L'audio dell'intervista è ospitato presso il Disinformatico (distribuibile purché intatto e con citazione della fonte. Grazie a Sblendorio, John_Wayne, Markogts, Exodus68,
Ipsedigit, Dario T. per l'aiuto nella trascrizione. Versione 1.0 del 5/8/2007.
ATTIVISSIMO: Buongiorno, sono Paolo Attivissimo, giornalista informatico, con me al telefono c'è il
dottor Stefano Montanari. Questa intervista è stata realizzata il 2 di agosto e viene ospitata
presso il sito
dell'intervistato, l'intervista viene presentata integralmente, senza tagli di alcun tipo. A titolo di
verifica possiamo dire che in questo momento solo le 11, 6 minuti e 17 secondi; al termine della
registrazione ridiremo l'orario in modo che chiunque possa verificare che non ci sono stati tagli.
Allora, innanzi tutto buongiorno dottor Stefano Montanari, grazie di aver accettato la richiesta di
intervista presso il Disinformatico, e parliamo della questione che sta circolando in questi mesi,
ultimamente, c'è un appello che riassumo brevemente, dove si dice che è stato fatto un recente
studio da due scienziati modenesi, in collaborazione con Beppe Grillo, in cui si dimostra che vi
sono prodotti alimentari, regolarmente venduti in Italia e nel mondo, che contengono particelle
di metalli pesanti, altamente cancerogene, provenienti dal fumo di termovalorizzatori, che altro
non sono se non inceneritori di rifiuti: così dice l'appello.
E poi, all'interno di questo appello vengono elencati alcuni prodotti che contengono, cioè
risultano positivi ad analisi sulla presenza di metalli pesanti. Alla fine dell'appello, dopo questa
lista, si dice che nessuna delle aziende interessate ha avuto la dignità di rispondere alla lettera
inviata dai due ricercatori e che ai ricercatori stanno cercando di sequestrare il microscopio di
proprietà dell'università.
Abbiamo qui con noi uno di questi due ricercatori: almeno a quanto risulta dalle nostre indagini,
è l'unica persona che sul sito di Beppe Grillo è citata a proposito di qualcosa di attinente a
questo appello circolante.
La motivazione dell'intervista non è tanto quello di verificare se tutte le affermazioni sono
corrette, cioè quelle del dottor Stefano Montanari sono corrette, ma quanto le sue affermazioni
possano corrispondere a quelle circolanti nell'appello, ossia: quest'appello è una bufala o non è
una bufala? Questo è il nostro mestiere di oggi. Quindi ringrazio di nuovo il dottor Montanari,
buongiorno, allora, adesso la lascio parlare.
MONTANARI: Buongiorno... buongiorno. Mah, la bufala, allora... la cosa parte giusta, nel senso che
quello che è stato detto di base, all'origine di tutto c'è una cosa quasi giusta. Poi, poi si è
estrapolato e si sono dette delle cose che assolutamente non corrispondono al vero, ma proprio
minimamente. Allora, intanto questa non è una ricerca recente quella che noi facciamo, è una
ricerca che risale, l'inizio di questa ricerca risale a diversi anni fa, ed è una ricerca che tuttora è in
corso.
Noi abbiamo preso, nell'ambito della ricerca molto più grossa che stiamo facendo sulla
patogenicità delle micro e nanoparticelle inorganiche, cioè sulla capacità di polveri minerali,
diciamo così, inorganiche, di indurre delle malattie, abbiamo preso dei cibi e li abbiamo
esaminati. Come abbiamo fatto a prendere questi cibi? Siamo andati semplicemente nei vari
supermercati o nei negozi, eccetera, abbiamo comperato
l'abbiamo esaminata con un metodo che abbiamo messo a punto noi, di microscopia
1
elettronica, molto particolare, l'abbiamo messo a punto nell'ambito di un progetto europeo che
è terminato nel 2005, si chiama Nanopathology questo progetto europeo, e abbiamo esaminato
in questa maniera diverse centinaia di prodotti.
Però attenzione, questo è fondamentale: di ogni prodotto noi abbiamo esaminato
uno
dovrebbe fare se si fa un controllo normale, di legge, eccetera e si va a vedere che cosa c'è in
tutti questi prodotti. Noi abbiamo preso
un barattolo di quell'omogeneizzato, eccetera, e abbiamo esaminato. E abbiamo visto che in
gran parte di questi prodotti, non tutti certamente, ci sono queste polveri che noi cerchiamo.
