli Enti preposti, che DEVONO garantire la salute dei cittadini - vedi art. 32 della Costituzione - certezze NON ve ne sono, infatti anche per le amalgami dentali fino a qualche anno fa' si affermava, da parte degli "Enti predisposti al controllo", che non erano nocive, ora al contrario lo si sa eccome, tant'e' che hanno iniziato a non introdurle piu' nelle bocche degli umani.

Frase riportata dalla "scheda di sicurezza" di un materiale dentale, preparata dal produttore del materiale stesso:

"I dati sono riportati sulla base delle nostre conoscenze attuali. Non rappresentano tuttavia alcuna garanzia delle caratteristiche del prodotto e non motivano alcun rapporto giuridico contrattuale".

Ecco una risposta di azienda produttrice ad una nostra richiesta sulla nocivita' o meno dei loro prodotti:

"Dear Mrs.
all ingredients that are allergologically relevant are listed in the instructions for use which you dentist will have for Admira.

Any other material included is not known to cause allergies. Please understand that we do not reveal our complete formulations, however if you have a list allergens you react to, we will definitely tell you whether they are in or not. In that case, please send it to me directly.

In Admira the potential allergens are: BIS-GMA, UDMA, BHT and TEGDMA.

best regards".

Se rispondono in questo modo, significa che gli permettono di NON rivelare i componenti, ma come ci si puo' fidare ?
Anche per le amalgami, fino a pochi anni fa erano considerato sicure ed immesse in bocca a centinaia di milioni di cittadini ignari, adesso si sa che sono altamente tossiche.

Una ricerca de La Sapienza sui danni dei metalli usati dai dentisti è stata censurata da una rivista del settore.
vedi: TITANIO - scheda di Sicurezza + Schede di sicurezza: tenere presente che sono preparate dai produttori dei materiali, senza NESSUNA verifica esterna imparziale, NESSUNO li controlla se dicono la verita' o meno !, quindi.....le sorprese possono essere tantissime....
Strumenti per l'Igiene orale - Prodotto naturale: Chiodi di Garofano + DENUNCIA ai NAS (Italy) per Tossicita' Prodotti Dentali
Esempio di segnalazione dei danni da materiali dentali:

Buongiorno,
non so se sia la cosa giusta scrivere a voi ma non ho trovato altri contatti o altri modi su internet per contattare qualcuno per avere informazioni sul problema del galvanismo orale. Ho letto il vostro approfondimento cercando qualche articolo di qualche autore italiano ma non ho trovato nulla…solo stranieri. Avendo trattato questo problema del Galvanismo orale non sapreste darmi informazioni e contatti di cliniche o dentisti che CONOSCONO l’esistenza di questo problema e possano riconoscerlo ?

Vi racconto in breve la mia storia o meglio quello di mia madre visto che sto scrivendo per lei…
Ora non so dirvi bene che tipo di otturazione capsule e materiali lei abbia in bocca ma dall’ultima volta che è stata dal suo dentista cioè 4 mesi fa soffre di tutti quei sintomi descritti nel galvanismo ovvero…lingua bruciante sapore metallico palato infiammato scosse in bocca depressione e ansie varie legate al fatto che nessuna sta capendo cosa possa avere...è già stata da 5 specialisti ha tentato ogni tipo di terapia, si e' addirittura tolta l'ultima capsula messa 4 mesi fa….ma nulla nessuno capisce cosa ha e lei sta veramente male e non sa piu a chi rivolgersi. Io facendo ricerche su internet ho scoperto dell’esistenza di questa patologia e vorrei farla visitare da qualche medico che conosca questo problema…
Vi ringrazio molto spero di avere una vostra risposta. Vi lascio la mia mail .....
By Valentina

Lettera inviataci da un Odontotecnico:
Quando non si hanno le dovute conoscenze si tende a dire ed a affermare cose fuori senso. L'ossigeno crea la vita, l'ossigeno crea la morte !
La grande preoccupazione di tutti i produttori e distributori di prodotti biologici è come allungare la vita dei prodotti e come rallentare la fermentazione.
La grande preoccupazione dei clinici è come risolvere i problemi dalle intossicazioni da metalli protesici e non.
ATTENZIONE: il grande dilemma è: la presenza del ossigeno !
Tutte le leghe sono tossiche, dal cromo-cobalto, al nichel-cromo, al titanio, alle leghe nobili e preziose, leghe binarie, leghe ternarie e quaternarie, parliamo dei quattro elementi: oro, platino, palladio e argento.
Attenzione: l'oro da solo non ossida, il platino da solo non ossida, mentre l'argento da solo ossida, il palladio da solo ossida.
Cosa succede praticamente: le leghe con caratteristiche altamente utili nella realizzazione di dispositivi protesici sono le leghe binarie e ternarie ma sono sempre leghe a base di palladio !
Si si è tanto discriminato il palladio, è vero, ma le leghe al platino ? al di la delle loro peculiarità tecniche pratiche, anche loro sono tossiche, anche loro sono pericolose e in questo contingente anche il platino reagisce e rilascia ioni di platino............
L'unico sistema per renderle BioCompatibili è la stabilizzazione per degassificazione, cioè, eliminare dal reticolo cristallino dai propri componenti la presenza dell'atomo di ossigeno e di idrogeno.
Cosa questa, possibile solo su leghe nobili, su leghe non nobili ( cromo-cobalto, nichel-cromo, titanio), non è possibile in quanto l'ossigeno è un aggravante coesivo, queste leghe sono chiamate proprio leghe a ponte di ossigeno.
Cordialmente Rosario Muto
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Nessuna rivista pubblica i danni dei materiali dentari

RIVISTE di ODONTOIATRIA (le principali):

American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics: It is the official publication of the American Association of Orthodontists, its constituent societies, and the American Board of Orthodontics.

BMC Oral Health: BMC Oral Health publishes original research articles in all aspects of the prevention, diagnosis and management of disorders of the mouth, teeth and gums, as well as related molecular genetics, pathophysiology, and epidemiology.

Brazilian Dental Journal: The Brazilian Dental Journal On-Line is the electronic version for the World Wide Web of the official publication of the Dental Foundation of Ribeirão Preto.

British Journal of Orthodontics: The aim of the Journal of Orthodontics is to publish clinical and research papers of interest to orthodontists in Britain and throughout the world, including those involved in teaching and research.

Caries Research: The journal publishes epidemiological, clinical and laboratory studies in dental caries and related dental diseases.

Clinical Oral Implants Research: This journal conveys scientific progress in the field of implant dentistry and its related areas to clinicians, teachers and researchers concerned with the application of this information for the benefit of patients in need of oral implants

Clinical Oral Investigations: It is the primary aim of this international journal to be a multidisciplinary forum for publications from all fields of oral medicine.

Clinical Orthodontics and Research: The objective of the journal is to facilitate effective communication between the research community and practicing clinicians.

Community Dentistry and Oral Epidemiology: The aim of Community Dentistry and Oral Epidemiology is to serve as a forum for scientifically based information in community dentistry, with the intention of continually expanding the knowledge base in the field.

Dental Cadmos: La rivista segue di pari passo l’evoluzione della scienza odontoiatrica mantenendo una posizione di leadership nel panorama culturale odontoiatrico italiano.

Dental Materials: Official Publication of the Academy of Dental Materials.

European Journal of Dental Education: Official Journal of the Association for Dental Education in Europe.

European Journal of Oral Sciences: The European Journal of Oral Sciences publishes original research papers within clinical dentistry, on all basic science aspects of structure, chemistry, developmental biology, physiology and pathology of relevant tissues, as well as on microbiology, biomaterials, and the behavioral sciences as they relate to dentistry.

European Journal of Orthodontics : The journal provides a forum for orthodontists in Europe where many developments are taking place, but also accepts papers from all parts of the world.

European Journal of Orthodontics: The European Journal of Orthodontics publishes scientific papers aimed at all orthodontists.

Giovane Odontoiatria: Mini tabloid di informazione per gli studenti e i giovani laureati, con rubriche di interesse pratico e immediato, testimonianze della professione, interviste sulle prospettive del settore, lavori pratici, notizie su università, legislazione, incontri.

Il Giornale dell'Odontoiatra: Tabloid di informazione per l'odontoiatra e l'operatore dentale, con le notizie più fresche, i fatti più importanti, le opinioni più autorevoli, attualità scientifiche, novità merceologiche, corsi e congressi, fisco e professione, annunci economici.

Italian Dental Economist: La prima rivista italiana che affronta i problemi extraclinici dell'odontoiatra e guarda alla professione in modo globale ed esaustivo: la gestione dello studio, l'ottimizzazione degli investimenti sulla professione, l'accreditamento professionale, le problematiche fiscali, la formazione del team, l'amministrazione aziendale.

Italian Oral Surgery: E' uno strumento quotidiano di lavoro che approfondisce gli argomenti della ricerca di avanguardia.

