AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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LA NATUROPATIA

   Con questo termine si intende un insieme di tecniche naturali finalizzate a ripristinare e a mantenere una corretta funzionalità dell’organismo.  
   Per capire bene la filosofia sulla quale si basa la Naturopatia occorre ridefinire il concetto di salute.
   Siamo abituati a pensare che una persona che non è affetta da patologie sia una persona sana. Ma è proprio così? Quante persone che non hanno patologie particolari hanno problemi di intestino, bruciori di stomaco, gonfiori dopo pranzo o addirittura durante tutta la giornata. E' stimato, per esempio, che oltre il 60% della popolazione dei paesi industrializzati soffra di stipsi pur non soffrendo di alcun tipo di patologia. Chi è stitico non è necessariamente malato, ma sicuramente non è neppure sano perché il suo organismo non funziona esattamente come dovrebbe ovvero come sarebbe fisiologicamente corretto.
   Abbiamo trattato casi di stipsi in persone che ne soffrivano da decine di anni e vi posso garantire che, una volta tornate ad andare in bagno ogni giorno, si sentivano molto più sane.
  
Il ripristino di una corretta funzionalità non deve però avvenire, almeno questa è la concezione naturopatica, attraverso un trattamento sintomatico. Uno dei principi base della naturopatia è infatti: cura la causa dei problemi e non solo i sintomi. Questo approccio presenta diversi vantaggi, spesso riesce a risolvere problemi dove altre metodiche falliscono, normalmente porta risultati più duraturi e, oltre a risolvere il problema che si affronta, porta come “effetto collaterale” il miglioramento di molte altre funzioni.
   Faccio un esempio: abbiamo trattato il caso di una ragazza di 35 anni che da 7 anni soffriva di un atroce mal di testa. Aveva frequentato un centro cefalee per tre anni non risolvendo il problema. Il farmaco individuato per trattare la fase acuta portava solo un lieve miglioramento ma non gli permetteva di recarsi al lavoro o di calmare, se non in minima parte, il dolore. Dalla visita naturopatica emergeva una difficoltà del fegato a svolgere correttamente la funzione digestiva e di disintossicazione dell’organismo. Il trattamento della funzionalità del fegato ha portato, in quel caso, alla risoluzione completa delle sue crisi di cefalea nel giro di un mese. Il trattamento si è protratto complessivamente per sei mesi e, ad oggi, è passato circa un anno nel quale non si sono ripresentati episodi di cefalea. Inoltre digerisce meglio, ha risolto i suoi problemi di sonno e dispone di molta più energia rispetto al passato.  
Questo esempio non vuole significare che quando si ha cefalea è sufficiente disintossicare il fegato per guarire, vuole solo dire che a volte la soluzione del problema va cercata altrove rispetto a dove il sintomo si manifesta, risalendo ogni volta che si può alla causa del problema.  
A volte tale causa non è così chiara, allora si deve procedere a riequilibrare tutti i meccanismi che non funzionano correttamente. Abbiamo trattato un caso di una ragazza che si è presentata al nostro studio all'età di 16 anni portandosi dietro una dermatite che la perseguitava da quando aveva due anni.


ERBORISTERIA DEL TEMPIO
IL TEMPIO DI VENERE S.N.C. DI
P.ZA SAN FRANCESCO 26 - 59100 PRATO 



I genitori avevano tentato ogni tipo di cura, convenzionale e non, con scarsi risultati. A volte ottenevano temporanei miglioramenti ma poi il problema si ripresentava esattamente come prima.
   Alla nostra visita la situazione si presentava complessa, vi era uno stato di intossicazione piuttosto esteso. Il fegato aveva una certa difficoltà a procedere ad una corretta disintossicazione del sangue, situazione che produceva effetti sul sistema linfatico, sul tessuto connettivo e sulla pelle; vi era inoltre la presenza di funghi e batteri fastidiosi nell’intestino ed una acidosi tissutale oltre ad una certa difficoltà a metabolizzare correttamente lo zucchero.