Polveri di origine ambientale, cioè polveri che sono nell'ambiente, e spiego subito il perché
sono nell'ambiente.
Prendete per esempio un farinaceo, qualche cosa fatto con della farina. Le polveri che vengono
dall'inquinamento dell'ambiente cadono sul grano; io macino il grano; queste polveri mi
finiscono nella farina. Quindi il mio biscotto, il mio pane, il mio grissino, quello che è, avrà,
conterrà queste polveri inorganiche che per il nostro organismo sono dannose.
Poi c'è un altro tipo di inquinamento, ed è quello industriale: io, per esempio, macino la farina e
le macine, questo lo sanno tutti i mugnai, si consumano, dove va ciò che si consuma, dove va il
metallo della macina? Forzatamente nella farina. E se va nella farina, io me la ritrovo questa roba
nella... nel mio grissino, nel mio biscotto, eccetera.
Poi c'è un terzo tipo di inquinamento, che è quello peggiore da un certo punto di vista...
peggiore ma dal punto di vista intellettuale, non quantitativo, che è quello deliberato, quello
volontario. Ci sono certe aziende, per esempio chi fa cioccolata, o per esempio chi fa gomme da
masticare, che aggiunge queste particelle inorganiche addirittura reclamizzandole nel caso delle
gomme da masticare come il toccasana per pulire i denti, le aggiun.. per esempio chi fa
cioccolate le aggiunge perché altrimenti la cioccolat... nella cioccolata si separa il burro di cacao,
quindi la cioccolata diventa bianca, diventa brutta, buonissima da mangiare ma brutta da
vedere. Quindi aggiungono queste particelle di cui
eliminarle, nessuno ha mai provato la loro innocuità, e io sono certo che non siano innocue e
sono certo che non siano eliminabili, almeno in parte non sono eliminabili, e vengono aggiunte
deliberatamente, quindi tre tipi di inquinamento: uno ambientale, uno industriale e uno di
aggiunte volontarie.
Bene, perché noi abbiamo fatto questa indagine? Semplicemente per dimostrare che tantissimi
prodotti sono inquinati. Non volevamo accusare il prodotto: io qui mi ritrovo davanti una sfilza
di prodotti messi all'indice: "Non comperate i tortellini Tali","Non comperate i salatini Tali". E'
un'idiozia.
Noi abbiamo guardato semplicemente
inquinanti. Ma può darsi benissimo che prendendo un'altra confezione dello stesso prodotto
non ci sia niente perché molto spesso questo inquinamento è assolutamente casuale. Cioè, io
ho preso una partita di farina inquinata e in quel momento la mia macina si è inquinata,
eccetera. La mia macina voglio dire il mio, il mio meccanismo per macinare.
Quindi dare un elenco di prodotti da mettere all'indice non ha nessun significato scientifico.
Perché noi abbiamo fatto questa indagine? Semplicemente per dimostrare che c'è un sacco di
prodotti inquinati e che la legge non fa assolutamente niente per regolare questo
inquinamento, cioè la legge non prescrive che si vada a ricercare questo inquinamento. Mentre
io per esempio devo ricercare certi inquinanti, che so io, certi... le diossine, i vari so... furani
eccetera [
quindi io sono libero addirittura di aggiungere queste particelle se mi fa comodo.
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Questa semplicemente era una maniera per attirare l'attenzione della legge su una carenza che
per me è immensa, è enorme. Ora. Quindi, abbiamo... io spero che sia chiaro che dare un elenco
di, di... una lista di, di, di, di proscrizione non ha nessun significato.
ATTIVISSIMO: Chiarissimo.
MONTANARI: Poi, altra cosa, altra cosa: la lettera che noi avremmo scritto a queste industrie: la
lettera non esiste, non abbiamo mai scritto niente a nessuna industria, mai. Mai perché non
abbiamo mai messo sotto accusa nessuno, cioè l'unico, l'unico ente che abbiamo messo sotto
accusa è lo Stato, cioè chi legifera, chi non fa leggi per controllare questo tipo di inquinamento.
