19 Dic Protesi in metallo, ecco perché non sono più “tossiche” di un abbondante piatto di spinaci
Era il 2005 è uno studio pubblicato su The Journal of Bone & Joint Surgery, citato da moltissimi giornali nel mondo, rilevò che soprattutto le donne erano ipersensibili ai metalli delle protesi. Solo nel 2012 però, in Italia, i media parlarono di “tossicità” delle protesi in metallo anche se una protesi di metallo alza i livelli di metalli nel sangue tanto quanto un’abbuffata di spinaci. Perché, allora, le protesi in metallo fanno ancora paura ai pazienti? L’abbiamo chiesto al dottor Pierantonio Gardelin, membro fondatore del Centro Nazionale per la cura dell’Artrosi (C.N.A) per l’articolazione dell’anca.
Facciamo un salto indietro. Lo studio parlava di “protesi tossiche”?
«Lo studio americano confermava che le donne avevano mostrato una maggior frequenza di dolore in assenza di infezione dopo intervento di protesi con parti metalliche – spiega il dottor Pierantonio Gardelin. – La causa era l’ipersensibilità a cobalto, cromo e nichel, tutti metalli presenti negli impianti, che si verificava nel 49% delle donne esaminate e nel 38% degli uomini. Tuttavia, i risultati non chiarivano se le oltre 2.600 donne dello studio erano ipersensibili ai metalli degli impianti già prima dell’intervento oppure se l’ipersensibilità fosse stata indotta dal contatto continuo con i metalli degli impianti protesici. Il risultato, però, fu l’insorgenza di una sorta di timore diffuso sulle protesi d’anca in metallo, chiamate protesi metallo-metallo, ma non su quelle di ginocchio anche se erano e sono tuttora anch’esse in metallo. Il problema dell’allergia o dell’ipersensibilità ai metalli delle protesi, avrebbe quindi dovuto riguardare anche le protesi di ginocchio che invece non furono menzionate nello studio. Sebbene per le persone sensibili a questi metalli, il problema è reale, tuttavia nella stragrande maggioranza delle persone l’innalzamento dei livelli di ioni metallo a seguito di impianto di protesi non è superiore a quello causato, per esempio, da un’abbuffata di spinaci. In realtà il problema che riguardò le protesi d’anca, non si deve ai metalli che, appunto, nel ginocchio non hanno mai causato problemi, ma a un particolare tipo di protesi il cui design si dimostrò fallimentare.»
Cosa intende per design fallimentare?
«Ogni protesi d’anca è composta da due componenti principali – continua il dottor Gardelin – una chiamata stelo, che si impianta nel femore cioè l’osso lungo della coscia, e una che si chiama cotile, che si inserisce nell’acetabolo, cioè la parte concava del bacino che accoglie la testa del femore. La protesi metallo-metallo ha una grande testa del femore, caratteristica voluta dai chirurghi perchè dà al paziente una maggiore propriocettività, cioè la sensazione di mantenere la propria anca, e maggiore stabilità che riduce di molto il rischio di lussazione. Quella particolare protesi era stata disegnata in modo tale che, a causa del contatto continuo tra le componenti di metallo della grande testa femorale della protesi e una parte dello stelo chiamata cono morse, si creava una scarica di particelle elettriche che provocava metallosi, cioè un innalzamento dei livelli di metalli nel sangue e nei tessuti intorno a quella zona di contatto.»
Esistono protesi metallo-metallo sicure?
«Sì. Da oltre 20 anni esistono protesi in metallo dal design ingegneristico, clearence e lubrificazione perfette, ovvero con caratteristiche che garantiscono una lubrificazione omogenea in grado di non creare attrito tra la testa e il cotile della protesi e, quindi, con un rischio di metallosi pari a zero.»
Si può dire quindi che le protesi metallo-metallo sono sicure?
Sì. In particolare, c’è un tipo di protesi metallo-metallo, chiamata di rivestimento che evita di tagliare la testa del femore, che alcuni di noi chirurghi hanno continuato ad usare perché studi con casistiche di oltre 20 anni non hanno mai dimostrato alcun problema di metallosi, se ben posizionate – sottolinea il dottor Gardelin. – Tuttavia è sempre importante l’indicazione precisa all’utilizzo di questo tipo di protesi. Infatti, si tratta di protesi che non sono state disegnate per le donne, come dimostrato dallo studio, perché sono le pazienti che più si sensibilizzano ai metalli, nè per gli anziani, per esempio, perché la protesi metallo-metallo richiede una buona qualità e una buona densità ossea, cioè un osso non malato di osteoporosi, condizione piuttosto frequente sia nelle donne in menopausa sia negli anziani. Invece, la protesi metallo-metallo di rivestimento ha la sua perfetta indicazione per gli sportivi che vogliono continuare ad avere prestazioni atletiche di alto livello senza il timore che la protesi si possa rompere, come può succedere alla protesi in ceramica che potrebbe non reggere bene alle grandi sollecitazioni del trauma di sport da contatto come, per esempio, calcio, pallavolo, arti marziali e corsa.»
Forum e recensioni in malasanità, si, stiamo attivando proprio un FORUM IN MALASANITA' e recensioni proprio per dare lo sfogo a tutti di raccontare la propria storia dei tanti malesseri subiti a causa di egoismo e tantissimo le incompetenze professionali. E' una questione di qualche ora e siamo pronti..............................
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La zirconia è tossica e radioattiva
Il cromo cobalto è tossico e radioattiva
Il titanio è tossico e radioattiva
Il grafene è tossico
Purtroppo la verità scientifica sulle reazioni biochimiche quantistiche sono alterate per scopi di lucro e far si che si è dipendenti all’uso farmaceutico. Gli operatori di ogni settore sono degli ottusi ignoranti e soprattutto incompetenti. Basta girare in rete per capire non solo le bufale raccontate proprio a mo di minacce di totale bullismo ma organizzati tra loro in un modo così colluso da brivido. Ormai la loro battaglia è persa, la mia verità li ha messo completamente in ginocchio. Gli odontotecnici poi......, sudditi di una classe medica di incompetenti, sono ancora più vigliacchi, presuntuosi peggio delle prime donne prostitute..
Salve, nonostante tutte le evidenze scientifiche atte a provare la persistente situazione del grave inquinamento chimico dei metalli pesanti, certamente non manca chi ideologicamente o per ignoranza imperterritamente continua a raccontare cose non veritire, mischiando definizioni e situazioni creando solo confusione.
Dal 2022 l’Unione Europea bandirà il biossido di titanio dopo che l’EFSA (Autorità europa per la sicurezza alimentare) ha condotto un’indagine sul composto chimico con il coinvolgimento di grandi esperti della nanotecnologia, e ha concluso che questo non può più essere considerato sicuro se usato come additivo alimentare o additivo per mangimi. Salvo obiezioni del Consiglio o del Parlamento europeo, il testo entrerà in vigore all’inizio dell’anno prossimo. Seguirà poi un periodo di graduale eliminazione di sei mesi, dopo il quale si applicherà un divieto totale del colorante venefico nei prodotti alimentari che ancora lo contengono.
Ma perchè il biossido di titanio è pericoloso? La sua nocività è determinata dalla dimensione delle particelle che lo compongono; si tratta di nanoparticelle, anche inferiori a 100 nanometri che, proprio per la loro minuscola dimensione, possono penetrare le barriere protettive naturali del corpo umano e accumularsi nel fegato, nei polmoni e, ovviamente, nell’apparato digerente, con effetti cancerogeni e genotossici, cioè nocivi per il DNA, il materiale genetico delle cellule.
