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Alimentazione

Il 10% del riso cinese contaminato da metalli tossici

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Tra i tanti prodotti che la Cina esporta verso il nostro Paese ci sono anche i prodotti alimentari. Tra questi si annoverano soprattutto pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali, e fra questi primeggia il riso, nonostante la presenza di risaie italiane come quelle presenti nel Piemonte. Non mancano anche prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (in particolar modo gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese, come ad esempio la salsa di soia o il tè. E ingredienti delle preparazioni dell’industria alimentare, come grassi vegetali e olio di semi. Secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le importazioni dalla Cina in questo settore sono pari a circa 500 milioni di euro all’anno. Il pomodoro cinese copre il 34% delle quantità totali di alimenti importati in Italia per un equivalente di 82.000 tonnelate con un aumento del 174% nel 2010 sul 2009: il 10% del pomodoro consumato dalle aziende come materia prima, per la maggior parte,ma non tutto, esportato poi in Medio Oriente e Nord Africa)

Secondo il settimanale Nuovo secolo, che cita studi scientifici condotti dal 2007, da anni enormi quantità di riso sono contaminate da metalli, tra cui il cadmio, senza che sia stato lanciato l'allarme alla popolazione. "Questi metalli pesanti tossici si sono diffusi nell'aria e nell'acqua, inquinando una larga superficie del territorio cinese", spiega la rivista sottolineando che "da diversi anni è in corso una grave contaminazine alimentare".Tra tutti i cerali, il riso - alimento base in Cina prodotto in 200 milioni di tonnellate all'anno - ha la capacità di assorbire il cadmio, che si trova nell'acqua di irrigazione delle risiere dopo aver attraversato le miniere di piombo, rame e stagno, aggiunge il settimanale. "Gli studi mostrano che circa il 10% del riso cinese contiene livelli di cadmio che superano le norme", prosegue. Il cadmio è una sostanza tossica e cancerogena, che si accumula nel corpo umano nel corso della vita, con conseguenza per i reni, le ossa e il fegato. All'origine della contaminazione c'è la rapida crescita industriale non controllata. 

I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici. L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. il principale mezzo di trasporto dei metalli è il sangue. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli. Alcuni organi (ossa, fegato e rene) trattengono determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.
La quantità di piombo (rilevato in alcuni casi nel tè verde cinese) contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante. Viene ingerito con l’acqua potabile (condutture in piombo),cibi in scatola, le tinture per capelli e i gas di scarico fabbriche e autovetture.
La maggior parte dei sintomi da intossicazione da piombo sono: cefalea, depressione, insonnia, stanchezza fisica, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appetito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.

Il riso cinese non rappresenta un rischio solo per la presenza di metalli pesanti.
Esiste infatti anche una variante geneticamente modificata (OGM) di riso cinese, detta Bt; questo sta per Bacillus thuringiensis, ovvero un batterio in grado di uccidere gli insetti parassiti attraverso la produzione di una tossina, i cui geni sono stati impiantati nel Dna del riso per renderlo immune agli attacchi.

Da un rapporto del 2006 di Greenpeace è stata evidenziata la presenza di riso geneticamente modificato all’interno di prodotti alimentari commercializzati in Gran Bretagna, Francia e Germania. Il consumo a livello umano di questo riso non è autorizzato dall’Unione Europea, in quanto al suo interno è presente la tossina Cry1Ac, che è un potenziale allergene umano. La sperimentazione degli effetti dell’assunzione di questo riso transgenico è ancora in fase di test, perciò a tutt’ora questo cereale è bandito a livello europeo.

E non si parla solo di OGM, ma anche di contaminazioni chimiche, come ad esempio da parte della famigerata melamina. Ricorderete tutti lo scandalo del latte in polvere “avvelenato” da questa sostanza: nel gennaio del 2009 a Ravenna furono sequestrate intere partite di proteine di riso alla melamina.

Il riso cinese rientra nella preparazione di prodotti come gli spaghetti o i bastoncini di riso, oppure è commercializzato tal quale. In alcuni casi, esso viene utilizzato dalle industrie italiane per la produzione di risotti.

Fonti: Afp, http://centrobenesserekundalini.blogfree.nethttp://www.guidaconsumatore.com


Last Updated (Thursday, 10 March 2011 10:17)

 

Diossine la loro citotossicità

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La via più importante per l'esposizione umana alle diossine è l'alimentazione che contribuisce 95-98% dell'esposizione totale. Il principale meccanismo d'interazione (ma non l'unico in particolare negli effetti neurotossici e di distruzione del sistema endocrino o ECDs)come sistema endocrino si intendono Epifisi; Ipofisi; Ipotalamo; Tiroide e Paratiroide; Surrenali; Pancreas, implica il coinvolgimento del recettore cellulare, la sua anomala modulazione conduce ad effetti distruttivi sulle funzioni vitali della cellula. Sono composti estremamente tossici per l'uomo, gli animali e l’agricoltura, arrivando a livelli di tossicità valutabili in ng(nanogrammi)/Kg, sono tra i più potenti veleni conosciuti.

Nell'Unione Europea, in un corposo e dettagliato documento intitolato Inventario europeo delle diossine, stima che il trattamento dei rifiuti (e in particolare l'incenerimento) e il settore industriale (in particolare il siderurgico) sono i massimi responsabili dell'emissione in atmosfera di diossine: «Nonostante i considerevoli sforzi degli ultimi anni per ridurre le emissioni degli inceneritori di rifiuti solidi urbani questo tipo di fonte continua a dominare l'immissione di diossine in atmosfera».

La citotossicità della diossina la suddivido su due punti . per caduta e per assorbimento.

Per caduta intendo la presenza di impianti termovalorizzatori e/o termoconvertitori presenti nelle aree urbanistiche e/o nelle vicinanze di allevamenti e campi agricoli nel raggio di 3-5 km dovuto proprio al loro peso molecolare, così depositandosi su abiti, auto, pelle, balconi e per via aerea intaccando le alte vie respiratorie ,ciglia e i peli a livello della cavità nasale, Il muco a livello della cavità nasale e dei seni paranasali. L'epiglottide che consente la netta separazione delle vie digestiva e respiratoria le tonsille (palatine, faringee, tubariche, linguali) che attuano un'importante protezione immunitaria a livello della mucosa dell'orofaringe, vengo assimilate.