Journal of Clinical Periodontology: The aim and scope of this Journal is to convey scientific progress in periodontology to those concerned with application of this knowledge for the benefit of the dental health of the community.
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Materiali dentari: Leggete le DOMANDE RIVOLTE al MINISTERO della SALUTE ed a vari enti preposti alla "salvaguardia" della salute dei cittadini:

BIOCOMPATIBILITA' di DISPOSITIVI MEDICI e DENTALI - NORME UNI
Biological evaluation of medical and dental devices
UNI EN 30993/1, - 31-05-95 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Guida alla selezione delle prove. (Codice ICS: 11.020 ) UNI EN 30993/3, - 31-05-95 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Prove di genotossicità, carcinogenicità e tossicità sulla riproduzione. (Codice ICS: 11.020 )

UNI EN 30993/4, - 31-05-95 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Scelta delle prove relative alla interazione col sangue.
(Codice ICS: 11.020 )

UNI EN 30993/5, - 31-05-95 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Prove di citotossicita'. Metodi in vitro (Codice ICS: 11.020 )

UNI EN 30993-6 - 31-05-96 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Prove relative agli effetti locali dopo l'impianto

UNI EN ISO 7405:1997 Odontoioatria - Valutazione preclinica della biocompatibilità dei dispositivi medici utilizzati in odontoiatria - Metodi di prova per materiali dentali

UNI EN ISO 10993-1 - 30/04/1999 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Valutazione e prove

UNI EN ISO 10993-2 - 29/02/2000 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Requisiti per la protezione degli animali anestesia

UNI EN ISO 10993-5 - 30/09/2000 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Prove per la citotossicita' in vitro (Codice ICS: 11.100)

UNI EN ISO 10993-7:1995- Valutazione biologica dei dispositivi medici. Residui della sterilizzazione mediante ossido di etilene

UNI EN ISO 10993-9 - 28/02/2001 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Struttura per l'identificazione e la quantificazione della degradazione potenziale dei prodotti (Codice ICS: 11.100)

UNI EN ISO 10993/10, - 31-12-96 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Prove di irritazione e sensibilizzazione

UNI EN ISO 10993-11:1995 - Valutazione biologica dei dispositivi medici. Prove di tossicità sistemica

UNI EN ISO 10993-12 - 30/06/1998 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Preparazione dei campioni e dei materiali di riferimento. (Codice ICS: 11.100)

UNI EN ISO 10993-13 - 31/10/2000 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Identificazione e quantificazione di prodotti di degradazione di dispositivi medici a base di polimeri (Codice ICS: 11.100)

UNI EN ISO 10993-16 - 30/06/1999 - Valutazione biologica dei dispositivi medici - Concezione di studi tossicocinetici per il prodotto di degradazione e le sostanze cedibili. (Codice ICS: 11.020)
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Odontotecnici: apertura sportelli informativi al cittadino.

Post n°482 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da Odontoblog.it

Prosegue con successo l'iniziativa sportello informativo a cura del Collegio Italiano Odontotecnici CIO - Federbiomedica.

L' Associazione, presieduta dal Collega Alberto Battistelli, aderente a Confesercenti informa il Comando Generale del Nucleo Carabinieri Salute (NAS) con una lettere Raccomandata che pubblichiamo.

Illustrissimo generale Comandante dei Carabinieri,
con la presente intendiamo informarLa della nostra iniziativa di informazione al pubblico riguardo materiali, tecniche e professionalità sulla fabbricazione di dispositivi medici su misura, nella fattispecie denominata “Protesi Dentale” costruita dai laboratori odontotecnici.

Il giorno 13 febbraio 2009, abbiamo portato direttamente l’informazione presso il Vostro Comando Generale e siamo stati gentilmente ricevuti dal Comandante Marco Datti.

L’iniziativa si colloca in una situazione di vero disastro iniziato da più di 15 anni nelle aziende odontotecniche Italiane, le quali si trovano a dover stare sul mercato della protesi con antiche regolamentazioni (Regio decreto 1928) in concorrenza con soggetti provenienti da ogni parte del mondo, in forma privata e industriale, i quali con particolari espedienti hanno portato via il 50% del lavoro ai laboratori Italiani senza rispettare gli stessi obblighi formali e burocratici, es. Legge Europea 92/43 sui dispositivi medici su misura.

A questo aggiungiamo campagne mediatiche organizzate ad arte per bloccare il naturale passaggio dell’odontotecnica Italiana nelle professioni sanitarie, con un profilo nuovo e diverso nei contenuti.

Da 10 anni le trattative arrivano al punto finale e poi vengono bloccate da motivi più corporativi che di logica legislativa.

Sappiamo bene che questi argomenti sul profilo non sono di pertinenza dei NAS(i quali si occupano di far applicare le leggi), ma sono importanti da conoscere per comprendere lo stato attuale delle cose e giungere al perché di un iniziativa come lo sportello.

Vogliamo far capire al pubblico che dietro lussuose sale d’aspetto può capitare loro di ricevere protesi comprate in veri e propri tuguri (come di recente accaduto a Roma), che conoscere chi fabbricherà le loro protesi è un motivo di garanzia per i propri investimenti sulla salute; che ci sono materiali che vengono messi sul mercato la cui sperimentazione non viene fatta a monte ma viene lasciata in mano agli odontotecnici, i quali ricevono l’obbligo di usarli dalle prescrizioni, ma gli eventuali fallimenti poi coinvolgono direttamente le loro aziende e l’ignaro cittadino/paziente.

Abbiamo chiamato questa: “operazione trasparenza”, perché vogliamo anche far capire che il caro protesi non è dovuto agli odontotecnici, che diventano il parafulmine di ogni scorrettezza altrui.

E’ necessario anche informare la gente sulle certificazioni che noi emettiamo e che il cittadino/paziente ha diritto di richiedere al proprio dentista.

L’odontotecnico Italiano è costretto in certi casi ad una “illegalità forzata” dovuta agli accordi che i medici fanno con i pazienti ed al “ricatto” sull’accompagnamento delle protesi in studio, che a volte finisce per sconfinare

nell’abusivismo di cui tanto si parla: cogliamo l’occasione per affermare in modo perentorio che la nostra associazione è contro e lotterà il vero abusivismo, cioè quello di chi si sostituisce realmente al medico(facendo anestesie, cure, estrazioni, ecc…).

Di contro, insieme a tutte le altre associazioni della categoria, insisterà nel chiedere all’infinito un nuovo profilo professionale, dove sia definitivamente riconosciuto il lavoro intellettuale dell’odontotecnico e sia definitivamente legalizzata la sua presenza nel team odontoiatrico, come professionista sanitario da aggiungere alle 22 già regolamentate, per decretare la fine di un “abusivismo inventato” da leggi obsolete ed ingiuste.

Vorremmo, dopo 81 anni, riuscire a spaccare in due il sistema affinché chi collabora da professionista insieme al medico nel completamento del processo produttivo di un dispositivo medico su misura come la protesi, non sia mai più affiancato a chi ha sempre sognato di fare il dentista e non ci è riuscito.

Tutto ciò allo scopo di regolamentare ciò che da anni avviene in Italia e in ogni parte del mondo, laddove il lavoro di equipe è garanzia per il cittadino paziente, e perché la lotta all’abusivismo vero, possa essere combattuta al nostro interno con decisione, senza che il professionista odontotecnico serio, rimanga in “ostaggio” di ambigui personaggi.

La protesi dentaria deve essere gestita da competenze differenziate a garanzia del risultato finale.

L’odontotecnico è uno scienziato-artista, non è un “dentista abortito”, né un “meccanico dentista” come spesso viene definito.

Siamo a disposizione per un rapporto di collaborazione che serva a fare chiarezza in un mondo che nasconde sempre più insidie, nei confronti del cittadino paziente e dove i mass media producono troppo spesso una informazione parziale e distorta.

Siamo inoltre a chiederLe e ad offrirLe proficua collaborazione per la lotta all’abusivismo odontotecnico di cui poco si parla, ma che mette a repentaglio l’esistenza stessa delle nostre aziende.

RingraziandoLa per la cortese attenzione, Le porgiamo distinti saluti.

Roma, 17 febbraio 2009

By Alberto Battistelli - Presidente Nazionale CIO - CONFESERCENTI-FEDERBIOMEDICA

vedi anche: Unione Odontotecnici Italiani + Odontotecnici Italiani + Diatriba fra ODONTOTECNICI e DENTISTI + La verita' sugli Odontoiatri + Richiesta di Odontotecnico a Autorita' Garante + Risposta dell'Autorita' garante
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Nuovi materiali - Nuovi compositi Titanio-vetro - Dic. 2008

I materiali ottenuti superano quelli ottenuti in precedenza con le leghe di zirconio.
Scienziati del California Institute of Technology (Caltech) hanno realizzato una gamma di materiali compositi metallo/vetro a base di titanio che risultano essere più leggeri e meno costosi di qualunque altro tipo di materiali ottenuti finora, pur mantenendo caratteristiche desiderabili quali resistenza e duttilità.

Già all’inizio di quest’anno, lo stesso gruppo del Caltech aveva pubblicato un lavoro sulla rivista “Nature” in cui erano descritte nuove strategie per ottenere compositi liquido-metallo. Questa ricerca diede vita a “leghe dotate di eccezionali caratteristiche di resistenza”, come spiegava Douglas Hofmann, coautore dell’articolo ora apparso sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)”.

Tuttavia, in quelle leghe presentate su “Nature” erano presenti ancora alcuni difetti: poiché erano state create per l’utilizzazione nell’industria aerospaziale, necessitavano di raggiungere densità molto basse.

Idealmente, le leghe avrebbero dovuto avere densità simili a quella delle leghe del titanio cristallino, ovvero di 4,5-5 grammi per centimetro cubo. La lega originale, costituita prevalentemente da zirconio, aveva un peso specifico tra 5,6 e 6,4 grammi per centimetro cubo.

È così che Hofmann e colleghi - tra cui William Johnson e Ruben F. - cominciarono a perfezionare i componenti dei loro compositi, arrivando infine a ottenere un insieme di leghe con un’alta percentuale di titanio, che tuttavia mantenevano le proprietà già ottenute precedentemente. “Nonostante il fatto che siano a base di titanio”, ha concluso Hofmann, "queste leghe mostrano le stesse impressionanti caratteristiche delle leghe di zirconio: resistono benissimo alla trazione e sono ancora più duttili”.