Identificato in Europa con la sigla E171, questo composto chimico viene impiegato da moltissimi anni come colorante in alcuni prodotti – anche di uso quotidiano – quali gomme da masticare, pasticcini, integratori, zuppe, brodi, caramelle, salse, prodotti a base di pesce e formaggio e creme salate. Inoltre, essendo stato inizialmente classificato materiale inerte, il biossido di titanio (autorizzato come additivo alimentare nell’UE dal regolamento 1333 del 2008) ha trovato largamente spazio anche in un’ampia gamma di prodotti farmaceutici e cosmetici quali solari, dentifrici, ciprie e persino nelle creme lenitive per i neonati utilizzate dopo il cambio del pannolino. Già nel 2016, quando l’Efsa aveva fornito rassicurazioni circa i suoi effetti sulla salute, erano state individuate alcune incertezze nei dati. Non solo, l’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria e Alimentare francese (Anses), aveva rivelato nel 2017 il potenziale effetto cancerogeno del biossido di titanio sul colon-retto con la pubblicazione di uno studio, le cui informazioni hanno portato la Francia a decidere di vietarne definitivamente l’impiego negli alimenti a partire dal 2020.
Cos’è la biorisonanza. Il fenomeno della risonanza delle strutture fu scoperta dallo scienziato danese Huygenz nel 1656. Egli scoprì che due orologi a pendolo collocati uno accanto all’altro, dopo un po’ si sincronizzano. Qui non c’è nulla di mistico, infatti tutto è vibrazione e in fisica è risaputo che ogni atomo ha una sua vibrazione, compresi quelli del nostro corpo.
E’ possibile vedere un esempio di questo attraverso il seguente video, che dimostra come avviene la sincronizzazione attraverso dei metronomi: https://www.youtube.com/watch?v=n81XIZRyhQE
LE FREQUENZE
Esiste una legge naturale secondo cui tutti i processi organici di ogni essere vivente sono prima causati e poi controllati da oscillazioni elettromagnetiche di diversa frequenza, intensità, durata, e forma d’onda. Queste oscillazioni vengono continuamente emesse da ogni cellula vivente e si propagano con la velocità della luce, informando in ogni istante l’intero organismo del suo stato attuale e indicando quali meccanismi debbano essere messi in azione, per mantenerlo in salute. Potremmo paragonarlo ad un sistema informatico di feedback.
Tali segnali contengono una moltitudine di informazioni, che nel loro insieme costituiscono lo spettro specifico ed individuale del paziente. Ogni giorno l’organismo entra in risonanza con le frequenze che riceve dagli stimoli esterni, e questo aspetto è parte integrante della biorisonanza. Attraverso specifiche apparecchiature oggi, è possibile rilevare le oscillazioni proprie del paziente e paragonarle a quelle (ritenute “standard”), catalogate in una vasta banca dati, individuando così eventuali disturbi.
La biorisonanza sfrutta le vibrazioni (onde elettromagnetiche) prodotte dalle cellule, per trattare i disequilibri del corpo. Si tratta di sistemi completamente naturali e privi di qualsiasi effetto collaterale. Un miglioramento della situazione biofisica dell’organismo, funge da supporto verso una graduale normalizzazione dei processi biochimici, a sostegno della guarigione del paziente.
In Italia è inquadrata tra le terapie non convenzionali e in molti paesi europei e non solo, è nota e praticata da molti medici, naturopati e professionisti del benessere.
I Test Biofisici vengono spesso richiesti, specialmente da Pazienti provenienti dalla vicinissima Svizzera, dove tale metodica è ampiamente in uso. Sebbene largamente utilizzati, specie nel Centro e Nord Europa, precisiamo che questi Test non hanno una validità scientifica assoluta confermata dalla comunità scientifica internazionale.
Tuttavia, in base alla nostra esperienza ormai trentennale, possono fornire indicazioni a volte utili in molti ambiti. Le indicazioni ottenute da un Test Biofisico non possono in alcun modo sostituire la Visita Medica e le Analisi Mediche convenzionali, ma devono invece intendersi dal punto di vista biofisico e l’esito non è inquadrabile con un Test di Laboratorio convenzionale.
La prima volta, il Test Biofisico viene eseguito dal tecnico specializzato, dopo una Visita Medica di inquadramento generale. L’obiettivo di questo Test è quello di individuare eventuali aree di disturbo verso cui il medico può concentrare le proprie indagini mediche, prescrivendo eventuali esami convenzionali a scopo diagnostico. Inoltre ha l’obiettivo diindagare eventuali correlazioni tra i disturbi del paziente e l’alimentazione, eventuali carenze mineralevitaminiche, la tossicità dovuta a sostanze frequentemente assunte, ed altre correlazioni specifiche e personalizzate.
Grazie alle informazioni raccolte in fase di Test, potrà essere previsto un programma di sedute di Test e Trattamento, ripetute per un numero di volte sufficiente a riportare in equilibrio l’organismo sugli aspetti trattati.
Il tutto si svolge stando seduti accanto al tecnico e di fronte all’apparecchiatura elettromedicale. Non è necessario togliere indumenti, nè vi sono particolari indicazioni preliminari come ad esempio essere a digiuno, ma può essere eseguito in qualsiasi momento. E’ importante portare con sè un piccolo campione di qualsiasi integratore, fitoterapico, farmaco, prodotto omeopatico, ecc. che viene assunto regolarmente, affinchè il tecnico possa indagare in maniera ancora più precisa gli effetti di tutte queste sostanze nel quadro sistemico.
COSA VIENE RICERCATO IN UN TEST BIOFISICO
15 differenti tipologie di reazioni a intolleranze ed allergie
Fattori interessati da malattie autoimmunitarie
Indicatori di tossicità
Indici di disequilibri della circolazione arteriosa
Indici di disequilibri della circolazione venosa
Indici di di disequilibri degli impulsi nervosi motori
Indici di disequilibri della coagulazione del sangue
Indici di 5 differenti tipi di infiammazioni dei tessuti
Fattori interessati da malattie autoimmuni delle ghiandole
Indici di disequilibri del sistema endocrino, del sistema ormonale, delle ghiandole, del sistema immunitario
Fattori interessati da malattie della pelle
Indici di disequilibri metabolici, insulina, glucosio eccetera (quando necessario)
Indici di disequilibri ereditari
Indicatori di infezioni
disequilibri qualitativi del sistema immunitario, endocrino ed ormonale
Indicatori di carenze di minerali, amminoacidi, vitamine
Indicatori di insufficiente funzionalità degli organi
Indicatori di disequilibri della colonna vertebrale (quando necessario)
compatibilità di integratori e farmaci
eventuale esigenza di terapie di miglioramento (come ad esempio per l’ossigenazione del sangue, per la circolazione venosa e arteriosa, e molte altre)
TRATTAMENTI BIOFISICI
Questa terapia, può essere considerata una “medicina regolatrice”, paragonabile all’agopuntura e all’omeopatia, sebbene molto più personalizzabile e precisa, ed ha lo scopo principale di stimolare il corpo, attivando le forze di regolazione del proprio organismo e portandolo ad un riequilibrio. Un esempio di come questo è possibile, può essere osservato nel seguente video a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=uENITui5_jU
Non dimentichiamoci che il nostro organismo è composto in buona parte di acqua…
Il Trattamento di biorisonanza sfrutta a scopo terapeutico le oscillazioni (frequenze elettromagnetiche) proprie del paziente, generate dalle cellule del corpo. La biorisonanza funziona stimolando il corpo ad autoregolarsi e ritrovare il proprio equilibrio.
