E.......... il piano massonico programmò la distruzione di ogni sorta civile esistenziale compresa la manipolazione matrix attraverso i giochi di potere per una società aristocratica askenazita folle, il gioco è finito, è fallito, siete finiti. Ascoltate "Andrea Colombini" in questo suo post. https://t.me/andreacolombini/10892
Pseudo vaccino LEGGETE COSA HA MESSO NERO SU BIANCO IL SENATO ITALIANO SU QUESTI PSEUDO VACCINI.
E' IL DOCUMENTO PIU' IMPORTANTE CHE CONFERMA LE DICHIARAZIONI DI MOLTI ESPERTI RICERCATORI, BIOLOGI, VIROLOGI, IMMUNOLOGI, PATOLOGI E MEDICI SPECIALISTI IN GENERALE.
TUTTI I VACCINATI CHE DA ALLORA SI SENTONO STANCHI E HANNO QUALCHE GENERE DI PROBLEMA PIÙ SERIO, COSI' COME I PARENTI DELLE PERSONE MORTE DOPO LA VACCINAZIONE, ... udite udite! .....
Rosario Muto
ECCO COSA SIGNIFICA AFFIDARSI NELLE MANI DI CHI MILLANTA LA SCIENZA QUANDO POI E' SOLO UN MERCENARIO ASSASSINO
POTRANNO RICHIEDERE RISARCIMENTI DANNI A CHI GLI HA INOCULATO IL VACCINO SENZA UNA REALE CONSAPEVOLEZZA.
ANCHE I MEDIA E I GIORNALISTI SONO COINVOLTI NELLO SCEMPIO.
Sappiate che il governo (vedere link www.senato.it, alla fine del messaggio) con l'atto di sindacato ispettivo n 1-00388 della legislatura 18, afferma che i "vaccini Anticovid" che sono stati messi in commercio sono SPERIMENTALI, con dati molto limitati sulla sicurezza a breve termine o non disponibili (...). La tecnologia del vaccino mRNA non è mai stata approvata per l'uso sull'uomo (...). I potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per manifestarsi. Non lo dice qualcuno in chat ma chi governa.
Nel frattempo le cure domiciliari efficaci esistevano già da tempo ma le hanno impedite per giustificare l'uso del mRNA. Chi ha firmato il consenso informato per l'inoculazione non si rendeva conto di ciò che faceva. Proprio perché convinto bonariamanete dal proprio medico o dal medico degli Hub di vaccinazione. Fonte: Senato della Repubblica
DOCUMENTO: Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00388
Protesi all’anca pericolose. L’allarme c’è, ma mi raccomando non ditelo a nessuno! E’ in questo modo che mi sembra di poter commentare la notizia delle protesi all’anca difettose che potrebbero rompersi e rilasciare cobalto in quantità tossiche di cui ha denunciato l’esistenza un servizio giornalistico di “Striscia la notizia” realizzato da Jimmy Ghione lo scorso venerdì. In pieno caos da protesi al seno difettose, un medico ortopedico ha segnalato alla redazione del tg satirico, un caso simile di cui non era stata fatta adeguata segnalazione: nell’agosto 2010 la società americana DePuy produttrice di protesi ortopediche ha inviato una lettera alle ASL italiane (e di tutto il mondo) segnalando un modello di protesi per l’anca pericoloso per la salute dell’essere umano impiantato, in quanto difettoso e soggetto a rilascio di particelle di cobalto.
Nella medesima segnalazione la DePuy invitava le aziende sanitarie locali a contattare i pazienti interessati da queste protesi (esclusivamente per il modello ASR) e a raccomandare loro esami clinici di controllo (ecografia) e oltre che analisi del sangue specifiche per la ricerca di cobalto. Nell’eventualità di situazioni anomale la società americana conferma di provvedere a tutte le spese per un nuovo intervento chirurgico all’anca, per la sostituzione della vecchia protesi con una di nuova generazione.