Noi non abbiamo mai scritto nulla a nessuno. Quindi se non abbiamo mai scritto è chiaro che
nessuno ci risponde. Non c'è lettera, non c'è risposta.
Il problema del, del microscopio. Che queste ditte stiano cercando di sequestrare il microscopio
è altrettanto falso: nessuna ditta ha mai cercato di sequestrarci il microscopio. Il microscopio ci è
stato tolto ormai già dal giugno del, del 2006, è rimasto imballato per nove mesi all'università di
Modena, è stato riassemblato, rimontato diciamo così, di nuovo a spese nostre, perché noi
adesso con quel microscopio portiamo avanti un altro progetto europeo, e quel microscopio era
stato semplicemente tolto perché dava fastidio non alle industrie alimentari, ma dava fastidio a
qualche personaggio all'interno dell'università che non gradiva le nostre ricerche,
semplicemente questo. Quindi tutto il resto, tutto quello che è stato scritto è un'estrapolazione
che non ha assolutamente nessun diritto di esistere semplicemente perché è falsa.
Poi quando si dice che queste, che queste, questi inquinanti derivano dagli inceneritori o dai
termovalorizzatori è vero in parte, cioè è vero che questi termovalorizzatori - cosiddetti
termovalorizzatori - sono degli inquinanti terribili, perché buttano nell'aria migliaia e migliaia di
tonnellate di, di polveri sottilissime che sono terribilmente patogeniche, cioè fanno venire le
malattie, ma è altrettanto vero che polveri di questo genere vengono dal traffico, vengono dalle
fonderie, vengono dai cementifici, che poi spesso vengono utilizzati come, come inceneritori,
vengono da tantissime altre fonti, di di inquinamento.
Quindi limitare queste fonti agli inceneritori è assolutamente arbitrario, semplicemente non è
vero. I termovalorizzatori, cosiddetti tali, gli inceneritori, sono da proscrivere, quelli sì, perché
sono l'unico inquinante, l'unica fonte inquinante che non ha nessun razionale: mentre il traffico
in qualche modo, certo, inquina, ma io devo spostarmi, per lavoro, perché il mondo moderno è
fatto così, mentre io dell'acciaio comunque ho bisogno, quindi dell'acciaieria qualcosa mi
inquina, ma mi serve, l'inceneritore non mi serve assolutamente a nulla, perché l'inceneritore
serve per trasformare un oggetto che io non voglio più, ma che non è patogenico, in polveri o
in sostanze che sono terribilmente patogeniche.
Quindi, l'inceneritore esiste semplicemente perché serve all'ecomafia di stato per fare un sacco
di soldi. Tutto lì. Perché noi abbiamo delle leggi che sono assolutamente illegittime che
prescrivono che chi incenerisce... immondizia guadagni su questo incenerimento, cosa per cui
addirittura la Comunità Europea ci sanziona: quindi noi non soltanto paghiamo soldi che non
dovremmo pagare a chi incenerisce, ma addirittura paghiamo le multe alla Comunità Europea.
Quindi il problema dell'inceneritore è la sua illegalità, la sua inutilità e il danno che provoca, ma
non è la sola fonte inquinante. Io spero, spero, con questo di essere stato chiaro, quindi, se
all'inizio questa notizia era partita giusta, poi è arrivata sbagliata. Tutto lì.
ATTIVISSIMO: Ecco, quindi, la ringrazio, magnifico, fossero tutti così gli intervistati, che procedono
punto per punto, la vita di noi giornalisti sarebbe molto facile. Ecco quindi, chiariamo, nessun
boicottaggio da parte delle aziende produttrici di questi prodotti, non si tratta soltanto di
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inceneritori come fonte di inquinante, ma ci sono anche dei processi, come dire, naturali di
produzione che possono introdurre queste sostanze...
MONTANARI: Beh, no, naturali no. Attenzione, perché per esempio una fonderia non è naturale, un
cementificio non è naturale... Ci
questa è un'altra delle cose che vengono spesso dette in maniera sbagliata. La natura...
ATTIVISSIMO: Mi correggo, per esempio, la macina a cui accennava, fa parte, diciamo, del processo
di produzione...
MONTANARI: Sì, sì, questo sì.