   Dopo un anno di lavoro siamo riusciti a ripulire questo organismo e la dermatite è scomparsa. Il miglioramento si è cominciato a vedere dopo due mesi dall’inizio del trattamento. A distanza di sette mesi dalla fine della terapia sono riapparsi sporadici episodi molto localizzati (sopra l’occhio sinistro) solo quando la ragazza consuma una quantità eccessiva di zucchero bianco.
   In questo esempio rintracciare la causa non è stato poi così immediato, ma un trattamento teso a riequilibrare l’intero organismo ha dato effetti positivi. Uno dei principi base in Naturopatia è infatti il principio olistico secondo il quale l’organismo umano deve sempre essere considerato un tutto unico indivisibile, ed anche quando si analizza una parte dell’organismo, ogni suo problema deve essere sempre inquadrato e riferito al contesto generale dell’intera persona. Nessuna teoria medica è ancora in grado di tenere conto di tutte le possibili interazioni fra le varie parti di un essere umano. Abbiamo appena iniziato a valutare seriamente le interconnessioni fra lo stato di salute fisico e mentale, ma dobbiamo ancora comprendere come interagiscono fra loro tutte le varie componenti fisiche, spirituali ed ambientali che contribuiscono all’integrità di una persona. In naturopatia nessuna analisi, per quanto il sintomo possa sembrare semplice, può prescindere dall’inquadrare il problema nel contesto dell’intero individuo.
   La mia tesi di laurea, per esempio, verteva sull’argomento olistico. Si intitolava: “Il controllo del peso in Naturopatia” e sosteneva la tesi che un riequilibrio generale delle funzioni e della circolazione dell’energia all’interno dell’organismo avrebbe prodotto effetti positivi in tutti i distretti, compreso quello relativo al peso corporeo. In quel lavoro analizzavo 50 casi che avevo personalmente seguito e dimostravo che, nel 58% dei casi, le persone arrivavano al loro peso ottimale senza seguire alcuna “ Dieta Dimagrante” e senza ricorrere a “ Prodotti  Dimagranti “.
   Nel restante 42 % dei casi eravamo invece costretti a ricorrere a trattamenti più tipicamente dimagranti per ottenere il risultato ottimale.
   Questo per rafforzare il concetto che un organismo generalmente ben equilibrato risponde in maniera ottimale a tutte le problematiche organiche e psicologiche dell’individuo.
   Nei prossimi articoli affronteremo problematiche funzionali specifiche quali stipsi, colite, candidosi ed altro seguendo l’approccio naturopatico.
  


IL TRATTAMENTO NATUROPATICO DELLA STIPSI CRONICA


   La stitichezza è un problema fastidiosissimo che affligge gran parte della popolazione dei paesi industrializzati. La causa di tale disturbo viene spesso attribuita ad una dieta povera di fibre e di acqua. La cura tradizionale infatti, una volta appurato che non esistono patologie del tratto intestinale, consiste nell’assumere più fibre, bere più acqua e assumere occasionalmente dei lassativi.
   A volte tale trattamento risulta anche sufficiente, ma più spesso il paziente si ritrova a dovere integrare la dieta con prugne, semi di lino, yogurt di vario tipo ed atri cibi con risultati normalmente solo momentanei. A quel punto quasi sempre si inserisce un trattamento con i lassativi, all’inizio in maniera occasionale, poi sempre più spesso fino ad assumerli ogni sera. Di solito vi è un periodo dove questo trattamento porta dei benefici ed il transito ritorna ad essere regolare, ma generalmente, con il tempo, il dosaggio normale non basta più ed allora lo si aumenta fino a quantità molto alte con risultati comunque poco soddisfacenti. Allora si cambia lassativo, all’inizio si ha qualche beneficio, ma col tempo anche questo diventa insufficiente ed aumentarne la quantità aiuta solo per breve tempo, ed il calvario continua.
   Difficilmente si riesce a risolvere in maniera definitiva questo problema ed è per questo che i casi di stipsi cronica sono così tanti.
   In naturopatia si sviluppa anche verso questo problema un approccio radicalmente diverso.