Come molti altri interessati direttamente all’argomento, avendo in famiglia un portatore di protesi d’anca ho cominciato a fare una ricerca sul web: ho trovato la conferma della notizia sul sito della stessa DePuy, ma anche, con mia meraviglia anche una serie infinita di accuse nei confronti del servizio giornalistico per procurato ed ingiustificato allarmismo. Alcuni medici ortopedici ribadivano che la lettera era di un anno e mezzo fa, che le protesi sono state ritirate in quel contesto dal commercio e che i pazienti interessati erano già stati contattati dalle strutture sanitarie di riferimento. Ma è veramente così? Non pare, a detta della dottoressa Marcella Marletta della Direzione Generale Farmaci del Ministero della salute che nell’intervista di Ghione conferma e spiega:
“Mi raccomando, chi ha una protesi impiantata, prima verifichi che si tratti di una DePuy e poi vada dal proprio medico curante, per farsi segnare degli esami clinici…approfittiamo proprio di questa occasione di Striscia….. “.
Non è mia abitudine insistere sugli allarmismi, ma le protesi PIP hanno dimostrato che una maggiore informazione dei cittadini è necessaria. Anche in quel caso le protesi difettose erano state tolte dal commercio e l’allarme sanitario era stato dato, ma i fatti recenti evidenziano come le pazienti interessate non erano state tutte avvisate del rischio o invitate a fare dei controlli. Le stesse parole della dottoressa Marletta inoltre evidenziano che la certezza di queste comunicazioni agli interessati, non c’è. Va detto ovviamente che in questo caso a differenza della società francese delle protesi mammarie, l’americana DePuy si è comportata in modo estremamente corretto (l’avviso ed il ritiro delle protesi pericolose è stato lanciato in tutto il mondo), ma è stata la medesima azienda a rendersi conto del problema.
Non sarebbero necessari test più approfonditi prima di autorizzare l’impianto di una qualunque sostanza nell’organismo umano? E la questione non è solo italiana a quanto pare. Certo è che i cittadini/pazienti, dovrebbero avere il diritto di essere adegutamente informati! La DePuy ha messo a disposizione un numero verde (gratuito) per maggiori informazioni l’ 800 14 60 60. Il probrema riguarda artroprotesi realizzate tra il 2003 e l’agosto 2010, il modello dovrebbe essere segnalato nella cartella clinica. Quello rischioso è solo l’ASR DePuy. Maggiori informazioni sul sito della multinazionale.
Se volete approfondire il tema delle protesi all’anca potete anche leggere i post di seguito:
Mi hanno impiantato una protesi totale all’anca sinistra,ceramica-ceramica, nel 2007. Nel 2009 la testina femorale della protesi è esplosa, quindi operato di nuovo e mi è stata sostituita la testina femorale,sempre in ceramica. Dopo esattamente 2 mesi esplode di nuovo la testina femorale e in più si spezza all’altezza della testina. Operato di nuovo e questa volte mi sostituiscono di nuovo la testina femorale, ma questa volta in titanio, e mi cambiano il cotile, mettendolo in polietilene. Ma da allora ho sempre dolori. Sulla scia di ciò che ho visto a Striscia, ho visto ke le mie protesi non sono della depuy, ma ieri sono andato a far prelievi per vedere la concentrazione di cobalto nel sangue. L’idea di un quarto intervento in così poco tempo mi terrorizza! Ho solo 40 anni!
Quello che tu racconti… la protesi non è ceramica ma è un agglomerato in ossidi metallici detta zirconia, è un materiale composto da metalloidi che attraverso un procedimento chimico di cui elementi contenuti in sacche di uranio, è totalmente radioattivo. Questo materiale lo stanno utilizzando nel settore dentale per fare protesi fisse e impianti, stanno rovinando un bel po di milioni di persone.
84 commenti su “Protesi all’anca pericolose, è nuovo allarme?”
salve, sono un ragazzo di 23 anni e ho due protesi alle anche la prima lo fatta a novembre 2010 e l altra a febbraio 2011…per avere informazioni sulla “marca” delle protesi posso chiedere solo al chirurgo che mi ha operato?
