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L'elenco dei prodotti cancerogeni e oncogenici. Parte 1

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Ecco l'elenco dei prodotti di marca e di uso diffuso , cancerogeni e oncogenici.


E' stato fatto un recente studio da due scienziati modenesi in collaborazione con Beppe Grillo, in cui si dimostra che vi sono prodotti alimentari regolarmente venduti in Italia e nel mondo, che contengono particelle di metalli pesanti altamente cancerogene, provenienti dal fumo di "termovalorizzatori", che altro non sono se non INCENERITORI DI RIFIUTI.
Come testimonia Grillo nel suo ultimo spettacolo, queste micro particelle sono molto più pericolose delle macroparticelle dei gas di scarico delle auto, (le quali si depositano nei polmoni e comportano tosse e asma) perchè entrano nel nostro sangue e si annidano negli organi rimanendovi per sempre e provocando purtroppo gravi forme di cancro.
E' necessario quindi che chiunque legga questa email, comunichi a tutti i suoi amici, parenti,conoscenti che ci sono delle aziende che ci stanno avvelenando consapevolmente.
ECCO LE MARCHE E I PRODOTTI RISULTATI POSITIVI ALLE ANALISI SULLA PRESENZA DI METALLI PESANTI:
PANE PANEM
CORNETTO SANSON
BISCOTTO MARACHELLA SANSON
OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO
OMOGENEIZZATI PLASMON AL PROSCIUTTO E VITELLO
CACAO IN POLVERE LINDT
TORTELLINI FINI
HAMBURGER MC DONALDS
MOZZARELLA GRANAROLO
CHEWING GUM DAYGUM PROTEX PERFETTI
INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE
PANDORO MOTTA
SALATINI TINY ROLD (USA)
BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI
BISCOTTI GALLETTI MULINO BIANCO BARILLA
BISCOTTI MACINE MULINO BIANCO BARILLA
BISCOTTI GRANETTI MULINO BIANCO BARILLA
NASTRINE MULINO BIANCO BARILLA
BAULETTO COOP
PLUMCAKE GIORLETTO BISCOTTI
BISCOTTI RINGO PAVESI
PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA
PANE CIABATTA ESSELUNGA
PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA
PANEANGELI CAMEO
NESSUNA DI QUESTE AZIENDE HA AVUTO LA DIGNITA' DI RISPONDERE ALLE LETTERE CHE GLI HANNO INVIATO I DUE RICERCATORI , AI QUALI TRA L'ALTRO STANNO CERCANDO DI SEQUESTRARE I MICROSCOPI DI PROPRIETA' DELL'UNIVERSITA'.
FORSE MOLTI DI VOI GIA' SAPEVANO TUTTO QUESTO, MA NON AVENDONE LA CERTEZZA HO VOLUTO INFORMARVI LO STESSO.

Renato Ventura

A completare questo intervento di Renato Ventura pubblichiamo il testo integrale dell'intervista radiofonica concessa a Paolo Attivissimo il 2 agosto 2007 dal dottor Stefano Montanari e che è scaricabile da questo link:

http://files.meetup.com/206830/20070802-montanari-disinformatico-testo-integrale.pdf

Disinformatico: trascrizione dell'intervista a

Stefano Montanari del 2/8/2007

L'audio dell'intervista è ospitato presso il Disinformatico (distribuibile purché intatto e con citazione della fonte. Grazie a Sblendorio, John_Wayne, Markogts, Exodus68,

Ipsedigit, Dario T. per l'aiuto nella trascrizione. Versione 1.0 del 5/8/2007.

 

ATTIVISSIMO: Buongiorno, sono Paolo Attivissimo, giornalista informatico, con me al telefono c'è il

dottor Stefano Montanari. Questa intervista è stata realizzata il 2 di agosto e viene ospitata

presso il sito

dell'intervistato, l'intervista viene presentata integralmente, senza tagli di alcun tipo. A titolo di

verifica possiamo dire che in questo momento solo le 11, 6 minuti e 17 secondi; al termine della

registrazione ridiremo l'orario in modo che chiunque possa verificare che non ci sono stati tagli.

Allora, innanzi tutto buongiorno dottor Stefano Montanari, grazie di aver accettato la richiesta di

intervista presso il Disinformatico, e parliamo della questione che sta circolando in questi mesi,

ultimamente, c'è un appello che riassumo brevemente, dove si dice che è stato fatto un recente

studio da due scienziati modenesi, in collaborazione con Beppe Grillo, in cui si dimostra che vi

sono prodotti alimentari, regolarmente venduti in Italia e nel mondo, che contengono particelle

di metalli pesanti, altamente cancerogene, provenienti dal fumo di termovalorizzatori, che altro

non sono se non inceneritori di rifiuti: così dice l'appello.

