AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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Settore Dentale

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Incontro culturale formativo
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Invito
Programma

Gli ossidi e la corrosione come fenomeno elettrochimico e loro soluzione”Trattamento termico di inertizzazione cinetica di una struttura protesica in lega preziosa: vantaggi tecnici, biologici ed estetici dell’eliminazione degli ossidi dal metallo con il sistema TTSV.Gel

(Trattamento Termico di inertizzazione cinetica sotto Strato Vetroso)

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Il poster Dental Technology
Immagini del trattamento di inertizzazione TTSV-GEL

Applicazione del marchio CE sul prodotto TTSVGEL
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TTSVGEL = trattamento di inertizzazione cinetica sotto strato vetroso
di un oggetto in lega nobile / preziosa”,
degassificazione e stabilizzazione totale fisica di un reticolo cristallino.

Qual è l'interesse di questo protocollo?
Quali sono i vantaggi?
Perché solo su leghe nobili e preziose?
Perché non su leghe vili (titanio e cromo-cobalto)?
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Qualità  estetica su strutture di leghe nobili, stabilizzate attraverso il protocollo di trattamento
termico di inertizzazione cinetica sotto strato vetroso:
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Il Depliant: "La soluzione al problema degli ossidi"

Ricerca Universitaria: Materiali Odontoiatrici e Sicurezza del Paziente Prof. Luigi Campanella, Università degli Studi La Sapienza Roma, Odt. Rosario Muto

Studio sull'Aderenza tra un Metallo a Base Nobile e una Vetroceramica

Responsabilità Civile e Penale nella prescrizione protesica dei materiali (.pdf)

RAPPORTO SULLE ANALISI ESEGUITE PER LA VALUTAZIONE DI CAMPIONI DI LEGA TRATTATI E NON CON TTSVGEL (.pdf)

Prova legame metallo nobile-ceramica

La ceramica pressata su metallo nobile bioinerte un sistema di lavorazione per realizzare varie tipologie di protesi e che può essere anche una opportunità di sviluppo per l'impresa odontotecnica:
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Mangostano

 


 

Il frutto che rigenera la tua vita

"Il frutto che rigenera la tua vita, quali sono i tuoi fastidi?
Rivolgersi a Albina Carbone tel. 090 9701700 - cell. 360 995039.

Joe Morton, fondatore dell'azienda Statunitense
scopre il frutto del Mangostano nel 1995 in un
caffe' del Sud-Est Asiatico ed intuisce la

potenzialita' del frutto. Impiega sette anni per
creare le infrastrutture e lancia sul mercato il succo
di mangosteen nel novembre del 2002. Oggi è il
succo di Mangostano più venduto del mondo.
Il succo è ricavato utilizzando il frutto intero del

mangosteen (buccia e polpa comprese) in modo da
mantenere tutte le proprietà nutrienti ed
antiossidanti, secondo un procedimento testato e
brevettato.
Quando il succo arriva a destinazione, ad ogni
consumatore è garantita la stessa incredibile
esperienza di gusto e sostegno nutrizionale: il
sapore è gustoso e fresco.
Il succo è 100% naturale. Non contiene coloranti,
ne sapori artificiali, e non vengono aggiunti
dolcificanti.
Ingredienti: purè del frutto intero di Garcinia
Mangostana (o Mangosteen), succo di mela, succo
di pera, succo di uva, purè di pera, succo di
mirtillo, succo di lampone, succo di fragola, succo
di mirtillo acido, succo di ciliegia, acido citrico,
sapore naturale, pectina, gomma di xantoni e
benzoato di sodio.
Una porzione = 30 ml
porzioni per bottiglia = 25
Calorie = 13
Calorie da grassi = 0
Totale grassi = 0 g
Sodio = 0 mg
Totali carboidrati = 3.2 g
zuccheri = 2.7 g
Proteine = 0 g

Brochure Succo di Mangostano

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Abstract della relazione "Eliminazione degli ossidi nei metalli preziosi, vantaggi tecnici ed estetici"