La seduta si svolge comodamente sdraiati su di un lettino. Non è necessario togliere gli indumenti, anche se alcune persone amano togliere le scarpe per comodità. Molti pazienti si addormentano durante il trattamento, sostenendo di sentirsi particolarmente rilassati. la durata può variare dalla mezz’ora fino ad un’ora massimo. E’ possibile eseguire anche più di un trattamento al giorno, fino ad un massimo di tre, per anticipare i tempi del programma ed ottenere prima i benefici. Questo permette a persone che ci raggiungono da altre regioni o nazioni, di ricevere il proprio programma intensivamentecon la minor perdita di tempo possibile e i migliori risultati.
Ogni seduta di trattamento viene programmata sui risultati di un nuovo Test di controllo, che viene effettuato appena prima, per rilevare i valori aggiornati dei parametri di riferimento del trattamento. Il trattamento si conclude quando i valori specifici dei disturbi di frequenza trattati, sono pari allo 0. Questo valore significa che l’organismo possiede ancora la “memoria“del disturbo, ma esso non può più unfluenzarlo negativamente. Ad esempio nel caso di un’intolleranza alimentare che provoca una serie di sintomi antipatici per il paziente, viene disintossicata partendo da un valore 8 e trattamento dopo trattamento, quando arriva a 0, è possibile per il paziente ingerire quell’alimento, senza più dover subire i sintomi ad esso correlati. Tale condizione dovrebbe rimanere stabile dopo un programma completo e a questo proposito sono previsti controlli a distanza di alcuni mesi, per verificarne la stabilità ed eseguire ancora un eventuale trattamento di rafforzamento.
Una volta eseguito un primo programma completo, è consigliabile effettuare un Test di controllo generale una volta l’anno per intervenire immediatamente su eventuali nuovi disequilibri, con un approccio stavolta più preventivo e quindi meno impegnativo, sopratutto dal punto di vista economico in un’ottica a lungo termine.
CONSIGLI IN FASE DI TRATTAMENTO
Non è consigliabile iniziare l’eventuale astensione alimentare personalizzata emersa dal Test, nel caso in cui non si decida di effettuare il programma di Trattamenti Biofisici.
Nel caso in cui si decida di intraprendere il percorso di Trattamenti Biofisici, è necessario iniziare l’astensione alimentare personalizzata emersa dal Test, 4 giorni prima di iniziare il programma.
Dopo le singole sedute di trattamento, è importante bere molta acqua, sia per aiutare l’organismo ad espellere eventuali tossine, sia per coadiuvare l’efficacia del trattamento stesso. Durante tutto il periodo di trattamento, è consigliabile assumere almeno 2 litri di acqua al giorno per un adulto e in quantità minore ma in proporzione, per un bambino.
Nonostante questo tipo di trattamento sia privo di effetti collaterali, la invitiamo comunque, qualora dovesse insorgere qualsiasi disturbo durante il trattamento, a contattare immediatamente l’ufficio dedicato all’Assistenza dei Pazienti chiamando il centralino o direttamente alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Forse non tutti sanno che molti metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e il piombo, alluminio sono diffusi nell'ambiente e nel cibo che mangiamo e non tutti sanno che il loro accumulo nell'organismo può causare problemi nervosi, malattie immunitarie e tumori. Spesso si sente parlare di metalli pesanti ma in realtà si è distaccati dall’argomento, non è molto convincente, forse perchè la nonna faceva il sugo per la pasta nel padellino d’alluminio e non è mai morto nessuno. Gli effetti non sono visibili come una pallottola nella spalla, ma non è il solo modo in cui il piombo fa male. Quando le cause sono nascoste si adottano soluzioni che non risolvono il problema, magari solo lo nascondono ma prima o poi ce lo ritroviamo di fronte più forte di prima. Inizia a leggere il seguito e vedrai che ci sono cose che non sappiamo. Molti bambini sono stati disintossicati dai metalli pesanti e in breve tempo sono tornati liberi dai sintomi delle “malattie” che si pretende di curare con i farmaci. Nell’organismo umano sono presenti tutti gli elementi chimici che si ritrovano in natura, poiché interagiamo con l’ambiente e da esso riceviamo sostanze utili o inutili, benefiche o addirittura dannose. La tossicità di una sostanza dipende dalla sua dose di somministrazione ma sappiamo che alcuni elementi chimici, sia metalli che non-metalli, possono accumularsi nell’organismo creando gravi danni alla salute.
L’accumulo di un elemento chimico nell’organismo può avvenire per varie ragioni tra cui: - L’eccessivo e costante apporto giornaliero, dagli alimenti o dall’ambiente, spesso come contaminanti nei processi di coltivazione o produzione; - La carenza nella dieta di sostanze di antiossidanti o di altri microelementi in grado di competere con quell’elemento chimico: ad esempio una carenza di zinco facilita l’accumulo di piombo; - La ridotta funzionalità degli organi emuntori, soprattutto dei reni; - La ridotta efficienza metabolica delle cellule, in seguito a squilibri funzionali della tiroide e delle ghiandole surrenali; - Deficit enzimatici individuali: sono note le malattie da sovraccarico di ferro (emocromatosi) o di rame (Morbo di Wilson). Il mineralogramma del capello consente di determinare l’accumulo nei tessuti di molti minerali (utili o tossici): il capello infatti trattiene i minerali nel corso della sua crescita ed è quindi un indicatore affidabile delle concentrazioni presenti mediamente nei tessuti. I metalli (dal greco "metallon", che significa miniera e quindi minerale) sono elementi chimici solidi, ad eccezione del mercurio, a temperatura ambiente; sono una eterogenea categoria di elementi duttili e malleabili, buoni conduttori di elettricità e di calore. Dei 103 elementi che compongono la tavola periodica ben 79 possono essere fatti rientrare nel gruppo dei metalli. Si definiscono pesanti quei metalli che hanno un numero atomico superiore a 20, come il mercurio, il piombo, il cromo, il cadmio, il cobalto, il nichel, ecc.Hanno la tendenza ad accumularsi nel suolo e quindi nella catena alimentare e possono avere effetti nocivi sugli esseri viventi anche a concentrazioni non elevate. I metalli possono essere definiti essenziali e tossici. Si dicono essenziali quei metalli necessari per alcune funzioni dell'organismo. Si distinguono microminerali essenziali i metalli come il ferro necessario per l'emoglobina del sangue, lo zinco per la funzione di molti enzimi, il rame, il cui fabbisogno è dell'ordine dei milligrammi. Vi sono poi altri elementi essenziali il cui fabbisogno è molto minore (di circa 1000 volte), vale a dire nell'ordine dei microgrammi, così per il vanadio, il cromo, il manganese, il cobalto, l'arsenico, il selenio e il molibdeno. Molti metalli sono quindi indispensabili all'organismo, anche se, qualora vengano assorbiti in quantità eccessive, possono invece causare effetti dannosi. Diversi integratori alimentari in vendita nelle farmacie contengono piccole dosi di questi metalli. Sono considerati tossici tutti quei metalli il cui eccessivo apporto determina effetti dannosi per la salute, tanto maggiori, quanto maggiore è la dose assorbita; lo stesso metallo può essere essenziale a basse dosi e diventare tossico a dosi più elevate.I metalli possono essere assorbiti per via respiratoria, come fumi o polveri, per ingestione e raramente attraverso la pelle. Nell'organismo si legano prima alle proteine del sangue, per poi distribuirsi nei diversi compartimenti a seconda delle loro proprietà. Così