   Prima di tutto ci si chiede perché l’intestino non lavora come dovrebbe. In fisiologia, ovvero in un organismo equilibrato, il processo digestivo estrae dai cibi i nutrienti che occorrono all’organismo per i suo corretto funzionamento e il materiale di scarto, alla fine della digestione, viene poi espulso. Tale atto si verifica in natura dopo ogni pasto, nei paesi industrializzati, dove il tempo è merce rara, quando va bene, accade una volta al giorno.
   Dunque, perché così spesso l’intestino non compie correttamente il suo lavoro ?
   La risposta è difficile da trovare perché si cerca nella direzione sbagliata. Come spesso succede nei disturbi funzionali non esiste una risposta univoca valida per tutti. La stitichezza ha molteplici cause che variano da soggetto a soggetto e sono di varia natura. A volte si tratta di disequilibri legati al sistema digestivo nel suo insieme e non necessariamente soltanto dell’intestino, a volte sono scorrette abitudini alimentari, altre volte ancora riguardano le abitudini di vita, molto spesso vi è una combinazione di più fattori.
   Per questo motivo non esiste, e non può esistere, un protocollo di cura della stipsi cronica valido per tutti.
   Ma il problema è risolvibile.
   Alla base di un corretto trattamento però ci deve essere una accurata diagnosi funzionale del soggetto da trattare, ricordandoci che ogni caso è un caso diverso dall’altro e che quindi le problematiche sono spesso uniche e particolari.
   Si deve individuare esattamente tutte le cause del disequilibrio di quella specifica persona, allora e solo allora, si può sperare di impostare un trattamento che risulti efficace, non solo nell’immediato, ma anche nel lungo periodo, liberando la persona dalla schiavitù dei lassativi e dei problemi ad essi connessi.
   Nella pratica professionale ho trattato centinaia di casi di stipsi, i disequilibri che ho incontrato sono molteplici e di varia natura.
   Spesso vi è una componente intestinale in senso stretto: una carenza di flora batterica, la presenza di microrganismi fastidiosi come per esempio la candida,  la colite cronica, sono spesso causa di stipsi, ma altrettanto spesso, alla base della stitichezza cronica, ho riscontrato difficoltà nella digestione gastrica o epatica, una gestione non corretta del metabolismo di grassi e zuccheri a carico del pancreas, della bile e dello stomaco.
   Riequilibrando il processo digestivo nel suo insieme, aggiustando un poco le abitudini alimentari e lo stile di vita si ottengono quasi sempre risultati notevoli.
   Ho avuto la fortuna di trattare il caso di una signora che stitica dall’infanzia, aveva all’epoca del trattamento oltre sessanta anni, ha ritrovato la sua regolarità intestinale dal giorno immediatamente seguente l’inizio della cura, e da allora, sono passati tre anni, va in bagno ogni giorno senza assumere rimedi o lassativi.
   Più spesso sono necessari una decina di giorni perché si possa raggiungere un risultato soddisfacente, e comunque la cura va proseguita finche non si sia raggiunto un equilibrio di funzionalità digestiva stabile e duraturo. Dopo tale trattamento è sufficiente, in genere fare prevenzione, ovvero, nella maggioranza dei casi un trattamento in autunno ed in primavera per prepararsi ai cambi di stagione.
   In conclusione, per affrontare correttamente una stipsi cronica occorre un approccio personalizzato che tenga conto della specificità del caso che si va a trattare, inoltre, come sempre in naturopatia, è necessario valutare il caso nella sua globalità trattando non solo le problematiche intestinali ma anche tutti i fattori in disequilibrio all’interno del paziente che direttamente o indirettamente concorrono a produrre la stitichezza.
   Nel prossimo articolo affronteremo un argomento, la Candidosi intestinale, che risulta essere un problema di proporzioni epidemiche che fra le altre cose è spesso causa di stipsi, oltre che della più conosciuta Candidosi genitale e delle sue ricadute.
   Se volete proporre le vostre domande o i vostri casi specifici ed avere delle risposte dirette potete contattare la redazione del giornale oppure, direttamente le Erboristerie del Tempio presso le quali ricevo.

CANDIDA INTESTINALE : EPIDEMIA SILENZIOSA


   Il titolo di questo articolo riprende quello di un libro scritto sull’argomento da un collega naturopata. Mi permetto di riesumarlo in quanto mi sembra particolarmente azzeccato.