Per assorbimento invece intendo l’alimentazione, la filiera alimentare già in crisi per i prodotti importati ed inquinati dovuto dall’utilizzo di prodotti chimici, fitochimici utilizzati nell’alimentazione per animali e nell’abbeveratoio, prodotti farmacologici come antibiotici e chemio terapici iniettati per “salvaguardare” la salute umana, quella stessa carne e i loro derivati destinati al consumo umano.

Prodotti agroalimentari, quindi frutta e verdura che non solo subiscono l’inquinamento dalla caduta di diossina quanto i prodotti fitochimici utilizzati dagli agricoltori, la terra stessa inquinata e l’assorbimento delle falde acquifere con presenta di metalli tossici e prodotti chimici anche dovuto alla alta presenza di Sali come cloruri, solfati, nitrati e bicarbonati di calcio magnesio sodio e potassio disciolti in essa.

La diossina presente nel latte umano fa sì che i lattanti assumano quantità di diossina di gran lunga superiori alla TDI proposta dall'OMS. Questo fenomeno è ancor più preoccupante se si considera che le stime dei rischi alla salute dovuti alle diossine non tengono conto di altre sostanze chimiche, quali i bifenili policlorurati (PCB), alle quali siamo esposti. La presenza contemporanea di questi composti in un organismo può indurre effetti cumulativi o addirittura sinergici rispetto a quelli indotti dai singoli inquinanti.
La diossina è cancerogena per l'uomo e per gli animali. L'EPA ha stimato che l'attuale esposizione di fondo della popolazione generale alle diossine determina un rischio di contrarre tumore variabile da 1/1.000 a 1/10.000 cittadini
Come la diossina provoca un ampio spettro di risposte nell’essere umano

Tra questi effetti sono:
danni al fegato (epatotossicità);
soppressione del sistema immunitario (immunotossicità);
formazione e lo sviluppo di tumori (cancerogenesi);
anomalie nello sviluppo fetale (teratogenesi);
tossicità riproduttiva e dello sviluppo;
alterazioni della cute (tossicità per via cutanea);
diversi effetti sugli ormoni e fattori di crescita;
induzione di attività degli enzimi che metabolizzano (che aumenta il rischio di metabolizzare
precursori chimici che biologicamente più attivi);
mortalità prenatale;
disfunzione di organi quali il sistema nervoso centrale (ad esempio, danni allo sviluppo intellettivo);
alterazioni cellulari del sistema immunitario, variazioni nei livelli di testosterone (ormone sessuale maschile);
riduzione del numero di spermatozoi;
endometriosi;

Altri effetti delle diossine sugli organismi viventi in animali da esperimento includono :
elevata sensibilità degli embrioni e dei feti di pesci, uccelli, mammiferi e piante
Gli effetti biologici delle diossine sembrano dipendere più dalla loro presenza in particolari organi e/o stadi vitali piuttosto che dall'entità quantitativa dell'esposizione. Studi di laboratorio hanno dimostrato che l'esposizione a dosi bassissime di diossina durante un periodo critico brevissimo nel corso della gestazione è sufficiente ad influire negativamente sulla salute del feto.
Diversi studi epidemiologici riportano di migliaia di decessi e di ricoveri ospedalieri all’anno, in Italia, a causa delle polveri sottili e da diossina . Una notizia che, ogni anno, è puntualmente riportata dai giornali, riguarda il fatto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nelle maggiori città italiane ci sono quasi 9000 decessi l’anno solo a causa delle polveri sottili. Sarebbe corretto parlare di “riduzione di mesi di vita” in seguito all’esposizione per tempi lunghi a un ambiente inquinato. L’Oms riporta anche queste statistiche, l’accorciamento della vita media degli italiani, a causa dello smog, è stimabile in 12 mesi.

cosa e chi produce la diossina
Le diossine vengono prodotte quando un materiale organico è bruciato in presenza di cloro, sia esso cloruro inorganico, come il comune sale da cucina, sia presente in composti organici clorurati (ad esempio, il PVC), Le diossine si generano anche in assenza di combustione, ad esempio nella sbiancatura della carta e dei tessuti fatta con cloro e nella produzione di clorofenoli, specie quando la temperatura non è ben controllata. Può essere il caso della produzione degli acidi 2,4-diclorofenossiacetico e 2,4,5-triclorofenossiacetico, noti come diserbanti.
Viene classificata come sicuramente cancerogena e inserita nel gruppo 1, Cancerogeni per l'uomo dalla IARC, dal 1997 la TCDD.
Sono poco volatili per via del loro elevato peso molecolare, poco o nulla solubili in acqua (circa 10-4 ppm), ma sono più solubili nei grassi (circa 500 ppm), dove tendono ad accumularsi. Proprio per la loro tendenza ad accumularsi nei tessuti viventi, anche un'esposizione prolungata a livelli minimi può recare danni, e non solo per via aerea: il fenomeno del bioaccumulo fa sì che la diossina risalga la catena alimentare umana concentrandosi sempre più, a partire dai vegetali, passando agli animali erbivori, ai carnivori ed infine all'uomo.
La tetraclorodibenzo-p-diossina, spesso indicata con l'abbreviazione TCDD è un composto organico eterociclico la cui struttura consta di un anello con quattro atomi di carbonio, insaturi, e due di ossigeno di formula bruta C4H4O2.
Policlorodibenzodiossine o PCDD, policlorodibenzofurani o PCDF, e policlorobifenili coplanari o Co-PCB sono spesso indicati come diossino-simili in campo medico ed ambientale.
Nel linguaggio corrente, quindi, vengono indicate come diossine anche i composti derivati dal furano o furfurano o ossido di divinilene, è un composto organico eterociclico aromatico, ottenibile per sintesi e per distillazione del legno, in particolar modo del pino. Il furano è un liquido chiaro e incolore, molto volatile ed altamente infiammabile, con un punto di ebollizione vicino alla temperatura ambiente. È tossico e può essere cancerogeno, viene infatti generalmente considerato un inquinante organico persistente. I dibenzofurani policlorurati, come il TCDF.
Per quanto riguarda i processi di combustione, possiamo ritrovarle in: industrie chimiche, siderurgiche, metallurgiche, industrie del vetro e della ceramica, nel fumo di sigaretta, nelle combustioni di legno e carbone (potature e barbecue, camini e stufe), nella combustione (accidentale o meno) di rifiuti solidi urbani avviati in discarica o domestici, nella combustione di rifiuti speciali obbligatoriamente inceneribili (esempio rifiuti a rischio biologico, ospedalieri) in impianti inadatti, nei fumi delle cremazioni, dalle centrali termoelettriche e dagli inceneritori.