@ Francesco: …avevo già risposto, non so perché il commento è saltato!!!;=) Allora le protesi incriminate sono quelle del modello indicato, impiantate tra il 2003 e l’agosto 2010, poi sono state ritirate dal commercio, dunque dovresti già stare tranquillo. Il chirurgo è un tuo riferimento. Dovrebbe esserlo anche la tua cartella clinica Se ci hanno scritto il tipo di impianto (su quella di mia madre operata in struttura pubblica non c’è scritto nulla al riguardo!!!). Per ogni eventualità e dubbi c’è quel numero verde della società….. perennemente occupato. Ma stasera proprio a striscia la notizia ho sentito che potenziavano il servizio proprio per questo…insistiamo;=) Cinzia
Sono il medico che ha rilasciato l’intervista,sono perfettamente in linea con quanto pensi;anche io ritengo che qualcuno voglia far passare la notizia un po’ soffusa….Aggiungo altri particolari:il Ministero della salute solo il 17/11/2011 invia una circolare agli Assessorati alla sanità,alla SIOT,all’AIOP ed altri in riferimento alle protesi Depuy,alcune ASWL vedi Teramo,S.Orsola ed altre avvertite dalla lettera della Depuy stessa hanno intrapeso un protocollo di loro iniziativa minimizzando molto sul rilasci di particelle di cobalto e di cromo che possono essere fortemente nocive.C’e’ qualcosa che non va…..,inoltre la Depuy prendendosi tutta la responsabilità di quanto sta accadendo,ha anche denunciato che ha pagato 80 milioni di dollari di tangenti ai medici per far impiantare la propria protesi.Questo sembra che non interessi a nessuno in Italia. Se volete contattarmi il mio cell. 338/5665050.Saluti F.Bizzarri
Anch’io ho una di queste fatidiche protesi impiantata nel marzo 2005,dopo tre mesi ho subito un nuovo intervento per frattura del collo del femore in sede di protesi .mi éstata tolta la parte che ricopriva la testa del femore (avevo una protesi di rivestimento)mentre la parte acetabolare é rimasta invariata.Ora richiamato presento livelli alti di cromo e cobalto (12,90 e 17,92) e adesso aspetto il responso dei secondi esami fatti a distanza di 7mesi circa,nessuno soprattutto il chirurgo che mi ha operato mi spiega che danni posso avere anzi minimizza alquanto seccato.Cosa dove fare?Faccio il cuoco!!!!!!@ francesco bizzarri:
@ Antonio Veronesi: Cercherò di darti una risposta sui rischi. Devo chiedere a degli esperti. Ma una curiosità. Tu sei stato richiamato quando? E da chi? In alcuni luoghi allora l’allarme dato dalla De Puy ha funzionato adeguatamente….? Cinzia Bm medicinalive
Perfetto ho controllato sulla cartella clinica come mi ha detto di fare il medico e ho trovato la marca sia delle stelo che della ceramica..non sono della depuy…anche se risultavo negativo per quanto riguardo il tempo in cui e stato effettutato l intervento ( per informazioni chiamate il numero 800 14 60 60) comunque ora sono molto piu tranquillo..lastre fatte e domani mattina esami del sangue per il cobalto nel sangue…un controllo non fa mai male
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI QUANTI chi volessi informazioni mi contatti…
Ciao, se c’è qualcuno che cortesemente mi può dare un’informazione sulle protesi all’anca. Mia mamma (fatalità!) è stata operata presso l’ospedale di Sondrio la mattina del giorno in cui Striscia ha dato la notizia delle protesi difettose della De Puy. Naturalmente la cosa ha creato apprensione fra noi figli ma ce ne siamo guardati bene dal comunicare la cosa a lei per non preoccuparla, tanto più che era già in apprensione per l’intervento stesso. Ora mi pare di capire dai vostri commenti e dall’articolo che in realtà la notizia è uscita in ritardo, mentre le contromisure per il ritiro delle protesi difettose sono state prese ad agosto 2010: è veramente così e possiamo stare tranquilli o è meglio comunque chiedere conferme in ospedale? Grazie
@ Antonella-Sondrio: Per ciò che riguarda le protesi specifiche potete stare tranquilli, perché già dal 2010 sono state ritirate dal mercato. Sulla cartella clinica o già in ospedale ti confermeranno che si tratta di altre marche o modelli. Spiegatelo magari alla vs mamma xché se la notizia continua a girare si può mettere in ansia e poi non vi crede se gli dite di stare tranquilla;=) Buona fisioterapia! Cinzia Bm Medicinalive
Grazie mille Cinzia per la sollecitudine e la cortesia. Con la fisioterapia va già bene si sente un leone ed ha voglia di tornare a casa. Auguri anche a tutti gli altri “dubbiosi” perchè tutto si risolva per il meglio.
sono stato richiamato dall’istituto ospedaliero S.Anna di Brescia ,la prima volta ad aprile 2011,poi visti i risultati degli esami di cromo e cobalto sono stato richiamato nuovamente ai primi di dicembre. @ Cinzia Iannaccio:
@ Antonio Veronesi: Grazie Antonio. Un dato importante perché significa che sono passati molti mesi dall’allarme dato dalla Depuy. E’ buono comunque che ti abbiano chiamato. Ci aggioorniamo.