Marrazzo Nadia. Odontoiatra-Docente Master I livello Medicine Naturali. Università di Roma Tor Vergata

Muto Rosario. Odontotecnico

Le leghe che vengono usate in odontoiatria, anche se controllate per purezza e tollerabilità, in seguito a lavorazione non corretta e soprattutto se si tratta di leghe dette “vili”, possono innescare ossidazione con produzione più o meno marcata di ioni e dare l’avvio a patologie orali o a sintomatologie- all’inizio dette funzionali- ed in seguito tramutarsi in vere e proprie patologie degenerative o addirittura concorrere a deficit od alterazioni immunitarie.
A causa della saliva, la presenza di altri inquinanti ambientali e non, una alimentazione non perfettamente adatta, una lavorazione male eseguita in laboratorio anche con riutilizzo massivo di vecchia lega anche se di ottima qualità- per questi ed altri motivi- si modifica e da reticolo cristallino regolare si passa ad una forma instabile con elettroni liberi ed elevato potenziale elettrochimico, con formazione di ossidi che diffonderanno continuamente nell’organismo.


Purtroppo, a fine del processo produttivo, qualsiasi oggetto al 99% è inquinato: vuoi per lo stesso passaggio di stato (solido-liquido-solido), vuoi per i materiali stessi utilizzati in tutto il ciclo produttivo, dalla cera al rivestimento, al crogiolo, alle sostanze per la fusione stessa, l’interazione atmosferica, gas, sistemi e materiale di rifinitura, acidi, sabbiature, gli stessi contenuti nel cassetto, l’errato trattamento termico detto di ossidazione, senza dimenticare che alcuni componenti sono loro stessi ritenuti inquinanti.
Nelle leghe metalliche, in quelle a morfologia lamellare (definite preziose), la forza di scambio elettronico diretto è determinato da un potenziale elettrodinamico con segno +, in quelle vili (titanio o al cromo cobalto etc.), sono determinate da un legame a ponte di ossigeno con potenziale elettrodinamico con segno -.
Per motivi produttivi, da quello industriale a quello artigianale, l’inclusione, l’interferenza dell’ossigeno è la vera causa di instabilità dei metalli, punto focale e determinante di una serie di condizioni problemi già di carattere tecnico che biologico.
Oggi esiste la soluzione per eliminare degli ossidi dalle leghe preziose, per renderle pure, risolvendo così molti problemi tecnici (alloggiamento passivo delle strutture, maggiore precisione, più estetica etc.) che biologici.
Verrà presentato un protocollo ed una sostanza che applicata su oggetti metallici in lega soltanto a base aurea durante il percorso di realizzo, muta quella presenza elettrodinamica in una forma statica; questa sistematica non solo inibisce la classica attività elettrogalvanica con la conseguente dissociazione ionica dei metalli verso i tessuti e i liquidi etc. ma, avvalora in modo eccezionale le caratteristiche tecniche e qualitative, estetiche e biologiche.

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Nell’ultima settimana di settembre si è svolto il 41° incontro mondiale Iso, tenutosi in Italia a Roma ed organizzato dall’Unidi.



L’importanza di questi incontri è rilevantissima sia per il confronto nella riunione plenaria e sia per i vari gruppi tecnici, durante i quali si affrontano diverse problematiche.
I partecipanti ai gruppi di lavoro rappresentavano le industri a livello mondiale, c’erano organizzazioni non governative, le università, ed erano presenti anche svariati ricercatori a servizio delle aziende.

In alcune occasioni, i chairman dei gruppi tecnici hanno segnalato l’assenza delle associazioni di categoria che avrebbero potuto dare il loro contributo ai fini dei controlli e verifiche degli standard in discussione.

In passato gli odontotecnici non hanno mai partecipato a nessun degli incontri Iso e non sono mai stati consultati!
Bisogna partecipare attivamente a queste riunioni se vogliamo contare e magari indirizzare, a nostro favore, le decisioni che altri prendono liberamente.