E poi, all'interno di questo appello vengono elencati alcuni prodotti che contengono, cioè

risultano positivi ad analisi sulla presenza di metalli pesanti. Alla fine dell'appello, dopo questa

lista, si dice che nessuna delle aziende interessate ha avuto la dignità di rispondere alla lettera

inviata dai due ricercatori e che ai ricercatori stanno cercando di sequestrare il microscopio di

proprietà dell'università.

Abbiamo qui con noi uno di questi due ricercatori: almeno a quanto risulta dalle nostre indagini,

è l'unica persona che sul sito di Beppe Grillo è citata a proposito di qualcosa di attinente a

questo appello circolante.

La motivazione dell'intervista non è tanto quello di verificare se tutte le affermazioni sono

corrette, cioè quelle del dottor Stefano Montanari sono corrette, ma quanto le sue affermazioni

possano corrispondere a quelle circolanti nell'appello, ossia: quest'appello è una bufala o non è

una bufala? Questo è il nostro mestiere di oggi. Quindi ringrazio di nuovo il dottor Montanari,

buongiorno, allora, adesso la lascio parlare.

MONTANARI: Buongiorno... buongiorno. Mah, la bufala, allora... la cosa parte giusta, nel senso che

quello che è stato detto di base, all'origine di tutto c'è una cosa quasi giusta. Poi, poi si è

estrapolato e si sono dette delle cose che assolutamente non corrispondono al vero, ma proprio

minimamente. Allora, intanto questa non è una ricerca recente quella che noi facciamo, è una

ricerca che risale, l'inizio di questa ricerca risale a diversi anni fa, ed è una ricerca che tuttora è in

corso.

Noi abbiamo preso, nell'ambito della ricerca molto più grossa che stiamo facendo sulla

patogenicità delle micro e nanoparticelle inorganiche, cioè sulla capacità di polveri minerali,

diciamo così, inorganiche, di indurre delle malattie, abbiamo preso dei cibi e li abbiamo

esaminati. Come abbiamo fatto a prendere questi cibi? Siamo andati semplicemente nei vari

supermercati o nei negozi, eccetera, abbiamo comperato

l'abbiamo esaminata con un metodo che abbiamo messo a punto noi, di microscopia

1

elettronica, molto particolare, l'abbiamo messo a punto nell'ambito di un progetto europeo che

è terminato nel 2005, si chiama Nanopathology questo progetto europeo, e abbiamo esaminato

in questa maniera diverse centinaia di prodotti.

Però attenzione, questo è fondamentale: di ogni prodotto noi abbiamo esaminato

 

uno

dovrebbe fare se si fa un controllo normale, di legge, eccetera e si va a vedere che cosa c'è in

tutti questi prodotti. Noi abbiamo preso

un barattolo di quell'omogeneizzato, eccetera, e abbiamo esaminato. E abbiamo visto che in

gran parte di questi prodotti, non tutti certamente, ci sono queste polveri che noi cerchiamo.

Polveri di origine ambientale, cioè polveri che sono nell'ambiente, e spiego subito il perché

sono nell'ambiente.

Prendete per esempio un farinaceo, qualche cosa fatto con della farina. Le polveri che vengono

dall'inquinamento dell'ambiente cadono sul grano; io macino il grano; queste polveri mi

finiscono nella farina. Quindi il mio biscotto, il mio pane, il mio grissino, quello che è, avrà,

conterrà queste polveri inorganiche che per il nostro organismo sono dannose.

Poi c'è un altro tipo di inquinamento, ed è quello industriale: io, per esempio, macino la farina e

le macine, questo lo sanno tutti i mugnai, si consumano, dove va ciò che si consuma, dove va il

metallo della macina? Forzatamente nella farina. E se va nella farina, io me la ritrovo questa roba

nella... nel mio grissino, nel mio biscotto, eccetera.

Poi c'è un terzo tipo di inquinamento, che è quello peggiore da un certo punto di vista...

peggiore ma dal punto di vista intellettuale, non quantitativo, che è quello deliberato, quello

volontario. Ci sono certe aziende, per esempio chi fa cioccolata, o per esempio chi fa gomme da

masticare, che aggiunge queste particelle inorganiche addirittura reclamizzandole nel caso delle

gomme da masticare come il toccasana per pulire i denti, le aggiun.. per esempio chi fa

cioccolate le aggiunge perché altrimenti la cioccolat... nella cioccolata si separa il burro di cacao,

quindi la cioccolata diventa bianca, diventa brutta, buonissima da mangiare ma brutta da

vedere. Quindi aggiungono queste particelle di cui

eliminarle, nessuno ha mai provato la loro innocuità, e io sono certo che non siano innocue e

sono certo che non siano eliminabili, almeno in parte non sono eliminabili, e vengono aggiunte

deliberatamente, quindi tre tipi di inquinamento: uno ambientale, uno industriale e uno di

aggiunte volontarie.