Mi hanno impiantato una protesi totale all’anca sinistra,ceramica-ceramica, nel 2007. Nel 2009 la testina femorale della protesi è esplosa, quindi operato di nuovo e mi è stata sostituita la testina femorale,sempre in ceramica. Dopo esattamente 2 mesi esplode di nuovo la testina femorale e in più si spezza all’altezza della testina. Operato di nuovo e questa volte mi sostituiscono di nuovo la testina femorale, ma questa volta in titanio, e mi cambiano il cotile, mettendolo in polietilene. Ma da allora ho sempre dolori. Sulla scia di ciò che ho visto a Striscia, ho visto ke le mie protesi non sono della depuy, ma ieri sono andato a far prelievi per vedere la concentrazione di cobalto nel sangue. L’idea di un quarto intervento in così poco tempo mi terrorizza! Ho solo 40 anni!
Quello che tu racconti… la protesi non è ceramica ma è un agglomerato in ossidi metallici detta zirconia, è un materiale composto da metalloidi che attraverso un procedimento chimico di cui elementi contenuti in sacche di uranio, è totalmente radioattivo. Questo materiale lo stanno utilizzando nel settore dentale per fare protesi fisse e impianti, stanno rovinando un bel po di milioni di persone.
Mi hanno impiantato una protesi totale all’anca sinistra,ceramica-ceramica, nel 2007. Nel 2009 la testina femorale della protesi è esplosa, quindi operato di nuovo e mi è stata sostituita la testina femorale,sempre in ceramica. Dopo esattamente 2 mesi esplode di nuovo la testina femorale e in più si spezza all’altezza della testina. Operato di nuovo e questa volte mi sostituiscono di nuovo la testina femorale, ma questa volta in titanio, e mi cambiano il cotile, mettendolo in polietilene. Ma da allora ho sempre dolori. Sulla scia di ciò che ho visto a Striscia, ho visto ke le mie protesi non sono della depuy, ma ieri sono andato a far prelievi per vedere la concentrazione di cobalto nel sangue. L’idea di un quarto intervento in così poco tempo mi terrorizza! Ho solo 40 anni!
Caro, a te come a tutti gli altri, vi stanno prendendo per il culo………. Il problema non è solo della de puy, il problema è che i materiali stessi utilizzati come il cromo cobalto o il titanio o le teste femorali in ceramiche, sono materiali tossici e radioattivi, in tutti i modi rilasciano elementi metallici e causano tutta una serie di patologie, finanche tumori. Alla sanità come anche ai medci, la salute pubblica non interessa…….. Sono un C.T.U. del Tribunale, sono riconosciuto dal Ministero di Grazia e Giustizia. Visitate il sito http://www.ttsvgel.it
@ Antonio Veronesi:Ho le protesi incriminate in entrambe le anche. Al terzo controllo é risultato che i valori di cromo e cobalto sono tre volte più alti del massimo consentiro per cui dovrò essere rioperata al più presto. Intanto me ne cambiano una e poi forse anche l’altra. Sono a terra e non é revisto alcun risarcimento. Qualcuno ha in corso qualche causa? Grazie
@ Daniela: Ciao, sono cinzia, bm di medicinalive ed autrice di questo articolo. Ti hanno dato un’info sbagliata xché il risarcimento è previsto. Questo è il limk del ministero con la lettera della Depuy che si assume l’onere delle spese, anche degli iter diagnostici oltre che dell’espianto e dell’impianto. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_AvvisiSicurezza_841_azione_itemAzione_0_files_itemFiles_0_fileAzione.pdf
In più, ho trovato traccia anche di una lettera di federconsumatori di Bologna dello scorso anno alle asl di cui si rendeva conto degli impianti. Prova a rivolgerti a loro x una causa legale. Soprattutto x i danni psicologici e morali, se pure ti rimborsano i costi completi, chi si sottopone nuovamente a questi interventi non da poco sei tu!!!!.
