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Scandalo H1N1: giornalista austriaca rischia l'arresto

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Nel video che vedete sotto la giornalista scientifica anglo-austriaca Jane Burgermeister, autrice di una scomoda inchiesta sulla multinazionale farmaceutica Baxter e la truffa della pandemia da virus H1N1, lancia il suo appello prima di essere processata presso tribunale di Döbling a Vienna in seguito alla richiesta dei primi giorni di luglio del giudice Michaela Lauer di nominare un custode legale per vicende legate all'eredità del padre. 
Secondo la  Burgermeister l'accusa di aver omesso di fare cose come pagare l'assicurazione sulla casa del padre pur possedendo la ricevuta che dimostra che ha pagato e la decisione del giudice Lauer di "aver inoltrato ulteriori richieste per la valutazione di varie proprietà" sono tutti atti, degni di una situazione kafkiana, volti ad impedire alla giornalista di compiere il proprio lavoro.
 
Jane Bürgermeister ha condotto inchieste non solo sul tema delle vaccinazioni contro la aviaria e la influenza suina nel 2009, ma anche sull'incidente aereo in cui è morto il presidente polacco.
 
Durante il processo, che peraltro è stato rinviato al mese prossimo dopo ore di aula, sembra emerso che alla base della richiesta di nominare un tutore legale c'è un'email da una persona sconosciuta, mentre la documentazione prodotta dalla giornalista giaceva intatta sul tavolo del giudice.
 
Secondo la Bürgermeister il governo austriaco potrebbe avere interesse a tacitare la giornalista perché fra poco sarà  in discussione al parlamento austriaco il rapporto consegnato al Consiglio Europeo dal parlamentare inglese Paul Flynn sull'amplificazione mediatica della pandemia da influenza suina. 
 
Anche nei parlamenti di altri paesi sono in corso inchieste simili, ma l'Austria fu teatro nel 2009 dello scandalo Baxter/OMS. La casa farmaceutica, secondo il The Times of India, produsse e distribuì 72 chili di materiale per il vaccino contaminato con un virus H1N1, a 16 laboratori  in  quattro paesi, a un passo quindi dal causare un'epidemia diffusa (si trattava di una miscela di un virus dell'influenza umana stagionale ordinario H3N2 con il nuovo virus H5N1), dando luogo ad un'arma biologica molto pericolosa. 
Si trattò di incidente o di attentato alla salute mondiale che dava spazio alle vaccinazioni di massa?
Secondo la Bürgermeister, le operazioni di manipolazione del virus erano soggette al BSL 3 (Biosafety Level 3), cioè al livello di pericolosità di classe 3 (al di sopra c'è solo il livello 4), ed è quindi impensabile che l'incidente fosse dovuto ad un evento accidentale.
L'8 aprile, quando la giornalista scoprì che l'indagine aperta dalle autorità fu affidata ad un veterinario, decise di sporgere denuncia,  presentando la prima serie di capi di imputazione al Pubblico Ministero di Vienna, e pochi giorni dopo l'influenza suina apparve in Messico, con grande risalto dei media. L'inchiesta che ne seguì fu però chiusa nel settembre del 2009. 
 
 
L'accusa che il virus dell'influenza suina sia stato gonfiato dall'OMS e dalle compagnie farmaceutiche per il loro profitto è stato confermato da rapporti documentali presentati dal Consiglio Europeo e da studi come quelli apparsi nel British Medical Journal. Con l'accusa alla Baxter la Bürgermeister denuncia invece un salto di qualità dell'azione delle case farmaceutiche, quello di un tentativo deliberato di innescare una pandemia influenzale.
Secondo la Bürgermeister ora il tentativo è quello di sbarazzarsi di una giornalista che ha ficcato il naso nella vicenda attraverso l'interdizione legale e accuse che definisce “triviali e fasulle”, ma la semplice quantità di pubblicità che il caso sta ricevendo la rende fiduciosa circa la difficoltà che giudici a suo dire corrotti riescano a fermarla. 
 

Last Updated (Monday, 11 October 2010 14:28)

 

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