ad esempio il piombo si distribuisce nell'osso e nei tessuti molli, il mercurio si accumula nel rene, ecc.. I metalli vengono eliminati principalmente per via renale, come il mercurio e il cadmio, oppure con la bile, come l'arsenico, l'alluminio e il manganese e ritrovarsi quindi nelle feci. In piccola quantità possono essere eliminati per via respiratoria o cutanea (ma si possono ritrovare nei capelli). Alcuni metalli possono passare nel latte materno. La maggior parte degli effetti tossici dovuti a metalli sono stati osservati e descritti in lavoratori esposti a concentrazioni ambientali di gran lunga più elevate di quelle presenti nell'ambiente di vita, oppure in seguito ad intossicazioni accidentali. In alcuni casi gli effetti tossici si sono verificati nel corso di catastrofi ambientali, come nel caso del mercurio nella baia di Minamata in Giappone, dell'arsenico a Manfredonia, del cadmio in Giappone e in Belgio. Gli effetti dei metalli sono molteplici: possono determinare fenomeni irritativi, intossicazioni acute e croniche, possono avere azione mutagena o cancerogena. Anche gli organi o gli apparati colpiti sono molto diversi: si va dal sangue al rene, al sistema nervoso centrale o periferico, al sistema respiratorio, all'apparato gastrointestinale, all'apparato cardiovascolare e alla cute. Inoltre tutti i metalli pesanti tossici sono in grado di penetrare la placenta e causare gravi malformazioni al nascituro o inaspettati aborti spontanei. Ogni giorno la concentrazione dei metalli pesanti aumenta perché gli organi non sono in grado di smaltirli e quindi si accumulano nel tempo provocando danni a seconda del metallo e di dove si è depositato. Ricordo che le scie chimiche contengono metalli pesanti che vengono irrorati sopra le nostre teste finendo nell'ara, acqua e cibo. La dottoressa Ilya Sandra Perlingieri nel suo articolo dal titolo "Chemtrails: The Consequences of Toxic Metals and Chemical Aerosols on Human Health", pubblicato nel sito http://www.globalresearch.ca, spiega gli impatti sulla salute umana derivanti delle sostanze tossiche delle scie chimiche rilasciate nell'atmosfera da aerei clandestini. "(...) Il nostro sistema immunitario è già sotto un assedio quotidiano, e questo ha portato a milioni (forse miliardi) di persone che hanno non una, ma spesso molteplici malattie. La pelle, il più grande organo del nostro corpo, è una membrana permeabile. Ciò significa che le tossine invisibili dell'aria, incluso le scie chimiche e altre sostanze chimiche altamente dannose, vanno dritte nella nostra pelle. L'acqua piovana avvelenata (o la neve che tocca la nostra pelle) fa la stessa cosa. Quando l'aria che respiriamo è piena di un assortimento di tossine pericolose, con ogni nostro respiro, questi veleni assaltano il nostro sistema immunitario. Questi veleni interessano anche il nostro cervello e, quindi, la nostra funzione cognitiva. L'alluminio è un elemento importante di questi aerosol (cosi vengono anche chiamate le scie chimiche ndr) . Sebbene sia il metallo più abbondante del nostro pianeta, il nostro corpo non ha necessità biologica di esso. Pesticide Action Network North America [PANNA] lo elenca come "tossico per gli esseri umani, incluso la cancerogenicità, la neurotossicità e la tossicità acuta."(www.pesticideinfo.org) Tuttavia, l'alluminio è comunemente usato [questa è una lista molto corta]: nei vaccini, nei deodoranti e antitraspiranti, nei farmaci da banco, nelle lattine di birra e soft drink [che risucchiano l'alluminio dalla lattina], nel lievito, nelle miscele per dolci, nei formaggi fusi, e in altri prodotti e additivi alimentari. Nel corso degli anni, l'alluminio si accumula nel cervello, nei tessuti e, in minore quantità, nelle ossa. Esso provocadegenerazione, disfunzione e danno al cervello - a causa della riduzione e del blocco del flusso sanguigno e dell'ossigenazione delle arterie cerebrali. Il cervello si restringe, così come le cellule cerebrali muoiono. Questo provoca demenza. I sintomi includono: esplosioni emotive, paranoia, dimenticanze e perdita di memoria, incoerenza del discorso, irritabilità, diminuita vigilanza, cambiamenti della personalità e povero/cattivo discernimento." Tutti questi sintomi sono in aumento, mentre qualcosa come 4 milioni di americani ne sono affetti. Una prova, anzi una conferma che il fenomeno è molto più grave di quello che si pensi viene dallo studio condotto dall Substance Abuse e Mental Health Services Administration che ha dimostrato che 50 milioni di cittadini americani hanno sofferto di problemi mentali nel 2010. Una cifra sconvolgente. Ci vogliono decenni affinchè il deterioramento del cervello e la demenza causino danni gravi e visibili. Alla fine, comunque, la demenza è fatale. "Alzheimer" è ora usato in modo errato come termine raggruppa-tutto per tutti i tipi di demenza. Solo pochi giorni fa, la prima pagina del New York Times titolava:"Maggiore Demenza in giro per casa". Erano state intervistate le persone che erano affette da quello che il Times chiama "Alzheimer". Una persona diceva di "avere una diagnosi di Alzheimer". Questo è sbagliato. La demenza di Alzheimer può essere diagnosticata accuratamente solo dopo la morte, quando può essere fatta una autopsia. Tuttavia, l'avvelenamento da metalli pesanti può essere diagnosticato attraverso un test di laboratorio; ma questo è fatto raramente nei check-up di base. Ciò che non viene mai preso in esame in questo incremento della demenza sono i più di 10 anni di respirazione di scie chimiche con nano alluminio rivestito di fibre di vetro. Ne sono state spruzzate su di noi miliardi di tonnellate. Con tutte queste fonti di alluminio aggiunte all'aria che immettiamo ad ogni respiro, la tossicità cumulativa è molto alta. La Dottoressa Hildegarde Staninger l'anno scorso ha segnalato che "l'esposizione alle emissioni aeree di nano materiali compositi provocainibizioni della colinesterasi."(www.hildegarde-staninger.com) Il corpo umano ha tre tipi di colinesterasi: del cervello, del plasma (prodotta dal fegato), e dei globuli rossi. Alcuni pesticidi e gas nervini (come il VX, un organofosfato) inibiscono la colinesterasi. La cronica inibizione di questo enzima (che circola normalmente nei globuli rossi) causata dall'aerosol delle scie chimiche [per la modificazione del clima, ma usata anche per l'eradicazione di zanzare e altri insetti], causa intossicazione cronica. Questa esposizione provoca gravi disturbi neurologici, tra cui paralisi negli esseri umani". Di seguito sono riportati alcuni dei principali metalli pesanti tossici per la nostra salute ma con cui entriamo in contatto quotidianamente. Alluminio Effetti: Causa anoressia, atassia, coliche, demenza, dispnea, esofagiti, gastroenteriti, epatopatie, nefriti, mialgie, psicosi e stanchezza. Provoca soprattutto danni a livello cerebrale interferendo anche con alcuni neurotrasmettitori: si può avere cefalea e disturbi della memoria e sembra essere una causa del morbo di Alzheimer. Il sintomo principale di avvelenamento da alluminio, è la perdita della funzione intellettuale, smemoratezza, mancanza di concentrazione, e in casi estremi, la demenza conclamata. È anche noto per provocare rammollimento osseo e perdita di massa ossea, danneggiamento del rene e altri danni ai tessuti molli, in dosi elevate può causare arresto cardiaco. Principali fonti di inquinamento: L’alluminio, largamente utilizzato come materiale per gli utensili da cucina, si diffonde nell’ambiente e di conseguenza nell’organismo umano, dalla raschiatura delle pentole, dalle fabbricazione di lattine e altri contenitori a base di alluminio, e tramite anche i farmaci antiacidi di uso comune. L’effetto principale di una quantità eccessiva di alluminio nei tessuti biologici è la comparsa di disturbi neurologici, che nei casi più gravi degenerano nel morbo di Alzheimer, questo perché l’alluminio si deposita prevalentemente nel cervello. Acqua potabile; prodotti farmaceutici come il Maalox e gli antiacidi; cosmetici; lattine contenenti bibite e cibi; cibi cotti in tegami in alluminio; caffè preparato in caffettiere di alluminio; foglio di alluminio per la conservazione e cottura dei cibi; aspirina tamponata. Questi sono solo alcuni degli additivi contenenti alluminio usati nei prodotti alimentari: E173, E520, E521, E523 E541, E544, E545, E546, E554, E555 E556, E559. L’alluminio è stato aggiunto ai vaccini circa negli anni 90 nella convinzione che possa spronare l’organismo a produrre anticorpi per combattere le malattie. Ma l’alluminio è tossico, e molti comuni vaccini [antipneumococcico, esavalente, antitetanica e antiHPV] contengono dosi elevate. Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul cervello, dice un esperto sanitario Dr. Russell Blaylock [neurochirurgo, autore e docente universitario], causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza del Morbo di Alzheimer negli adulti. “L’alluminio è tossico. Un’avvincente ricerca ha dimostrato che l’alluminio è una neurotossina cumulativa, anche in piccole concentrazioni. Esso ha la tendenza a concentrarsi nell’ippocampo, una zona del cervello vitale per funzioni cruciali, tra cui apprendimento, memoria e comportamento“ afferma il Dr. Blaylock. “Recenti ricerche hanno dimostrato che l’alluminio nei vaccini sta producendo gravi problemi nel cervello dei bambini in via di sviluppo,” prosegue il Dr. Blaylock. “Le prove sono schiaccianti, ma molti medici e funzionari le ignorano. Essi rifiutano di guardare le prove perché sono spaventati dalla potenza delle evidenze.” Piombo Effetti: anemia, anoressia, ansietà, difficoltà di concentrazione, confusione, costipazione, depressione, facile affaticabilità, cefalea, ipertensione, in coordinazione, irritabilità, turbe della memoria, ridotto quoziente intellettivo, iperattività, dolori addominali, dolori alle ossa, muscoli e tremore. L’esposizione al piombo, anche ai livelli molto bassi, è molto tossica. Il piombo è il minerale tossico più comune come pure l’agente inquinante più abbondante del nostro ambiente e del nostro corpo. Fortunatamente, il piombo non è l’elemento più tossico; il cadmio ed il mercurio lo sono di più. La ricerca ha mostrato che il piombo è una neurotossina che altera le funzioni normali dei nervi e del cervello. Entra nel cervello e in donne incinte o che allattano, contamina il feto e il latte materno. Il piombo si fissa comunemente nelle ossa e lo si può osservare come “linee di piombo” nelle radiografie ai raggi X. Inoltre viene immagazzinato nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nell’aorta, nel fegato ed in altri tessuti molli. Il piombo interferisce con le funzioni effettuate dai minerali essenziali quali il calcio, il rame e lo zinco. Nel corpo umano, il piombo interrompe parecchi sistemi degli enzimi delle cellule rosse del sangue, compreso la deidratasi e la ferrochelatase. Può anche ridurre la sintesi dell’emoglobina e può reagire con le membrane delle cellule. Questo può causare aumentata permeabilità delle cellule e causare il danneggiamento o persino la morte di quelle cellule. Nel cervello, il piombo può generarefunzioni anormali rendendo inattivi importanti enzimi che dipendono da zinco, rame e ferro. Principali fonti di inquinamento: L'uso di benzine contenenti piombo che ha caratterizzato il secolo scorso ha portato l'inquinamento da piombo a livelli senza precedenti nella storia. Nel motori delle automobili viene bruciato piombo, che porta all'inizio della formazione di sali (cloro, bromo, ossidi). Questi sali di piombo entrano nell'ambiente attraverso gli scarichi delle automobili. Le particelle piu' grandi finiscono immediatamente sul terreno o nell'acqua superficiale inquinandola, mentre le particelle piu' piccole attraverseranno lunghe distanze attraverso l'aria e rimarranno nell'atmosfera. Una parte di questo piombo ricadra' sulla terra sotto forma di pioggia. Questo ciclo del piombo causato dalla produzione umana e' molto piu' esteso del ciclo naturale del piombo. Cio' ha reso l'inquinamento da piombo un problema mondiale. E' assorbito molto per via respiratoria e attraverso prodotti ortofrutticoli coltivati in zone inquinate o con pesticidi contenenti piombo (quindi spesso anche nel tabacco). E’ stato stimato che solo negli Stati Uniti circa 1.300.000 tonnellate di piombo sono usate annualmente nella saldatura, nelle batterie, nella produzione di ceramica, nei pigmenti, nella benzina, nelle vernici ed in molte altre cose di uso comune.Altre fonti di contaminazione del piombo sono le industrie diestrazione mineraria e fusione, condutture, dispositivi, insetticidi e saldatura al piombo. Quindi è contenuto nella benzina e vernici contenenti piombo; acqua potabile che attraversa vecchie condutture in piombo; cibi in scatola per errori di saldatura; frutta e verdura coltivata con insetticidi e pesticidi (ovvero non biologica), batterie auto. Cadmio Effetti: alopecia, anemia, anoressia, anosmia, enfisema, affaticabilità, epatopatie, psicosi, stanchezza, ipertensione, osteoporosi, lombalgia, pelle secca e denti gialli. E' un minerale estremamente tossico, determina alterazioni cardiovascolari , iperattività nervosa, deficit immunologici e renali. La ricerca ha indicato che il cadmio diminuisce alcune funzioni del sistema immunitario, principalmente riducendo la resistenza a batteri ed a virus. Principali fonti di inquinamento: La presenza nell’ambiente del cadmio è dovuta principalmente all’uso di fertilizzanti e pesticidi chimici, alle aziende che fabbricano batterie Ni-Cd e semiconduttori, al fumo delle sigarette, agli inceneritori di materiali plastici e gommosi, ai carburanti aerei, all'emissione marmitte catalitiche Un pacchetto di sigarette contiene approssimativamente 20mg. di cadmio, circa 1mg per sigaretta. Un stimato 30% di quello che entra nei polmoni viene assorbito, il restante 70% si diffonde nell’ambiente e viene inalato da altri o inquina l’atmosfera. Mercurio Effetti: anemia, anoressia, atassia, coliti, depressione, dermatiti, instabilità emotiva, eretismo, affaticabilità, cefale, calo dell’udito, ipertensione, in coordinazione motoria, irritabilità, ridotto quoziente intellettivo, iperattività, deficit della memoria, sapore metallico, parestesie, psicosi, stomatiti, tremori, calo del visus, affaticabilità. Il mercurioè particolarmente lesivo a livello cerebrale ed il suo sovraccarico è stato messo in relazione con disturbi psico-emozionali, convulsioni, insonnia, schizofrenia. Principali fonti di inquinamento: E’ noto come componente delle amalgame per le otturazioni dentali: i dentisti cominciano ad essere maggiormente sensibili al problema quindi attualmente si usano sempre più materiali alternativi per riparare i denti cariati. Vaccini; rottura di termometri, barometri e sfigmomanometri; cosmetici; deodoranti; farmaci (pomate antipsoriasi). Il mercurio scaricato nei bacini d’acqua, ad esempio, viene frequentemente trasformato dai batteri marini in ione CH3-Hg+, particolarmente pericoloso perché facilmente assimilabile da vegetali e plancton. In tal modo dai primi anelli della catena alimentare, il mercurio si trasmette via via ai