Nel numero verde indicato nel post dovresti trovare info più precise, ma non mi risponde mai nessuno!
Una domanda, xché vorrei scrivere altri articoli al riguardo: come lo hai scoperto delle protesi depuy? In seguito a problemi e verifiche, perché ti hanno richiamato da dove sei stata operata, ( e quando?) oppure lo hai scpoerto in seguito a quest’ultimo allarme? Grazie se vorrai rispondermi. resto a tua disposizione x altro.
@Cinzia Iannaccio: salve cinzia.ho 30 anni, da 4 anni 2 protesi all’anca, della depuy..sono 6 mesi che i medici dove mi hanno operata curano una sciatalgia, non mi quadrava la cosa e sono andata piu’ volte al ps dell’ospedale,solo da un paio di sett mi hanno detto che e’ possibile che io abbia una protesi di quelle tossiche, ho guardato la cartella clin ed e’ una asr, adesso mi stanno facendo tutti gli accertamenti, ma passeranno 2 3 mesi mi han spiegato..intanto sono da 2 mesi bloccata a letto per i dolori, ho perso lavoro ed ho una figlia di 9 anni..sono a pezzi, sono entrata i depressione…non so cosa fare, non riesco a pagare piu’ affitto e niente..scusi per lo sfogo…ah l’intervento e’ stato fatto in friuli venezia giulia, a tolmezzo…perche’ non mi hanno avvisata prima? posso fare causa?oltre alla depuy all’ospedale o no?e i danni che subisco li risarciscono?io vorrei star bene e non chiedere danni a nessuno ma cosi non e’ purtroppo…p.s. ho anche forti giramenti di testa e vomito, possibile che il cobalto e i ioni abbiano causato qualcos’altro mi hanno spiegato..scusi lo sfogo
@giusy: Ciao Giusy. Non ti preoccupare dello sfogo, anzi, rende perfettamente l’idea di quale è il vero problema! Sui sintomi dell’intossicazione da ioni di cobalto ho trovato opinioni diverse: in generale ci sono depressione, tremore, giramenti di testa ecc. Ma non metterti subito in ansia che peggiora le cose:=) Non è detto che sia quello. Il dolore di per se stesso porta tutto ciò. Per i rimborsi. La depuy secondo una prassi che ti dovrebbero spiegare in ospedale o al numero verde della DEpuy (se è ancora attivo) ti rimborsa le spese mediche sostenute per i controlli che stai facendo e di eventuale nuova operazione di sostituzione se si riterrà che è necessaria, a patto che sia tutto fatturato. Ma verifica prima effettivamente cosa rimborsano (non credo ad esempio il ricovero in una clinica privata per tale operazione). Gli estremi per una causa? Secondo le norme di legge che ho trovato tutto sembra in regola, ciò non toglie che alcune associazioni di consumatori si sono messe giustamente sul piede dei guerra. Loro o un tuo avvocato di fiducia potranno dirti se hai gli estremi per farla. Prova anche a rivolgerti al dott. Bizzarri, l’ortopedico che ha denunciato il caso. C’è il numero tra i commenti (numero 3) e mi ha detto che potevo lasciarlo proprio per chi avesse necessità di info. Fammi sapere se vuoi, e per gli altri che accederanno a questo forum, che tipo di risposte hai trovato, ma soprattutto come procedono le cose. Sono certa che troverai la causa del dolore e risolverai, tornando a vivere con serenità con la tua bimba (ha l’età di mia figlia). ;=)))
@Cinzia Iannaccio: salve cinzia, grazie per avermi incoraggiato…oggi per fortuna ho avuto risposte concrete…mi tolgono la protesi prima possibile, e’ proprio quella la causa di tutto…per quanto riguarda una causa nei confronti della depuy, a detta dell’avvocato ci sono gli estremi..purtroppo perdero’ il lavoro , ma spero intanto di poter star bene e poi trovare qualcos’altro…quando si e’ soli con una bambina da tirar con una famiglia lontana diventa un po’ difficile..per quanto riguarda i giramenti di testa ecc ecc , come dice lei e’ normale che ci siano, causati cmq dal dolore medicine ecc..l’esame del sangue , la ionemia si fara’ a brescia..cmq anche se mi causera’ veramente tanti disagi sono positiva, passera’ tutto e sara’ solo un brutto ricordo, e staro’ meglio di prima..e colgo l’occasione per ringraziare il dottor bizzarri che ieri ho chiamato ed e’ stato disponibile e chiaro.grazie anche a lei e auguri di buon natale a lei e bambina.
