Salve, nonstante tutte le evidenze scientifiche atte a provare la persistente situazione del grave inquinamento chimico dei metalli pesanti, certamente non manca chi ideologicamente o per ignoranza inperritamente continua a raccontare cose che non veritire, immischiando definizioni e situazioni creando solo confusione.
Il pericolo dell'amianto e l'impatto della malattia - Il Dott. Montilla, oncologo e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ONA, illustra gli effetti sulla salute dell'esposizione a metalli pesanti.
Rosario Muto: Qualsiasi elemento metallico legato all'ossigeno o idrogeno diventa un metallo pesante e quando penetra all'interno del circuito biologico e soprattutto venoso porta il sistema cellulare in apoptosi, la morte o la formazione di un tumore. Ma parliamo di qualsiasi tipo di materiale, l'amianto come tutti i materiali normali e radioattivi. Rosario Muto
C.T.U. Consulente Tecnico Esperto della Procura Nazionale e di tutti i cittadini del mondo
Quando i cinghiali e i caproni a Montepiano non vanno d'accordo.
Cinghiali e cinghiale, capre e caproni, uguali nei modi e nei fatti. Vi racconto una storia che ha del circo dei buffoni. Abito in prossimità del ponte e dell'ufficio postale a Montepiano. Di fronte c'è un piccolo giardinetto e un posticino tra lo stesso giardinetto e una casa vecchia, un piccolo posto di proprietà del demanio dello stato, dove non è possibile applicare nessun cartello "passo carrabile o divieto di sosta. Indi io parcheggiavo tranquillamente, parcheggiavo la mia molto piccola utilitaria. Nei primi momenti solo in agosto ci parcheggiava un tizio, il tizio che veniva a passare le sue vacanze estive. Il resto dell'anno parcheggiavo la mia auto. All'improvviso a causa di un boccalone, battilocchio alto con i capelli bianchi sinistroide di merda di cui vaccinato a più non posso ha cominciato a rompere e dirmi che non potevo parcheggiare. Una volta le piante, la seconda volta una catena cui delineava la linea prepotente dove parcheggiava il tizio, la terza volta a volere di una cinghiala capra presuntuosa cui mi diceva: io sono io sono, tu non puoi parcheggiare, prende e mi posta una fioriera enorme per non farmi parcheggiare più. Una tappa presuntuosa e brutta da fare schifo pure a un cinghiale, non se la tromba nessuno. Una certa francesca detta checca. Di questo fatto ho informato le autorità competenti ma loro hanno capito subito di chi si trattasse e si sono messi a ridere e a commentare, questo è appropriazione indebita. Vi posto le foto della situazione.
Che ridere, non mi preocupo per nulla, tanto si son vaccinati tutti, a breve i boccaloni scompariranno. La cosa bella è che oggi domenica pomeriggio 9 marzo ho parlato con il proprietario di casa dove loro gli merdosi della proloco di Montepiano hanno messo il vaso di cesso come loro, hanno detto chi è che ha messo quella merda di vaso? Chi si è permesso? Io gli ho risposto: la proloco di Montepiano, i caproni merdaioli con una certa cinghiala di merda, gli ho raccontato tutta la storia e di più di Montepiano, sono rimasti sconvolti.
C.T.U. Consulente Tecnico Esperto dalla Procura Nazionale e di tutti i cittadini del mondo.
Mi direte..... come mai scrivi questo articolo? Vivo a Montepiano
La verità?
Montepiano, un paese pieno di problemi, illeciti e tantissimo altro……. Un modo di fare animalesco, presuntuoso, pretestuoso, incivile… il motto? fatti i cazzi tuoi, anzi fai quello che dico io ma non fare quello che faccio io. Poveri caproni........................... Infatti a Montepiano esiste anche la massoneria sinistroide. In un dato posto decidono morte vita e miracoli di chiunque. Un paese dimenticato da tutti, le istituzioni! Un personaggio chiave delle istituzioni mi disse….! Muto, ma cosa crede di cambiare le abitudini dei campagnoli di Montepiano? Tutti sanno e nessuno sa, tutti sapevano a proposito della situazione del matricidio ma come al solito non frega un cazzo a nessuno, peggio degli animali. Qui si inventano di tutto per far del male, altro che omertà siciliana. Questo è il paese scordato da tutti. Questo è il paese dove ogni momento è buono per mettersi in mostra. Poverini......................................