pesci più grandi, fino ad arrivare all’uomo. Sono state ritrovate alte concentrazioni di mercurio nei grandi pesci che sono ai vertici della catena alimentare come tonno (va preferito quindi il tonno pescato negli oceani dato che presentano un tasso di inquinamento minore rispetto al Mediterraneo), pesce spada, palombo, anguilla, luccio. Nichel Effetti Il più comune effetto nocivo sulla salute di nichel negli esseri umani è una reazione allergica cutanea. Circa il 10-20% della popolazione è sensibile al nichel. Una persona può diventare sensibile al nichel quando gioielli o altri oggetti contenenti nichel sono in contatto diretto e prolungato contatto con la pelle. Le donne, soprattutto, sono soggette ad allergia da nichel, poichè questo metallo è utilizzato per realizzare molte cose con cui entrano a contatto: scatole metalliche per conservare il cibo, nell'acqua, nella bigiotteria, negli orologi, nei gancetti del reggiseno, nei cosmetici ed in molti altri oggetti di uso quotidiano (le monete!). A volte, la reazione allergica si può manifestare anche in altre zone del corpo anche se non sono entrate in contatto diretto con esso: questo accade perchè gli anticorpi, che circolano nell'organismo, trovano in altre zone le tracce di nichel. Gli effetti più gravemente nocivi per la salute derivanti dall'esposizione al nichel sono la bronchite cronica, ridotta funzione polmonare, cancro del polmone e del setto nasale. Questi sintomi si sono verificati in persone che hanno respirato polveri, contenenti composti del nichel alcune mentre si lavora nelle raffinerie di nichel o impianti di nichel-trasformazione. Il Dipartimento Unione Sportiva della Salute e dei Servizi (DHHS) ha stabilito che il nichel può ragionevolmente essere considerato un agente cancerogeno. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito che alcuni composti del nichel sono cancerogeni per gli esseri umani e che nichel metallico può eventualmente essere cancerogeno per l'uomo. L'EPA ha determinato che il nichel polvere di raffineria e subsulfide nichel sono cancerogeni per l'uomo. Queste considerazioni sul cancro si basano su studi che prendono in carico i lavoratori si nichel e i test sugli animali da laboratorio. Infiammazione polmonare e danni alla cavità nasale è stato osservato negli animali esposti a composti del nichel. Ad alte concentrazioni, il danno polmonare è abbastanza grave da pregiudicare la funzione del polmone. L'esposizione a lungo termine a livelli più bassi di un composto di nichel che solubile in l'acqua non ha prodotto cancro negli animali. Il cancro polmonare si è sviluppato nei topi esposti per un lungo tempo a composti del nichel non solubili in acqua. Principali Fonti di Inquinamento Il Nichel puro è un duro metallo bianco-argenteo, che ha proprietà che lo rendono molto desiderabile per la combinazione con altri metalli per formare miscele chiamate leghe. Alcuni dei metalli con cui il nichel può essere in lega sono ferro, rame, cromo e zinco. Queste leghe sono usate nelle monete metalliche, nei gioielli e nell'industria per la fabbricazione di elementi come valvole e scambiatori di calore. La maggior parte del nichel è utilizzato per produrre l'acciaio inossidabile. Composti del nichel sono utilizzati per nichelatura, alla ceramica di colore, per fare alcune batterie (Ni-Cd), e come sostanze note come catalizzatori che aumentano il tasso di reazioni chimiche. Nichel in combinazione con altri elementi si presenta naturalmente nella crosta terrestre. Si trova in tutto il suolo, ed è anche emesso dai vulcani. Il nichel è l'elemento più abbondante 24a. In l'ambiente, si trova principalmente in combinazione con l'ossigeno o di ossidi di zolfo o solfuri. Il nichel è presente anche in meteoriti e sul fondo dell'oceano in pezzi di minerali chiamati mare piano noduli. nucleo della terra è composto da 6% di nichel. Il nichel è rilasciata nel atmosfera durante mineraria di nichel e dalle industrie che fanno uso o di nichel, leghe di nichel, o Composti del nichel. Queste industrie potrebbero anche nichel scarico nelle acque reflue. Il nichel è anche rilasciato in atmosfera da impianti alimentati a olio in fiamme, le centrali elettriche a carbone, e immondizia inceneritori.
Tratto da: Toxicological Profile for Nickel, 2005 Agency for Toxic Substances and Disease Registry United States Public Health Service Altri metalli Antimonio (Sb): è contenuto nei cibi, nel fumo, nella polvere da sparo e nei tessuti ignifughi. Può provocare debolezza muscolare, astenia, sapore metallico in bocca. A contatto con la pelle può causare irritazione (macchie d’antimonio). Arsenico (As): sembra essere un oligoelemento essenziale se legato a molecole organiche (tra 0,5 e 4 mg al dì) ma è altamente tossico potendo dare sintomi di avvelenamento acuto fino alla morte. Negli alimenti si può trovare in pesce, molluschi, pollame nutrito con mangimi industriali, verdure trattate con antiparassitari: è un inquinante tipico delle falde acquifere. Stagno (Sn): è un oligoelemento essenziale per la crescita ma, in quantità eccessiva, può essere tossico perché interferisce con l’assorbimento di rame, zinco e calcio. Viene assorbito principalmente attraverso cibi in scatola: per fortuna la sua eliminazione urinaria e fecale è sufficiente alla sua eliminazione. Tallio (Tl): è un elemento altamente tossico che tende ad accumularsi nell’organismo. E’ assorbito attraverso pesce e frutti di mare, tabacco, acque inquinate e fertilizzanti. Il Selenio contrasta l’accumulo di tallio e i suoi effetti tossici che possono essere: disturbi del sonno, problemi cardiaci, visivi e cutanei, disturbi epatici e disfunzioni renali. Uranio (U): è diffuso nel terreno più del mercurio e dell’argento, è presente nei materiali ceramici, oggetti in vetro colorato, antichi bicchieri e si ritrova nelle falde acquifere. Si lega alle proteine e sostituisce il calcio nelle ossa. Sono poco conosciuti gli effetti sulla salute umana, probabilmente è correlabile alle varie forme di cancro.
La contaminazione alimentare da metalli rappresenta sicuramente un tema da non sottovalutare e su cui, invece, riporre forte attenzione. L’arsenico, il cadmio, il piombo e il mercurio sono composti chimici che esistono in natura e che possono trovarsi nell’ambiente a varie concentrazioni, ad esempio nel terreno, nell’acqua e nell’atmosfera. Ma i metalli possono anche essere presenti nei cibi come residui, essendo già nell’ambiente a esito di attività umane come l’allevamento, l’industria e i gas di scarico di autoveicoli oppure a causa di una contaminazione avvenuta durante la lavorazione e la conservazione degli alimenti. Gli esseri umani possono dunque essere esposti a questi metalli tramite l’ambiente o per ingestione di cibi o acqua contaminati e il loro accumulo nell’organismo umano può causare, nel tempo, effetti dannosi.
Questi metalli sono oggetto di attenzione da parte di autorità internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che hanno valutato i rischi derivanti alla salute umana dalla loro assunzione attraverso la dieta. Anche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha effettuato studi sull’esposizione alimentare per la popolazione italiana. I risultati?
Ad eccezione dei fumatori, la fonte numero uno di esposizione al cadmio – sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità (che ha nel proprio sito un approfondimento sui metalli pesanti e i loro rischi) – è rappresentata dalla dieta. I principali alimenti responsabili sono: cereali, verdura e ortaggi, patate, crostacei e molluschi.