Bene, perché noi abbiamo fatto questa indagine? Semplicemente per dimostrare che tantissimi

prodotti sono inquinati. Non volevamo accusare il prodotto: io qui mi ritrovo davanti una sfilza

di prodotti messi all'indice: "Non comperate i tortellini Tali","Non comperate i salatini Tali". E'

un'idiozia.

Noi abbiamo guardato semplicemente

inquinanti. Ma può darsi benissimo che prendendo un'altra confezione dello stesso prodotto

non ci sia niente perché molto spesso questo inquinamento è assolutamente casuale. Cioè, io

ho preso una partita di farina inquinata e in quel momento la mia macina si è inquinata,

eccetera. La mia macina voglio dire il mio, il mio meccanismo per macinare.

Quindi dare un elenco di prodotti da mettere all'indice non ha nessun significato scientifico.

Perché noi abbiamo fatto questa indagine? Semplicemente per dimostrare che c'è un sacco di

prodotti inquinati e che la legge non fa assolutamente niente per regolare questo

inquinamento, cioè la legge non prescrive che si vada a ricercare questo inquinamento. Mentre

io per esempio devo ricercare certi inquinanti, che so io, certi... le diossine, i vari so... furani

eccetera [

quindi io sono libero addirittura di aggiungere queste particelle se mi fa comodo.

2

Questa semplicemente era una maniera per attirare l'attenzione della legge su una carenza che

per me è immensa, è enorme. Ora. Quindi, abbiamo... io spero che sia chiaro che dare un elenco

di, di... una lista di, di, di, di proscrizione non ha nessun significato.

ATTIVISSIMO: Chiarissimo.

MONTANARI: Poi, altra cosa, altra cosa: la lettera che noi avremmo scritto a queste industrie: la

lettera non esiste, non abbiamo mai scritto niente a nessuna industria, mai. Mai perché non

abbiamo mai messo sotto accusa nessuno, cioè l'unico, l'unico ente che abbiamo messo sotto

accusa è lo Stato, cioè chi legifera, chi non fa leggi per controllare questo tipo di inquinamento.

Noi non abbiamo mai scritto nulla a nessuno. Quindi se non abbiamo mai scritto è chiaro che

nessuno ci risponde. Non c'è lettera, non c'è risposta.

Il problema del, del microscopio. Che queste ditte stiano cercando di sequestrare il microscopio

è altrettanto falso: nessuna ditta ha mai cercato di sequestrarci il microscopio. Il microscopio ci è

stato tolto ormai già dal giugno del, del 2006, è rimasto imballato per nove mesi all'università di

Modena, è stato riassemblato, rimontato diciamo così, di nuovo a spese nostre, perché noi

adesso con quel microscopio portiamo avanti un altro progetto europeo, e quel microscopio era

stato semplicemente tolto perché dava fastidio non alle industrie alimentari, ma dava fastidio a

qualche personaggio all'interno dell'università che non gradiva le nostre ricerche,

semplicemente questo. Quindi tutto il resto, tutto quello che è stato scritto è un'estrapolazione

che non ha assolutamente nessun diritto di esistere semplicemente perché è falsa.

Poi quando si dice che queste, che queste, questi inquinanti derivano dagli inceneritori o dai

termovalorizzatori è vero in parte, cioè è vero che questi termovalorizzatori - cosiddetti

termovalorizzatori - sono degli inquinanti terribili, perché buttano nell'aria migliaia e migliaia di

tonnellate di, di polveri sottilissime che sono terribilmente patogeniche, cioè fanno venire le

malattie, ma è altrettanto vero che polveri di questo genere vengono dal traffico, vengono dalle

fonderie, vengono dai cementifici, che poi spesso vengono utilizzati come, come inceneritori,

vengono da tantissime altre fonti, di di inquinamento.

Quindi limitare queste fonti agli inceneritori è assolutamente arbitrario, semplicemente non è

vero. I termovalorizzatori, cosiddetti tali, gli inceneritori, sono da proscrivere, quelli sì, perché

sono l'unico inquinante, l'unica fonte inquinante che non ha nessun razionale: mentre il traffico

in qualche modo, certo, inquina, ma io devo spostarmi, per lavoro, perché il mondo moderno è

fatto così, mentre io dell'acciaio comunque ho bisogno, quindi dell'acciaieria qualcosa mi

inquina, ma mi serve, l'inceneritore non mi serve assolutamente a nulla, perché l'inceneritore

serve per trasformare un oggetto che io non voglio più, ma che non è patogenico, in polveri o

in sostanze che sono terribilmente patogeniche.