Ad esempio nel gruppo di lavoro SC/WG 12 Corrosion Test Methods, gli esperti si confrontavano sulle metodiche da applicare per il controllo delle superfici metalliche, da utilizzare nel cavo orale, nelle prove corrosione.

Lo standard prevede che bisogna applicare uno specifico trattamento di superficie affinché sia valido il test di corrosione.
Lo spessore da rimuovere sulla superficie da analizzare è di 0,02 mm, nel il valore sia alterato in eccesso o per difetto, i risultati sarebbero completamente diversi.
Nel mio intervento ho posto l’accento che nella pratica quotidiana, possiamo talvolta limare le superfici occlusali anche di 0.06 – 0,08 e quindi questo standard non sarebbe applicabile.

Questo ha creato un dubbio che sarà affrontato nel prossimo incontro Iso.
Nell’SC2 WG 1 Dental Ceramics, la Feppd ha presentato un documento che sostiene l’importanza delle polveri di ceramica colorate per consentire un agevole utilizzo degli operatori, anche questo intervento è stato accolto in DIS ( draft internal standard) (bozza tecnica per la modifica interna dello standard).

Alcuni studi effettuati in Svizzera hanno rilevato che sono presenti tracce di materiale radioattivo nei blocchetti di ceramica di nuova generazione (zirconia allumina).

Sono necessari ulteriori approfondimenti mediante test specifici e valutazioni, finalizzati alla salvaguardia dello stato di salute degli operatori e degli utilizzatori finali (pazienti).

In buona sostanza, gli standard sono sviluppati per i materiali, essi dovrebbero comprendere sia
gli utilizzatori, sia i pazienti ma, essendo troppo generici si corre il rischio che non tutti i settori ne traggono beneficio.

Aggiungo che bisogna sviluppare una maggiore coscienza degli operatori sugli effetti dei materiali sui pazienti.

Per evitare di essere tagliati fuori o comunque di non poter usufruire positivamente degli standard, bisogna essere presenti con le dovute competenze! Nella sessione plenaria dei materiali protesici i chiarman hanno riferito sui lavori svolti nell’arco degli incontri dei gruppi tecnici. Potrei continuare con altri argomenti tecnici ma, per una necessaria sintesi rimando ad un prossimo incontro.

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16 Aprile 2011: Convegno "Soluzioni alla tossicità dei metalli i Odontotecnica"

FEPPD SYMPOSIUM 2011 - EUROPA CONTRO GLOBALIZZAZIONE
Ancora spazio per gli odontotecnici in Europa!
Giovedi 5, venerdì 6 e sabato 7 maggio 2011
NH Hotel Laguna Palace - Venezia, ITALIA

Rosario Muto relatore al convegno "Medicina naturale a difesa dell'uomo" ,
"Siamo sicuri della biocompatibilità dei materiali metallici utilizzati in campo odontoprotesico? Eliminazioni degli ossidi e tutela della salute"

Siamo in programmazione per gli eventi: Incontro Culturale "Gli ossidi e la corrosione come fenomeno elettrochimico e loro soluzione" Scarica la brochure Quota di partecipazione € 100,00

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Gli italiani si recano meno dal dentista. Ci poniamo due semplici domande: è davvero una
cattiva notizia ed è davvero tutta colpa dell'euro? Oppure gli italiani sono più informati
e non si fidano più dei dentisti, così come dei farmaci e dei medici in genere?

Il 6 luglio 2005 il Corriere della Sera ospitava l'urlo di dolore dei dentisti. "I
dentisti chiedono aiuto: siamo in crisi", recitava il titolo dell'articolo firmato da
Lorenzo Salvia. Nell'articolo si citava la denuncia dell’Andi (Associazione Nazionale
Dentisti Italiani), ma anche dalle sigle sindacali degli odontoiatri, dal mondo
universitario, dagli igienisti, dagli odontotecnici, dalle assistenti di studio
odontoiatrico, dall'industria e dalle società scientifiche. Tutti lamentano la profonda
crisi del comparto che si è concretizzata con la perdita in sei mesi del 35 per cento dei
pazienti, tanto da far parlare di "sindrome della poltrona vuota", ma non ci hanno
convinto molto nello spiegare le cause di questa che loro definiscono crisi.