Il mercurio, invece, è legato soprattutto a determinate tipologie di pesce: al proposito l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare invita a ridurre il consumo, soprattutto in gravidanza e durante la prima infanzia, di grandi predatori come pesce spada, tonno e luccio e a sostituirlo con altri pesci, come il pesce azzurro o le orate, che contengono concentrazioni molto meno elevate di metilmercurio.
E se il riso è l’alimento che ha le più spiccate capacità di accumulare l’arsenico legate al particolare ambiente in cui avviene la coltivazione della pianta, per la contaminazione da nichel delle filiere alimentari vanno tenuti sotto controllo per prevenire possibili effetti cronici sulla salute – specialmente nei bambini – cereali, dolci, verdure e ortaggi, acqua e bevande alcoliche.
Contaminazione alimentare: il caso dell’alluminio
Va ricondotto a questo quadro, anche se rappresenta sicuramente un caso a parte, la possibile contaminazione alimentare da contatto con l’alluminio, che trova largo impiego nel settore alimentare. Con esso vengono infatti realizzati imballaggi e recipienti destinati a venire in contatto con gli alimenti come pentole, film per avvolgere, vaschette monouso o caffettiere. Per questo, il Ministero della Salute ha chiesto al Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) di esprimere un parere circa la valutazione del rischio derivante dall’utilizzo di materiali a contatto alimentare costituiti da alluminio e sue leghe, soprattutto per categorie di popolazione particolarmente vulnerabili (bambini e anziani). Ne è uscita un’analisi molto interessante (qui il documento completo) che sottolinea come
“l’alluminio, onnipresente nella nostra vita quotidiana, è uno dei metalli con riconosciuta potenziale pericolosità̀ per la nostra salute, anche considerando la presenza diffusa in molti alimenti e in molti altri prodotti di consumo”.
Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, va ricordato, è un organo autorevole, autonomo e composto da 13 esperti (e un presidente) di comprovata esperienza nominati dal Ministero della Salute: il suo ruolo è tecnico-consultivo in materia di valutazione del rischio. Il Comitato si articola in due sezioni: una per la sicurezza alimentare e un’altra, consultiva, delle associazioni dei consumatori e dei produttori sempre in materia di sicurezza alimentare. La Sezione per la sicurezza alimentare, nel dettaglio, svolge consulenza tecnico-scientifica alle amministrazioni che si occupano di gestione del rischio nelle materie correlate alla sicurezza alimentare, formulando pareri scientifici su richiesta delle amministrazioni centrali e regionali.
Ebbene secondo il Cnsa, l’alluminio può interferire con diversi processi biologici e pertanto indurre effetti tossici in organi e sistemi: il tessuto nervoso è il bersaglio più vulnerabile. Questo metallo ha una biodisponibilità orale molto bassa nei soggetti sani anche se, per contro, la dose assorbita ha una certa capacità di bioaccumulo, specie per bambini piccoli, anziani e nefropatici. Inoltre, si aggiunge, l’alluminio può aumentare la morte neuronale e lo stress ossidativo a livello cerebrale; per cui non va escluso un ruolo nell’aggravare o accelerare i sintomi e l’insorgenza di patologie neurodegenerative umane. La via primaria di esposizione per la popolazione generale è quella alimentare. La sua concentrazione negli alimenti può derivare da un background naturale o da emissioni ambientali; vi è inoltre un utilizzo di additivi alimentari a base di alluminio, che però è stato drasticamente ridotto a partire dal 2011. Attualmente, il principale fattore direttamente prevenibile è la contaminazione del cibo per contatto, ad esempio, per fenomeni migrazionali da utensili per la cottura o imballaggi. Per quanto generalmente modesta, la migrazione diventa marcata quando i materiali a base di alluminio vengono in contatto con cibi acidi (acido citrico) o contenenti sale. Alcuni studi effettuati con alimenti avvolti in fogli di alluminio e sottoposti a differenti tipi di cottura (in forno e grigliati sulla carbonella) hanno dimostrato che l’elevata temperatura comporta l’aumento della concentrazione dell’alluminio nell’alimento. Inoltre – continuano gli esperti – i dati disponibili indicano che i cereali e prodotti a base di cereali, verdure, bevande e formule per lattanti sono i principali determinanti dell’esposizione alimentare all’alluminio. L’acqua potabile rappresenta una fonte di esposizione secondaria. Un’ulteriore esposizione può infine derivare da medicinali e prodotti di consumo (ad esempio per la cura personale) che contengono composti dell’alluminio.
Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) su 48 cibi
Il quadro delle ricerche in materia è stato arricchito da un recente paper dell’Istituto Superiore di Sanità, intitolato “Studio dell’esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare” che ha effettuato prove di cessione di alluminio da pentolame, utensili, barattoli, vaschette e film monouso di alluminio in contatto con 48 tipologie di preparazioni alimentari cotte e/o conservate in condizioni realistiche. Combinando l’incremento di alluminio con il consumo alimentare è stata stimata l’esposizione della popolazione italiana riferendola a diverse fasce di età (bambini, adolescenti, adulti, anziani), somministrando un questionario conoscitivo sulla frequenza di uso di materiali e oggetti di alluminio a contatto con alimenti nelle famiglie italiane. La conclusione?
L’esposizione all’alluminio da articoli monouso contribuisce in modo modesto all’incremento di alluminio assumibile ceduto in alimenti, rispetto alla esposizione da pentolame e utensili, fra i quali però il consumo di brodi è una delle maggiori fonti di esposizione, specialmente, per le fasce di età̀ dei bambini. Sicuramente un elemento su cui riporre particolare attenzione.
Come evitare i rischi dell’alluminio: istruzioni per l’uso
Come evitare questa tipologia di contaminazione? Sono molto utili alcuni semplici accorgimenti considerato che il rilascio di alluminio dai materiali a contatto – sottolinea il Ministero della Salute in una recente campagna per il corretto utilizzo dell’alluminio in cucina – è condizionato dalle modalità di uso e da altri fattori combinati, quali il tempo di conservazione, la temperatura e la composizione dell’alimento. C’è un altro elemento da tenere ben presente: nei soggetti sani il rischio tossicologico dell’alluminio è limitato per via dello scarso assorbimento e della rapida escrezione attraverso i reni. I gruppi di popolazione più vulnerabili alla tossicità orale di questo metallo – come detto – sono invece quelli con diminuita capacità escretoria renale: cioè anziani, bambini sotto i tre anni, donne in gravidanza e tutti quei soggetti con malattie renali.
In ogni caso, anche per la contaminazione da alluminio, la parola chiave è sempre la stessa: prevenzione. Un valore chiave anche per Assidai, che ogni anno offre gratuitamente ai propri iscritti campagne di prevenzione (nel 2019 contro il melanoma) finalizzate a ridurre l’incidenza delle malattie croniche o quanto meno a diagnosticarle in anticipo visto che, statisticamente, sono i principali killer a livello mondiale, soprattutto nei Paesi occidentali.
3 consigli dal Comitato nazionale per la sicurezza alimentare
Per concludere qualche indicazione più pratica: va ricordato innanzitutto che in Italia, con decreto ministeriale dell’aprile 2007, sono state previste specifiche disposizioni in materia di contaminazione da alluminio. In particolare i contenitori in questo metallo devono riportare in etichetta una o più delle seguenti istruzioni:
non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati;
destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate;
destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore;
destinato al contatto per tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente solo per i seguenti alimenti: prodotti di cacao e cioccolato, caffè, spezie ed erbe per tisane e infusi, zucchero, cereali e prodotti derivati, paste alimentari non fresche, prodotti di panetteria, legumi secchi e prodotti derivati, frutta secca, funghi secchi, ortaggi essiccati, prodotto della confetteria, prodotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia a diretto contatto con l’alluminio.