Quindi, l'inceneritore esiste semplicemente perché serve all'ecomafia di stato per fare un sacco

di soldi. Tutto lì. Perché noi abbiamo delle leggi che sono assolutamente illegittime che

prescrivono che chi incenerisce... immondizia guadagni su questo incenerimento, cosa per cui

addirittura la Comunità Europea ci sanziona: quindi noi non soltanto paghiamo soldi che non

dovremmo pagare a chi incenerisce, ma addirittura paghiamo le multe alla Comunità Europea.

Quindi il problema dell'inceneritore è la sua illegalità, la sua inutilità e il danno che provoca, ma

non è la sola fonte inquinante. Io spero, spero, con questo di essere stato chiaro, quindi, se

all'inizio questa notizia era partita giusta, poi è arrivata sbagliata. Tutto lì.

ATTIVISSIMO: Ecco, quindi, la ringrazio, magnifico, fossero tutti così gli intervistati, che procedono

punto per punto, la vita di noi giornalisti sarebbe molto facile. Ecco quindi, chiariamo, nessun

boicottaggio da parte delle aziende produttrici di questi prodotti, non si tratta soltanto di

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inceneritori come fonte di inquinante, ma ci sono anche dei processi, come dire, naturali di

produzione che possono introdurre queste sostanze...

MONTANARI: Beh, no, naturali no. Attenzione, perché per esempio una fonderia non è naturale, un

cementificio non è naturale... Ci

questa è un'altra delle cose che vengono spesso dette in maniera sbagliata. La natura...

ATTIVISSIMO: Mi correggo, per esempio, la macina a cui accennava, fa parte, diciamo, del processo

di produzione...

MONTANARI: Sì, sì, questo sì.

ATTIVISSIMO: In questo senso, quindi, diciamo, dei metodi non particolarmente industriali, non

particolarmente tecnologici e sofisticati, tradizionali, possono introdurre queste sostanze, queste

nanoparticelle.

MONTANARI: Assolutamente...

ATTIVISSIMO: Prego.

MONTANARI: Certo, no, ecco, volevo dire che esistono delle fonti inquinanti naturali e di queste

spesso parlano, a sproposito, le persone che dicono che in fondo noi, con questo particolato ci

siamo sempre convissuti, eccetera. E' vero in parte.

Ci sono delle fonti naturali, e sono per esempio i vulcani. Esistono 1500 vulcani attivi nel mondo,

e tutti insieme questi vulcani attivi producono una quantità irrisoria di particelle. Queste

particelle, l'equivalente di quel che produce il traffico di una media città, ma questo lo

producono a livello mondiale, tutto questi, questo particolato, queste polveri che escono dai

vulcani, però, ha la particolarità di essere molto più grossa di quelle che producono per esempio

gli inceneritori o per esempio le fonderie o per esempio i cementifici. E più è grossa una polvere,

meno è aggressiva. Perché più è piccola la polvere, più è capace di penetrare nell'organismo,

questo mi sembra che anche un bambino lo possa capire.

Una polvere grossolana non riuscirà a penetrare, per esempio, all'interno del nucleo di una

cellula per un motivo semplicissimo: perché è più grossa del nucleo di una cellula. Una polvere

molto sottile, come quella che fanno gli inceneritori o le fonderie eccetera, riuscirà bene a

entrare nel nucleo delle cellule, dove fa disastri.

Ci sono altre fonti naturali, per esempio, la sabbia del deserto. La sabbia del deserto, che,

spostata dal vento, portata dal vento, si sposta. Le piogge rosse che noi vediamo anche qui in

Europa sono la polvere del Sahara. Io quella polvere l'ho trovata negli Stati Uniti. Quindi, è

capace di attraversare un oceano. Però, attenzione, perché mentre una polvere, le polveri più

sottili del deserto, sono grandi una sessantina, una settantina di micron, cioè sessanta o settanta

millesimi di millimetro, una polvere di inceneritore va ben sotto il micron, molto sotto il micron

di dimensioni. Quindi parliamo di polveri molto, molto più sottili, quindi molto più volatili,

quindi molto più penetranti.

E allora paragonare il poco inquinamento della natura al molto inquinamento antropico –

antropico vuol dire "provocato dall'uomo" – è.... questa sì che è una grossa bufala. Non ha senso,

né per quantità né per qualità.

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ATTIVISSIMO: Chiarissimo. Quindi non ci sono soltanto... Mi sembra di capire che ci siano vari gradi

di queste particelle che lei ritiene inquinanti, quindi non soltanto microparticelle ma anche

nanoparticelle, cioè, è una questione di dimensioni.

MONTANARI: Certo, in biologia sono quelle che stanno sotto il micron. Per esempio per i fisici

sono ancora più piccole, per i chimici sono più piccole, cioè... ogni specialità considera

"nanoparticella" un determinato tipo di particella. Comunque dal punto di vista della salute,

diciamo che le nanoparticelle sono quelle inferiori al millesimo di millimetro; le micro sono

quelle superiori al millesimo di millimetro. Però questa è una divisione, suddivisione arbitraria,

che ha significato soltanto per gli insegnanti.