Questi ultimi sono stati a lungo fra i maggiori produttori di diossina, negli ultimi anni l'evoluzione tecnologica ha tentato di creare un notevole abbattimento delle emissioni gassose da queste fonti ma con scarsi risultati (anche se questi emettono pericolose nano-particelle che possono trasportare diossine in forma non gassosa).

Industrie siderurgiche, metallurgiche, vetro e della ceramica in Italia

PCDD / F tre fonti principali (produzione e all'uso dei pesticidi, l'incenerimento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, gli incendi accidentali) sembrano essere più importanti per le emissioni che sono principalmente rilasciati nell'aria, ma riguardano anche l'acqua e la terra. emissione di corrente avviene al primario fonti, grazie alla generazione indesiderati di diossine e di fonti secondarie a causa di volatilizzazione o mobilitazione di altri.

impianti di sinterizzazione di minerali di ferro (PCDD / F)
capacità nominale 18,570 produzione annua 12,800
produzione secondaria di zinco(PCDD / F)
Società Enirisorse Porto Vesme (Sardegna) tipo di processo effettuato ISF-RT ISF-RT Produzione annua75,000

produzione secondaria di rame (PCDD / F)

Società Enirisorse Porto Marghera produzione annua 60

produzione di alluminio secondario (PCDD / F)
non sono state rese note le società disponibili ma si stimano una quantità annua di 353.1

Forno elettrico impianto siderurgico
Le materie prime (rottami, spugna di ferro, ghisa, elementi di lega, ecc) insieme con additivi necessari (calce, carbone, minerali, ecc) vengono caricati in particolari segmenti di carica, che
vengono poi svuotati nel forno attraverso una apertura inferiore.

Tassi di attività [kt / a] 26114 stimati


Incenerimento di rifiuti domestici o urbani (PCDD / F)
qualità 2,800 [Kt / a] 2,800 stimati

Incenerimento di rifiuti industriali(PCDD / F)
A seconda del tipo di rifiuti, la sua composizione e / chimico-fisiche
Dati non disponibili
Incenerimento di rifiuti ospedalieri
rifiuti ospedalieri possono essere distinti in "rifiuti ospedalieri, Rifiuti ospedalieri specifici comprende resti umani e parti anatomiche degli organi, di rifiuti contaminati da batteri, virus funghi, e grandi quantità di sangue.

Dati non disponibili

Per PCB primario importanti fonti la maggior parte sono fragmentisers e perdite da condensatori e trasformatori, nonché le emissioni degli impianti militari e fili elettrici. Le emissioni sono rilasciati al 75% alla terra e al 25% circa di aria. emissione di corrente avviene a livello primario e fonti secondarie dovute a perdite o la volatilizzazione o la mobilitazione di altri.

Simile alla PBB, perdite di PBDE nell'ambiente può avvenire attraverso emissioni in aria, acque reflue e nel terreno e alle discariche Durante la normale produzione, la manipolazione, l'uso e smaltimento e, infine, accidentalmente. Mentre l'importanza delle fonti PBB è in calo (La produzione è cessata) l'importanza delle fonti di PBDE sembra aumentare a causa della crescente di produzione.

Simili alle diossine gli analoghi bromurati sono indesiderate generate in vari processi. Fonti importanti per PBDD / F sono paragonabili a quelle di PCDD / Fs. Di particolare importanza per il futuro sembra essere il trend crescente produzione di fiamma bromurati ritardanti.

La concentrazione di diossine e PCB sono aumenti nella catena alimentare da un livello trofico a un altro e porta a livelli più alti negli animali al vertice della catena alimentare. Questo "effetto così
di "biomagnificazione" è stato dimostrato in particolare negli ecosistemi acquatici. La conseguenza di alimenti e dei mangimi, è che i livelli di contaminazione dei mangimi e degli alimenti (ingredienti) sono in aumento corrispondente al livello trofico nel quale i mangimi o alimenti (come ingrediente), è contaminato.

Conclusione:
Utilizzando fonti secondarie di informazioni sono arrivato ad ottenere i dati sopra elencati, in altre ricerche su fonti Statali e Nazionali le uniche risposte ottenute

“Descrizione delle informazioni disponibili “
Non è stato possibile ottenere qualsiasi informazione sulle emissioni di diossina in questo paese. Prime stime basate sui dati statistici disponibili e sui risultati di altri paesi.

