Odontotecnica NaturaleLa biocompatibilità in ambito dentale Pubblicità:
Sei un odontotecnico? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter. Spedisci un'e-mail con i tuoi dati a: odontotecnici-subscribe@odontotecnicanaturale.it
Area riservata Archivio Contatti Forum Cerca Link Utili
Protesi metalliche e rilascio ionico - 23 2 07
Effetti a distanza del rilascio di ioni metallo in usura della testa protesica:

presentazione di un caso

Sistemic effects of ionic release in wear of prosthetic head: a case report

SOMMARIO

Background.

Gli effetti locali e sistemici correlati al rilascio ionico in caso di scollamento protesico o di usura protesica sono un evento raro.

Caso clinico. Gli Autori presentano un caso di usura della testa metallica di una protesi non cementata d’anca associato a possibili complicanze sistemiche da rilascio
ionico.

Discussione.

Scopo degli Autori è focalizzare l’attenzione su possibili complicanze
a distanza non citate in letteratura.
Parole chiave: Scollamento asettico, Protesi totale d’anca, Tireopatia, Rilascio
ionico, Leghe cromo-cobalto

SUMMARY

Background.

The local and sistemic effects of ionic release in prosthetic aseptic
loosenig or prothesis wearing are rare.

Case report. The Authors describe a case of prosthetic head wearing with distal
effects depending on ionic release.

Discussion. Purpose of the Authors is underlining some possible sistemic effects of
ionic release not considered in litterature.

Key words: aseptic loosening, total hip prosthesis, thyropathy, ionic release, chromium-
cobalt alloy

INTRODUZIONE

La presenza di tessuto di interfaccia contente ioni metallo è il reperto anatomo-patologico
intra-operatorio praticamente costante in caso di scollamento asettico di protesi
totale d’anca non cementata o di rottura di una delle componenti protesiche. Il
tipo di ioni presenti in tale tessuto dipende ovviamente dalla lega che costituisce il
materiale protesico impiantato: leghe di acciaio inossidabile, leghe di titanio e leghe
a base di cobalto (“stelliti”) con cromo, molibdeno, nichel e ferro.
Da una revisione della letteratura, oltre a possibili reazioni allergiche, è emerso il
problema della tossicità locale e sistemica in presenza di detriti metallici liberati dai
materiali protesici.


Effetti a distanza del rilascio di ioni metallo in usura della testa protesica: presentazione di un caso

Ben documentate in letteratura sono le dermatosi su base
allergica dopo impianto di materiali metallici: orticarie ed
eczemi sistemici o locali 1.
Gli ioni metallo vengono rimossi dal sistema linfatico e
possono depositarsi nei linfonodi 2-5 oppure possono essere
immessi nel torrente ematico come dimostrano gli alti
livelli sierici riscontrati in pazienti protesizzati ed il conseguente
loro accumulo in organi quali fegato, milza e
cuore. Si sono osservate neuropatie legate ad elevati livelli
sierici di alcuni metalli, in particolare dell’alluminio 6.
Parrebbe esservi la possibilità di comparsa di neoplasie
locali, ad esempio sarcomi, e sistemiche, linfomi e leucemie
7-9.
Nello specifico, riguardo al caso esaminato, gli ioni Cr e
Co sono in grado di indurre fenomeni di immunizzazione.
Il Cr con il Ni pare avere un’azione citotossica nei
confronti di fibroblasti e linfociti. Per quanto concerne il
Cr è nota la sua azione nefrotossica, cardiotossica del Co.