   La candida intestinale ha proporzioni epidemiche. Secondo stime riportate in siti statunitensi colpirebbe 6 persone su 10 con poche differenze fra i sessi. Le mie personalissime statistiche si attestano al 38% dei pazienti trattati. In ogni caso cifre considerevoli. Ed è epidemia silenziosa in quanto non esistono ancora esami medici attendibili che siano in grado di emettere una diagnosi esatta e inconfutabile.
   All’attualità l’unico esame di laboratorio che riguarda la candida intestinale è l‘esame delle feci. In pratica si valuta se la quantità di candida nelle feci sia uguale o superiore al normale. Tale esame però non fornisce indicazioni utili alla diagnosi di candidosi intestinale vera e propria ed i suoi esiti sono difficilmente utilizzabili. Sembra che il CNR stia cercando di mettere a punto una metodologia di indagine più completa ed attendibile.
   Al momento però tutta la problematica sulla candidosi intestinale non è arrivata al grande pubblico che nella maggior parte dei casi non ne ha mai sentito parlare. Purtroppo anche i medici di base, in molti casi, considerano il problema in maniera molto superficiale; qualcuno addirittura la definisce “leggenda metropolitana”, almeno così mi ha riferito un paziente.
   La candida è un lievito che in condizioni articolari diventa fungo. In quella forma emette dei filamenti con  i quali si aggrappa alle pareti dello spazio biologico che lo contiene causando danni alle sue mucose. Inoltre in forma di fungo si moltiplica in maniera esponenziale invadendo i luoghi che abita.
   La presenza di candida, soprattutto albicans, sulla pelle, in bocca e soprattutto ai genitali è ben documentata e facilmente individuabile. E’ a livello intestinale dove invece nascono i problemi.
   Ogni individuo ha candida albicans nell’intestino, ma in forma di lievito ed in quantità “normali”. I problemi nascono quando la candida diventa un fungo e la sua quantità sfugge al controllo del sistema immunitario.
E’ in questi casi che si parla di candidosi intestinale.
   Quando il problema si manifesta il soggetto che ne soffre manifesta sintomi evidenti quali : difficoltà di transito (stipsi, diarrea o un’alternanza delle due), gonfiore addominale e una stanchezza strana non spiegabile con l’attività svolta.
   Il problema che crea è però più profondo e consiste sostanzialmente in una difficoltà digestiva che non permette all’organismo di utilizzare tutti i nutrienti contenuti nei cibi.
   Questa carenza nutrizionale, che è ovviamente indipendente dall’alimentazione e che solo in parte può essere corretta con essa, causa diversi problemi accessori difficilmente riconducibili alla candida stessa.
   Negli Stati Unti, per esempio, la candidosi intestinale è considerata la causa più importante di depressione endogena.
   Le cause che conducono ad una candidosi intestinale possono essere molteplici, dall’uso di antibiotici o cortisonici o pillola anticoncezionale, a periodi di stress o depressione, all’inquinamento atmosferico o dei cibi, ad una dieta inadeguata.  In generale,  tutto ciò che può portare ad un abbassamento delle difese immunitarie può produrre candidosi intestinale.
   La cura naturopatica non utilizza antibiotici allopatici, in quanto tale terapia, anche se a livello locale può portare dei momentanei miglioramenti della sintomatologia, in genere peggiora il quadro generale. Ho curato al momento centinaia di casi di candidosi intestinale. In un caso, la paziente, che lamentava ovviamente candida a livello genitale, non rispondeva nemmeno più alla terapia antibiotica. Fino all’anno precedente riusciva, con gli antibiotici specifici ad avere qualche settimana di tregua prima della recidiva, da un anno a quella parte nemmeno quello.
   Ho trattato il caso tre anni fa; ho impiegato sei mesi per una cura completa, ma da allora non ha più avuto episodi di candida, almeno fino ad oggi.