Fonte: http://centrobenesserekundalini.blogfree.net/?t=3214328

Bioterapeuta contattologo Iridologo Ottico
Ventura Renato

 

Carne: la tracciabilità non ci salva da antibiotici e componenti tossici

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Componenti tossici nella filiera alimetare della carne

Le mutazioni sono alterazioni del genotipo di un determinato organismo (procariota o
eucariota) dovute a modificazioni della sequenza nucleotidica del DNA. Le cellule portatrici
di un gene alterato si chiamano mutanti per distinguerle veda quelle che hanno mantenuto il
genoma originale, dette selvagge. Talvolta la mutazione può favorire la sopravvivenza di un
batterio all’azione di un antibiotico, per esempio conferendo impermeabilità alla molecola
o inattivando la stessa. Le mutazioni sono favorite da tre fattori: la presenza di un numero
enorme di individui, il breve tempo di generazione, la forte pressione selettiva esercitata da un
antibiotico.
In conseguenza di tali pratiche si è osservato:

un aumento della resistenza nei microrganismi patogeni, con conseguenti

difficoltà nel controllo degli eventi morbosi di natura infettiva negli animali d'allevamento;

l’aumento del rischio che i ceppi resistenti di origine animale siano trasmessi all’uomo
attraverso:

o gli alimenti sia di origine animale sia di origine vegetale, questi ultimi contaminati durante
la produzione in campo attraverso i reflui zootecnici), o l’ambiente, o il contatto diretto con gli
animali.
Il Comitato economico e sociale della UE aveva già messo in guardia dai guai planetari causati
dal massiccio uso di antibiotici nell'alimentazione animale sia per prevenire le malattie sia per
consentire una migliore metabolizzazione dei mangimi, che si traduce in una crescita più rapida
e, quindi, in una diminuzione dei costi. Entrando nella catena alimentare, tuttavia, gli antibiotici
determinano una continua evoluzione dei batteri, selezionando quelli più resistenti, per cui è sempre
più difficile curare le comuni malattie infettive.
Secondo uno studio del Comitato economico e sociale dell'Unione europea, polmoniti e otiti da
pneumococchi sono ormai infezioni diffusissime perché il pneumococco ha acquisito resistenza alla
penicillina.
I batteri della tubercolosi, altra malattia in forte espansione anche perché favorita dall'epidemia di
AIDS, sono diventati multiresistenti agli antibiotici e costituiscono un enorme problema non solo
nei paesi in via di sviluppo. Sono cresciute le infezioni da salmonella e, per lo stesso motivo, quelle
da stafilococco aureo e da enterococchi.
a partire dal 1999 solo per alcuni prodotti, attraverso il regolamento Ce 2821/98 che ha messo al
bando l’uso di virginiamicina, spiramicina, fosfato di tilosina e zinco bacitracina.

• dal 1 gennaio 2006 il bando si è esteso a tutti gli antibiotici (reg. 1831/2003); in pratica
vengono eliminati gli ultimi quattro antibiotici ancora autorizzati come promotori di crescita,
vale a dire avilamicina, flavomicina, monensin e salinomicina.

L’uso sistematico di antibiotici ha conseguenze rilevanti: i farmaci rimangono spesso nei tessuti
degli animali e arrivano al piatto dei consumatori. L’autorità alimentare europea, EFSA (European
Food Security Authority), effettua un monitoraggio costante del fenomeno e ha rilevato e diffuso,
in un rapporto del 2008, come in molti casi i cibi di origine animale trasmettano all’uomo batteri
resistenti agli antibiotici. L’ingestione continuata - tramite la carne - di questi medicinali può al-
la lunga provocare disturbi intestinali cronici e inefficacia di trattamenti antibiotici a scopo
terapeutico quando ne sorga la necessità. I batteri, se in costante contatto con gli antibiotici,
sviluppano gradatamente una resistenza a quei determinati antibiotici, perfino in caso di
somministrazione della dose massima consigliata di farmaco. Acquisire resistenza agli antibiotici
significa non avere la possibilità di guarire dalle patologie trasmesse dai batteri in questione, con
esiti potenzialmente anche fatali.

Analisi
Le analisi sono effettuate dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali territorialmente competenti.
Tuttavia i PIF possono stipulare convenzioni con altri laboratori pubblici accreditati
conformemente alle norme europee solo nel caso in cui gli II.ZZ.SS. non possano garantire
l’esecuzione delle analisi previste dal Piano.
Gli accertamenti analitici sono effettuati in conformità a quanto previsto dalle metodiche

comunitarie di riferimento ove esistenti.
In assenza di metodi di analisi di riferimento comunitari, gli accertamenti analitici possono
essere espletati adottando norme nazionali e internazionali scientificamente riconosciute

RICERCA PERSONALE E RISULTATI

Qualche giorno fa mi son trovato a discutere che un responsabile del reparto macelleria di uno dei
tanti ipermercati presenti sul territorio Italiano.
La discussione riguardava la sicurezza alimentare e la tracciabilità del prodotto (in questo caso le
carni )
Giustamente il responsabile dichiarava che non c’è possibilità di creare frodi alimentari nelle
filiere agroalimentari e che le carni venivano seguite dal momento del concepimento fino ad
arrivare al banco vendita, quindi qualsiasi irregolarità si sarebbe notata immediatamente.
Quanto poi la carne nostrana era più che sicura.

VEDIAMO COME FUNZIONA LA TRACCIABILITA’

la tracciabilità e l’etichettatura delle carni, sviluppate in collaborazione
e coordinamento con EAN International, sono rivolte:

• a tutti gli Stati Membri dell’UE;
• agli Stati non appartenenti all’UE, che esportano verso gli Stati dell’Unione;
• ai Paesi, che non sono membri dell’UE ma che hanno deciso di adottare il Regolamento come
mezzo fondamentale per la tracciabilità delle carni bovine.

Il Regolamento (CE) n°1760/2000
Il Regolamento (CE) n°1760/2000 (ed il successivo Regolamento (CE) n°1825/2000 per la sua
applicazione) relativo all’identificazione, alla registrazione e all’etichettatura delle carni bovine e
dei prodotti a base di carni bovine, trae origine dalla necessità di assicurare in modo certo ed
efficace la trasparenza, nei confronti del consumatore, delle condizioni di produzione
e di commercializzazione del comparto delle carni bovine e interessa gli operatori che
commercializzano sia carni bovine che prodotti a base di carni bovine.
Esso prevede un sistema di identificazione e registrazione dei bovini basato sui seguenti
elementi:
• marchi auricolari per l’identificazione dei singoli animali;
• basi dati informatizzate;
• passaporti per gli animali;
• registri individuali, tenuti presso ciascuna azienda.

