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Metalli in bocca - 23 2 07
La medicina tradizionale preferisce sempre dei reperti “cartesiani e galileiani” con cui poter fare diagnosi ed è poco orientata a guardare l’inizio delle malattie croniche, vero flagello della nostra era in cui, ahinoi, aumentano smisuratamente anche le patologie autoimmuni.

Le malattie croniche avendo una lunga latenza di innesco ed anche di sintomatologia manifesta, non vengono evidenziate sul nascere; eppure il modo in cui viviamo, mangiamo, la socialità superficiale ed affrettata, l’intossicazione cronica del tessuto interstiziale e l’acidosi latente sempre presente, i mezzi ed i materiali “antiage” che innestiamo nel nostro corpo, dovrebbero farci capire l’elevato rischio cui ci sottoponiamo.

Spesso questa tipologia di pazienti viene addirittura trattata in modo “psichico” data la varietà, la variabilità dei sintomi e la mancanza, spesso, di riscontri “oggettivi” della medicina allopatica tradizionale. Compito del medico è indagare queste “alterazioni sine materia o funzionali” ed ancor più è compito, a mio avviso, del medico dentista.
L’inquinamento esogeno ed endogeno riveste sempre più una rivelante importanza per la nostra salute e molte patologie sono innescate o favorite da costituenti chimici e da sostanze tossiche con cui veniamo più o meno consciamente a contatto.
Senza troppo dilungarsi, non essendo questa la sede, desidero ricordare quanti anticrittogamici e quante sostanze siano presenti ormai nelle “chiare, fresche e dolci acque” che beviamo e con cui si cucina il cibo che mangeremo… per tacere di alcune acque dette “minerali” ed acquistate a caro prezzo che avrebbero bisogno di una energica filtrata per ridurre i loro carichi tossici; il modo stesso di conservazione degli alimenti- vaschette usa e getta di Alluminio - cucinare in vecchie pentole di Alluminio, usare posate nella cui lega siano presenti Cromo e Nichel può accrescere il carico tossico già rilevante cui l’organismo è già sottoposto.
Il medico dentista ha la responsabilità morale di verificare cosa usa e cosa mette nella bocca dei suoi fiduciosi pazienti, perché il potenziale elettrochimico dei metalli- o carica elettrica - è presente in tutti gli elementi metallici: i cosiddetti metal free (lega ossidi metallici di zirconia con carica elettrica ben 5 volte superiore alle comuni leghe metalliche), leghe al titanio, leghe al cromo-cobalto, leghe preziose, e non.
Le leghe a base preziosa che vengono usate in odontoiatria, anche se controllate per purezza e tollerabilità, in seguito a lavorazione non corretta e soprattutto se si tratta di leghe dette “vili”, possono innescare ossidazione con produzione più o meno marcata di ioni e dare l’avvio a patologie orali o a sintomatologie- all’inizio dette funzionali- ed in seguito tramutarsi in vere e proprie patologie degenerative o addirittura concorrere a deficit od alterazioni immunitarie. Come si vedrà in seguito la lega odontoiatrica a causa della saliva, la presenza di altri inquinanti ambientali e non, una alimentazione non perfettamente adatta, una lavorazione male eseguita in laboratorio anche con riutilizzo massivo di vecchia lega anche se di ottima qualità- per questi ed altri motivi si modifica e da reticolo cristallino regolare si passa ad una forma instabile con elettroni liberi ed elevato potenziale elettrochimico e formazione di ossidi che diffonderanno continuamente nell’organismo sotto forma di sali, interessando oltremodo il sistema linfatico difensivo e sovraccaricandolo in modo quasi sempre eccessivo.
La lega, come avverte il nome, è un insieme di metalli ed il loro insieme, se il reticolo non rimane ben chiuso diffonde con ioni e quindi con l’ossidazione.
Utilizzate per la costruzione delle protesi dentarie mobili ma, soprattutto, fisse, sono state concepite allo scopo di non nuocere all'organismo, ma purtroppo pur essendo vicine a questo traguardo, non lo hanno ancora raggiunto, spesso per esigenze dettate dall'uso cui sono destinate. Insieme all'Oro, base di queste leghe, sono associati altri componenti metallici come il Palladio, l'Indio, l'Iridio, il Gallio, l'Argento lo Zinco ed anche il Rame, che durante i processi di fusione della lega e di preparazione del manufatto protesico, sviluppano sia in superficie che in profondità OSSIDI.
Si possono facilmente ascrivere all'azione tossica locale fenomeni come: sanguinamento delle gengive, tatuaggi gengivali, afte, stomatiti, arrossamento della lingua, alterazioni del gusto, iperplasie gengivali associate a parodontiti croniche responsabili di riassorbimento osseo ed eccessiva produzione di placca, dovuta a numerosi tipi di batteri differenti, alcuni dei quali sono ritenuti responsabili di malattie cardiache e sono stati isolati talvolta anche in sede di infarto miocardico.
Gli effetti sistemici invece possono manifestarsi in varie parti del corpo con allergie, eczemi, disturbi oftalmici, disturbi neurologici, patologie gastroenteriche, riniti, faringiti, acufeni e via dicendo sopratutto a contatto con oggetti di provenienza dall'industria orafa, come anelli, orecchini, collane, piercing.
Il potenziale elettrochimico è una carica elettrica presente in tutti gli elementi metallici e non, le leghe a base aurea sono le uniche che attraverso un preciso trattamento termico di inertizzazione cinetica sotto strato vetroso, possono essere stabilizzate e rese innocue, citocompatibili semplicemente modificando il potenziale elettrochimico dinamico in forma statica bloccando di conseguenza la formazione degli ossidi e del loro rilascio. Comunque gli effetti locali e generali nell’organismo corrispondono all’azione dei metalli liberati, si tratta di un campo molto vasto, ancora oggetto di ricerche.
Una volta entrati nell’ organismo, questi ioni si diffondono più o meno rapidamente, possono anche essere trasportati e successivamente espulsi in parte o completamente oppure possono accumularsi selettivamente a livello di certi tessuti.
Ecco di seguito alcuni sintomi provocati dalle correnti indotte, ed alcuni effetti determinati dai metalli nelle persone “sensibili”:
I sintomi e le conseguenze della corrosione elettrochimica nella cavità orale sono:


1) Gli ioni metallici liberati nella cavità orale si diffondono
- nei tessuti duri:
Denti
Ossa
- nei tessuti molli e nei liquidi
Saliva -> tubo digerente
Sangue -> diffusione nell’organismo, accumulo e/o escrezione.
Gli effetti locali o generali nell’organismo corrispondono all’azione dei metalli liberati, si tratta di un campo molto vasto, comunque, i sintomi si riferiscono alle correnti indotte sia a livello locale che generale.

2) Effetti locali determinati dalle correnti e dalla diffusione di ioni metallici,
- sensazione di bruciore ,discronia dentale, dolore galvanico, pulpite dentale “shok elettrico pulpare”, modificazione del pH, alterazione della mielasi (digestione primaria), aumento della temperatura corporea e irritazione cronica dei tessuti, acufeni ed emicranie, cariogenesi, sapore metallico ( rilevato al mattino durante il risveglio, e fastidiose sensazioni lungo l’arco della giornata, alitosi, xarostomia, maggiore o minore salivazione, maggiore formazione di placca,
glossite, eritema allergica, stomatite da contatto, erosione, ulcerazione della lingua e della mucosa orale, dolori nevralgici lungo le branche del trigemino, lichen piano, leucoplasia, chelite, boccarola, fratture radicolari, tatuaggi gengivali, retrazione gengivali, patologie paradontali, corrosione degli impianti dentari, perimplantite, iperplasie poliformi, neoplasie maligne o benigne.

3) Effetti generali degli ioni metallici nell’organismo attraverso la saliva, intestino, sangue, pelle:
allergie, riniti faringiti, eczema alle mani, eczema generalizzato, dermatite eczematosa, oftalmico, otorinolaringologico, gastroenterologico, neurologico, sulle costanti biologiche del sangue.
Inevitabilmente in una lega con caratteristiche del genere riscontriamo un potenziale elettrochimico che, non solo è responsabile di situazioni quali bimetallismo e elettro-galvanismo con conseguente ionizzazione di elementi ossidati verso vari tessuti, ma è causa anche di disgregazione dei cementi dentali dando luogo successivamente ad infiltrazioni salivari,
trasudazione dei liquidi nella lega danneggiando il dispositivo stesso e causare anche tutta una altra serie di reazioni in quanto l’effetto produce anche il trattenimento di focolai batterici.
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