In realtà non ha nessun significato altro che quello funzionale della particella di cui noi stiamo

parlando. Cioè, le particelle particolarmente piccole sono molto penetranti; quelle poco piccole,

quelle più grosse, sono meno penetranti, addirittura se inalate possono fermarsi a livello delle

prime vie respiratorie, del naso diciamo, o della bocca, e venire sputate con il catarro, con la

saliva, col muco eccetera, mentre quelle più piccole, ahimè, finiscono nel sangue entro sessanta

secondi, dal polmone al sangue entro sessanta secondi, e dal sangue a tutti gli organi entro

circa un'ora.

Queste sono ricerche che sono state confermate nel 2002 dall'Università di [?], pubblicate su

 

Circulation

cioè, ormai sono assodate, queste cose.

ATTIVISSIMO: Ecco, cogliamo l'occasione, fra l'altro, visto che si parla, si accenna alla ricerca, che...

di chiarire anche le sue qualifiche. Lei è laureato in farmacia e si occupa da 35 anni di ricerca, mi

accennava prima fuori onda.

MONTANARI: Sì, sì, sì.

ATTIVISSIMO: E da dieci... prego, prego.

MONTANARI: Sì, io mi sono sempre occupato di ricerca in campo medico. Io ho progettato

apparecchiature, protesi, eccetera, che... in campo cardiochirurgico, cardiologico, di chirurgia

cardiovascolare eccetera. E da dieci anni mi occupo di questo problema specifico delle nano...

delle nanopatologie, cioè delle patologie da nanopolveri, micro e nanopolveri, in seguito a una

scoperta che è stata fatta da mia moglie, la dottoressa Antonietta Gatti – lei è fisico e

bioingegnere – è stata fatta nel 1997. Cioè, lei ha scoperto che, studiando un paziente che

aveva una protesi dentaria malfatta, e questo paziente, avendo la protesi malfatta, se la

mangiava, in pratica, se la masticava, e queste polveri, queste piccole particelle che si

staccavano da questa protesi dentaria gli erano finite nel fegato e nei reni e avevano provocato

delle malattie gravissime che rischiavano di portarlo in emodialisi. E lei ha scoperto appunto

questo meccanismo che è ovvio, da un certo punto di vista. Cioè, se io mangio questa roba, è

chiaro che da qualche parte va a finire.

Si era sempre presunto, senza mai fare nessuna ricerca, che io mangio qualche cosa che il mio

corpo non utilizza e poi lo elimino con le feci, l'urina, il sudore, la saliva, lo sperma. E invece noi

abbiamo scoperto che questo non è vero; cioè, è vero solo in parte, perché in parte questa roba

viene sequestrata dai nostri organi, e in questi organi – tutti, compreso il cervello – questi

materiali si comportano come corpi estranei, dando delle reazioni da corpo estraneo, quindi

reazioni infiammatorie, che possono diventare tante patologie diverse, non ultimo varie forme

di cancro.

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Noi, per esempio, abbiamo studiato, e stiamo studiando tuttora, il fenomeno delle cosiddette

sindromi del Golfo, sindrome dei Balcani, cioè le malattie di cui si ammalano i soldati che vanno

a combattere o che sono andati a combattere, o in cosiddetta missione di pace nella ex

Jugoslavia, in Iraq eccetera, e questi si sono ammalati, perché queste bombe all'uranio

impoverito esplodono provocando una bolla di temperatura, di calore enorme – sono 3063

gradi – questa temperatura è sufficiente per far volatilizzare bomba e bersaglio, questa bomba e

bersaglio volatilizzata nel giro di pochissimi secondi si ricondensa sotto forma di polveri

sottilissime, che chi è presente in zona respira, e da lì si innesca tutta la serie delle patologie.

Quindi è un'altra delle nanopatologie come quella da inceneritore, come quella di chi lavora

nelle fonderie, eccetera. Quindi niente di eccezionale, se non fosse che tutto questo è andato a

disturbare dei business, e allora era meglio che queste cose non si sapessero.

ATTIVISSIMO: Ecco, lei mi accennava prima al fatto che c'è stata una ricerca commissionata

dall'Unione Europea in proposito di nanopatologie.

MONTANARI: Sì, sì.

ATTIVISSIMO: E quindi lei poi... Sarebbe molto bello per esempio citare all'interno del blog,

 

Disinformatico.info

vedere cosa è stato fatto. Quindi in un certo senso c'è stato-

MONTANARI: Sì, guardi, glielo posso dire subito. Guardi, il primo progetto europeo era quello di

quando si ignorava che esistessero le nanopatologie, e noi abbiamo proposto alla Comunità

Europea questa cosa, questa ricerca, e insieme con noi – noi eravamo a capo di questa ricerca,

mia moglie segnatamente era a capo di questa ricerca – e insieme con noi lavoravano

l'università di Mainz in Germania e l'università di Cambridge in Inghilterra – nessuna università

italiana, ovviamente – e questa ricerca si chiamava "Nanopathology", ed è finita nel giugno del

2005.