La diminuzione nel peso specifico ha avuto anche come effetto una riduzione di costi, dal momento che lo zirconio è più caro del titanio. (fc)

Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it

vedi: Biossido di Titanio + Leghe di Titanio
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Materiali per la Terapia Protesica: essa e' quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire uno o più denti per ottenere una corretta funzione ed estetica.

Viene eseguita la terapia protesica nelle sue varie forme : corona, faccetta, intarsio, ponte, protesi rimovibile, protesi su impianti.

(Quanto segue e' tratto da un programma di studio - medicina.unifg.it)
Materiali da impronta:

Scopi e caratteristiche ideali dei materiali da impronta

Classificazione dei materiali da impronta

Materiali da impronta non elastici (gessi da impronta, paste termoplastiche, paste all’ossido di zinco e eugenolo, cera da impronta)

Materiali da impronta elastici idrofili (poliesteri, idrocolloidi reversibili, idrocolloidi irreversibili)

Materiali da impronta elastici idrofobi (polisolfuri, siliconi per condensazione, siliconi per addizione)

I materiali gessosi:

Classificazione dei materiali gessosi

Reazione di presa dei gessi

Caratteristiche

Manipolazione


I materiali da rivestimento:

Classificazione e composizione dei materiali da rivestimento

Effetti della temperatura sui rivestimenti

Rivestimenti per restauri in sola ceramica

Le cere:

Classificazione e composizione

Caratteristiche specifiche delle cere dentali

Utilizzo delle cere dentali

I metalli e le leghe:

Caratteristiche dei metalli e delle leghe

Struttura cristallina dei metalli

Classificazione delle leghe ( soluzioni solide, leghe eutettiche, composti metallici)

Diagrammi di fase

Le leghe nobili per uso odontoiatrico:

Classificazione

Le leghe da colata

Le leghe da lavorazione meccanica

Saldami e tecniche di saldatura

Le leghe non nobili per uso odontoiatrico:

Classificazione

Le leghe da colata a base di cromo-cobalto e nichel-cromo

Il titanio da colata, le leghe di titanio, gli impianti dentari

Le ceramiche per uso odontoiatrico e i sistemi ceramico-metallici:
Classificazione e composizione
Le ceramiche per restauri senza metallo (facette, intarsi, corone a giacca)
I denti artificiali in ceramica per protesi mobile
Il legame ceramico-metallico
Il colore e le caratteristiche ottiche
I polimeri e le loro applicazioni proteiche:
Generalità

Classificazione

Caratteristiche ideali e reali delle resine per protesi

Resine acriliche per placche di base termoindurenti

Resine acriliche per placche di base autoindurenti

Resine acriliche per placche di base per altri sistemi di lavorazione

La ritenzione in protesi mobile totale

Ribasatura delle placche proteiche

I denti in resina per protesi mobile

Resine per corone e ponti

Resine per corone e ponti provvisori

Resine per portaimpronta e basi di registrazione

Materiali per la terapia conservativa e la terapia endodontica:

Materiali per la protezione pulpo-dentinale:

liner o foderanti cavitari; lacche o vernici; fondini cavitari e i cementi all’idrossido di calcio.

I cementi dentari e le loro molteplici applicazioni: cementi all’ossido di zinco-eugenolo (ZOE); cementi all’acido orto-etossibenzoico (EBA); cementi a base di acido fosforico; cementi al fosfato di zinco; cementi al silicato; cementi a base di acidi polialchenoici; cementi policarbossilati.

L’amalgama d’argento: proprietà fisiche; proprietà cliniche; indicazioni.

L’oro puro per otturazioni dentarie dirette: tipi commerciali di oro puro; manipolazione dell’oro per restauri diretti; proprietà delle otturazioni in oro.

Resine acriliche semplici e composite per uso odontoiatrico: fase di inizio della polimerizzazione delle resine acriliche; fase di propagazione della catena delle resine acriliche ; fase di terminazione di catena delle resine acriliche.

L’ evoluzione delle resine acriliche per otturazioni estetiche: Le resine composite.

Il riempitivo inorganico dei compositi attuali e la loro matrice polimerica.

Classificazione dei compositi: proprietà biologiche, fisiche e meccaniche.

Materiali ausiliari all’uso dei compositi: le matrici, i cunei e la diga.

Adesivi di uso odontoiatrico: adesione allo smalto; adesione micromeccanica alla dentina.

Protocolli per la realizzazione dell’adesione: mordenzanti; agevolatori di adesione o primer; adesivi; monocomponenti.

Materiali e strumenti per la terapia endodontica: materiali per il trattamento conservativo della polpa dentale vitale; strumenti per la preparazione dei canali radicolari (strumenti in acciaio inox, strumenti nichel-titanio).

Materiali e strumenti per l’otturazione dei canali radicolari: coni di guttaperca; coni d’argento; i cementi canalari e gli strumenti per il loro posizionamento.

Tecniche di riempimento dei canali radicolari.

Materiali per la terapia ortodontica:

Parametri distintivi tra occlusione normale, malocclusione e classificazione delle malocclusioni;

Materiali utilizzati in Ortopedia-Ortodonzia mobile: resine acriliche, acciaio;

Materiali utilizzati in Ortodontia fissa: resine composite; acciaio; Leghe nichel-titanio; leghe beta-titanio; leghe nichel cromo cobalto; materiali in lattice; materiali per attacchi ortodontici estetici (ceramica, fibra di vetro, policarbonati); strumentario; materiali per studio e laboratorio.

Materiali per la terapia chirurgica:

Suture;

Impianti;

Disinfettanti orali (colluttori);

Materiali per chirurgia preprotesica.

Materiali per chirurgia parodontale.



Bibliografia (ridotta) per Materiali Dentari:

1- M. ANASTASIA, G. CALDERARI, Materiali dentari, ANTONIO DELFINO EDITORE, Roma 2002.

2- P.L. NEGRI, S. ERAMO, M. LOTITO, S.E. FACCHINI, I Materiali dentari nella pratica quotidiana, USES ed., Torino 1995.

3 - R.G. CRAIG, Materiali per l’odontoiatria restaurativa, Ed. MASSON, Milano, 1998.

4 - Giuliano Anderlini: “Moderni orientamenti per la restaurazione dentale” volumi 1,2,3,4 Ed. Martina 2.

5 - Emanuele Ambu: “Manuale illustrato di endodonzia” Ed. Masson
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Materiali - Tratto da: da Denti Tossici 2 – By Lorenzo Acerra - CAPITOLO 4: nonsoloamalgama

Abbiamo detto i difetti dell’amalgama: la sua tossicità verso l’ambiente, la sua elevata conduttività elettrica, l’elettrodeposizione dei metalli alla radice del dente (che pone le basi per la degenerazione dell’osso), la sua reattività a fonti di calore nella bocca, l’estetica, la corrosione (che origina esposizioni dell’organismo alle basse dosi di mercurio ingerite con la saliva) e l’evaporazione di mercurio inorganico (che viene assorbito attraverso le vie aeree).

Ora chi sono questi dentisti che sono pronti a essere etichettati come antiquati perché usano ancora le otturazioni grigie mentre la gente vuole quelle estetiche (le otturazioni bianche) ?

Un dentista giovane che usa solo il composito per otturazioni mi ha fatto rendere conto che l’abitudine è molto importante.

Mi dice che se un paziente venisse nello studio e gli dicesse di fare l’amalgama lui andrebbe un po’ in panico perché non è abituato mentalmente agli step preparatori per mettere l’amalgama; dovrebbe visualizzarli mentalmente sul manuale e ripassarli e realizzarli con molta lentezza perché ormai non è proprio abituato.

Sulle adeguate procedure da seguire per l’installazione e di Compositi (vedi alla voce Materia dentari: i Compositi):

1. il composito viene attratto dalla luce; quindi bisogna polimerizzarlo facendo schizzare la luce della lampada verso le pareti di adesione. Ci sono varie tecniche per i “punti di contatto”, determinanti per la stabilità nel tempo dei compositi dentali.

2. bisogna prevenire l’umidità applicando la diga di gomma. Se sono presenti quantità di acqua infiltratesi a causa dell’assenza di diga di gomma, la polimerizzazione darà luogo ad un composito la cui durata nel tempo è segnata.

Per quanto straordinario possa sembrare, i dati sui volumi di vendite commerciali mostrano che il 94% dei dentisti quasi sempre non usa la diga. “La diga ti sembra una scocciatura da stare lì a mettere, ma se uno si abitua è semplice, ci vuole un attimo”, mi dice un dentista.

3. le lampade di vecchia generazione servono a poco con i compositi; hanno ragione i dentisti che dicono che il composito fatto con una lampada di vecchia generazione durerà in media solo tre anni. C’è stata l’era in cui è uscita la lampada al plasma, alcuni ora usano il laser per far indurire i compositi, ma la soluzione che io propongo sono le lampade Modulate, cioè lampade controllate da un software, a seconda di quello che devi fare ci sono dei programmi diversi. Questa nuova generazione di lampade fa davvero la differenza. Ovviamente vale sempre il consiglio di controllare periodicamente la lampada, ci sono dei sensori specifici per calibrare e tenere sempre calibrata la potenza di riferimento della lampada.