@giusy: Auguri grandi a te e alla tua bimba. Dammi del tu, la prossima volta che mi scrivi e mi dici che sei tornata a correre e saltare ed i dolori sono solo un ricordo;=))
@ Daniela: Io ho portato la mia documentazione a un medico legale che sta valutando tutto per poi avviare una causa, lei(il medico) dice che ci sono gli estremi anche per un risarcimento. Al momento sto aspettando
@ Antonio Veronesi: Sul doc della De Puy che ho linkato c’è scritto che si assumono le spese, a patto che gli venga fornita la documentazione medica, non dovrebbe essere complicato. leggetelo. E’ sul sito del ministero. oltre che nel link. Per loro, è meno oneroso che beccarsi una causa x danni fisici seri…..
Mi sono operato alle anche la prima nel febbraio del 2007 e la seconda nel settembre 2008 all’ Ospedale CASA SOLLIEVO E DELLA SOFFERENZA DI SAN GIOVANNI ROTONDO mi ha operato il Dott. Domenico Cornacchia ad oggi non ho avuto disturbi inerenti alle protesi solo la deambulazione non è eccezionale ma capisco ,nel 2010 ho scoperto di avere un tumore alla prostata con tre metastasi e non operabile sono stato sia all’Ospedale di San Giovanni Rotondo e sia ad Aviano all’Istituto Oncologico e mi hanno detto che solo cure posso fare .Adesso mi devo ricoverare il 9 febbraio per una protesi alla spalla che mi hanno detto che adesso è possibile perchè per il male che ho prima non era possibile non sò che fare se operarmi o no dovuto alle prtesi che possono portare ai tumori e Vorrei un conforto dai Vostri esperti per sapere cosa fare e se volete ulteriori ragguagli in merito Vi farò sapere grazie un distinto saluto Gian Battista Nassisi
@ Gian Battista Nassisi: Non so che dirti, dato il caso complicato. La scelta di un intervento chirurgico è una cosa che spetta solo ed esclusivamente al paziente. In questo senso non ho neppure suggerito a mio padre chi dove e come farsi operare e soprattutto se. Ma io sono solo una giornalista che si occupa di salute. Valuta con tuo medico tutte le soluzioni e le controindicazioni. Per le protesi all’anca posso dirti quello che sto scoprendo in questi giorni. E’ vero che alti tassi di sostanze pericolose possono provocare malattie gravi, ma: 1) hai verificato sulla cartella clinica che sei stato impiantato con queste protesi? Oppure con il chirurgo? Chiedi a loro. Ti devono eventualmente sottoporre a test . 2)Inoltre non tutte le ASR De Puy sono incriminate, solo il 12% è risultato difettoso ed in Italia (mi dicono dal ministero) solo il 2%. 3) non mi risulta al momento ci siano problemi con protesi per la spalla. Spero di averti dato un minimo di conforto……anche mia madre ha le prrotesi all’anca e non è dato sapere di quale marca;=(
@ Gian Battista Nassisi: Attenzione, non possiamo verificare chi ti contatterà al numero di cellulare. Presta cortesemente attenzione. Se vuoi cancellianmo il numero di telefono che hai inserito. Cinzia BM Medicinalive
mia madre ha una protesi all’anca dal 2009 e da circa un anno pruriti indescrivibili dalle anche ai piedi e non si trova cura, può essere il cobalto? e come faccio a sapere che marca di protesi le hanno impiantato? grazie.
@francesca: Ciao Francesca! avrei bisogno di contattarti per chiederti aiuto per un servizio televisivo sulle protesi all’nca. per favore, scrivimi sulla mail un tuo contatto appena puoi che ti chiamo subito dalla redazione! Grazie mille!!!
