AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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Rosario Muto

Giusto per restare e reclamare sempre lo stesso argomento.


I cialtroni? Meglio non cadere nella loro trappola!


IN AUMENTO ALLERGIE A DENTIERE E PROTESI ANCA
https://www.sidemast.org/blog/in-aumento-allergie-a-dentiere-e-protesi-anca/
 12 Apr 2010 09:08 Rassegna stampa


Allergici a dentiere, anche «artificiali», stent, cerotti che rilasciano farmaci. E' in aumento il numero di pazienti che non tollerano dispositivi medici come questi: una persona ogni mille, secondo le stime attuali. E le reazioni allergiche crescono del 6% l'anno. La pelle si arrossa, compare il prurito, a volte si fa perfino fatica a respirare, proprio come quando a far star male è qualcosa che abbiamo toccato o mangiato.

Lo segnalano gli esperti riuniti per la Winter Academy of Dermatology, a Saint Moritz, dall'8 all'11 aprile.

«I dispositivi che più spesso danno luogo a reazioni allergiche sono le protesi dentali e quelle ortopediche, ad esempio le sostituzioni di anca o di ginocchio - spiega Jana Hercogovà, presidente del congresso e ordinario di Dermatologia all'Università di Praga - Il motivo quasi sempre è rappresentato dalle componenti metalliche di questi dispositivi: nichel, titanio, cobalto, cromo, che possono essere presenti nella protesi e dare luogo a reazioni allergiche, possibili tuttavia anche nei confronti dei polimeri plastici impiegati in questi strumenti».

In Italia sono ormai 26 milioni le persone che portano una protesi dentale e oltre un milione i pazienti che hanno ricevuto una protesi ortopedica, in crescita al ritmo di 180 mila nuove protesi articolari impiantate ogni anno.

«Con un bacino di utenti che man mano si è sempre più allargato, le allergie ai dispositivi medici si manifestano oggi con maggiore frequenza», afferma l'esperto.

Sono possibili anche reazioni allergiche ai pacemaker, ai defibrillatori e agli stent intravascolari impiegati per la terapia di aritmie, coronaropatie e infarto: secondo un'indagine condotta dalla Northwestern University di Chicago su oltre 5.700 persone che avevano ricevuto uno stent, le reazioni di ipersensibilità colpiscono un paziente ogni trecento e sono addirittura fatali in un caso su 1.500. A causarle sono spesso i polimeri che ricoprono lo stent: materiali di sintesi, per lo più innovativi, di cui di rado si conosce il profilo allergenico.

Altrettanto «pericolosi», avvertono gli esperti, i cerotti transdermici, le cannule per ossigenoterapia, i sacchetti per colostomia: questi dispositivi possono rilasciare infatti sostanze allergizzanti come idrossipropilcellulosa, acrilati, gomme, limonene e resine epossidiche che, nei soggetti sensibili, danno luogo a dermatiti da contatto.

«E' importante essere consapevoli della possibilità di allergie a dispositivi medici», sottolinea Gino Vena, ordinario di Dermatologia all'Università di Bari. «Sarebbe infatti opportuno, prima di impiantare una protesi o di utilizzare un dispositivo medico qualsiasi - prosegue - fare un patch test allergico classico impiegando i materiali che compongono il dispositivo stesso. Questa precauzione è particolarmente utile in chi ha già manifestato allergie o dermatiti da contatto. Le reazioni infatti possono spesso essere gestite con cortisonici o ciclosporina, ma in alcuni casi è necessaria la rimozione dell'impianto: se si tratta di protesi articolari o di stent, pacemaker e defibrillatori ciò può essere assai problematico. Per questo è consigliabile una valutazione preventiva», conclude Vena.

Inserito da segreteria SIDeMaST

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Rosario Muto

Il mondo al capolinea!,
ormai dopo secoli di storia e di consumi distorti, siamo alla consapevolezza  dei danni della chimica e dei cialtroni babbei di cui pagheranno tutte le conseguenze, la medicina e gli adepti stessi, i medici.
Si, sto parlando con voi cialtroni babbei.
Ormai nonostante le vostre forme illusorie, i vostri discorsi razzisti, non attaccate più nessuno. Le mie informazioni, supportate da una enorme quantità di ricerche scientifiche e da mie considerazioni e innovazioni, supportate da mie pubblicazioni, hanno fatto si che il mondo è più consapevole delle vostre porcate etc. sta cambiando.
E' inutile che mi mandiate link e commenti in relazione ai consumi e agli interessi del mercato riguardo le industrie e del titanio, alluminio, cromo cobalto, la zircnonia etcc. Ormai in contrapposizione e abbastanza significativa è la gravissima situazione dei malati a livello globale, e questo non solo oggetto di studi ma è anche la grande preoccupazione della FDA e di tante agenzie pro salute di controllo a livello globale.
Il futuro per voi? E' solo il mio protocollo "TTSVGEL".
Rosario Muto
 

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Rosario Muto

Per chi vuole tutelare la propria salute e soprattutto per chi invece è allergico estremamente sensibile ai metalli e alla chimica di igiene, e conduce una vita molto limitata, ecco la possibilità di sopperire con oggetti in legno naturale in ulivo.
Se girate in rete troverete tantissima roba per ogni tipo di esigenza.
Il problema non è solo sotto forma intrinseca del metallo stesso ma anche e soprattutto come viene trattato chimicamente industrialmente e come voi poi lo lavate.
Lassciamo stare le pazze ideologie dove si vedono solo e sempre ovunque batteri e virus, lasciamo stare.
La miglior cosa, il miglior modo di pulire è quello di passare lo strumento in acqua e aceto, sciacquarlo, togliere i residui degli alimenti e poi risciacquarli passandoli in un antibatterico naturale, acqua e bicarbonato e poi asciugarlo ben bene, senza lasciare nessuna zona bagnata onde evitare la muffa.
E aggiungerei solo per un fattore igienico personale di inserire gli strumenti nelle apposite bustine di carta che trovate in commercio.
Comunque con il legno di ulivo si può costruire ogni sorta di strumento, posate, bicchieri, piatti, tazze etc. etc. veramente tanta roba.