4. ci sono delle situazioni in cui più comunemente si possono lasciare dei punti d’ombra (non raggiunti dalla lampada e non polimerizzabili); il dentista accorto imparerà ad evitare di creare lui stesso manovre che producono punti d’ombra e imparerà a riconoscere le situazioni inevitabili in cui l’insidia dei punti d’ombra deve essere affrontata. In questi casi il dentista accorto rallenterà e farà piccole stratificazioni (per evitare una polimerizzazione solo parziale in corrispondenza dei punti di ombra). A dire il vero le stratificazioni piccole vale sempre la pena di farle.

I vantaggi dei compositi sono: (1) assenza di fenomeni elettrici; (2) estetica; (3) bassa conduttività termica, (4) la possibilità che danno di essere usati come cementi per attaccare materiali di ogni tipo alla cavità dentale; (5) rispetto a materiali ritentivi come l’amalgama, con i compositi si riduce tantissimo la necessità di sacrificare sostanza dentale per otturare il dente.

Questi vantaggi vanno pesati contro gli svantaggi.

Il livello maggiore di svantaggi viene raggiunto dalle resine vetro-ionomeriche quando usate come otturazioni: tendono a screpolarsi e ad opacizzarsi con il passare del tempo e la loro resistenza all’abrasione è molto bassa. Anche dal punto di vista tossicologico il livello maggiore di svantaggi viene raggiunto dalle otturazioni vetroionomeriche: possono rilasciare fluoro, bario, alluminio (e persino arsenico troviamo nei vetroionomeri) al di sopra delle concentrazioni di citotossicità. Escluse le otturazioni vetro-ionomeriche, non ci restano che i compositi.

STORIA dei COMPOSITI

Se si aggiunge quarzo (SiO2) e altri riempitivi vetro-ceramici ad una matrice organica di resina di monomero metacrilato otteniamo le prime resine di uso dentale degli anni 60.

Se consideriamo lo sviluppo di nuovi monomeri metacrilati (Bis-GMA, uretano dimetacrilato, polietilenglicole metacrilato, HEMA, e monomeri con altri gruppi funzionali attaccati al dimetacrilato), se consideriamo combinazioni di monomeri metacrilati per minimizzare le retrazioni, se mettiamo in conto la silanizzazione del riempitivo (per un legame migliore con la matrice), abbiamo i moderni compositi, prodotti che garantiscono prestazioni come otturazioni dentali molto soddisfacenti. Addirittura possiamo dare al riempitivo un range di dimensioni delle particelle pensato per la stabilità del prodotto finale.

Nonostante il rilascio delle componenti dai compositi sia di molto minore di quello da amalgama, sia meno insidioso (non evapora nel cervello, non immobilizza la cellula), sia meno tossico (i valori soglia di tossicità per il mercurio sono 1000 volte inferiori a quelli del piombo, quindi il massimo possibile dopo il plutonio su questo pianeta), i dentisti ogni tanto vorrebbero poter essere liberi di fare un’odontoiatria alternativa senza metacrilati (per es. se hanno qualche paziente sensibile ai metacrilati).

Oggi ciò è possibile perché esiste una esclusiva matrice semicristallina bimodale (tecnologia Pex), che viene utilizzata per impianti biomedicali, e che ha fatto la sua comparsa come materiale dentale. I prodotti si chiamano Diamond Crown e Diamond Lite, sono senza metalli, senza fluoro e.. senza metacrilati.

Le ceramiche dentali e l’oro sono alternative “senza metacrilati” per le otturazioni.

Per esempio al dottor Hal Huggins va molto a genio l’oro (molto puro e senza palladio).

Oppure il dottor Bernard Montain snobba la maggior parte dei compositi e preferisce le ceramiche.

L’oro va bene, specifica Huggins, se è stato testato e se in bocca non è presente qualche altra forma di metalli (in quel caso diverrebbe quasi inevitabile un accoppiamento tra i due metalli con potenziali diversi, una micropila).

I dentisti olistici che conosco si appoggiano a tre o quattro marche di composito, che poi cercano di testare con EAV o Vega test su ogni paziente per dare ad ognuno quello cui è più tollerante. I risultati di tollerabilità delle varie marche di compositi in effetti sono diversi (i produttori fanno scelte diverse in quanto a solventi, composizione, monomeri di base, attivanti, etc.).

Attenzione ai correttori di tonalità che il paziente o il dentista scelgono per ottenere un’otturazione simile al colore del dente. Il dentista senz’altro preferisce la tonalità più vicina al colore del dente, io invece ho scelto la tonalità più trasparente che c’è, per cercare di evitare le aggiunte di pigmenti metallici (spesso cadmio).

lo escluderei di prendere in considerazione per la mia bocca i compomeri, cioè i materiali in cui un composito è mischiato con vetroionomero o riempitivo vetroso che rilascia fluoro.

Da non confondere i compomeri con gli “ormocer”, es. il Definite e l’Admira, in cui alla solita matrice organica resinosa (metacrilati) è stata aggiunta in sua sostituzione una cospicua quantità di materiale ceramico inorganico già polimerizzato.



Le resine policarbossilate (da qualcuno usate anche come otturazioni dentali) hanno acquistato un valore come cementi, visto che il gruppo carbossilato di questi copolimeri dell’acido polimaleico, poliitaconico pare sia particolarmente delicato verso la dentina.

Il “policarbonato” degli intarsi è un materiale composito in cui il BisGMA è sostituito conPolyCarbonateDiMethacrylate, con il risultato di un materiale parzialmente cristallino e molto biocompatibile. Molti altri materiali compositi possono essere usati per questa tecnica “indiretta” di produzione del restauro dentale, ma ci vuole la volontà, anzi il portafogli del paziente, visto che se poniamo 1 il costo quando l’otturazione veniva fatta in modo diretto, ora il costo diventa 4.

Ceramiche per uso odontoiatrico, ottenute da feldspato (K2O(Na2O)-Al2O3-6SiO2), quarzo (SiO2) e caolino (Al2O3-2SiO2-2H2O), le dividiamo in due gruppi:

1) quelle più silicee, che devono essere prodotte ad alte temperature (e vanno bene per i denti anteriori),

2) quelle più alluminose, ottenute a temperature più basse, e si usano sui denti posteriori (resistono meglio al carico).

Ceramiche ottenute da ZrO2 si chiamano “zirconia”: sono un po’ più costose delle ceramiche silico-alluminose, ma permettono di fare ponti davvero lunghi e impianti senza metalli (in alternativa al titanio). «Soprattutto quando, sottoposto alla tecnica del Dott. Vols, cioè in un primo momento frantumato per essere in un secondo momento ricomposto sotto altissima pressione (= Hipp) diventa quasi irrompibile anche sotto influsso di grosse forze» [Herms 2006].

Ovviamente bisogna che il produttore controlli la provenienza della zirconia e bisogna che, usando contatori Geiger, qualcuno controlli che la radioattivita’ delle polveri sia trascurabile, come è risultato da studi sulla zirconia della: z-systems.de

Sul BioCompatibility Report

Chi toglie l’amalgama in America sotto la supervisione dei dentisti di Huggins si basa sul test di BioCompatibilità della Peak Energy Inc. per scegliere i materiali da mettere in sostituzione: al microscopio ottico viene valutata la reattività della goccia di sangue verso un centinaio di materiali dentali. Insomma è simile a citotest che si fa con gli alimenti. Si può richiedere anche dall’Italia. Per informazioni l’email è: peakenergymail @ yahoo. com

I costi, se uno vuole inviare il proprio campione di sangue dall'Italia sono:

* 200 Euro per il test (vanno pagati alla Scientific Health Solutions Inc., Colorado Springs, fax: 719 572 8081)

* 130 Euro per la spedizione in ghiaccio secco (converrebbe spedire 2-3 o 4 campioni insieme). Corriere per la spedizione “24 ore”: FEDEX tel. 800123800

* 21 Euro per il ghiaccio secco (DRYCE ITALIA, scatola tipo CB16 + 5kg di Ghiaccio secco)

Sulle dentiere

La parte plastica delle dentiere e dei byte, la cosiddetta “acetalica”, è ottenuta mediante stampaggio per iniezione di polimeri di monomero acetalico, di monomero metacrilato o monomero vinilico. La parte rosa delle dentiere deve il suo colore a molecole organiche (polimeri) chiamati “lacolines”, per dare il colore della gengiva.

Lo stampaggio e la polimerizzazione completa assicurano un rilascio pressoché nullo di monomero. Tanto è vero che una persona tra le più allergiche ai metacrilati che ho conosciuto (reagiva ai compositi in modo netto, evidente) sembrava non reagire al byte in metacrilato. Ad un certo punto gli viene in mente di farsi testare il byte all’EAV e risultò che gli dava fastidio, e infatti scoprì che stava meglio quando non lo metteva la notte. Ma avendo bruxismo durante il sonno aveva bisogno di mettere su il byte di notte. Girammo vari dentisti che proponevano opzioni anallergiche, ma alla fine scoprimmo che tutti i byte sono fatti di metacrilato e chi è allergico che fa ?
Abbiamo trovato un’azienda che fa byte in poliuretano termoplastico, Durasoft.
La dentiera completamente in acetalica esiste (anche con ganci in acetalica invece che in metallo), è quella che usano le vittime di amalgama. Però il dentista generalmente propone una dentiera con una base metallica (per dare una consistenza più sottile e più affidabile al manufatto): palladio, cadmio, cromo-cobalto, nichel, berillio. Chiedete sempre la composizione. Un giorno potreste risultare sensibilizzati al nichel o altri metalli, bisogna sapere la composizione.

