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Nell’ultima settimana di settembre si è svolto il 41° incontro mondiale Iso, tenutosi in Italia a Roma ed organizzato dall’Unidi.



L’importanza di questi incontri è rilevantissima sia per il confronto nella riunione plenaria e sia per i vari gruppi tecnici, durante i quali si affrontano diverse problematiche.
I partecipanti ai gruppi di lavoro rappresentavano le industri a livello mondiale, c’erano organizzazioni non governative, le università, ed erano presenti anche svariati ricercatori a servizio delle aziende.

In alcune occasioni, i chairman dei gruppi tecnici hanno segnalato l’assenza delle associazioni di categoria che avrebbero potuto dare il loro contributo ai fini dei controlli e verifiche degli standard in discussione.

In passato gli odontotecnici non hanno mai partecipato a nessun degli incontri Iso e non sono mai stati consultati!
Bisogna partecipare attivamente a queste riunioni se vogliamo contare e magari indirizzare, a nostro favore, le decisioni che altri prendono liberamente.

Ad esempio nel gruppo di lavoro SC/WG 12 Corrosion Test Methods, gli esperti si confrontavano sulle metodiche da applicare per il controllo delle superfici metalliche, da utilizzare nel cavo orale, nelle prove corrosione.

Lo standard prevede che bisogna applicare uno specifico trattamento di superficie affinché sia valido il test di corrosione.
Lo spessore da rimuovere sulla superficie da analizzare è di 0,02 mm, nel il valore sia alterato in eccesso o per difetto, i risultati sarebbero completamente diversi.
Nel mio intervento ho posto l’accento che nella pratica quotidiana, possiamo talvolta limare le superfici occlusali anche di 0.06 – 0,08 e quindi questo standard non sarebbe applicabile.

Questo ha creato un dubbio che sarà affrontato nel prossimo incontro Iso.
Nell’SC2 WG 1 Dental Ceramics, la Feppd ha presentato un documento che sostiene l’importanza delle polveri di ceramica colorate per consentire un agevole utilizzo degli operatori, anche questo intervento è stato accolto in DIS ( draft internal standard) (bozza tecnica per la modifica interna dello standard).

Alcuni studi effettuati in Svizzera hanno rilevato che sono presenti tracce di materiale radioattivo nei blocchetti di ceramica di nuova generazione (zirconia allumina).

Sono necessari ulteriori approfondimenti mediante test specifici e valutazioni, finalizzati alla salvaguardia dello stato di salute degli operatori e degli utilizzatori finali (pazienti).

In buona sostanza, gli standard sono sviluppati per i materiali, essi dovrebbero comprendere sia
gli utilizzatori, sia i pazienti ma, essendo troppo generici si corre il rischio che non tutti i settori ne traggono beneficio.

Aggiungo che bisogna sviluppare una maggiore coscienza degli operatori sugli effetti dei materiali sui pazienti.

Per evitare di essere tagliati fuori o comunque di non poter usufruire positivamente degli standard, bisogna essere presenti con le dovute competenze! Nella sessione plenaria dei materiali protesici i chiarman hanno riferito sui lavori svolti nell’arco degli incontri dei gruppi tecnici. Potrei continuare con altri argomenti tecnici ma, per una necessaria sintesi rimando ad un prossimo incontro.