I marchi auricolari recano un codice che consente di identificare ciascun animale individualmente,
nonché l’azienda in cui è nato. Per poter rintracciare gli animali in maniera rapida ed efficace, le
informazioni concernenti tutte le aziende situate sul territorio del Paese UE saranno registrate nelle
basi dati informatizzate presso l’autorità nazionale competente insieme all’identità dei bovini. Il
marchio auricolare viene apposto dalla nascita dell’animale entro un termine stabilito da ciascun
Stato membro e comunque non oltre il ventesimo giorno di vita. Inoltre, esso accompagna l’animale
sia negli spostamenti da Stato a Stato, sia fino al macello.
I passaporti, rilasciati dalle autorità competenti dopo la notifica della nascita o dell’importazione,
contengono tutti i dati dell’animale dalla nascita al macello e garantiscono a produttori e
consumatori una conoscenza completa della vita e dello stato di salute degli animali allevati e
posti in vendita.
In ogni fase dovrà, inoltre, essere istituito un adeguato sistema di registrazione da tenere a
disposizione delle autorità di controllo, in cui devono essere correlate la materia prima (es. quarti
con rispettive informazioni) ed il prodotto finito (per esempio, disosso o porzionato). Le modalità di
realizzazione di tale sistema possono essere liberamente individuate dall’operatore (per esempio,
manualmente o in modo informatizzato), purché il sistema finale risulti efficace a garantirne
il nesso. Ogni detentore di animali, ad eccezione dei trasportatori, deve tenere un registro

aggiornato.
Almeno per quanto riguarda l’Italia, va detto che le disposizioni riguardanti l’identificazione e la
registrazione dei bovini (marchi auricolari, basi di dati informatizzate, passaporti per gli animali,
registri individuali tenuti presso ciascuna azienda) erano già applicate a partire dal 1997. Il nuovo
regolamento quindi le riconferma.

L’ Anagrafe Bovina
Il Decreto Interministeriale del 31 gennaio 20027 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°72 del 26
marzo 2002) determina le modalità e le procedure operative per la gestione e l’aggiornamento
della Banca Dati Nazionale (BDN). All’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del
Molise
di Teramo “G. Caporale” (IZSAM) compete la gestione a livello nazionale della nuova Anagrafe
bovina, completamente informatizzata ed accessibile via Internet da operatori e cittadini.

L’Anagrafe è articolata su tre livelli operativi:
• locale (A.S.L.);
• regionale (Centro operativo regionale);
• nazionale (IZSAM).

QUINDI:
• tutelare la salute pubblica e il patrimonio zootecnico;
• fornire il basilare supporto per trasmettere informazioni al consumatore di carni bovine e
consentire un’etichettatura adeguata e chiara del prodotto.
Essa comprende i seguenti elementi:
• passaporti per gli animali;
• registri tenuti da ciascuna azienda;
• banca dati informatizzata.
I responsabili del funzionamento del sistema sono:
• i proprietari degli animali;
• i titolari degli stabilimenti di macellazione;
• i produttori e fornitori di marchi auricolari;
• i servizi veterinari delle A.S.L.;
• AGEA e gli organismi pagatori;
• le regioni e le province autonome;
• il Ministero della Salute.

PERTANTO :

L’etichetta obbligatoria deve inoltre contenere informazioni relative a:

• lo Stato (Paese membro dell’Unione Europea o Paese Terzo) dove è nato l’animale;

• lo Stato o i diversi Stati in cui è avvenuto l’ingrasso dell’animale;

• lo Stato in cui è avvenuta la macellazione.
Per quanto riguarda invece le carni bovine macinate, si segnala che vanno riportate in etichetta
le seguenti indicazioni:

• un numero od un codice di riferimento, che permetta di collegare la carne all’animale di origine
attraverso un numero di codice del singolo animale o il numero di identificazione di un
gruppo di animali;

• il nome dello Stato, in cui sono state preparate le carni macinate, indicando la dicitura “preparato
in…(nome dello Stato membro o del Paese terzo)”;

• il nome dello Stato membro o del Paese terzo, in cui ha avuto luogo la macellazione con la
seguente dizione “macellato in… (nome dello Stato membro o del Paese terzo)”;

• il nome del Paese o dei Paesi di nascita e di allevamento degli animali, se differente da quello
di preparazione delle relative carni. L’indicazione deve recare le parole: “origine (nome dello
Stato/i membro/i o Paese /i terzo/i di nascita ed allevamento)”.
Le carni commercializzate non destinate direttamente al consumatore possono non riportare
in etichetta tutte le informazioni richieste, ma essere contraddistinte unicamente da un codice
(numerico o a barre) attribuito dall’impianto di produzione.

Definizione di lotto di lavorazione
I regolamenti comunitari prevedono dei limiti alla costituzione del lotto.

TIPO D’ALLEVAMENTO -TIPO D’ALIMENTAZIONE
è la classificazione del modo in cui l’animale è stato allevato e alimentato.

Il tipo d’allevamento viene catalogato secondo la seguente tabella:

A Stabulazione fissa
B Stabulazione libera stallina in box
C Stabulazione libera parzialmente all’aperto
D Stabulazione libera all’aperto
E Semibrado
F Brado
C Pascolo
H Biologico
I Con ricorso al pascolo
L Stabulazione libera stallina su lettiera
M Stabulazione libera stallina su pavimento continuo
N Stabulazione Iibera stalIina su pavimento fessurato

Il tipo d’alimentazione viene classificato secondo questa codifica:
A Alimentazione senza grassi animali aggiunti
B Non OGM

Io ovviamente ero di parere contrario, ma non tanto per la tracciabilità ( che potrebbe essere
vero), quanto come veniva trattato e cresciuto l’animale da tavola .
Non convinto ho interpellato alcune mie fonti di ricerca, che, dopo aver ascoltato le mie ragioni mi
hanno inviato dei file pdf che non solo dichiarano quello che presumevo ma quanto non è sicura la
carne che mangiamo.

Tutti gli animali vengono trattati con questi componenti (per la nostra sicurezza ?)