I metalli, delle protesi introdotte nel corpo, sono tossici quando trasmigrano per dissoluzione ionica verso il nostro sistema fisiologico, ma proprio tutti indistintamente; nelle leghe il problema della tossicità è dovuta alla combinazione, alla presenza atomica dell'ossigeno e l'idrogeno che ne scaturisce la reazione di ossidazione e quindi la dissoluzione, infatti l'ossigeno come gli altri due elementi: carbonio e idrogeno, sono i tre elementi altamente instabili, anche se sono alla base di tutto il creato, sono loro la causa e la concausa di tutte le combinazioni e di tutti gli effetti indesiderati.

Spesso il materiale “pubblicizzato” come anallergico non è quello che non contiene nichel, ma che ne contiene non più del 30% (in alternativa a protesi mobili in cui la percentuale di nichel arriva fino all’60%, per cui i fastidi diventano quasi subito evidenti). Infine qualche dentista che conosco si vanta (perché nota una grossa compatibilità) di usare solo l’oro puro come supporto per la parte plastica della dentiera.

L’unica cosa su cui vorrei insistere è la chiarezza e il dare sempre la composizione esatta dei metalli in una protesi (nonostante le difficoltà da superare quando uno, per avere informazioni dettagliate, mette sotto torchio ben bene i fornitori, io le ho sperimentate). Faccio un esempio (però nel campo delle protesi fisse): se un dentista nel consenso informato scrive “protesi in oro-ceramica” e non vi consegna il bugiardino è quasi sicuro che il nostro è solo oro al 25-40%, mescolato ad altri metalli. Per dirlo basta sapere quali sono i materiali odontoiatrici sul mercato; inoltre se il dentista stesse usando l’oro puro, cioè “oro galvanico”, questa scritta apparirebbe in bella evidenza perché quelli che lo usano lo fanno con vanto.

Sugli apparecchi ortodontici fissi

Numerosi autori hanno riportato attività galvaniche innescate dalla presenza di apparecchi ortodontici in bocca. I ferri ortodontici hanno più o meno questa composizione: cromo fino al 32%, nichel fino al 36%, manganese fino al 10%, molibdeno fino al 10%, ferro il resto. Una parte metallica è sempre presente, anche quando alcune componenti dell’apparecchio ortodontico sono in ceramica o in fibra.

Sui Bugiardini

I bugiardini sono i foglietti di accompagnamento nelle confezioni di dispositivi medici. Riuscirà il paziente ad avere la fotocopia dei bugiardini prima che il lavoro inizi e non dopo, quando l’omeopata gli dice che quel materiale è problematico ?

Storia vera: E.S. va dal dentista e spiega che lei è una paziente con particolari necessità, è allergica ai metalli, l’oro giallo a volte può usarlo a volte no, il nichel e altra ferraglia sono assolutamente da escludere. Spiega che ha avuto continui problemi di salute in corrispondenza di precedenti trattamenti odontoiatrici e che non sta molto bene al momento. Il dentista la rassicura dicendo che non c’è nessun problema in quanto userà materiali che non danno alcun tipo di problemi. Fiduciosa perché il dentista ha capito la sua situazione la donna decide di iniziare i lavori con lui. Il dentista le ha messo tutta una serie di manufatti e ponti che, a suo dire, oltre alla ceramica contenevano solo oro e nessun altro metallo. Sono passati cinque anni, un omeopata fa notare alla paziente che i numerosi metalli delle protesi fisse le causano attività galvanica e fa notare l’intolleranza verso questi materiali. La donna parla al dentista della visita dall’omeopata e dopo notevoli insistenze riesce ad avere le fotocopie dei materiali usati da questo dentista; con sorpresa apprende che c’era di tutto.

C’erano basi metalliche per ponti di tre tipi diversi:

- alluminio (15%), stagno (12%), cromo (1%), nichel (1%), vanadio, manganese, zinco

- oro (39%), palladio (35%), argento (19.5%), stagno (5%), platino (1%), iridio (1%), rutenio (1%), indio (0.5%)

- palladio (25%), argento (70%), rame (1%), stagno (1%), iridio (1%), indio (2.8%), zinco (1.4%)

C’era un apparecchio mobile del tipo con: palladio (63.5%), cromo (28%), molibdeno (6.5%), manganese (0.6%).

L’esperienza mi fa dire che quando il dentista afferma che il suo materiale è “quello buono”, cioè “anallergico”, il più delle volte intende che ha evitato leghe molto contaminate con metalli come rame e nichel, ma ciò non significa che questi siano assenti del tutto.

Nel foglietto del consenso informato destinato al paziente c’è il termine “manufatto in oro-ceramica”, ma viene usato per qualsiasi cosa, è molto probabile che il lavoro contenga rame, cadmio, palladio, cromo, etc. etc. , come infatti questi metalli altamente allergizzanti sono praticamente sempre contenuti nelle basi per ponti dentali e nei perni cosiddetti aurei.

Scelte e paroline

Spero di portare fuori dall’ombra un aspetto della vita lavorativa del dentista: “Più preciso e conservativo e biologico vuoi essere e più diventa difficile!». Per questo ho sempre nutrito ammirazione per i dentisti che lavorano bene. Il pubblico (escludendo a questo punto i lettori di questo libro) non ha la possibilità e la forma mentis per capire le scelte e le sottigliezze, per cui il dentista fa le sue scelte nel silenzio più assoluto. Lavorare bene e nel silenzio è più eroico che lavorare bene. Quando poi questi riesce a rimanere sul mercato e la gente ha capito tutte le sue attenzioni e peripezie, allora è un momento di estasi.

Il primo argomento sono le “monconizzazioni” facili. Dovendo coprire un dente, il dentista sceglie l’opzione dell’incapsulamento e che fa? Si fa mandare dal laboratorio uno di questi cappucci (capsule) e lo infila sul dente che precedentemente è stato preparato (monconizzato). La “preparazione” del dente per l’incapsulamento è qualcosa di shockante: al dente viene letteralmente tagliata la testa fino a giù nella gengiva, si parla di abbassamento del dente. I denti monconi sono uno spartiacqua tra il dente otturato ma vivo e il dente devitalizzato. La distruzione della corona di dente sanissima è necessaria allo scopo di avere una struttura portante per la capsula, bisogna limare il dente fino a giù e fino a renderne la superficie molto sottile.

Molti sfortunati portatori di denti monconi sanno benissino perché questi possono produrre tutta una serie di visite dal dentista: quando i bordi della corona sono posizionati sotto gengiva, questa può gonfiarsi o ritrarsi; così aumenta la possibilità di infiltrazione del cibo, il consolidamento della placca, con maggior pericolo di carie e malattie gengivali.

L’alternativa alla monconizzazione è la ricostruzione. Il brutto è che la proposta di monconizzare viene fatta anche in casi in cui è assolutamente fuori luogo (su incisivi, canini,..), fa notare un dentista per niente alternativo del San Raffaele su Starbene: “Troppe volte denti recuperabili con eleganti ed efficaci restauri in composito, notevolmente più economici e che non richiedono devitalizzazione, vengono invece incapsulati” scrive Aiello [2001].

La pratica comune per i denti appena monconizzati è la devitalizzazione preventiva (come la guerra preventiva della guerra in Iraq). Riprendiamo l’intervista ad Aiello: “Devitalizzare sempre e comunque (un dente moncone) era la prassi di un tempo, oggi si è scoperto che una volta devitalizzato il dente si sgretola molto rapidamente rispetto ad un dente sano, per cui la vitalità del dente è vista come un patrimonio da salvaguardare”.

La prima grande e decisiva differenza tra “capsula su moncone” e “ricostruzione del dente” è quella relativa alla realizzazione. E’ richiesta attenzione, pazienza, e soprattutto è richiesta una marea di tempo per fare una ricostruzione.

Visto che il dentista facendo la monconizzazione per la capsula spende 10 volte meno tempo che non ricostruendolo da come sta, si capisce perché la riduzione a moncone diventa una tappa della vita di un dente.

L’altro discorso è che la ricostruzione per farla bene devi proprio saperla fare; ci sono tante ricostruzioni in giro che sono inaccettabili, vedi punti di contatto anteriori, posteriori, durata, occlusione, etc. Sono pochi i Michelangelo dell’odontoiatria. Una ricostruzione ha molto più senso quando sei uno di quelli bravi, che fanno lavori di precisione frutto di grande maestrìa (precisione ed esperienza) e soprattutto frutto di grande attenzione e pazienza;

Per cui nella testa del dentista la spiegazione è anche questa: visto che il lavoro che farei di ricostruzione sarebbe insoddisfacente, mentre quando faccio il moncone viene soddisfacente, la scelta più ragionevole è il moncone. L’incapsulamento con monconizzazione è fatta otto milioni di volte in un anno (dati dichiarati) sull’insieme delle persone che si recano negli studi odontoiatrici italiani.

Un caso di monconizzazione post-apparecchio

Donna 30enne, mi racconta la sua disavventura: “Durante una visita di controllo annuale dal dentista mi viene aperta una questione apparentemente innocua: il 4° inferiore destro.. è leggermente tirato indietro, che ne penso di farmi aiutare dall’ortodonzista, fare spazio, tirarlo fuori e riallinearlo ? Io accetto.

Dopo due anni di apparecchio ortodontico, quello fisso con le molle per ciascun dente, le quali vengono tirate dall’ortodonzista alle visite periodiche, il risultato è che l’arcata superiore tirata era andata verso destra, i due denti centrali non erano più centrali. Citata in tribunale, il verdetto era che l’ortodonzista aveva sbagliato ma non doveva risarcire il danno.