In quanto tale, la notizia che ci informa del fatto che si riduce il numero di cittadini
costretti a ricorrere ad una prestazione sanitaria dovrebbe portare a considerazioni
positive. In particolar modo per chi si rivolge al dentista per necessità di cura più che
di prevenzione, si potrebbe anche ritenere che i cittadini si recano meno dal dentista
perché mettono in atto più di prima comportamenti di auto-prevenzione e profilassi nei
confronti delle malattie dentali, perché più informati e più sensibili nei confronti dei
vantaggi in termini di salute ma anche di risparmio di spese mediche future che tali
comportamenti più responsabili possano comportare. È naturale che se la questione viene
vista dal punto di vista puramente corporativo (a pronunciarsi è stato il presidente
dell'Andi, Roberto Callioni) possano emergere considerazioni che facciano trapelare
preoccupazione per una professione fino a qualche anno fa ritenuta "miniera d'oro",
piuttosto che qualche miglioramento per la salute e le tasche del cittadino.

Tra i fattori cui è stata addebitata la latitanza dei pazienti alla poltrona del dentista
sono stati citati il "fattore euro", con gli italiani, spesso anche appartenenti alle
classi medie, che sempre più spesso, pur di risparmiare, si fanno curare in Ungheria o in
Croazia, ma non si parla delle minori garanzie (o, perché no, maggiori) che dentisti
esteri possano fornire a favore della salute del paziente. Tale fenomeno, si dice, sarà
accentuato a partire dalla fine dell'anno, quando una direttiva europea aprirà le porte
del nostro paese ai dentisti di 25 paesi europei e si è facili profeti nel prevedere in
futuro i giornali italiani parlare del "dentista polacco" così come nel corso di
quest'anno in Francia si è parlato dell'"idraulico polacco", figura evocativa utilizzata
da molti francesi euroscettici e che avrebbe incoraggiato il "no" pronunciato contro
l'approvazione della "Costituzione Europea".

Altro fattore addotto per spiegare la crisi dei dentisti è l'eccessivo numero di aspiranti
dentisti che si sono avviati verso l'ex professione d'oro, ingolfando il settore. A dire
il vero però, questo fattore può aver peggiorato gli affari per il singolo dentista, ma
non può aver inciso sul numero di italiani che abbiano deciso di sedersi sulla fatidica
poltrona. È tutta da dimostrare poi una tesi che sostenesse che dentisti più giovani non
offrano migliori garanzie per la salute del paziente. Non si commette sicuramente un
errore grossolano se si fa la semplice considerazione che la maggiore concorrenza, a
parità di professionalità, non può che andare a vantaggio dei pazienti, con prezzi
migliori e migliore disponibilità di dentisti sul territorio.

Ci permettiamo poi di associare a quest'ultima considerazione il fenomeno dell'evasione. È
probabile che un cittadino che è meno ricco di prima e non può o non trova conveniente
scaricare fiscalmente le spese mediche, di fronte alla fatidica domanda "vuole la fattura",
oggi, con il "fattore euro" possa con una maggiore probabilità rispondere di no,
sacrificando il proprio senso civico di fronte alla possibilità di risparmiare non pochi
euro. C'è da dire anche che la propensione all'evasione da parte dello stesso medico può
essere accentuata in periodi di crisi, mentre Carlo Rienzi, presidente dell’associazione
dei consumatori Codacons, ritiene che proprio per la presenza dell'evasione non si possa
parlare di crisi così drammatica e propone ai dentisti una semplice ricetta: abbassare i
prezzi.