Avilamicina antibiotico oligosaccaride

Chinolonici Antibiotici (Acido Nalidixico, Clinofloxacina, Norfloxacina, Enoxacina,
Ciprofloxacina, Gatifloxacina, Lomefloxacina, Levofloxacina, Moxifloxacina, Sparfloxacina,
Trovafloxacina)

Cloramfenicolo antibatterico ad ampio spettro

Carbadox Antimicrobico, principio attivo ad effetto chemioprofilattico. Sinonimi1,4-diossido di 3-
(chinossalin-2-ilmetilen)carbazato di metile; 1,4diossido di 2-(metossicarbonilidrazonometil)chinossalina; 2-
formylquinoxaline1,4-dioxide carbometoxyhydrazone; 2-(methoxycarbonylhydrazonomethyl)quinoxaline-1,4-
dioxide; Carbazic acid,3-(2-quinoxalinylmethylene)-,methylester,n(sup 1),n(sup 4)-dioxide; Fortigro; Getroxel;
Gs 6244; Hydrazinecarboxylic acid,(2-quinoxalinylmethylene)-methyl ester,n,n'-dioxide; Mecadox;
Methyl-3-(quinoxalin-2-ylmethylene)carbazate-1,4-dioxide.

Ionofori molecole organiche, spesso antibiotici quali la gramicidina e la valinomicina

Macrolidi Antibiotico Appartengono alla classe dei macrolidi l'Eritromicina, l'Azitromicina, la
Claritromicina e la Telitromicina

Metilclorpindolo metilbenzoquato, amprolium, amprolium/etopabato, dimetridazolo, nicarbazina,
nirfusol(Ministero della Salute ha indicato un elenco dove possono essere utilizzati ai soli fini
dell’esportazione verso Paesi Terzi.) ( che significa?) Farmaci ed additivi vietati nell’alimentazione
animale(Raccomandazione CE 925/2005)

Nicarbazina farmaco aggiunto al mangime ha la funzione di prevenire e trattare la coccidiosi, una
malattia dei polli.

Nifursol additivo appartiene alla famiglia dei nitrofurani, sostanze che nasconde un gruppo 5-nitro,
è sospettato di imprimere a queste caratteristiche sostanze genotossiche .

Nitrofuranici Chemioterapici

Nitroimidazolici antibiotico (TRATTAMENTO DELL’INFEZIONE DA HELICOBACTER
PYLORI) Il farmaco "ideale" per l'eradicazione dell'H. pylori non é ancora stato identificato,
soprattutto se si richiedono requisiti come efficacia superiore all'80%, buona tollerabilità, basso
costo e capacità di non indurre resistenza
agli antibiotici. Si ricorre pertanto alle combinazioni farmacologiche, che comprendono due o
tre antibiotici (generalmente amoxicillina, claritromicina, un nitroimidazolico o tetraciclina) in
associazione con un inibitore di pompa protonica.

Rame troppo è un oligoelemento indispensabile per la salute umana ma può causare gravi problemi
di salute se ci verificano alte concentrazioni.

Robenidina Cloridrato di robenidina è un composto sintetico non-ionoforo autorizzato come
coccidiostatico per l'uso da ingrasso
Sulfamidici farmaci di tipo sintetico antibiotico o chemioterapico efficace sui batteri

Tetracicline antibiotico ad ampio spettro che trovano impiego principalmente nel trattamento delle
infezioni del tratto respiratorio.

Virginiamicina sia la zinco-bacitracina sono additivi che favoriscono la crescita.

Zinco (quale ?)

Zincobacitracina antibiotico polipeptidico

Dove li troviamo ?
Sono presenti in tutti i mangimi e acqua di abbeverata, con cui allevano gli animali

Nel corso del 2007 sono state eseguite analisi per le seguenti molecole:

TIPOLOGIA DI ANALISI

Amox-Ampicillina
Apramicina
Avermectine
Avilamicina
Carbadox-Olaquindox
Flumequina
Cloramfenicolo
Furanici
Ionofori
Lincomicina
Nicarbazina-Clopidol

Nifursol
Nitroimidazolici
Robenidina
Sulfamidici
Tetracicline
Tiamulina
Tilmicosina Tilosina
Trimethoprim
Valnemulina
Zincobacitracina

Per quanto concerne la corrispondenza al dichiarato in etichetta si sono riscontrati degli irregolari
soprattutto nel riscontro di concentrazioni inferiori al dichiarato (64 campioni totali), 5 campioni
superiori al dichiarato. Per 19 campioni si sono rilevate tracce di sostanze antibiotiche da
considerarsi come possibili cross-contaminazioni soprattutto per Penicilline penicillinasi-sensibili,
Sulfamidici, Tetracicline ma anche Robenidina e Tilosina-Tilmicosina.

Laboratorio Tossicologia
Il numero dei campioni ricevuti per indagini tossicologiche (703 campioni per 1761 accertamenti)
ha subito nel corso del 2007 un leggero aumento, questo conferma l’interesse da parte dell’utenza
esterna verso questo particolare settore di attività.

Il dettaglio per singole categorie conferma un andamento costante nel tempo delle cause di
avvelenamento (dentro le parentesi sono indicati il numero di esami ed i relativi riscontri di
positività).

· Stricnina (270/17)
· Cianuro (40/0)
· Fosfuro di Zinco (34/1)
· Metaldeide (82/9)
· Cumarinici (249/29)
· Pesticidi Fosforati (391/51)

Laboratorio Micotossine
La situazione micotossine nel corso del 2007 è rimasta sostanzialmente stabile (3394 esami), ed in
particolare per le Aflatossine sia nei mangimi che nel latte, non si sono verificate le condizioni che
avevano provocato l’emergenza nel 2003/2004. Nel panorama generale delle micotossine va
sottolineato la prescrizione contenuta nel PNAA di eseguire la ricerca di tutte le micotossine
contemporaneamente. Da qui l’esigenza di ottimizzare e verificare l’utilizzo dei test multi-screening
ELISA, anche mediante la selezione dei kit e fornitori.

Di seguito si riportano i dettagli delle analisi eseguite.