Ma aggiungiamoci ora la parte che riguarda il dentista: quando mi è stato tolto definitivamente l’apparecchio ho appena fatto in tempo a chiedere all’ortodonzista “non era meglio il mio dente rientrato un po’, invece di denti centrali che centrali non lo sono più ?”, ma vengo mandata al piano inferiore dal dentista suo collega. I dentisti super-temibili li riconoscete molto facilmente: è il dentista che corre sempre da un paziente ad un altro, entra e esce dalle varie sale, mantiene continuamente tutti questi pazienti in attesa mentre fa un pezzettino di lavoro ad uno, poi ad un altro ed un altro, prima di tornare da quello precedente a fare un altro pezzettino di lavoro ? Il dentista in questione era di questo tipo. “Che casino” pensa tra sé e se, resosi conto del lavoro schifoso che è venuto e senza dire niente (“ora si metta comoda”) inizia a lavoricchiare con indifferenza, fatta l’anestesia, gli chiedo: “ma che state facendo”, e lui : “giù, non ti muovere proprio ora..” ed è così che i miei denti usciti storti vengono ridotti a moncone!! “.

Qui si chiude la testimonianza della donna; ora voglio citare una conversazione con un amico dentista: «Gli americani appena vedono un dente un po’ storto lo limano e lo incapsulano.

Nessuno può chiamarlo “errore”, è un “approccio professionale”». «Una tecnica invasiva ?», dico io. «Si, ma da annoverare fra le tecniche gettonate, non tanto in Italia per fortuna, ma è una “scuola di pensiero”».

Una parolina sull’ortodonzia

Anche chi non sarà d’accordo con le righe che seguono contro l’ortodonzia fissa deve capire che sono state dette da pazienti con esperienze super-sfortunate nel tentativo di evitare simili vicissitudini ad altri. Accogliere i rimbrotti di chi è amareggiato è la vocazione di questo manuale. “Ci vuole coraggio nella vita. Il mio, quello che sento di dover avere ora, è il coraggio di ripartire da un danno grosso che se non sarà accettato diventerebbe enorme”, mi ha scritto una volta una vittima della rimozione non protetta di amalgama. Credo che poter divulgare a scopo preventivo le disavventure ne rende l’accettazione più ragionevole.

Allora ecco la filippica di una paziente: “L’apparecchio dell’ortodonzia fissa, quello con le molle per raddrizzare i denti, ragazzi, non ha proprio senso. I denti storti sono un effetto dei rapporti muscolari, del loro funzionamento e del loro mancato rilassamento. La vera scienza olistica studia questo e i rapporti con le asimmetrie craniche. Il paziente olistico avrà un atteggiamento da “molto scettico” fino a “del tutto restìo” rispetto al tirare i denti di qua o di là con molle.

Mentre il dentista applica l’ortodonzia fissa succedono le seguenti cose: la vera questione non viene tirata a galla; il paziente soffre disagi immensi, masticatori, alle gengive, emotivi, etc.; l’ortodonzista ha un reddito periodico (ai controlli); si creano e favoriscono ulteriori scompensi cranio-sacrali; se tutto va male non avete garanzie contro l’errore e il risultato finale. Vedete voi se ha senso!”.

Una parolina sul palladio se non reso stabile bioinerte!

L’unica cosa che si può dire rapidamente sul palladio è che io non ne sono un sostenitore e che è tanto diffuso che alla fine lo usano anche la maggior parte dei dentisti olistici. Ma non dovrebbero !

L’opzione più olistica sarebbe stata secondo me di usare solo oro platinato (senza palladio). Infatti il palladio (ho appena finito di leggere un documento dell’OMS sul palladio) è cento volte più preoccupante per tendenza a sensibilizzare l’organismo e cento volte più temibile per gli effetti della sensibilizzazione rispetto al platino.

E’ evidente che, se malauguratamente un’omeopata in città si mette a testare i metalli di uso odontoiatrico, il palladio comparirà, seppure a qualche spanna da nichel e amalgama di mercurio. Dal punto di vista allergologico chi ha la diagnosi di allergia al nichel deve essere ritenuto anche allergico al palladio, per l’alta percentuale di sensibilizzazione crociata tra i due [EHC 226 dell’OMS 2002]. Dal punto di vista dei sovraccarichi dei sistemi di difesa, Daunderer dice che “i pazienti intossicati da amalgama non possono tollerare la minima traccia di palladio”.

Per un approfondimento dei casi clinici rimando oltre che agli scritti di Daunderer - http://www.merkabaweb.net/daunderer.doc - anche a J. Thomsen (“Osservazioni sulla biocompatibilità”, EAV, Nov. 2001, n.9 p.14-18) e W. Müller ("Effetti a distanza delle protesi dentarie contenenti palladio", Regulationsmedizin 4/1996).

RICORDIAMO che: I metalli, delle protesi introdotte nel corpo, sono tossici quando trasmigrano per dissoluzione ionica verso il nostro sistema fisiologico, ma proprio tutti indistintamente; nelle leghe il problema della tossicità è dovuta alla combinazione, alla presenza atomica dell'ossigeno e soprattutto dell'iidrogeno che ne scaturisce la reazione di ossidazione e quindi la dissoluzione, infatti l'ossigeno come gli altri due elementi: carbonio e idrogeno, sono i tre elementi altamente instabili, anche se sono alla base di tutto il creato, sono loro la causa e la concausa di tutte le combinazioni e di tutti gli effetti indesiderati.

Ma come fare e cosa dire a uno di questi pazienti che ha palladio in bocca ? Sono in gioco lavori milionari.

Gli omeopati allora propongono una cura omeopatica per desensibilizzare (nosode palladio). Solo se non funziona, e stiamo parlando dei pazienti con sovraccarichi dei sistemi difensivi e delle persone sensibilizzate, possono arrivare a proporre l’allontanamento del manufatto in palladio. A questo proposito l’individuo indebolito dovrà evitare anche l’implantologia (soprattutto metallica), che è un campo di disturbo sempre, che solo i sani si possono permettere.

Dente infetto e implantologia post-estrattiva: TESCHIO NERO, altro che amalgama.

Mi scrive una paziente che si era raccomandata con il dentista perché già era messa male: “Alla prima seduta mi ha tolto due denti che facevano pus e senza curare nulla mi ha immediatamente inserito due viti”. Tra le cose che vi possono fare invecchiare speditamente, questa merita una menzione in prima fila.

Il mettere perni su siti in cui è stato appena estratto un dente infetto è una cosa infernale, ma così tanto che se esiste l’inferno questa è la procedura numero uno che sicuramente adottano anche là.
Trafori in denti sani come appoggio per ponti ?

Facciamo l’esempio che vi manchi un molare, ad es. il 6° inferiore. Se uno decide che vuole fare un ponte in ceramica integrale (con o senza base metallica), “la tecnica” implica una consistente riduzione con la fresa dei due denti adiacenti. Questo è un problema se i denti affianco sono sani.. Preparazione adeguata (sigh..) significa limare molto il dente.

A ragione il dentista vi dirà: “Allora ! Cosa vuoi fare, l’implantologia o vuoi smantellare i due denti affianco ?”.

Mi rendo conto che se uno vuole aggiungere all’odontoiatria curativa di prima (estrazioni di radici morte sospette, niente metalli, niente implantologia, etc..) anche la priorità di non sacrificare materiale dentale sano, si merita di essere mandato a quel paese dal dentista perché tutte le richieste precedenti che avete fatto sono incompatibili con questa.

Volendo fare un ponte e mantenendo come priorità quella di non distruggere gravemente i denti affianco sani, le opzioni sono i ponti “california” o “maryland” metallici che richiedono pochissima abrasione del dente affianco (in particolare i microintarsi vengono appoggiati nei solchi e nello spessore dello smalto).

Quali sono i metalli possibili ? Il nichel-cromo, che ovviamente sarà il primo da escludere per le elevate potenzialità di sensibilizzazione. Poi c’è il cromo-cobalto e, volendo usare un’attenzione in più, si può usare l’oro galvanico.

A ragione il dentista vi dirà: “Allora !, vuoi evitare i metalli o vuoi preservare materiale dentale sano ?”.

A dire il vero se avete vari elementi mancanti potreste pensare pure ad una bella dentiera senza metalli ovviamente, ma quanti pazienti sono disposti a portare una protesi mobile invece che un lavoro definitivo ?

Un’altra opzione sono ponti costruiti con manufatti in fibra ricoperti di resina o di ceramica. Hanno il vantaggio di non richiedere una grossa devastazione dei denti sani di appoggio e il vantaggio che non contengono metalli.

Gli svantaggi: dando però meno garanzie di resistenza nel tempo, gli Euro che il paziente paga per questi manufatti vengono ammortizzati su un periodo decisamente più corto; alla luce di possibili fratture e rifacimenti ex-novo questi ponti senza metalli potrebbero diventare un investimento (in biocompatibilità massima) costosissimo.

Vediamo meglio di che si tratta.

Il manufatto ha un’armatura in fibra di vetro che viene rifinita esteticamente con rivestimento in resina o ceramica. La fibra proviene dalla ricerca spaziale ed aeronautica, e visto il colore accettabile della fibra di vetro (traslucente) l’industria odontoiatrica se ne è appropriata. Contrariamente ad un manufatto in metallo-ceramica, la fibra non è rigida, ma tende ad assorbire e distribuire il carico masticatorio lungo la sua struttura, con caratteristiche gnatologiche assimilabili al dente naturale. (BellGlass, ArtGlass, Targis, Vectris, Gradia, etc..).

Una parolina su carie piccole e scavi inutili

Compare una piccola carie dentale. Se per abitudine sua il dentista mette otturazioni che richiedono una ritenzione meccanica, un puntino nero di carie si trasforma in un traforo megagalattico nel dente. Questo vale solo per le carie piccole quando viene messa amalgama o ceramica (che necessitano ritenzione meccanica): “preparandole” all’otturazione, il dentista crea uno spartiacque nella vita del dente “dentista-indotto”.