Trai motivi per cui gli italiani si recano meno dal dentista non potrebbe esserci anche un
calo di fiducia? È questa l'ipotesi che ci permettiamo quanto meno di sottoporre, essendo
più consapevoli dei danni che l'odontoiatria, in particolare per gli scarsi livelli di
sicurezza dei materiali utilizzati, come il cromo-cobalto oggi, e il mercurio ieri. Se non
in televisione o sui giornali, almeno su internet è possibile trovare su siti come
OdontotecnicaNaturale.it o Italiasalute.it informazioni che hanno fatto sorgere il dubbio
a molte persone.
Continuano ad affluire numerosi i contatti e le richieste di informazioni di pazienti
mentre si accumulano presso gli studi legali le procedure di denuncia e le richieste di
assistenza, senza più molti dubbi da parte degli avvocati con esperienza in questo ambito
sul procedere o meno alla richiesta di risarcimento. Peccato che spesso il paziente
danneggiato è spaventato dai costi di un'azione legale e purtroppo perde in partenza
quella che doveva essere una battaglia per la tutela dei propri diritti.
Sul fronte della comunità scientifica si continua a non dare il giusto risalto agli studi
che hanno preso in esame i danni che l'ossidazione dei metalli può provocare sulla salute.
Eppure non è da ritenere puramente fantasiosa l'ipotesi che un personaggio a dir poco
illustre come Papa Giovanni Paolo II possa essere stato vittima di una reazione autoimmune
provocata dalla protesi all'anca con conseguente insorgenza del Morbo di Parkinson.
Abbiamo personalmente colto espressioni di imbarazzo in personalità del mondo
ecclesiastico alle quali veniva proposta una lettura del genere delle malattie di Wojityla.

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Barriere chimiche: A.M.I.C.A. chiede al Parlamento
una legge per i malati ambientali

Roma, 30.11.07 - L'Associazione A.M.I.C.A., che da anni lavora per il
riconoscimento delle malattie ambientali, organizza, il 12 dicembre 2007
alle ore 11.00, una manifestazione nazionale davanti alla Camera dei
Deputati per chiedere una legge che tuteli i diritti delle persone
chimicamente sensibili, alle quali la malattia nega anche la possibilità
di manifestare.  Saranno i loro parenti e familiari ad indossare al loro
posto le mascherine e a rappresentarli con delle sagome.

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) comporta reazioni multiorgano ogni
volta che il malato si espone a piccolissime dosi di sostanze chimiche
come profumi, fumo di sigaretta, smog, detersivi, deodoranti ambientali,
gomme, tessuti sintetici, pesticidi, ecc. ma spesso le reazioni vengono
attivate anche da campi elettromagnetici di cellulari, ripetitori,
computer, ecc.

Gli studi epidemiologici condotti negli USA e in Danimarca stimano che
circa il 10-15% della popolazione sia ipersensibile a sostanze chimiche
contenute nei prodotti d'uso comune e tra queste una percentuale di
circa
l'1,5-3% è resa completamente invalida da questa iper-reattività al
punto
di dover abbandonare il lavoro, e gli scambi sociali. Si può dedurre che
i
malati in Italia siano almeno 50.000, molti dei quali diagnosticati con
allergia, asma aspecifica, rinite cronica, sindrome dell'occhio secco,
dermatite da contatto, emicrania, ecc. Anche il Rapporto 2005
dell'Agenzia
Europea per la Protezione Ambientale elenca la sensibilità chimica tra
le
malattie ambientali emergenti.

Proprio sulla base delle leggi statunitensi che prevedono luoghi di
lavoro
privi di profumi e di agenti chimici e una bioedilizia pubblica per MCS,
A.M.I.C.A. si era rivolta nel giugno 2006 al Parlamento per chiedere una
legge specifica per MCS che desse applicazione completa ai principi
costituzionali del diritto alla salute, al lavoro, al voto,
all'istruzione
e all'assistenza sociale. L'On. Pier Paolo Cento ha risposto con la PDL
n.
344 che propone il riconoscimento della MCS come malattia sociale. Tale
proposta è stata sottoscritta anche dagli Onorevoli: Bonelli,
Pellegrino,
Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Laganà
Fortugno, Lion, Piazza, Poletti, Trepiccione, Zanella, Dioguardi e Di
Virgilio. Di recente l'On. Cesare Campa ha preparato un progetto di
legge
con il medesimo obiettivo.