Tutto ciò – è bene sottolineare – non si applica ai materiali e agli oggetti di alluminio ricoperto purché lo strato a diretto contatto con gli alimenti costituisca un effetto barriera. Inoltre, il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare fornisce altri tre consigli molto chiari:
non graffiare i contenitori, ledendo così la patina protettiva dell’alluminio anodizzato;
evitare il contatto diretto di alimenti acidi o salati con fogli di alluminio;
non conservare alimenti in contenitori di alluminio dopo la cottura e per lunghi tempi.
Nonostante il termine metalli pesanti goda di grande popolarità è privo di solide basi scientifiche. È utilizzato tradizionalmente per indicare una serie di elementi chimici non essenziali per l'uomo che comprendono sia i metalli come, ad esempio, cadmio, piombo, mercurio sia i metalloidi, come l'arsenico, nelle varie forme in cui essi si presentano in natura.
I metalli pesanti sono componenti della crosta terrestre e sono naturalmente presenti nel terreno, nell'acqua e nell'atmosfera in piccole quantità (a livello di tracce). Dai loro siti di deposito possono essere mobilizzati dall'uomo a causa di attività estrattiva e di processi industriali. Possono contaminare l'ambiente e gli alimenti in seguito a fenomeni naturali, come ad esempio il vulcanismo, o attività umane come alcune lavorazioni industriali, l'incenerimento di rifiuti, il traffico delle auto, alcune pratiche agricole.
Gli esseri umani possono venire esposti ai cosiddetti metalli pesanti tramite l'ambiente (ad esempio per via inalatoria) o attraverso l'ingestione di cibo (inclusa l'acqua). La via di esposizione alimentare è di gran lunga la più significativa per la popolazione generale.
I metalli pesanti sono privi di funzioni fisiologiche e sono dotati di elevata tossicità a lungo termine. Il loro accumulo nell'organismo umano può causare, nel tempo, importanti effetti dannosi poiché interferiscono con il normale metabolismo cellulare arrivando a ostacolare il corretto svolgimento di funzioni vitali.
I metalli pesanti sono oggetto di attenzione da parte di autorità internazionali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) valuta i rischi derivanti alla salute umana dalla loro assunzione attraverso la dieta e stabilisce appropriati Valori Guida per la Protezione della Salute (VGPS) rappresentati, secondo i casi, da una dose giornaliera tollerabile, vale a dire da una dose che non produce effetti apprezzabili a lungo termine, o da un valore di riferimento basato su una dose associata a un rischio per la salute di minima entità, ad esempio l'aumento dell’1% di un determinato effetto (Benchmark Dose Lower Confidence Limit, BMDL).
Il regolamento CE 1881/2006 e le sue successive modifiche e integrazioni, che stabiliscono i valori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari, prevedono limiti legali per cadmio, piombo, mercurio, arsenico inorganico e stagno inorganico in alcune tipologie di alimenti.
I metalli pesanti di maggiore importanza per gli alimenti sono il cadmio, il piombo, il mercurio, l'arsenico e il nichel. Per tutti loro lo Studio di Dieta Totale Nazionale (TDS) condotto dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente valutato l'esposizione alimentare per la popolazione italiana e indicato il rischio associato confrontando l'esposizione stimata con i Valori Guida per la Protezione della Salute (VGPS) definiti dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Il piombo è un contaminante presente ovunque nell'ambiente a causa di attività dell'uomo: estrazione mineraria, lavorazione di metalli, produzione di batterie. Importanti fonti di contaminazione (ad esempio le vernici al piombo, i composti organici utilizzati nelle benzine) sono state eliminate o ridimensionate a partire dagli anni Settanta del secolo scorso a seguito di provvedimenti normativi volti a ridurre l'esposizione umana a questo elemento tossico. Altri provvedimenti hanno riguardato la limitazione dell'uso in condotte d'acqua potabile e barattoli per prodotti alimentari contenenti piombo. Nell'insieme, queste misure hanno determinato una documentata riduzione dell'esposizione.
Oltre il 90% del piombo eventualmente entrato nell'organismo è, generalmente, contenuto nello scheletro, dove si accumula per lungo tempo. Durante la gravidanza e l'allattamento, fasi fisiologiche di demineralizzazione ossea (cioè perdita di minerali, soprattutto calcio), una parte del piombo accumulato nel tessuto osseo viene mobilizzata e trasferita dalla madre al bambino, prima attraverso la placenta e poi con l'allattamento.
Il piombo esercita effetti avversi a carico di quasi tutti i sistemi dell'organismo:
A livello del sangue (ematico), il piombo causa una rid
Il mercurio è rilasciato nell'ambiente sia da fonti naturali, sia a seguito di attività umane. Il mercurio presente nell'ambiente acquatico, sia marino che di acqua dolce, va incontro al fenomeno chimico detto metilazione. Il metilmercurio che si forma è soggetto ad accumularsi all'interno dell'organismo.
Nei pesci si lega fortemente al muscolo e, quindi, la sua quantità cresce sia con l'aumento della massa muscolare, sia con l'allungamento del tempo di esposizione. I pesci predatori, in particolare quelli di grandi dimensioni e capaci di vivere più a lungo, sono gli organismi che raggiungono le concentrazioni di metilmercurio più elevate nel proprio tessuto muscolare (leggi la Bufala). Analogamente, livelli molto elevati vengono riscontrati nei grandi mammiferi marini.
Il metilmercurio ingerito è assorbito molto più efficacemente rispetto al mercurio inorganico ed è in grado di introdursi nei follicoli dei capelli, di attraversare la barriera placentare, quella ematoencefalica e quella emato-liquorale (barriere che proteggono il cervello dall'ingresso di agenti tossici), col risultato di accumularsi nei capelli, nel feto e nel cervello. L'effetto critico più importante del metilmercurio è la tossicità per il sistema nervoso, in particolare il danno a carico dello sviluppo neurologico del feto.
Il feto rappresenta, quindi, l'organismo più sensibile ai danni del metilmercurio e l'esposizione al metallo prima della nascita attraverso il consumo di pesce contaminato da parte della madre è particolarmente a rischio.
Il pesce e gli altri prodotti del mare rappresentano le sole fonti di esposizione al metilmercurio per la popolazione generale. Per evitare l’assunzione di metilmercurio in gravidanza (e non solo) e poter continuare a mangiare pesce l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) invita a ridurre il consumo, soprattutto in gravidanza e durante la prima infanzia, di grandi predatori come, ad esempio, pesce spada, tonno, luccio, squaloidi (come il palombo) e a sostituirlo con altri pesci, come il pesce azzurro o le orate, che contengono concentrazioni molto meno elevate di metilmercurio.
Nel 2010 il Panel CONTAM dell'EFSA ha individuato un livello di esposizione tollerabile su base settimanale pari a 1.3 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo (μg/kg pc). Lo Studio di Dieta Totale (TDS) nazionale ha rivelato che l'esposizione al metilmercurio della popolazione italiana deve continuare ad essere monitorata, in particolare per tutelare la salute dei bambini.
"Metalli tossici nel 95% dei cibi per bambini": la ricerca choc negli Usa | Insider Italiano La stragrande maggioranza degli alimenti per bimbi venduti in America è contaminata da metalli tossici. Arsenico, cadmio, piombo e mercurio. E' quanto riporta un allarmante studio che ha analizzato 168 prodotti di 61 noti marchi sul mercato