Adesso abbiamo in corso un'altra ricerca, sempre della Comunità Europea, di cui sempre mia

moglie è a capo, e abbiamo con noi nove università europee. Questa si chiama DIPNA: è un

acronimo – D, I, P, N, A – e questa studia il meccanismo con cui queste polveri entrano nel

nucleo delle cellule, dove poi provocano qualche... Oggi la scienza non si interroga più sul fatto

se queste polveri facciano male o no, la scienza lo sa perfettamente che questi polveri fanno

male, fanno venire il cancro, fanno venire le malformazioni fetali, eccetera. Oggi la scienza si

interroga su quale sia il meccanismo con cui queste polveri entrano nell'organismo e fanno

male. Cioè: noi sappiamo che fanno male, vogliamo sapere come fanno a fare male, tutto lì.

ATTIVISSIMO: Benissimo, quindi non possiamo neanche parlare, come dire, di cospirazione

contro... per far sparire, per insabbiare il problema, perché l'iniziativa è partita...

MONTANARI: Pronto? Non la sento più.

ATTIVISSIMO: Pronto, mi sente?

MONTANARI: Pronto?

ATTIVISSIMO: Mi sente?

6

MONTANARI: Non la sento più.

ATTIVISSIMO: Non mi sente più...

MONTANARI: ...Pronto?

ATTIVISSIMO: La richiamo.

MONTANARI: Ecco, no, no! Adesso la risento.

ATTIVISSIMO: Ah, eccoci qua, eccoci qua.

MONTANARI: Ecco.

ATTIVISSIMO: Dicevo: non possiamo neanche allora forse parlare di, come dire, cospirazione dei

grandi interessi per bloccare questa ricerca, perché in realtà la ricerca è partita dall'Unione

Europea, se ho capito bene.

MONTANARI: Ah, guardi, l'Unione Europea ci ha

chi sta cercando di bloccare questa ricerca, e lo sta facendo con tutte le sue forze, che ormai

sono allo stremo, sono alcune università italiane, sono alcuni personaggi italiani che lucrano

sulla... sugli inceneritori... che lucrano su certe forme di inquinamento da cui ricavano

illegalmente del denaro, quindi cercano di toglierci questo mezzo, questo sistema di ricerca.

Però noi adesso, da un anno, anzi da più di un anno, abbiamo un altro microscopio, più potente

di quello che ci hanno tolto, con cui... e su cui... e che abbiamo comperato raccogliendo...

andando a fare i mendicanti in giro per l'Italia, io ho fatto duecentoventi conferenze in giro per

l'Italia, raccogliendo denaro per comperare questo microscopio, che non appartiene a noi ma

appartiene ad una ONLUS che si chiama "Carlo Bortolani" di Reggio Emilia, e questa ONLUS ce lo

dà in prestito e noi studiamo queste cose.

Quindi, è vero che c'è una cospirazione nei nostri confronti, ma non assolutamente da parte

della Comunità Europea, anzi la Comunità ci ha sempre favorito, sono alcuni personaggi

all'interno delle università italiane che ci vedono come un dito nell'occhio.

ATTIVISSIMO: Chiarissimo. Ecco, per quel che riguarda invece il coinvolgimento, l'immagine che è

stata presentata dalla sua ricerca all'interno degli spettacoli di Beppe Grillo, cosa ne pensa, lei è

soddisfatto di come è stata presentata o, come dire, si è trovato un po' coinvolto in una

situazione dove le sue informazioni sono state presentate in maniera forse comica ma distorta?

MONTANARI: Allora guardi, per noi Beppe Grillo è stato essenziale, perché io ero assolutamente

sconosciuto, ma questa non aveva nessuna importanza, il problema è che era sconosciuto il

problema, cioè nessuno sapeva che noi facevamo queste ricerche e che ci avrebbero tolto il

mezzo per ricercare. Quindi se Beppe Grillo non avesse fatto partire questa notizia,

probabilmente il microscopio ci sarebbe stato tolto e la ricerca sarebbe finita. Quindi Beppe

Grillo per noi è statoessenziale, nel senso che ci ha fatto conoscere, poi diciamo che, se

qualcuno da Beppe Grillo si aspetta delle informazioni scientifiche, beh, forse ha sbagliato fonte:

Beppe Grillo è un comico che riempie i palasport però, ecco, al limite può suscitare l'interesse,

7

però poi chi è veramente interessato bisogna che si rivolga ad altre fonti, perché Beppe Grillo

non può essere una fonte di informazione scientifica, non può avere le caratteristiche di questo,

però diciamo che per noi è stato molto utile, perché ci ha fatto conoscere.