   Nella normalità dei casi la cura naturopatica che utilizzo per curare la candidosi intestinale produce una remissione completa dei sintomi nell’arco di tempo che varia dai quindici giorni ad un mese e mezzo, ma richiede una cura che va’ dai due ai cinque mesi per una guarigione completa della candidosi e di tutti i danni che essa produce all’organismo. Il fatto che la candidosi intestinale sia stata debellata non implica automaticamente che tutti i danni che la candida ha prodotto nell’organismo ospite debbano scomparire.
   Uno dei danni più comuni che la candidosi intestinale produce è la sensibilizzazione delle mucose del colon e di conseguenza della colite. Colite e gastrite, le cause che le producono e la loro cura naturopatica saranno l’oggetto del prossimo articolo.
   Come sempre potete inviare le vostre lettere alla redazione del giornale per qualunque dubbio o chiarimento sugli argomenti trattati, ma anche per esporre casi specifici, alla redazione del giornale o direttamente alle Erboristerie del Tempio nelle quali ricevo, sia per scritto che per telefono.


GASTRITE E COLITE IN NATUROPATIA


   La gastrite indica uno stato infiammatorio localizzato allo stomaco mentre la colite o più propriamente la sindrome del colon irritabile indica uno stato infiammatorio presente o latente al colon.
   La prima si manifesta con bruciori, acidità di stomaco, reflusso gastrico e conseguente esofagite da reflusso, nausea ed in alcuni casi vomito.
   La seconda con gonfiori, a volte importanti fino alle coliche, difficoltà di transito: più spesso stitichezza, ma in diversi casi anche diarrea, fino ad assumere proporzioni preoccupanti, senso di non completo svuotamento e fastidi continui o intermittenti fino alla manifestazione di veri e propri dolori su tutto il tratto del colon.
   Molte sono le persone che ne sono afflitte e purtroppo i rimedi sono spesso insufficienti ad alleviare i fastidi, o nel migliore dei casi riescono a produrre solo risultati momentanei.
   In naturopatia, come al solito, oltre ad utilizzare anche rimedi sintomatici, si cerca di inquadrare questi due problemi in un contesto più ampio.
   Anzitutto cerchiamo di valutarne la natura. Perché lo stomaco ed il colon si irritano e si infiammano? Secondo me molto spesso perché le mucose che rivestono questi visceri sono sensibili ovvero non integri. I motivi per i quali si arriva ad avere delle mucose “consumate” possono essere diversi.
   Una delle cause più frequenti, almeno nella mia personalissima casistica è la causa batterica. Nello stomaco il più frequente è l’Helycobacter Pilori mentre nel colon è la candida albicans della quale abbiamo diffusamente parlato nell’articolo precedente.
   Un’altra causa è legata ai trattamenti farmacologici, specialmente antidolorifici o antinfiammatori, assunti per periodi prolungati mentre non va trascurato l’aspetto emotivo: lo stress scarica più frequentemente sullo stomaco, mentre l’ansia sul colon, la gastrite e lo stress sono più tipicamente maschili mentre colite e ansia più tipicamente femminili.
   Anche l‘alimentazione è un fattore che gioca un ruolo decisamente importante. Alcuni cibi sono più irritabili di altri, ed il loro consumo eccessivo e prolungato può essere già di per sé causa di irritazione del colon o dello stomaco. Inoltre non va escluso, anzi è probabile, che le cause sopra descritte si manifestino in combinazioni variabili da soggetto a soggetto.
   La diagnosi energetica consente di valutare quale siano le cause specifiche che provocano gastrite e colite in ogni singolo soggetto e pone le basi per una cura al tempo stesso efficace e duratura.
   La prima fase della terapia di colite e gastrite è infatti sanare, se sono ancora in essere le cause che hanno generato il problema. In particolare si valuta la presenza o meno di forme batteriche nella zona gastrointestinale e se ci sono le si eliminano; si valuta se il soggetto è ansioso o sotto stress ed in quel caso si cerca di mettere sotto controllo tale aspetto in modo da ridurre l’aggressione che queste condizioni psicologiche generano su stomaco e colon. Si valuta il regime alimentare allontanando se è il caso alcuni alimenti in modo da migliorare il più in fretta possibile la sintomatologia. Questa prima fase è fondamentale per prevenire ricadute e per ottenere, una volta curato gastrite o colite, una situazione stabile.