La carie è piccola, per non sacrificare inutilmente dente sarebbe stato opportuno usare i compositi.

Questo fenomeno è tutt’ora in corso, me ne sono capitati due casi nell’ultimo mese. Mi telefona una madre, mi dice che al figlio di 13 anni per una piccola cariettina gli è stata messa un’amalgama (con relativa fossa di ritenzione).
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NORME UE-APME promuove la Salute

Uno degli obiettivi principali della normazione nel sistema sanitario è quello di fornire condizioni sicure e di alta qualità sia per il paziente che per gli addetti ai servizi sanitari. Le PMI sono attive in tutto il settore, spesso con materiale ed attrezzatura molto sofisticati.

Per promuovere gli interessi delle PMI nel settore sanitario, NORMAPME partecipa alle principali attività di normazione con l’associazione membro FEPPD (“Organizzazione europea ed internazionale degli odontotecnici indipendenti e dei proprietari di laboratori”). Assieme alla nostra organizzazione sorella UEAPME, gestiamo un forum sulla salute con una ventina di membri che s’incontrano diverse volte l’anno per discutere della situazione e dei necessari provvedimenti da adottare. Le nostre azioni si svolgono principalmente su 2 livelli:

- Discutere con le varie direzioni della Commissione Europea e con il CEN a livello strategico sulle questioni fondamentali che colpiscono le piccole imprese nel settore:

- Insieme alla nostra organizzazione sorella UEAPME, prepariamo prese di posizione sulle future norme e leggi correlate a diversi livelli:

- Presso il nuovo comitato consultivo CEN per le norme sanitarie (ABHS) che coordina e dirige l’attività di normazione nel settore sanitario.

- Presso il gruppo specifico CEN per l’eHealth. Siamo membri del gruppo parti interessate per l’eHealth gestito dalla DG Società dell’informazione.

- Nell’ambito della revisione della direttiva sui dispositivi medici con la DG Sanco.

- Nell’ambito di varie commissioni tecniche UE che si occupano di norme e nuovi mandati

- Al CEN siamo rappresentati:

- All’interno del CEN TC 55– materiali odontotecnici, e inoltre

- siamo preparati sulle principali attività di eHealth future nel CEN e ETSI.

CEN TC 55 - ODONTOIATRIA

Il settore odontoiatrico in Europa conta 40.000 laboratori dentistici e 210.000 odontotecnici organizzati in associazioni professionali in Europa.

La federazione europea ed internazionale degli odontotecnici (FEPPD), membro di NORMAPME, rappresenta la maggior parte dei professionisti di tale settore in Europa. Gli uffici della federazione si trovano nell’edificio sede di UEAPME/NORMAPME, la gestione dei contatti è quindi facilitata. La federazione ha inoltre fornito l’esperto NORMAPME per il CEN/TC 55, che è al tempo stesso Presidente della FEPPD e Vice-presidente di NORMAPME - Jürgen Schwichtenberg.

NORMAPME è quindi rappresentata all’interno del CEN/TC 55, del Comitato Consultivo per le norme sanitarie (ABHS) e del gruppo di azione sulla valutazione dei rischi legati alle basi per protesi dentarie (CEN/TC 55/WG 8). Il lavoro di questa commissione tecnica è stato richiesto per diversi anni e si è infine realizzato in seguito alla decisione della plenaria del CEN TC nel febbraio 2007. Tale attività includerà inoltre la salute e la sicurezza sul lavoro.

La ragione che ha indotto alla creazione di questo gruppo di azione è stata dettata in particolare dal riconoscimento dei rischi per il personale dentistico legati ai materiali polimerici delle protesi dentarie, rischi sia per gli odontotecnici che per i pazienti, a causa del contenuto di monomero. L’esperto NORMAPME ha tentato per anni di mettere in evidenza questi rischi: con soddisfazione prendiamo ora atto dell’inizio dei lavori.

Negli anni passati NORMAPME era già riuscita a far adottare ad ISO una decisione sull’uso limitato di berillio contenente leghe tossiche per pazienti ed odontotecnici.

NORMAPME inoltre sostiene le procedure di buona fabbricazione di dispositivi medici su misura e favorisce la legislazione e normazione europea contro la legislazione e normazione a livello nazionale. La maggior parte dei dispositivi su misura sono fabbricati da micro e piccole imprese che rappresentano il 2.75% di tutte le PMI nella prescrizione di personale qualificato. Ciò complica la “messa in servizio” e l’uso da parte dell’ “utilizzatore finale”.

Altre questioni da trattare:

- Lista delle cose da fare per conformarsi ai requisiti della Direttiva sui dispositivi medici (MDD)

I dispositivi medici sono diventati un’area sempre più importante nella tutela della salute, in relazione col loro impatto sulla spesa per l’assistenza sanitaria. Il settore comprende circa 800 tipologie di prodotto, che vanno dalle semplici fasciature ed occhiali, i dispositivi impiantabili di importanza vitale, i macchinari di controllo e diagnosi delle malattie, fino ai dispositivi diagnostici più sofisticati di microchirurgia invasiva.

Il Forum sulla Salute di NORMAPME/UEAPME ha proposto una presa di posizione sui sistemi di qualità non obbligatori inclusi nella Direttiva sui dispositivi medici (MDD).

- Norme professionali generiche: perchè delle norme professionali? C’è bisogno di un livello comune di competenze ed esperienze di fabbricazione per far fronte all’aumentata mobilità di lavoratori. Ciò eviterebbe qualsiasi confusione nei termini generici. Le norme professionali descrivono le conoscenze e competenze della professione. Ciò è utile per comparare i sistemi educativi/scolastici, sviluppare sistemi di formazione professionale, la formazione continua, i percorsi di carriera, ecc. Incoraggerebbe la mobilità, migliorerebbe il livello di formazione ed in seguito influenzerebbe il mercato del lavoro. Aumenterebbe inoltre la trasparenza ed il riconoscimento reciproco della professione e delle competenze.

Tutto ciò può essere utilizzato per l’elaborazione di linee guida e pratiche ottimali ed avere come risultato una serie di norme professionali europee comuni per gli odontotecnici. Queste dovrebbero essere messe a disposizione in 7 lingue (E/F/D/NL/I/RO/SK).

Per dimostrare i benefici di una norma professionale e per facilitare l’armonizzazione della formazione accademica e professionale, FEPPD sta coordinando un progetto tramite il Leonardo da Vinci (chiamato DOSAM, su contratto con DELACO), insieme con altre 11 associazioni partner. Il progetto prende le norme del Regno Unito come punto di partenza. Dopo l’incontro introduttivo di Amsterdam (14/01/2006), nell’estate ed autunno di quell’anno ci furono delle discussioni per stabilire fino a che punto il livello delle norme UK potesse essere accettato nei vari Stati membri.

Alla fine dell’ottobre 2006 i risultati nazionali furono analizzati a livello europeo. Il primo incontro transnazionale con tutti i partner del progetto Leonardo da Vinci si tenne a Bruxelles il 27-28 ottobre 2006. Un secondo incontro transnazionale si tenne sempre a Bruxelles il 12-13 gennaio 2007. L’obiettivo specifico del progetto è favorire lo sviluppo di norme professionali generiche ed in particolare promuovere dappertutto la mobilità degli odontotecnici.

La Federazione olandese degli Odontotecnici ha fatto notare che si dovrebbero scoraggiare le compagnie di assicurazione che offrono incentivi finanziari ai dentisti perché facciano uso di prodotti sottocosto e servizi oltreoceano, soprattutto senza informare di ciò il paziente e senza il suo consenso. NORMAPME e FEPPD sono d’accordo sulla necessità di adottare e mantenere norme rigide all’interno del settore.

CEN si interessa della normazione laddove si tratta di Cad-Cam. NORMAPME sta seguendo questa questione in quanto gli odontotecnici lavorano utilizzando tali sistemi. NORMAPME richiede precise informazioni e chiare indicazioni sui rischi per la salute e l’ambiente derivanti da componenti quali il nickel e il monomero.

Il gruppo di esperti sui dispositivi medici ha saputo che la Commissione, DG Imprese- unità F3, ha progettato un mandato che richiede al Comitato Scientifico sui rischi per la salute emergenti e da poco identificati (S CENIHR), che stabilisce, in base al COM 2004/206/CE, la potenziale tossicità per i pazienti e gli utilizzatori (professionisti del settore) dell’amalgama dentario e di materiali di riempimento alternativi. Si richiederanno inoltre una valutazione del contributo dell’amalgama dentale e delle soluzioni alternative per la salute dentaria.

Valutazione & azioni future

Nel giugno 2007 il Consiglio Tecnico del CEN ha accettato il mandato M/403 nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione applicate al settore dell’eHealth. L’attività è assegnata alla commissione tecnica CEN/TC 251 Informatica sanitaria, che lavorerà in stretta cooperazione con gli organi tecnici del CENELEC ed ETSI interessati. Per coprire la posizione di consulente in dispositivi medici per questo TC, il centro di gestione CEN ha lanciato un bando di concorso per tale carica.