ATTIVISSIMO: In questo senso, quindi, diciamo, dei metodi non particolarmente industriali, non
particolarmente tecnologici e sofisticati, tradizionali, possono introdurre queste sostanze, queste
nanoparticelle.
MONTANARI: Assolutamente...
ATTIVISSIMO: Prego.
MONTANARI: Certo, no, ecco, volevo dire che esistono delle fonti inquinanti naturali e di queste
spesso parlano, a sproposito, le persone che dicono che in fondo noi, con questo particolato ci
siamo sempre convissuti, eccetera. E' vero in parte.
Ci sono delle fonti naturali, e sono per esempio i vulcani. Esistono 1500 vulcani attivi nel mondo,
e tutti insieme questi vulcani attivi producono una quantità irrisoria di particelle. Queste
particelle, l'equivalente di quel che produce il traffico di una media città, ma questo lo
producono a livello mondiale, tutto questi, questo particolato, queste polveri che escono dai
vulcani, però, ha la particolarità di essere molto più grossa di quelle che producono per esempio
gli inceneritori o per esempio le fonderie o per esempio i cementifici. E più è grossa una polvere,
meno è aggressiva. Perché più è piccola la polvere, più è capace di penetrare nell'organismo,
questo mi sembra che anche un bambino lo possa capire.
Una polvere grossolana non riuscirà a penetrare, per esempio, all'interno del nucleo di una
cellula per un motivo semplicissimo: perché è più grossa del nucleo di una cellula. Una polvere
molto sottile, come quella che fanno gli inceneritori o le fonderie eccetera, riuscirà bene a
entrare nel nucleo delle cellule, dove fa disastri.
Ci sono altre fonti naturali, per esempio, la sabbia del deserto. La sabbia del deserto, che,
spostata dal vento, portata dal vento, si sposta. Le piogge rosse che noi vediamo anche qui in
Europa sono la polvere del Sahara. Io quella polvere l'ho trovata negli Stati Uniti. Quindi, è
capace di attraversare un oceano. Però, attenzione, perché mentre una polvere, le polveri più
sottili del deserto, sono grandi una sessantina, una settantina di micron, cioè sessanta o settanta
millesimi di millimetro, una polvere di inceneritore va ben sotto il micron, molto sotto il micron
di dimensioni. Quindi parliamo di polveri molto, molto più sottili, quindi molto più volatili,
quindi molto più penetranti.
E allora paragonare il poco inquinamento della natura al molto inquinamento antropico –
antropico vuol dire "provocato dall'uomo" – è.... questa sì che è una grossa bufala. Non ha senso,
né per quantità né per qualità.
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ATTIVISSIMO: Chiarissimo. Quindi non ci sono soltanto... Mi sembra di capire che ci siano vari gradi
di queste particelle che lei ritiene inquinanti, quindi non soltanto microparticelle ma anche
nanoparticelle, cioè, è una questione di dimensioni.
MONTANARI: Certo, in biologia sono quelle che stanno sotto il micron. Per esempio per i fisici
sono ancora più piccole, per i chimici sono più piccole, cioè... ogni specialità considera
"nanoparticella" un determinato tipo di particella. Comunque dal punto di vista della salute,
diciamo che le nanoparticelle sono quelle inferiori al millesimo di millimetro; le micro sono
quelle superiori al millesimo di millimetro. Però questa è una divisione, suddivisione arbitraria,
che ha significato soltanto per gli insegnanti.
In realtà non ha nessun significato altro che quello funzionale della particella di cui noi stiamo
parlando. Cioè, le particelle particolarmente piccole sono molto penetranti; quelle poco piccole,
quelle più grosse, sono meno penetranti, addirittura se inalate possono fermarsi a livello delle
prime vie respiratorie, del naso diciamo, o della bocca, e venire sputate con il catarro, con la
saliva, col muco eccetera, mentre quelle più piccole, ahimè, finiscono nel sangue entro sessanta
secondi, dal polmone al sangue entro sessanta secondi, e dal sangue a tutti gli organi entro
circa un'ora.
Queste sono ricerche che sono state confermate nel 2002 dall'Università di [?], pubblicate su
Circulation
cioè, ormai sono assodate, queste cose.
