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Il 10% del riso cinese contaminato da metalli tossici

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Tra i tanti prodotti che la Cina esporta verso il nostro Paese ci sono anche i prodotti alimentari. Tra questi si annoverano soprattutto pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali, e fra questi primeggia il riso, nonostante la presenza di risaie italiane come quelle presenti nel Piemonte. Non mancano anche prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (in particolar modo gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese, come ad esempio la salsa di soia o il tè. E ingredienti delle preparazioni dell’industria alimentare, come grassi vegetali e olio di semi. Secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le importazioni dalla Cina in questo settore sono pari a circa 500 milioni di euro all’anno. Il pomodoro cinese copre il 34% delle quantità totali di alimenti importati in Italia per un equivalente di 82.000 tonnelate con un aumento del 174% nel 2010 sul 2009: il 10% del pomodoro consumato dalle aziende come materia prima, per la maggior parte,ma non tutto, esportato poi in Medio Oriente e Nord Africa)

Secondo il settimanale Nuovo secolo, che cita studi scientifici condotti dal 2007, da anni enormi quantità di riso sono contaminate da metalli, tra cui il cadmio, senza che sia stato lanciato l'allarme alla popolazione. "Questi metalli pesanti tossici si sono diffusi nell'aria e nell'acqua, inquinando una larga superficie del territorio cinese", spiega la rivista sottolineando che "da diversi anni è in corso una grave contaminazine alimentare".Tra tutti i cerali, il riso - alimento base in Cina prodotto in 200 milioni di tonnellate all'anno - ha la capacità di assorbire il cadmio, che si trova nell'acqua di irrigazione delle risiere dopo aver attraversato le miniere di piombo, rame e stagno, aggiunge il settimanale. "Gli studi mostrano che circa il 10% del riso cinese contiene livelli di cadmio che superano le norme", prosegue. Il cadmio è una sostanza tossica e cancerogena, che si accumula nel corpo umano nel corso della vita, con conseguenza per i reni, le ossa e il fegato. All'origine della contaminazione c'è la rapida crescita industriale non controllata. 

I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici. L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. il principale mezzo di trasporto dei metalli è il sangue. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli. Alcuni organi (ossa, fegato e rene) trattengono determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.
La quantità di piombo (rilevato in alcuni casi nel tè verde cinese) contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante. Viene ingerito con l’acqua potabile (condutture in piombo),cibi in scatola, le tinture per capelli e i gas di scarico fabbriche e autovetture.
La maggior parte dei sintomi da intossicazione da piombo sono: cefalea, depressione, insonnia, stanchezza fisica, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appetito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.

Il riso cinese non rappresenta un rischio solo per la presenza di metalli pesanti.
Esiste infatti anche una variante geneticamente modificata (OGM) di riso cinese, detta Bt; questo sta per Bacillus thuringiensis, ovvero un batterio in grado di uccidere gli insetti parassiti attraverso la produzione di una tossina, i cui geni sono stati impiantati nel Dna del riso per renderlo immune agli attacchi.

Da un rapporto del 2006 di Greenpeace è stata evidenziata la presenza di riso geneticamente modificato all’interno di prodotti alimentari commercializzati in Gran Bretagna, Francia e Germania. Il consumo a livello umano di questo riso non è autorizzato dall’Unione Europea, in quanto al suo interno è presente la tossina Cry1Ac, che è un potenziale allergene umano. La sperimentazione degli effetti dell’assunzione di questo riso transgenico è ancora in fase di test, perciò a tutt’ora questo cereale è bandito a livello europeo.

E non si parla solo di OGM, ma anche di contaminazioni chimiche, come ad esempio da parte della famigerata melamina. Ricorderete tutti lo scandalo del latte in polvere “avvelenato” da questa sostanza: nel gennaio del 2009 a Ravenna furono sequestrate intere partite di proteine di riso alla melamina.

Il riso cinese rientra nella preparazione di prodotti come gli spaghetti o i bastoncini di riso, oppure è commercializzato tal quale. In alcuni casi, esso viene utilizzato dalle industrie italiane per la produzione di risotti.

Fonti: Afp, http://centrobenesserekundalini.blogfree.nethttp://www.guidaconsumatore.com


Last Updated (Thursday, 10 March 2011 10:17)

 
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