Poi l'informazione è uscita come è uscita, però, insomma adesso cerchiamo di mettere una

pezza alle informazioni distorte. Tuttavia la cosa è stata utile perché noi oggi possiamo lavorare,

anzi in questo momento stiamo lavorando a pieno ritmo, scoperta dopo scoperta. In questo

momentoabbiamo messo in piedi una ricerca importantissima su cui.. per cui non abbiamo

quattrini ma stiamo cercando di raccogliere soldi tramite un'altra ONLUS che si chiama "Ricerca

Viva", ed è una ricerca sulle malformazioni fetali, perché noi abbiamo scoperto che in parecchi

casi, in diversi casi, ci sono dei feti malformati e questi feti nascono pieni di polveri inorganiche

che non dovrebbero esserci e questi feti, attenzione, non sono mai stati a contatto con l'esterno

e queste sono polveri ambientali.

Quindi l'unica spiegazione è che queste polveri passino attraverso un circolo ombelicale, cioè

dalla madre al feto, quindi la madre che vive in un ambiente inquinato passa le poveri al feto

ma mentre la madre pesa, non so, 60 chili e quindi un po' di polveri possono essere disperse nel

suo organismo in qualche maniera, un feto che all'inizio del suo sviluppo può pesare pochi

grammi, quando si vede arrivare delle polveri inquinanti di questo genere, è chiaro che si

sviluppa in una maniera assolutamente sbagliata, distorta.

Tanto è vero che noi abbiamo trovato per esempio, recentemente, un bambino morto dopo

otto ore che era nato... che aveva la leucemia ed era pieno di polveri. Dopo otto ore che era

nato. Abbiamo a Malta, all'università di Malta, con cui collaboriamo, abbiamo trovato sei casi di

una malattia rarissima, una malattia fetale, una malattia di sviluppo fetale, che si chiama

sindrome di [

ogni 2, 3 anni)... a Malta ne abbiamo scoperti 6 casi in 18 mesi. Malta ha 400 mila abitanti, cioè

un'isola piccolissima. 400 mila abitanti, 6 casi in un anno e mezzo. Lo stesso numero di casi in

Europa, non so, può avvenire in 10, 15 anni. E in questi feti noi abbiamo scoperto una quantità

enorme di polveri. Polveri ambientali... Soprattutto a base di antimonio. Da dove vengano

queste polveri non lo sappiamo, ma certo non sono di origine naturale e certo non devono

stare in un feto.

ATTIVISSIMO: Chiaro.

MONTANARI: Quindi abbiamo un ... insomma... la nostra vocazione è quella di mendicare.

ATTIVISSIMO: [

particelle estremamente piccole, ci può anche essere il fumo?

MONTANARI: Il fumo di sigaretta? Sicuramente, tant'è vero che addirittura a volte, noi, nei nostri

malati di cancro ai polmoni, riusciamo a dire, andando a studiare le particelle inorganiche che

troviamo nel cancro del polmone o anche della bocca, riusciamo a dire che marca di sigarette

fuma.

ATTIVISSIMO: Addirittura!

MONTANARI: Si, si, si...

ATTIVISSIMO: Affascinante... quindi c'è' la possibilità di avere delle analisi estremamente precise su

8

questa materia.

MONTANARI: Assolutamente! Certo... Ecco una delle forze della nostra ricerca è che noi, se ci è

data la possibilità, riusciamo a risalire alla fonte dell'inquinamento... Per esempio se c'è un

cancro... noi, se ci è data la possibilità di studiare quel paziente in maniera completa e compiuta,

riusciamo a stabilire dove quel paziente ha preso quelle particelle che gli hanno sviluppato il

cancro.

Per esempio, adesso abbiamo un caso interessantissimo di una ragazza di 25 anni che ha una

malattia estremamente grave, non del tutto diagnosticata ma estremamente grave. Abbiamo

scoperto che questa malattia le è stata trasmessa dal suo partner con lo sperma. E queste

particelle, questo partner se le è prese lavorando in un'industria in cui c'era una determinata

lavorazione che emanava, buttava nell'aria queste particelle. Quindi il partner si è inalato le

particelle, gli sono entrate nello sperma, lui con lo sperma ha infettato, diciamo così anche se...

ha inquinato, ecco diciamo meglio, la sua compagna. Tanto da farla ammalare in una maniera

irreversibile.

Oppure abbiamo scoperto, non so, cancri che venivano da certe fonti, certe fonti ad alta

temperatura che emanavano queste particelle. Quindi non semplicemente il cancro e basta, ma

da dove viene questo cancro. E questo è estremamente importante, perché se io so da dove

viene la malattia, riesco anche a interrompere il contatto con la fonte inquinante.