Tratto da: normapme.com

Ecco i responsabili di:

FEDERATION OF EUROPEAN DENTAL LABORATORY OWNERS (FEPPD)

Disagi e materiali tossici in ambito professionale Odontoprotesico e di tutti quelli in ambiti sanitari ove si utilizzano leghe metalliche (protesi):

vedi: Dentista e controindicazioni delle amalgami + DENUNCIA ai NAS (Italy) per Tossicita' Prodotti Dentali

Come di consueto, conosciamo il modo di agire e di "tutelare la salute" del cittadino, da parte delle istituzioni (vedi qui sopra come agiscono) che di fatto NON ESISTE e dalla parte degli studi professionali odontoiatrici (Dentisti), infatti non viene applicato il "consenso informato" negli studi dentistici.

Per intervenire e cercare di promuovere, modificare le leggi a monte di un sistema abbastanza complesso, abbiamo attivato un sistema di registrazione cronostorico delle persone sofferenti.

Inviaci quindi, la tua storia, la tua cronistoria dettagliata; eventuali immagini, possono servire a verbalizzare, sostenere una campagna per il diritto alla tutela della salute in ambito odontoiatrico e in tutte quelle applicazioni sanitarie.

SCRIVERE ed INVIARE a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Consigli per avere il minor danno dai materiali dentari:

Per i Ponti:e/o ricostruzioni di denti:

Utilizzare, lega nobile AUREA 500 millesimi (oro, palladio, argento) senza rame e ferro. Rifiutare altre soluzioni.

Ricordarsi per le protesi che:

L'associazione atomica di più elementi ed i comportamenti vari, la dissoluzione degli elementi metallici sotto forma di ossidi, avviene prepotentemente per l'instabilità dovuta alla presenza e reazione con l'ossigeno e idrogeno, questo è valido in qualsiasi forma di materia (in tutte le applicazioni sanitarie, oggettistiche etc.), mentre nelle leghe nobili ( leghe con percentuali diverse di: oro, palladio, argento, senza rame e ferro), possiamo eliminare l'ossigeno, rendendole stabili attraverso il protocollo qui sotto indicato, nelle leghe vili, ove il legame atomico è basato proprio sulla presenza dell'ossigeno (titanio, cromo-cobalto, zirconia) non è possibile eliminarlo.

In tutto e soprattutto nelle informazioni, vogliamo dare anche una Alternativa al Consumatore, non si puo' fare solo critica, secondo la Comunità Europea la bilancia deve essere in equilibrio, loro sanno che esistono dei problemi, come anche dei compromessi, ma come si fa a vivere senza le protesi ?

Nelle informazioni qui riportate vogliamo dare anche una alternativa al Consumatore, per non fare solo della critica.

Per precisione, i vari enti statali e non + i vari ordini i quali tutti quanti sono preposti alla "tutela della salute" sanno benissimo che vi sono vari ed importanti problemi connessi ai materiali dentari, ....anche la Comunità Europea (ENEA) e l'OMS sanno che esistono questi problemi......ma pare che TUTTI facciano finta di niente....dietro ci sono gli interessi delle industrie produttrici le quali si "autocertificano" ...e NESSUNO le controlla !

ATTENZIONE: Tutte le leghe metalliche: al titanio e al cromocobalto (acciaio) dette vili, e tutte quelle nobili e preziose a base di oro, platino, palladio e argento, a causa degli ossidi possono essere tossiche, e dare effetto elettrochimico e tra di loro con conseguenti mutamenti, problemi patologici locali e generali.

Inertizzare il tutto con il protocollo di inertizzazione cinetica TTSVGEL, si assicura una eliminazione totale degli ossidi, si previene qualsiasi forma di attività elettrogalvanica e qualsiasi problematica patologica, si assicura una alta bioqualità dell'oggetto o della protesi dentale in questione, l'importante è utilizzare leghe nobili senza ferro, rame, cobalto berilio e cadmio.

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La PRESSO FUSIONE (Denti senza metalli solo Ceramica)

La tecnologia odontoiatrica in questi ultimi tempi ci ha regalato un nuovo strumento per le otturazioni i restauri e le protesi:

La presso fusione; E' questa una tecnica rivoluzionaria che ci permette di realizzare protesi intarsi e otturazioni interamente in ceramica in un sol blocco e senza uso di metalli di supporto.

La caratteristica peculiare di questo tipo di ceramica sta nel fatto che a differenza di quella di vecchio tipo che aveva bisogno di un supporto metallico per non fratturarsi ed era realizzata apponendo diversi strati uno sull'altro con cotture intermedie, una presso fusione è ottenuta fondendo un blocco di compatto di ceramica e iniettando la massa fluidificata nella forma voluta.

ll vantaggio di questa tecnica è nella eccezionale resistenza alla frattura che la ceramica presso fusa ha, permettendo l' abolizione delle strutture metalliche che come sappiamo, possono dare problemi di intolleranze o di vera allergia alle leghe impiegate come supporto.

Se poi vogliamo parlare di estetica allora il vantaggio è abissale perché mentre una protesi normale, avendo il supporto metallico non può far passare la luce e in certi casi il dente lo si vede scuro, la ceramica integrale presso fusa ha una trasparenza simile a quella dei denti naturali con tutti i vantaggi immaginabili. Inoltre non avendo bordini metallici vicino alla gengiva anche se nel tempo quest'ultima si ritira non ci saranno antiestetici bordini scuri a guastare l' estetica di una protesi anche ben fatta.

Si ottiene, la trasparenza alla luce della ceramica presso fusa e la totale assenza di bordini.

Dott. Zeno Pagliai - Roma - Tratto da: romadentisti.com

Commento NdR. le ceramiche totali sono molto più belle dal lato estetico, ma è pur sempre un materiale solubile come un neo silicato o altri simili. Comunque per la cementazione di questi materiali (dispositivi dentali estetici): neosilicati, disilicati e zirconia, si usano metodiche, prodotti mordenzanti e cementi altamente tossici: vedi Ivoclar Vivadent - Variolink Ultra

Scheda tecnica:

Un comune dispositivo in lega nobile e ceramica bioinertizzata (con TTSVGEL), può essere tranquillamente cementato con un cemento di gran lunga biocompatibile (ossido di calcio), un prodotto più naturale di questo non esiste.
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Demagogia, ipocrisia o tirare l’acqua ai mulini dei propri rappresentati, (aziende) ?

Il Certificato ?

Punto e a capo, “l’ennesima sconfitta a discapito del comparto odontotecnico e della salute del Consumatore”

A breve uno stupido qualsiasi…………..

A leggere questa considerazione dell’avv. Silvia Stefanelli, c’è da rimanere esterefatti, è vero quello che dice o è l’ennesima burla per il settore odontotecnico e a danno per la salute del povero Paziente?

Credo che le dichiarazioni fatte siano al quanto burlesche, incompetenti!

Dire che un manufatto personalizzato sia un semilavorato è pura fantasia…!

Un dispositivo industriale, quasi quasi…………………e anche lì c’è da discutere, visto che un attacco di precisione, denti di fila in un certo qual modo è definito dispositivo e deve essere certificato etc.

Una cappetta, un ponte, uno scheletrito è prescritto come dispositivo medico, che si prenda l’impronta i materiale classico o in digitale, è pur sempre personalizzato !

Le aziende in tutti i modi si stanno distruggendo da sole, solo che visto la cecità del settore si stanno trascinando dentro la catastrofe anche l’odontotecnico e soprattutto la salute del Paziente Consumatore.

Invito tutti a una riflessione e a una presa di posizione contro una demenza del genere.

By Rosario Muto

ODONTOTECNICA - http://www.ildentale.it/notizia.aspx?id=1264

Controlli verso i centri di produzione Cad-Cam. E’ necessaria la dichiarazione di conformità per cappette e travate ? - Gio. 18 Nov 2010

Per l’avv. Stefanelli non sempre

Secondo voci di cui non siamo riusciti a trovare conferme ufficiali- NAS, soprattutto nel veneto, stanno

Effettuando controlli verso i fabbricanti di dispositivi medici su misura per verificare la corretta applicazione della Direttiva 2007/47 (la nuova 93/42).

Ma i controlli non si sono concentrati solo verso i laboratori odontotecnici iscritti al registro dei fabbricanti presso il Ministero della Salute ma hanno interessato anche i “centri di produzione” Cad-Cam considerando cappette e travate dispositivi finiti e non dei semilavorati, con la conseguente richiesta da parte dei NAS di verificare le dichiarazioni di conformità dei dispositivi realizzati.

Ma il produttore, spesso aziende del settore dentale che non hanno le caratteristiche per iscriversi al registro dei fabbricanti, non possono emettere la dichiarazione di conformità e quindi rischiano pesanti sanzioni.

“Secondo la Direttiva – ci dice l’avv. Silvia Stefanelli esperto di diritto sanitario – con il termine “su misura” si intende un dispositivo fabbricato appositamente per un determinato paziente, sulla base della prescrizione scritta da un medico o di altro operatore debitamente qualificato. Prodotti finiti che vengono realizzati dal fabbricate iscritto all’apposito registro presso il Ministero della Salute”.

“Come per la protesi scheletrata- continua l’avv. Stefanelli – o le lavorazioni che spesso i laboratori odontotecnici demandano ad altri laboratori, i dispositivi realizzati attraverso tecnologia Cad-Cam dai centri di produzione sono considerarsi semilavorati e non dispositivi medici su misura. Quindi non necessitano di dichiarazione di conformità”.

Come per gli altri semilavorati, consiglia l’esperto, il laboratorio che demanda la produzione di parte del dispositivo medico è opportuno( ma non obbligatorio) che abbia un contratto di fornitura con la struttura 
alla quale demanda la lavorazione mentre è indispensabile che uest’ultimo gli fornisca le caratteristiche del materiale utilizzato e la certificazione che questo e marcato CE; informazioni da inserire nel fascicolo tecnico del dispositivo.