· Aflatossine B, G in cereali e mangimi (439/7)
· Aflatossina B1 in matrici carnee (27/0)
· Ocratossina A (178/1)
· Zearalenone cereali e mangimi (146/5)
· Fumonisine in cereali e mangimi (155/23)

L’introduzione dei nuovi limiti comunitari che hanno innalzato notevolmente le soglie di attenzione
hanno comportato una significativa riduzione dei campioni irregolari rispetto agli anni precedenti.

· Pesticidi Clorurati (199/18)
· Pesticidi Carbammati (269/86)
· Piretroidi (13/0)

· Deossinivalenolo (144/6)

· Tossina-T2 (78/1)
· Tossina-HT2 (78/0)
· Aflatossina M1 e (1869/39)

E non solo nei 14 (quattordici) campioni si è riscontrata la presenza dei seguenti metalli
pesanti

Arsenico MANGIME - PREMISCELA
Cadmio MANGIME - PREMISCELA

Melamina MANGIME - PREMISCELA

Mercurio MANGIME - PREMISCELA

Nitriti MANGIME - PREMISCELA

PESTICIDI CLORURATI MANGIME - PREMISCELA

Piombo MANGIME - PREMISCELA

RADIONUCLIDI MANGIME - PREMISCELA

Quali animali vengono alimentati con questa tipologia di mangime
?
Qui riporto una lista di animali cui si presume (presume?) vengano normalmente utilizzati

AVICOLI BROILERS (una tipologia differente di pollo)
AVICOLI TACCHINI
AVICOLI OCHE - ANATRE - FARAONE - SELVAGGINA ALLEVATA
AVICOLI GALLINE OVAIOLE
BOVINI VACCHE DA LATTE
BOVINI DA CARNE
BOVINI VITELLI
CONIGLI
EQUINI
OVICAPRINI
SUINI

Fonte:

Renato Ventura

http://centrobenesserekundalini.blogfree.net

Last Updated (Saturday, 29 January 2011 22:38)

 

Additivi "tossici"? Niente paura: ci pensa l'Onorevole!

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...veramente qualcuno si illude che questo tipo di iniziative serva a qualcosa?

 

"... Invero, le cattive pratiche produttive e commerciali, complici un'inadeguata legislazione e i controlli assai carenti, se non addirittura inesistenti, non mettono il cittadino nelle condizioni di poter esercitare liberamente le proprie scelte e difendere così il proprio, fondamentale, diritto alla salute.

Particolare allarme desta, poi, l'utilizzo, ormai massiccio, di sostanze chimiche quali additivi per cibi e bevande destinati all'alimentazione umana. Nonostante la loro inutilità per l'alimentazione

umana, nonché, per alcuni di essi, la certa o presunta cancerogenicità, l'impiego di tali additivi è ammesso e regolato dalla normativa comunitaria..."

Che gli additivi alimentari non godano di buona stampa è cosa nota, tanto che i nostri lettori sarebbero autorizzati a ritenere che quanto sopra provenga da uno dei tanti siti di "controinformazione".

E invece no!

Si tratta, nientemeno, dell'incipit di una proposta di legge che, sin dal titolo, dimostra di avere intenzioni serie: "Delega al Governo per l'adozione di nuove norme in materia di impiego di additivi tossici per la preparazione di cibi e bevande destinati all'alimentazione umana" (testo integrale nelle Note Finali).

Ne è autore l'onorevole Scilipoti (di cui ci siamo già occupati in un nostro precedente articolo (Sicurezza alimentare e attività parlamentari: qualche dubbio, vedi Note Finali), unitamente ad una nutrita schiera di colleghi.

Prima di esaminare il "come", ci pare interessante riflettere sul "chi": appare, infatti, evidente che una situazione così grave (attentato alla salute pubblica!) non può non avere dei responsabili.

Cominciamo con le "cattive pratiche produttive e commerciali" ed i "controlli assai carenti se non inesistenti". Non c'è dubbio: si sta parlando, quantomeno, di Federalimentare (che rappresenta le industrie; vedi Note Finali) e del Ministero della Salute (più NAS, ASL, ecc.; vedi Note Finali) .

E che dire dell' "inadeguata legislazione"? Stavolta, sul banco degli accusati ci sono (oltre che, ancora una volta il MinSalute), i legislatori comunitari (vedi Note Finali) e, per buon peso, l'EFSA (vedi Note Finali)!

Beh, come associazione a delinquere non c'é male.

Ma allora, altro che proposta di legge! Qui c'è materia per ben più pesanti iniziative: dato che gli additivi circolano in tutta Europa, come minimo un allerta rapido (vedi Note Finali)! E invece niente.

Verrebbe quasi da pensare che qualcuno non abbia preso (e stia continuando a non prendere) sul serio la cosa; eppure tra i firmatari ci sono ben sette esponenti del maggior partito di governo...

Il piano d'azione è poi illustrato nell'art. 1:

"...a) prevedere il divieto, in qualunque fase della produzione, in tutti i cibi e le bevande destinati all'alimentazione umana, degli additivi di cui all'allegato 1, annesso alla presente legge;

b) prevedere il divieto di commercializzazione di qualunque cibo o bevanda, destinati all'alimentazione umana, contenente uno o più degli additivi di cui all'allegato 1 annesso alla presente legge;

c) sancire, a carico dei produttori, l'obbligo di riportare in etichetta, accanto al codice, anche il nome della sostanza impiegata;"

Tanto per non passare per ipercritici, diciamo subito che la lettera c) ci piace: è, infatti, pratica piuttosto discutibile (anche se ammessa dalla legge) quella di indicare gli additivi con il solo codice identificativo "E ...".

Tutto il resto, però, non va proprio.

Chi rispetterà i divieti? Forse le industrie colpevoli di "cattive pratiche produttive"? E chi vigilerà, dato che i controlli sono "carenti", anzi "assaicarenti, se non inesistenti"?

E, comunque, ciò sarà valido solo per l'industria italiana, salvo che Scilipoti & C. riescano a convincere il Governo del pericolo incombente e della necessità di "far contro il nemico una barriera".

Che dire di tutto ciò? Due considerazioni.