ATTIVISSIMO: Ecco, cogliamo l'occasione, fra l'altro, visto che si parla, si accenna alla ricerca, che...
di chiarire anche le sue qualifiche. Lei è laureato in farmacia e si occupa da 35 anni di ricerca, mi
accennava prima fuori onda.
MONTANARI: Sì, sì, sì.
ATTIVISSIMO: E da dieci... prego, prego.
MONTANARI: Sì, io mi sono sempre occupato di ricerca in campo medico. Io ho progettato
apparecchiature, protesi, eccetera, che... in campo cardiochirurgico, cardiologico, di chirurgia
cardiovascolare eccetera. E da dieci anni mi occupo di questo problema specifico delle nano...
delle nanopatologie, cioè delle patologie da nanopolveri, micro e nanopolveri, in seguito a una
scoperta che è stata fatta da mia moglie, la dottoressa Antonietta Gatti – lei è fisico e
bioingegnere – è stata fatta nel 1997. Cioè, lei ha scoperto che, studiando un paziente che
aveva una protesi dentaria malfatta, e questo paziente, avendo la protesi malfatta, se la
mangiava, in pratica, se la masticava, e queste polveri, queste piccole particelle che si
staccavano da questa protesi dentaria gli erano finite nel fegato e nei reni e avevano provocato
delle malattie gravissime che rischiavano di portarlo in emodialisi. E lei ha scoperto appunto
questo meccanismo che è ovvio, da un certo punto di vista. Cioè, se io mangio questa roba, è
chiaro che da qualche parte va a finire.
Si era sempre presunto, senza mai fare nessuna ricerca, che io mangio qualche cosa che il mio
corpo non utilizza e poi lo elimino con le feci, l'urina, il sudore, la saliva, lo sperma. E invece noi
abbiamo scoperto che questo non è vero; cioè, è vero solo in parte, perché in parte questa roba
viene sequestrata dai nostri organi, e in questi organi – tutti, compreso il cervello – questi
materiali si comportano come corpi estranei, dando delle reazioni da corpo estraneo, quindi
reazioni infiammatorie, che possono diventare tante patologie diverse, non ultimo varie forme
di cancro.
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Noi, per esempio, abbiamo studiato, e stiamo studiando tuttora, il fenomeno delle cosiddette
sindromi del Golfo, sindrome dei Balcani, cioè le malattie di cui si ammalano i soldati che vanno
a combattere o che sono andati a combattere, o in cosiddetta missione di pace nella ex
Jugoslavia, in Iraq eccetera, e questi si sono ammalati, perché queste bombe all'uranio
impoverito esplodono provocando una bolla di temperatura, di calore enorme – sono 3063
gradi – questa temperatura è sufficiente per far volatilizzare bomba e bersaglio, questa bomba e
bersaglio volatilizzata nel giro di pochissimi secondi si ricondensa sotto forma di polveri
sottilissime, che chi è presente in zona respira, e da lì si innesca tutta la serie delle patologie.
Quindi è un'altra delle nanopatologie come quella da inceneritore, come quella di chi lavora
nelle fonderie, eccetera. Quindi niente di eccezionale, se non fosse che tutto questo è andato a
disturbare dei business, e allora era meglio che queste cose non si sapessero.
ATTIVISSIMO: Ecco, lei mi accennava prima al fatto che c'è stata una ricerca commissionata
dall'Unione Europea in proposito di nanopatologie.
MONTANARI: Sì, sì.
ATTIVISSIMO: E quindi lei poi... Sarebbe molto bello per esempio citare all'interno del blog,
Disinformatico.info
vedere cosa è stato fatto. Quindi in un certo senso c'è stato-
MONTANARI: Sì, guardi, glielo posso dire subito. Guardi, il primo progetto europeo era quello di
quando si ignorava che esistessero le nanopatologie, e noi abbiamo proposto alla Comunità
Europea questa cosa, questa ricerca, e insieme con noi – noi eravamo a capo di questa ricerca,
mia moglie segnatamente era a capo di questa ricerca – e insieme con noi lavoravano
l'università di Mainz in Germania e l'università di Cambridge in Inghilterra – nessuna università
italiana, ovviamente – e questa ricerca si chiamava "Nanopathology", ed è finita nel giugno del
2005.