PRESENTAZIONE DEL CASO

B.M., paziente di sesso maschile di 47 anni, nel 1990
venne sottoposto ad impianto di protesi totale d’anca a
destra per coxartrosi primaria. L’impianto utilizzato era in
lega di titanio (Ti6Al4V), con inserto di polietilene
(UHMWPE) e testa in ceramica.
Nel Agosto 1995, l’esame radiografico, eseguito per
improvviso dolore inguinale, evidenziò una lussazione
cervico-cefalica con rottura della testa in ceramica. Si
procedette a reimpianto con stelo e testa metallica in lega
Cr-Co-Mo.
Nel Maggio 1996 comparsa di tireopatia immunogenica
(diagnosi di tiroidite autoimmune con ipofunzioine pur in
assenza di anticorpi antitiroidei specifici) e di polineuropatia
di n.d.d. (diagnosi istologica dopo biopsia del nervo
surale).
Nel Settembre 1997 in seguito ad osservazione di usura
della testa metallica il paziente venne ricoverato e prima
di procedere a rimozione e reimpianto protesico, in ragione
della patologia autoimmune tiroidea e della neuropatia,
venne sottoposto ad accertamenti volti a valutare possibili
lesioni locali o sistemiche da “wear debris” metallico.
Il dosaggio quotidiano dei metalli presenti nelle leghe
protesiche evidenziò un significativo aumento dei valori
ematici ed urinari del Cr e del Co. Test cutanei per una
serie estesa di metalli risultarono negativi e pertanto gli
ioni metallo non sembrano aver dato luogo a sensibilizzazioni
allergiche. L’immunologo non rilevò dati sufficienti
a porre diagnosi di POEMS e di malattia autoimmune
sistemica. In relazione alla nefrotossicità del Cr ed
alla cardiotossicità del Co il paziente venne sottoposto a
studio nefrologico e cardiologico. Quest’ultimo evidenziò
un versamento pericardico asintomatico con possibile
presenza di metallo nel liquido pericardico rilevato
mediante RMN. L’endocrinologo, non essendo emersi
dalla ricerca bibliografica a tutt’oggi nessi tra ipotiroidismo
e metallosi cromo-cobalto, confermò la diagnosi di
tireopatia immunogenica aspecifica. La funzionalità tiroidea,
con terapia sostitutiva, si è normalizzata. Il neurologo
confermò la diagnosi di polineuropatia sensitivo motoria
di n.d.d.
Attualmente i valori sierici ed urinari del cromo e del
cobalto, seppur in discesa, appaiono ancora essere al di
sopra della norma e pertanto non si è provveduto a reimpianto
protesico.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONE

Pur essendo documentati in letteratura fenomeni allergici
e patologie sistemiche e locali da debris metallico in caso
di impianti protesici d’anca, tali complicanze sono
comunque rare. Il caso riportato è a nostro giudizio di per
sé già significativo in quanto il rilascio di ioni metallo,
soprattutto Cr e Co, è responsabile di una delle possibili
complicanze citate nella bibliografia: la cardiopatia da
cobalto. Riteniamo però che aspetto peculiare sia la presenza
di possibili altri interessamenti d’organo, quali la
tireopatia immunogenica e la polineuropatia sensitivo
motoria da Cr-Co, di cui in letteratura, attualmente, non si
è trovata alcuna riprova.
Pensiamo sia doveroso, al di là della problematica terapeutica
(reimpianto si o no?, quando? che tipo di lega?),
evidenziare queste possibili complicanze; allo stato attuale
non vi sono prove di una correlazione tra Cr e Co e l’interessamento
di tali organi. Gli Autori suggeriscono pertanto,
in caso di scollamento “asettico” di protesi totale
d’anca, di procedere al dosaggio ematico ed urinario dei
metalli presenti nella lega protesica e, se aumentato, di
considerare anche la possibile presenza di alterazioni a
carico della tiroide e del sistema nervoso periferico.

S. Megaterio
F. Galetto
E. Alossa
S. Capretto

G.I.O.T. 2001;27:173-5

II Divisione di Ortopedia e
Traumatologia, C.T.O. Torino
Indirizzo per la corrispondenza:
Dr. S. Megaterio, via Genova
261, 10127 Torino.
Tel. 011-6065469
E-mail: matalesil@yahoo.it
Ringraziamenti: si ringrazia il
Dr. Massimo Borla per il materiale
fornito.
Ricevuto il 21 febbraio 2001
Accettato il 2 luglio 2001
[Autore : admin ] [Fonte : ] [commenti 5 di5 | Vedi | Aggiungi ]