@ francesca: Dovrebbe essere scritto sulla cartella clinica, ma non tutti (non essendo il fatto perseguibile da quello che ho capito) lo hanno scritto. Mia madre ha 2 protesi, la seconda con tanto di adesivo e codice a barre, la prima, neppure l’ombra di nulla. Se non hai cartella clinica richiedila all’ospedale dove è stata operata e cerca di parlare direttamente con il reparto, o la direzione sanitaria, per farti dire (x iscritto) quali protesi hanno utilizzato. Se le protesi sono quelle ti devono far fare ecografia ed analisi del sangue a spese della Depuy idem l’espianto-impianto nell’eventualità si riscontrino problemi (solo in alcuni casi) Cinzia Bm Medicinalive
buongiorno,ho una protesi dupay ASR impiantata a novembre 2007 e non ho mai avuto dolore ma ho avuto un episodio di allergia al nikel e cobalto nel 2008 ( era impossibile riferito alla protesi , mi e’ stato detto) . Devo essere richiamata a visita ma mi chiedo quali sono i sintomi di eccessivo cobalto nel sangue ? Grazie
Ciao a tutti ho 47 anni nel 2006 mi hanno impiantato una protesi di superficie metallo-metallo purtroppo è quella incriminata della De Puy. Devo dire che sono controllato con esami del sangue dal 2009 poi nel 2010 a Dicembre un richiamo dalla De Puy per mettere a conoscienza del problema i pazienti con tali protesi.Esami del sangue nel 2011 con risonanza miei valori di cromo-cobalto nel sangue sono “molto”alti con esito della risonanza a posto.Io stò bene non ho dolori vorrei sapere quali danni provoca nel sangue il cromo-cobalto.L’ultimo controllo è del Gennaio 2012 e aspetto l’ esito.Nella sfortuna e nelle polemiche dei media sono assistito con serietà dalla clinica San Donato.
salve. ritengo sia il caso di fare una precisazione, a proposito del link postato in questi commenti e relativo al risarcimento: attenzione, non è assolutamente vero che è previsto un RISARCIMENTO per il danno subito; quanto indicato dal Ministero nella comunicazione riportata è un sostegno finanziario – indicato poi come rimborso (“Il rimborso è soggetto al completamento e all’invio alla DePuy della documentazione richiesta per confermare il diritto a tale rimborso”) – cioè una copertura SUCCESSIVA alle spese sostenute per l’espianto e la sostituzione dele protesi risultate danneggiate o dannose. il danno biologico è altra cosa, e per la sua valutazione servono un medico legale e un giudice, oppure un provvedimento tipo “forfettario” stabilito dal livello istituzionale. per i risarcimenti, come per le protesi al seno, non mi risulta sia stata data nessuna indicazione esatta, al momento. saluti, Saluzz
@ Saluzz: Il risarcimento era riferito alle spese, come si nota da ciò che è scritto nel suddetto link. Altrimenti non lo avrei messo. Ho avuto modo di parlare con molte persone che hanno dovuto anticipare tutte le spese, perché non contattati dalle asl di riferimento ed erano state operate in strutture private e lì avrebbero preferito/dovuto tornare x l’espianto -impianto. Ed i medici e le strutture di riferimento gli avevano detto che non c’era rimporso. Tanto è che poi riguardo alla domanda su un’eventuale causa aggiungo: “In più, ho trovato traccia anche di una lettera di federconsumatori di Bologna dello scorso anno alle asl di cui si rendeva conto degli impianti. Prova a rivolgerti a loro x una causa legale. Soprattutto x i danni psicologici e morali, se pure ti rimborsano i costi completi, chi si sottopone nuovamente a questi interventi non da poco sei tu!!!!” Negli Stati Uniti c’è in corso una grande class action al riguardo, non vedo perché in Italia non si dovrebbe intentare. ;=)))
scusa l’apparente pedanteria, ma si tratta di fornire informazioni in maniera corretta e completa. è sbagliato parlare di risarcimento delle spese, tecnicamente: si deve parlare di rimborso, perchè il rimborso si fa sulle spese effettuate e perchè nell’intero documento citato non c’è una volta che venga usato il termine “risarcimento”. il risarcimento riguarda il danno (biologico e non), si calcola con le tabelle apposite e viene stabilito dal giudice o dagli organi preposti. non si tratta della stessa cosa, infatti il Ministero attualmente garantisce solo uno dei due (il rimborso, appunto). la “class action”, poi: impossibile, perchè in Italia non è prevista dall’attuale sistema normativo, ergo non è attuabile. sappiamo, ovviamente, che certe associazioni parlano di class action, ma sarebbe corretto precisare che l’azione si potrebbe svolgere solo negli U.S.A. . Infine, una lettera di una associazione non è un dispositivo normativo, nè una direttiva o una circolare: è, al massimo, una richiesta che può essere accolta o meno. E Il Ministero italiano, al momento, non pare aver preso in considerazione la questione. Il caso delle protesi al seno è esplicativo delle procedure e delle responsabilità in casi come questi. so cosa dico, mi occupo di consulenza sanitaria per una associazione di cittadini. le informazioni le prendiamo direttamente dai contatti che abbiamo al Ministero e, ovviamente, dai comunicati ufficiali dallo stesso rilasciate. a disposizione per chiarimenti, se serve.