Adesso abbiamo in corso un'altra ricerca, sempre della Comunità Europea, di cui sempre mia
moglie è a capo, e abbiamo con noi nove università europee. Questa si chiama DIPNA: è un
acronimo – D, I, P, N, A – e questa studia il meccanismo con cui queste polveri entrano nel
nucleo delle cellule, dove poi provocano qualche... Oggi la scienza non si interroga più sul fatto
se queste polveri facciano male o no, la scienza lo sa perfettamente che questi polveri fanno
male, fanno venire il cancro, fanno venire le malformazioni fetali, eccetera. Oggi la scienza si
interroga su quale sia il meccanismo con cui queste polveri entrano nell'organismo e fanno
male. Cioè: noi sappiamo che fanno male, vogliamo sapere come fanno a fare male, tutto lì.
ATTIVISSIMO: Benissimo, quindi non possiamo neanche parlare, come dire, di cospirazione
contro... per far sparire, per insabbiare il problema, perché l'iniziativa è partita...
MONTANARI: Pronto? Non la sento più.
ATTIVISSIMO: Pronto, mi sente?
MONTANARI: Pronto?
ATTIVISSIMO: Mi sente?
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MONTANARI: Non la sento più.
ATTIVISSIMO: Non mi sente più...
MONTANARI: ...Pronto?
ATTIVISSIMO: La richiamo.
MONTANARI: Ecco, no, no! Adesso la risento.
ATTIVISSIMO: Ah, eccoci qua, eccoci qua.
MONTANARI: Ecco.
ATTIVISSIMO: Dicevo: non possiamo neanche allora forse parlare di, come dire, cospirazione dei
grandi interessi per bloccare questa ricerca, perché in realtà la ricerca è partita dall'Unione
Europea, se ho capito bene.
MONTANARI: Ah, guardi, l'Unione Europea ci ha
chi sta cercando di bloccare questa ricerca, e lo sta facendo con tutte le sue forze, che ormai
sono allo stremo, sono alcune università italiane, sono alcuni personaggi italiani che lucrano
sulla... sugli inceneritori... che lucrano su certe forme di inquinamento da cui ricavano
illegalmente del denaro, quindi cercano di toglierci questo mezzo, questo sistema di ricerca.
Però noi adesso, da un anno, anzi da più di un anno, abbiamo un altro microscopio, più potente
di quello che ci hanno tolto, con cui... e su cui... e che abbiamo comperato raccogliendo...
andando a fare i mendicanti in giro per l'Italia, io ho fatto duecentoventi conferenze in giro per
l'Italia, raccogliendo denaro per comperare questo microscopio, che non appartiene a noi ma
appartiene ad una ONLUS che si chiama "Carlo Bortolani" di Reggio Emilia, e questa ONLUS ce lo
dà in prestito e noi studiamo queste cose.
Quindi, è vero che c'è una cospirazione nei nostri confronti, ma non assolutamente da parte
della Comunità Europea, anzi la Comunità ci ha sempre favorito, sono alcuni personaggi
all'interno delle università italiane che ci vedono come un dito nell'occhio.
ATTIVISSIMO: Chiarissimo. Ecco, per quel che riguarda invece il coinvolgimento, l'immagine che è
stata presentata dalla sua ricerca all'interno degli spettacoli di Beppe Grillo, cosa ne pensa, lei è
soddisfatto di come è stata presentata o, come dire, si è trovato un po' coinvolto in una
situazione dove le sue informazioni sono state presentate in maniera forse comica ma distorta?
MONTANARI: Allora guardi, per noi Beppe Grillo è stato essenziale, perché io ero assolutamente
sconosciuto, ma questa non aveva nessuna importanza, il problema è che era sconosciuto il
problema, cioè nessuno sapeva che noi facevamo queste ricerche e che ci avrebbero tolto il
mezzo per ricercare. Quindi se Beppe Grillo non avesse fatto partire questa notizia,
probabilmente il microscopio ci sarebbe stato tolto e la ricerca sarebbe finita. Quindi Beppe
Grillo per noi è statoessenziale, nel senso che ci ha fatto conoscere, poi diciamo che, se
qualcuno da Beppe Grillo si aspetta delle informazioni scientifiche, beh, forse ha sbagliato fonte:
Beppe Grillo è un comico che riempie i palasport però, ecco, al limite può suscitare l'interesse,
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però poi chi è veramente interessato bisogna che si rivolga ad altre fonti, perché Beppe Grillo
non può essere una fonte di informazione scientifica, non può avere le caratteristiche di questo,
però diciamo che per noi è stato molto utile, perché ci ha fatto conoscere.