   Di solito, mentre si procede alla rimozione delle cause di questi fastidiosissimi problemi, si pone in essere anche un trattamento sintomatico, specialmente se la persona è in fase acuta; in questo modo si ottengono a volte risultati estremamente rapidi, a volte addirittura sorprendenti. Ho avuto la fortuna di curare due casi di diarrea a distanza di pochi mesi. Tutti e due avevano una sintomatologia fastidiosissima in quanto non riuscivano a controllare gli episodi che gli capitavano in qualsiasi momento della giornata e che gli costringevano a fughe improvvise in bagno ogni qualvolta apparivano. In entrambi i casi i soggetti, dal momento della prima visita e conseguente inizio della cura, non hanno più avuto un singolo episodio, ed è passato più di un anno.
   La seconda fase, più delicata ma decisamente più importante, consiste nel rigenerare le mucose: permettere una cicatrizzazione dei tessuti quando questa non è ottimale e riportare lo spessore delle stesse ai suoi livelli fisiologici.
   Questo processo è decisamente più lungo (dai tre ai sei mesi), ma consente di passare dal semplice trattamento sintomatico ad una cura duratura: nel migliore dei casi ad una guarigione completa. Ovviamente le recidive dipendono molto dalle cause che hanno generato il problema. La causa batterica e la causa alimentare portano, una volta risolte a soluzioni più stabili, se il problema invece nasce da motivi psicologici o farmacologici il problema potrebbe essere più complesso e necessitare di un programma di mantenimento o di ulteriori cure anche in altre direzioni.
   Aspetto come sempre le vostre lettere e le vostre telefonate presso la redazione del giornale o le Erboristerie del Tempio presso le quali ricevo.


IL CONTROLLO DEL PESO IN NATUROPATIA

  Il titolo di questo articolo è ripreso da quello della mia tesi di laurea per il dottorato in naturopatia.
   In quella occasione ho condotto, sotto controllo medico, uno studio su 50 soggetti. 
   Il concetto che muoveva quel lavoro era il seguente: “Un organismo con tutti gli organi ed i sistemi in equilibrio dovrebbe tendere automaticamente a riequilibrare ogni aspetto dell’organismo stesso, compreso il peso”.
   Di conseguenza un trattamento teso a riequilibrare una persona da un punto di vista psicofisico, dovrebbe portare il soggetto, nella maggioranza dei casi, a raggiungere il suo peso ottimale senza ricorrere a trattamenti o diete mirate a calare di peso.
   Sulla base di questo principio, abbiamo analizzato 50 casi nel seguente modo: prima di tutto abbiamo eseguito in ognuno una diagnosi energetica per valutare quali fossero i disequilibri, le difficoltà funzionali sia fisiche che psichiche, le intolleranze alimentari e le difficoltà metaboliche di ogni singolo soggetto.
   Contemporaneamente si è proceduto a riequilibrare ogni singolo organo e sistema e l‘intero  organismo nel suo complesso utilizzando tecniche erboristiche. Durante il processo abbiamo osservato, pesando e valutando massa grassa e indice di massa corporea ad ogni controllo, la variazione del peso e degli altri indici a seguito del trattamento.
   All’inizio del trattamento, per ogni soggetto valutavamo il peso ottimale basandoci sulla percentuale di massa grassa di ognuno.
   Tutti i soggetti, meno uno, alla fine del trattamento hanno raggiunto il loro peso ottimale, ma quello che è più importante, nel 58% dei casi tale risultato è stato ottenuto senza procedere in alcun modo a trattamenti o diete controllate finalizzate al calo del peso. L’unico controllo alimentare si è basato sull’eliminazione per uno o due mesi degli alimenti intolleranti, giusto il tempo per riequilibrare il processo digestivo dei singoli soggetti e fare in modo che il loro organismo potesse nuovamente tollerare quei cibi.