Allo stato attuale i malati ottengono l'invalidità civile per MCS sulla
base della gravità delle varie patologie scatenate dalle esposizioni
chimiche, ma manca qualsiasi forma di assistenza sanitaria specifica. In
caso di bisogno il malato grave di MCS non si può rivolgere neanche al
Pronto Soccorso perché non vengono applicati i protocolli statunitensi
di
ospedalizzazione che prevedono la bonifica ambientale (pulizia con
bicarbonato invece che con detergenti chimici, divieto di accesso a
personale che indossi profumi, abiti lavati con ammorbidente, gel e
lacche
per capelli, ecc.) e una preparazione specifica del personale sanitario.
Molti malati devono rivolgersi ai tribunali per avere il riconoscimento
del diritto alle cure all'estero o ad un luogo di lavoro senza profumi,
stampanti, ecc. per la mancanza di una legge specifica.

Solo le Linee Guida per la Tutela e la Promozione della Salute negli
Ambienti Confinati (Accordo del 2/9/2001 del Ministero della Salute,
Regioni e Province Autonome) inseriscono la MCS insieme alla Sindrome
dell'Edificio Malato tra le condizioni che meritano particolare cautela.


Contatti:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

0923-751638
martedì e giovedì dalle 13,00 alle 15,00

0572-767884
mercoledì dalle 17,30 alle 18,30
venerdì dalle 14,00 alle 15,00

OdontotecnicaNaturale è un network che unisce gli operatori del settore dentale sensibili al tema della biocompatibilità e fornisce una sorta di marchio di qualità a quelli che tra loro utilizzino materiali rispettosi della salute del paziente. OdontotecnicaNaturale

è un network che unisce gli operatori del settore dentale sensibili al tema della biocompatibilità e fornisce una sorta di marchio di qualità a quelli che tra loro utilizzino materiali rispettosi della salute del paziente.

 

Biomateriali e Biocompatibilità, Bioinertizzati solo se confezionati in lega nobile attraverso il protocollo TTSVGEL

Per le sue caratteristiche chimiche e per l'azione che esso svolge il protocollo TTSVGEL è applicato esclusivamente su leghe nobili e preziose. Non è concepito per l'utilizzo su leghe che contengano elementi come il rame, il ferro, il cobalto.

Il protocollo si applica con successo sui dispositivi protesici grazie alle seguenti peculiarità positive:

1) Stabilità elettrochimica atomica della lega con tutti i suoi elementi di composizione;
2) Stabilità nel cuore a livello elettronico del nucleo centrale di ogni elemento di composizione, nel senso che, attribuisce una inerzia totale a livello elettronico e di tutti gli altri elementi di composizione atomica, una tranquillità totale; Il tutto previene non solo il mancato effetto elettrogalvanico ma, soprattutto inibisce la reazione di ossidazione;
3) Stabilità e precisione al manufatto, dall'inizio all'infinito;
4) Rapporto diretto tra struttura metallica e rivestimento;
5) Sinterizzazione completa per ogni tipo di rivestimento.

Oltre a tutti i vantaggi tecnici, ci sono vantaggi a livello di integrazione biologica con tutti vantaggi che ne conseguono in relazione a fenomeni patologici e autoimmuni. Un altro vantaggio molto importante è quello delle responsabilità civile e penale nel momento in cui si rilascia un certificato di conformità
Qualsiasi consulenza tecnica metallurgica e di supporto mediante può essere effettuata telefonicamente anche attraverso video con skype rosario.muto1

Il mio stato