Poi l'informazione è uscita come è uscita, però, insomma adesso cerchiamo di mettere una
pezza alle informazioni distorte. Tuttavia la cosa è stata utile perché noi oggi possiamo lavorare,
anzi in questo momento stiamo lavorando a pieno ritmo, scoperta dopo scoperta. In questo
momentoabbiamo messo in piedi una ricerca importantissima su cui.. per cui non abbiamo
quattrini ma stiamo cercando di raccogliere soldi tramite un'altra ONLUS che si chiama "Ricerca
Viva", ed è una ricerca sulle malformazioni fetali, perché noi abbiamo scoperto che in parecchi
casi, in diversi casi, ci sono dei feti malformati e questi feti nascono pieni di polveri inorganiche
che non dovrebbero esserci e questi feti, attenzione, non sono mai stati a contatto con l'esterno
e queste sono polveri ambientali.
Quindi l'unica spiegazione è che queste polveri passino attraverso un circolo ombelicale, cioè
dalla madre al feto, quindi la madre che vive in un ambiente inquinato passa le poveri al feto
ma mentre la madre pesa, non so, 60 chili e quindi un po' di polveri possono essere disperse nel
suo organismo in qualche maniera, un feto che all'inizio del suo sviluppo può pesare pochi
grammi, quando si vede arrivare delle polveri inquinanti di questo genere, è chiaro che si
sviluppa in una maniera assolutamente sbagliata, distorta.
Tanto è vero che noi abbiamo trovato per esempio, recentemente, un bambino morto dopo
otto ore che era nato... che aveva la leucemia ed era pieno di polveri. Dopo otto ore che era
nato. Abbiamo a Malta, all'università di Malta, con cui collaboriamo, abbiamo trovato sei casi di
una malattia rarissima, una malattia fetale, una malattia di sviluppo fetale, che si chiama
sindrome di [
ogni 2, 3 anni)... a Malta ne abbiamo scoperti 6 casi in 18 mesi. Malta ha 400 mila abitanti, cioè
un'isola piccolissima. 400 mila abitanti, 6 casi in un anno e mezzo. Lo stesso numero di casi in
Europa, non so, può avvenire in 10, 15 anni. E in questi feti noi abbiamo scoperto una quantità
enorme di polveri. Polveri ambientali... Soprattutto a base di antimonio. Da dove vengano
queste polveri non lo sappiamo, ma certo non sono di origine naturale e certo non devono
stare in un feto.
ATTIVISSIMO: Chiaro.
MONTANARI: Quindi abbiamo un ... insomma... la nostra vocazione è quella di mendicare.
ATTIVISSIMO: [
particelle estremamente piccole, ci può anche essere il fumo?
MONTANARI: Il fumo di sigaretta? Sicuramente, tant'è vero che addirittura a volte, noi, nei nostri
malati di cancro ai polmoni, riusciamo a dire, andando a studiare le particelle inorganiche che
troviamo nel cancro del polmone o anche della bocca, riusciamo a dire che marca di sigarette
fuma.
ATTIVISSIMO: Addirittura!
MONTANARI: Si, si, si...
ATTIVISSIMO: Affascinante... quindi c'è' la possibilità di avere delle analisi estremamente precise su
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questa materia.
MONTANARI: Assolutamente! Certo... Ecco una delle forze della nostra ricerca è che noi, se ci è
data la possibilità, riusciamo a risalire alla fonte dell'inquinamento... Per esempio se c'è un
cancro... noi, se ci è data la possibilità di studiare quel paziente in maniera completa e compiuta,
riusciamo a stabilire dove quel paziente ha preso quelle particelle che gli hanno sviluppato il
cancro.