   Alla fine del trattamento riequilibrante quindi, nella maggioranza dei casi, le persone raggiungevano il loro peso ottimale continuando a mangiare quanto e cosa si sentivano di mangiare e, al contempo raggiungendo uno stato di benessere psico-fisico migliore. Si assisteva infatti, a seconda dei casi, ad una riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, ad una normalizzazione dei livelli di circolazione sanguigna, ad una migliorata funzione digestiva con regolarizzazione del transito intestinale, scomparsa di gonfiore post-prandiale, della sonnolenza durante il giorno o dopo i pasti, aumento della vitalità e dell’energia, miglior rapporto con il cibo insieme ad un più equilibrato aspetto emotivo, un miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica con conseguente riduzione della ritenzione idrica, un riequilibro del ciclo nelle donne e così via.
   Infatti il trattamento applicato ai vari soggetti era finalizzato proprio al riequilibrio delle funzioni, il calo del peso è di fatto solo un “effetto collaterale” di questo tipo di cura.
   Nel restante 40% dei casi risolti invece, si è dovuto ricorrere a supporti fitoterapici mirati e, in alcuni casi a regimi alimentari controllati. Le “diete” comunque, anche in queste occasioni, non hanno mai riguardato le quantità di cibo da ingerire ma piuttosto quali cibi assumere, tenendo conto del particolare metabolismo generale ed intermedio della persona, della capacità soggettiva di metabolizzare meglio alcune categorie di cibi etc.
   Voglio solo evidenziare, a titolo di esempio due casi specifici.
   Il primo riguarda una signora che al primo controllo pesava 111 kg. I suoi problemi principali erano la ritenzione idrica legata ad una difficoltà di funzionamento del sistema linfatico ed il suo rapporto con il cibo. Abbiamo proceduto per tutto il trattamento (e anche nella fase di mantenimento) a mantenere libero il sistema linfatico e, contemporaneamente abbiamo lavorato, a livello fitoterapico, come al solito, per riequilibrare il suo umore, cosa che per la verità migliorava di parecchio man mano che il peso calava. Abbiamo raggiunto in questo modo il peso di 70 kg alla fine di un trattamento durato  due anni e mezzo senza procedere n alcun modo a regimi alimentari controllati.
   Il secondo invece riguarda una ragazza che ho iniziato a curare il 31 agosto 2006. All’epoca della prima visita pesava 88 kg. A Aprile scorso, pesava già 67 kg ed a luglio 2007 63 kg che è l peso che desiderava per il suo matrimonio che si svolgerà a settembre prossimo. In questo caso ho dovuto interferire sull’alimentazione in quanto la ragazza trattata presentava una difficoltà soggettiva a metabolizzare correttamente gli zuccheri che tendevano ad accumularsi come grassi a livello corporeo aumentando il peso e la massa grassa della ragazza. Una dieta più improntata al consumo di proteine rispetto al consumo di zuccheri semplici ha portato alla scomparsa della stanchezza persistente che accompagnava la ragazza in tutta la sua giornata, alla scomparsa del gonfiore che immancabilmente a fine pasto (a volte anche durante il pasto) gli si presentava ed alla regolarizzazione della funzione intestinale, oltre naturalmente al raggiungimento del suo peso corporea ottimale.
   Per qualsiasi informazione o notizia, per presentare casi specifici o per qualunque altra cosa abbiate in mente di comunicare, contattate pure la redazione del giornale o le Erboristerie del Tempio nelle quali ricevo.


TRATTAMENTI ANTIOSSIDANTI E SALUTE.

I radicali liberi, causa dell’ossidazione dei tessuti, sono di fatto l’unico motivo per cui il nostro corpo invecchia.
   Se non fosse per lo stress ossidativo indotto dai residui della combustione dell’ossigeno infatti, il nostro corpo potrebbe teoricamente sopravvivere in eterno. Praticamente, semplicemente controllandone quantità e qualità dei radicali liberi si potrebbe vivere molto più a lungo in perfetta salute.
   Il professor Pierpaoli, titolava uno dei suoi lavori : ”Centoventi anni e passa di media” riferendosi alla lunghezza della vita umana e spiegava che questo obiettivo poteva essere raggiunto semplicemente assumendo melatonina, un antiossidante, ogni giorno dai quaranta anni in poi.