La testimonianza della vicina: "Tutti sapevano del loro disagio. La famiglia aveva bisogno d’aiuto"
Vivevano con le utenze staccate. Diverse le segnalazioni arrivate alle autorità
Anna Viliani, la donna è stata uccisa dal figlio nella casa di Montepiano
Anna e la sua famiglia abitavano a Montepiano da circa trent’anni e anche se hanno cercato di nascondere, per vergogna e per dignità, i problemi economici e di salute, la gente del posto aveva capito tutto e per quanto possibile ha cercato di aiutarli.
"E’ inutile oggi piangere sul latte versato – dice Francesca Cavicchi, titolare della pizzeria di viale della Repubblica e amica di Anna – quando questa situazione di disagio sociale era ben conosciuta e segnalata. Finché il ragazzo ha frequentato le scuole si può dire che stava benino, era inserito in un mondo diverso. Poi c’è stato il precipizio, aggravato dalla povertà. Chi è entrato in precedenza in quella casa, oggi non può meravigliarsi perché sa che non c’era la luce, che vivevano al freddo senza riscaldamento. Non da ora ma da anni".
Il ragazzo aveva frequentato le scuole superiori a Castiglione dei Pepoli.
Francesca conferma che sia lei sia Anna hanno chiamato i carabinieri nelle situazioni più disperate così come i servizi sociali.
L’ultima chiamata ai carabinieri che ricorda Francesca è dell’agosto scorso quando Anna si impaurì per la reazione violenta del figlio: "Tutti gli interventi sono agli atti - dice l’amica - e c’erano le motivazioni per prendere provvedimenti. Ma questo non è stato fatto". Anna e il marito non sono originari della Val Bisenzio, erano arrivati dalle Marche a Prato, insieme ai genitori di lui, e si erano stabiliti a La Briglia.
Lui lavorava alla Rivatex di Vaiano come operaio tessile ed aveva acquistato la casa di Montepiano tramite una cooperativa. Una bella villetta, vicino al lago Fiorenzo, dove d’estate c’è fresco e aria buona. Poi ai problemi di salute del figlio si sono aggiunti quelli professionali e il conseguente tracollo: l’uomo perse il lavoro (la Rivatex ha chiuso nel 2009 licenziando 52 persone) e iniziarono le difficoltà a sostenere le spese per completare la casa, tanto che ancora oggi l’immobile è da rifinire. Trovare un’altra occupazione non era e non è semplice nonostante alcuni corsi di riqualificazione professionale frequentati mentre è facile scivolare nella depressione e nella disperazione.
L’altro figlio di Anna, invece, è andato a vivere in Sicilia dalla fidanzata e a Montepiano non lo hanno più visto.
"Quando il marito fu allontanato dall’abitazione - prosegue Francesca - Anna mi chiese se l’aiutavo a trovargli una casa ma la mia risposta fu quella di metterla davanti alla cruda realtà: anche lui doveva rivolgersi ai servizi sociali. La sua situazione poteva essere gestita solo dai servizi sociali. Era impensabile in quelle condizioni socio-economiche ipotizzare di trovare una casa in affitto. Quell’uomo ha dormito in automobile e lo sapevano tutti. Poi non sappiamo dove sia andato. Vernio non è Milano dove chiaramente è impossibile fornire assistenza e casa a tutti i poveri. Qui ci si conosce da trent’anni e la loro storia di disperazione e malattia era nota e quando un problema diventa più grande di noi bisogna cercare l’intervento delle istituzioni. Questa morte di Anna, la malattia del figlio e le condizioni in cui hanno vissuto per tanti anni rappresentano il fallimento del sistema dei servizi sociali".