Per esempio, adesso abbiamo un caso interessantissimo di una ragazza di 25 anni che ha una
malattia estremamente grave, non del tutto diagnosticata ma estremamente grave. Abbiamo
scoperto che questa malattia le è stata trasmessa dal suo partner con lo sperma. E queste
particelle, questo partner se le è prese lavorando in un'industria in cui c'era una determinata
lavorazione che emanava, buttava nell'aria queste particelle. Quindi il partner si è inalato le
particelle, gli sono entrate nello sperma, lui con lo sperma ha infettato, diciamo così anche se...
ha inquinato, ecco diciamo meglio, la sua compagna. Tanto da farla ammalare in una maniera
irreversibile.
Oppure abbiamo scoperto, non so, cancri che venivano da certe fonti, certe fonti ad alta
temperatura che emanavano queste particelle. Quindi non semplicemente il cancro e basta, ma
da dove viene questo cancro. E questo è estremamente importante, perché se io so da dove
viene la malattia, riesco anche a interrompere il contatto con la fonte inquinante.
ATTIVISSIMO: Certo.
MONTANARI: Cioè riesco a dire al mio paziente "guarda, vattene di li", oppure "non tenere più quel
determinato comportamento, perché quel comportamento è quello che ti inquina, è quello che
ti fa ammalare"... Che poi in fondo è la stessa cosa di quella che capitò col nostro primo paziente
che si mangiava la dentiera. Perché poi, togliendogli quella protesi dentaria, sostituendola con
una protesi ben fatta, che lui quindi non si mangiava, e mettendo in atto una terapia a base di
cortisonici, cioè di antinfiammatori, poi questo paziente è stato molto meglio, tanto che non è
finito in dialisi, tanto che tutti i sintomi che lui si portava addosso da quasi nove anni se ne sono
andati.
Lui da quasi nove anni aveva la febbre, aveva mal di testa, male a mezza testa, aveva
lacrimazione da un occhio, aveva male agli orecchi e tutto questo gli è passato semplicemente
perché noi abbiamo scoperto da dove veniva questa malattia che per nove anni era stata priva
di diagnosi. Lui si è girato gli ospedali di mezza Italia senza avere una diagnosi.
ATTIVISSIMO: Ottimo. Ecco, quindi in sostanza possiamo riassumere dicendo che l'appello
attualmente in circolazione non è assolutamente conforme alla realtà....
MONTANARI: Si, non è attendibile...
ATTIVISSIMO: ...non attendibile. Può essere giusto uno spunto per dire "esiste un problema..." ma
occorre, invece di fidarsi dell'appello e basarsi sul semplice passaparola e inoltrarlo a tutti,
andare a vedere dei dati scientifici. I dati scientifici si trovano per esempio sul suo sito,
ricordiamolo, è' Nanodiagnostics.it, giusto?
MONTANARI: Allora... Si, esattamente. Oppure
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ATTIVISSIMO: Ecco... dove c'è fra l'altro un intervento suo, ho visto stamattina, che spiega bene i
termini in cui l'appello è difforme da quello che lei ha dichiarato oggi
MONTANARI: Si, esattamente. Ovviamente lo ho spiegato in maniera molto più riassunta di quanto
non ho fatto adesso ma... io spero, spero di essere chiaro. Guardi che io questa cosa la ho
spiegata decine o centinaia di volte... L'ho scritta, ho rilasciato interviste, ho fatto veramente di
tutto... Non c'è niente da fare, non c'è assolutamente niente da fare.
ATTIVISSIMO: Infatti... credo che l'occasione di Internet sia proprio questa, cioè di dare tutto lo
spazio necessario all'intervistato per poter parlare in dettaglio della questione senza interruzioni,
senza tagli, senza montaggi, senza interruzioni pubblicitarie... Credo... spero di aver contribuito
almeno nel mio piccolo a fare un pochino di chiarezza intorno a questo argomento. Credo che
la lezione che si possa prendere da tutta questa faccenda, al di là dell'allarme correttamente
sollevato sulla questione delle nanoparticelle sia che l'informazione su Internet non va basata
semplicemente su un email che circola di casella in casella, ma va presa andando direttamente
alle fonti, sentendole e contattandole per saperne di più senz'altro. Quindi io ringrazio ancora il
dottor Stefano Montanari per il tempo che ci ha concesso.
Questa trasmissione... questa registrazione verrà trasmessa in parte anche all'interno del
"Disinformatico"
ore 11.39.55 del 2 di agosto 2007, la registrazione termina qui. Grazie ancora al dottore e a tutti
per averci ascoltato.