La prima: sarebbe, forse, opportuno riflettere bene prima di utilizzare certi termini e lanciare certe accuse, specie se ci si muove all'interno di sedi così importanti.

La seconda: ma veramente qualcuno si illude che questo tipo di iniziative serva a qualcosa?

Per quanto riguarda l'iter della proposta di legge (presentata il 10 luglio 2008), questa risulta essere stata assegnata alla 12ª Commissione permanente (Affari sociali)in sede referenteil 25 marzo 2009.

Dal sito della Camera dei Deputati apprendiamo, inoltre, che:

a) non risultano emendamenti

b) non risultano dibattiti in Commissione

c) non risultano dibattiti in Assemblea

d) non vi sono Dossier di documentazione disponibili

Non mancheremo di seguire gli sviluppi della faccenda (se mai ce ne saranno...).

Fonte: Alfredo Clerici

http://www.newsfood.com/q/b807f2a6/additivi-tossici-niente-paura-ci-pensa-lonorevole/

Note finali

Sicurezza alimentare e attività parlamentari: qualche dubbio

"Delega al Governo per l'adozione di nuove norme in materia di impiego di additivi tossici per la preparazione di cibi e bevande destinati all'alimentazione umana"

Posizione di Federalimentare sugli additivi

Ministero della Salute, a proposito di additivi

I Carabinieri per la Tutela della Salute e dell'Ambiente

EFSA

Allerta rapido

Unione europea - La sicurezza alimentare

Last Updated (Thursday, 04 November 2010 07:24)

 

Il consumo di prodotti animali sarà insostenibile

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RAPPORTO. L’allarme del Programma dell’Onu per l’ambiente: una riduzione degli impatti ambientali sarà possibile solo modificando l’alimentazione mondiale. «Ora bisogna fare a meno dei prodotti animali».

Con una popolazione mondiale che al 2050 si stima in 9,1 miliardi di persone, la predilezione occidentale per bistecche e formaggi diverrà insostenibile: serve dunque un cambiamento della dieta globale. Lo afferma un rapporto dell’Unep (ufficio Onu per il programma ambientale) secondo cui  l’esigenza di mutare in radice gli elementi-base dell’alimentazione risponde a tre esigenze: salvare il mondo dalla fame, fronteggiare la penuria di combustibili compatibili, fare i conti con il riscaldamento climatico. L’anno scorso la Fao aveva fatto sapere che la produzione di cibo dovrà aumentare del 70% a livello globale entro la fatidica data del 2050 per alimentare la popolazione: secondo l’organizzazione alimentare dell’Onu i progressi tecnologici non basteranno a controbilanciare l’aumento demografico.

 

«Gli impatti dell’agricoltura - sottolinea il rapporto, praticamente inedito in Italia – dovrebbero aumentare in misura sostanziale perché la crescita della popolazione aumenterà i consumi di prodotti animali. A differenza dei combustibili fossili, è difficile trovare alternative: la gente deve mangiare. Una riduzione degli impatti sarà possibile solo con un sostanziale cambiamento dell’alimentazione mondiale, che faccia a meno di prodotti animali». Il prof. Edgar Hertwich, che ha coordinato il rapporto, ha spiegato al quotidiano britannico The Guardian che «i prodotti di origine animale causano più danni all’ambiente che la produzione di minerali per costruzione, come sabbia o cemento, plastica o metalli. Le biomasse e le colture per mangimi animali sono dannose come bruciare combustibili fossili». Gli esperti dell’Unep hanno classificato vari prodotti, risorse, attività economiche e trasporti a secondo dei loro impatti ambientali.

L’agricoltura è stata classificata allo stesso posto del consumo di combustibili fossili perché entrambi aumentano in fretta con l’accelerazione della crescita economica. E infatti il copresidente del gruppo, l’esperto ambientale Ernst von Weizsaecker, ha sottolineato che «il crescente benessere provoca un cambiamento della dieta in favore di carne e latticini». «L’allevamento di animali – ha aggiunto – consuma gran parte dei raccolti mondiali e, di conseguenza, moltissime quantità di acqua, fertilizzanti e pesticidi». Teniamo conto che l’agricoltura, in particolare per la produzione di carne e latticini, assorbe il 70% dei consumi mondiali d’acqua e il 19% delle emissioni di gas serra. In buona sostanza sia l’energia che l’agricoltura vanno “staccate” dalla crescita economica perché gli impatti ambientali, secondo il rapporto, aumentano dell’80% con un raddoppio del reddito disponibile.

L’Unep stila quindi la lista delle priorità ambientali per i governi di tutto il mondo: cambiamento climatico e dell’habitat, riduzione drastica dell’uso di azoto e fosforo nei fertilizzanti, minor sfruttamento di pesca, foreste e altre risorse invasive, maggior controllo della potabilizzazione dell’acqua e maggiore sicurezza delle fognature, minore esposizione al piombo, riduzione dell’inquinamento atmosferico urbano. E siccome di questo rapporto nessuno in Italia parla, ecco che i parlamentari radicali del gruppo Pd della Camera hanno chiesto al presidente del Consiglio e ai ministri delle Politiche agricole, dell’Ambiente e degli Esteri se per caso il governo sia a conoscenza del richiamo dell’Unep, se intende avviare approfondimenti mirati alla situazione nel nostro Paese, quali iniziative, e in quali sedi, si intendano adottare per misurarsi con le priorità che vi vengono indicate.

Chissà se qualcuno di loro, nel rispondere chissà quando all’interrogazione, raccoglierà il guanto lanciato da Achim Steiner, vicesegretario generale dell’Onu e direttore esecutivo dell’Unep: «Il fermo del degrado dell’ambiente è la sfida principale per i governi in un mondo con popolazione crescente, redditi crescenti, consumi crescenti e la sfida permanente della riduzione della povertà»? C’è più di un motivo per dubitarne.

Giorgio Frasca Polara

 

Fonte:

http://www.terranews.it/news/2010/06/carne-l%E2%80%99unep-accusa

 

Last Updated (Saturday, 12 June 2010 23:13)

 
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