   Se questo sia possibile o meno è difficile da dimostrare, ma di fatto nella pratica clinica i trattamenti antiossidanti, cioè quelli volti a neutralizzare i famigerati radicali liberi, presentano interessantissime opportunità.
   La maggior parte dei trattamenti naturopatici per le problematiche oncologiche, si basano su prodotti antiossidanti.
   La clinica Valsè Pantellini, con sede a Firenze utilizza principalmente ascorbato di potassio per prevenire e curare i tumori. L’ascorbato di potassio, nei dosaggi usati dalla clinica di Pantellini, fornisce quantità importanti di vit. C, uno dei più noti antiossidanti. Ultimamente, accanto alla somministrazione di ascorbato, nella stessa clinica Pantellini vengono somministrati dosaggi estremamente importanti di glutatione ridotto e acido alfa lipoico altri due importantissimi antiossidanti.
   Lo stesso Di Bella utilizzava melatonina nelle sue terapie.
   Da tempo si studia l’effetto dei radicali liberi sulle cellule e la correlazione che la degradazione del nucleo cellulare causata dall’aggressione dei radicali liberi ha con l’insorgenza dei tumori.
   Gli antiossidanti, in particolare l’enzima glutatione-reduttasi, è anche indispensabile nella detossificazione che il fegato effettua sul sangue. Tutte le tossine che il nostro corpo riceve dall’ambiente, ma anche quelle prodotte dall’organismo, finiscono nel sangue e attraverso quello nel fegato. E’ qui che il nostro organismo neutralizza la maggior parte delle tossine attraverso appunto il processo di detossificazione epatica. Tale processo avviene in due fasi: nella prima fase le tossine vengono trasformate in composti intermedi, ancora più pericolosi delle molecole tossiche originali, ma che poi in seconda fase, possono essere trasformati in composti inerti ed eliminati. Come risultato dei processi biochimici svolti in prima fase si ha, fra gli altri, una importante produzione di radicali liberi che devono essere neutralizzati da processi antiossidanti interni, in grossa misura attraverso il glutatione. In seconda fase, i composti intermedi di cui parlavamo, vengono resi inerti combinandoli con antiossidanti, in particolare il glutatione.
   L’importanza che un corretto funzionamento del processo di detossificazione epatica ha sulla salute è notevole. Oltre a fornire una importante prima linea di difesa contro l’insorgenza di tumori, questa garantisce la base per una profonda e duratura disintossicazione dell’organismo con effetti in ogni distretto del corpo e su ogni funzione.
   Ho riequilibrato questo processo in una quantità enorme di soggetti ottenendo risultati impressionanti. In un caso, una signora che soffriva di mal di testa ricorrenti resistenti a sei anni di centri cefalee, ha visto risolvere completamente i suoi problemi semplicemente dopo aver effettuato un trattamento antiossidante mirato al fegato, in un altro caso abbiamo risolto un caso di dermatite che affliggeva una ragazza di 16 anni da quando ne aveva 2 dopo 6 mesi di trattamento disintossicante attraverso gli antiossidanti. Abbiamo trattato casi di eccesso di colesterolo e trigliceridi che non si riducevano, anzi peggioravano, con i normali trattamenti medici, attraverso l’assunzione di glutatione ridotto e acido alfa lipoico. Un caso in particolare: un soggetto di 45 anni, maschio, con eccesso di trigliceridi (oltre 500), a seguito di un mese di trattamento farmacologico mirato aveva visto balzare oltre i 1700 il livello sierico di trigliceridi. In quel caso un trattamento di alcuni mesi con antiossidanti specifici ha consentito di raggiungere di nuovo i livelli normali.
   Lungi dal pensare di aver trattato in maniera esauriente l’argomento mi accontento di avervi servito un piccolo assaggio delle potenzialità che i trattamenti antiossidanti hanno nella pratica clinica, nei campi sopra descritti, ma anche per quanto riguarda vista, cuore, ipertensione, invecchiamento precoce, morbo di Parkinson e Alzheimer, sclerosi multipla e una quantità apparentemente infinita di altri problemi.
   Per informazioni e dubbi contattatemi presso la redazione del giornale o direttamente alle erboristerie del Tempio nelle quali ricevo.