ATTIVISSIMO: Certo.

MONTANARI: Cioè riesco a dire al mio paziente "guarda, vattene di li", oppure "non tenere più quel

determinato comportamento, perché quel comportamento è quello che ti inquina, è quello che

ti fa ammalare"... Che poi in fondo è la stessa cosa di quella che capitò col nostro primo paziente

che si mangiava la dentiera. Perché poi, togliendogli quella protesi dentaria, sostituendola con

una protesi ben fatta, che lui quindi non si mangiava, e mettendo in atto una terapia a base di

cortisonici, cioè di antinfiammatori, poi questo paziente è stato molto meglio, tanto che non è

finito in dialisi, tanto che tutti i sintomi che lui si portava addosso da quasi nove anni se ne sono

andati.

Lui da quasi nove anni aveva la febbre, aveva mal di testa, male a mezza testa, aveva

lacrimazione da un occhio, aveva male agli orecchi e tutto questo gli è passato semplicemente

perché noi abbiamo scoperto da dove veniva questa malattia che per nove anni era stata priva

di diagnosi. Lui si è girato gli ospedali di mezza Italia senza avere una diagnosi.

ATTIVISSIMO: Ottimo. Ecco, quindi in sostanza possiamo riassumere dicendo che l'appello

attualmente in circolazione non è assolutamente conforme alla realtà....

MONTANARI: Si, non è attendibile...

ATTIVISSIMO: ...non attendibile. Può essere giusto uno spunto per dire "esiste un problema..." ma

occorre, invece di fidarsi dell'appello e basarsi sul semplice passaparola e inoltrarlo a tutti,

andare a vedere dei dati scientifici. I dati scientifici si trovano per esempio sul suo sito,

ricordiamolo, è' Nanodiagnostics.it, giusto?

MONTANARI: Allora... Si, esattamente. Oppure

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ATTIVISSIMO: Ecco... dove c'è fra l'altro un intervento suo, ho visto stamattina, che spiega bene i

termini in cui l'appello è difforme da quello che lei ha dichiarato oggi

MONTANARI: Si, esattamente. Ovviamente lo ho spiegato in maniera molto più riassunta di quanto

non ho fatto adesso ma... io spero, spero di essere chiaro. Guardi che io questa cosa la ho

spiegata decine o centinaia di volte... L'ho scritta, ho rilasciato interviste, ho fatto veramente di

tutto... Non c'è niente da fare, non c'è assolutamente niente da fare.

ATTIVISSIMO: Infatti... credo che l'occasione di Internet sia proprio questa, cioè di dare tutto lo

spazio necessario all'intervistato per poter parlare in dettaglio della questione senza interruzioni,

senza tagli, senza montaggi, senza interruzioni pubblicitarie... Credo... spero di aver contribuito

almeno nel mio piccolo a fare un pochino di chiarezza intorno a questo argomento. Credo che

la lezione che si possa prendere da tutta questa faccenda, al di là dell'allarme correttamente

sollevato sulla questione delle nanoparticelle sia che l'informazione su Internet non va basata

semplicemente su un email che circola di casella in casella, ma va presa andando direttamente

alle fonti, sentendole e contattandole per saperne di più senz'altro. Quindi io ringrazio ancora il

dottor Stefano Montanari per il tempo che ci ha concesso.

Questa trasmissione... questa registrazione verrà trasmessa in parte anche all'interno del

 

"Disinformatico"

ore 11.39.55 del 2 di agosto 2007, la registrazione termina qui. Grazie ancora al dottore e a tutti

per averci ascoltato.

 

http://disinformatico.info). Questo documento è liberamente Disinformatico.info. Su richiesta, ovviamente perfettamente legittima,una confezione di prodotto, una,un pezzo, , non di più, cioè non abbiamo preso un lotto, due lotti, tre lotti, dieci lotti, come siuna scatola di quel tipo di biscotti, una scatola di quel...nessuno ha mai provato la nostra capacità diuna confezione e in quella confezione c'erano deglitrascrizione incerta] nell'aria, nei cibi eccetera, nulla debbo fare per queste particelle,sono delle fonti naturali, ma sono pochissime, attenzione, , che è una grandissima rivista medica, quindi ormai non se ne discute nemmeno più, , le coordinate di questa ricerca in modo da poter consentire a chiunque disempre favorito su questo. Chi ci ha sfavorito, anzi,incomprensibile], malattia rarissima (in Europa ce ne sarà un caso l'anno o un casoride] Molto interessante. Ecco, una curiosità... fra le varie fonti possibili di questewww.stefanomontanari.net. , che è il programma della Rete 3 della Radio Svizzera di Lingua Italiana. Sono le

 

Last Updated (Saturday, 29 May 2010 13:27)

 
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