@ Saluzz: Non credo tu sia pedante, solo che non abbia letto con attenzione il tutto. Non sono una che ha scopiazzzato a dx e a sx ma mi sono intervistata tutti i referenti citati in questi articoli ed ho parlato anche con quelli del numero verde della depuy. Con il termine risarcimento in italiano si intende “n m risarcimento indennizzo rimborso riparazione economica di un danno” Risarcimento è dunque sinonimo di rimborso. Perché il danno non è solo biologico, ve ne sono di contrattuali, ecc. Se sono costretta a pagare 2.000 euro in una clinica privata per cambiare una protesi difettosa, chiedo un risarcimento di tale danno economico che la depuy come da documenti allegati (e da telefono verde) è disponibile a versare previa presentazione di documentazione. Dunque un rimborso sulle spese è equivalente a un risarcimento da danno economico. Il link messo è un documento ufficiale che spiega tutti i diritti in questione. E quindi non è dare info sbagliate, ma semmai chiare ed accertate. Forse dal punto di vista legale le parole rimborso e e risarcimento non sono la stessa cosa, ma io non faccio l’avvocato, ma altro. E non ho dato info sbagliate. Ma documentate. E NON E’ IL MINISTERO in questo caso che fornisce il RIMBORSO delle spese, ma la DEPUY, quindi un’info sbagliata la stai dando tu. Class action? In Italia non si può fare? Avevo sentito diversamente, ma qui posso veramente sbagliare e non mi pronuncio, Certo è che le associazioni dei consumatori, di battaglie legali in gruppo ne hanno fatte e ne stanno facendo e vincendo molte. Anche in Italia, se poi per legge le vogliamo chiamare diversamente il succo non cambia. Non mi sono sognata di dire fate causa che il ministero vi ripaga. La signora voleva sapere se qualcuno faceva causa? Ho risposto di si. di andarsi a ceracre l’associazione sono documenti che ho trovato e letto. Ed intentare una causa non significa ne vincerla. Soprattutto non era una causa al Ministero. Il ministero in tutto ciò non c’entra nulla. Ha solo ritardato a sollecitare i richiami dei pazienti. Il caso delle protesi al seno non è paragonabile. Il ministero inoltre in ambedue i casi ha applicato i dovuti passaggi i verifica della normativa europea, che richiede semplicemente una certificazione di qualità. Il problema è stato dato dalla società produttrice: la Depuy ha ritirato subito i prodotti ed ha avvisato i responsabili, la PIP, no. I prodotti della Depuy sono risultati in minima percentuale difettosi, quella minima percentuale che x legge e sicurezza obbliga al ritiro dal mercato. Le protesi al seno PIP erano volutamente create con materiale non conforme e le certificazioni presentate x l’immissione in commercio erano dunque false. ;=)
@ Cinzia Iannaccio: gentilissima, mi spiace, ma quanto affermi è totalmente errato: è per confusioni di questo tipo che la gente ci chiama. il link postato lo conosco bene perchè lo faccio di lavoro, di fornire informazioni sul sistema sanitario (non parlo con le ditte, ma con i portavoce del ministero) e, torno a ripetere, non parla di risarcimento, ma di rimborso e solo previa presentazione della documentazione che attesta la spesa e la prestazione. è un rimborso, dunque, perchè non considera altri elementi come gli aspetti morale, biologico e patrimoniale. risarcimento e rimborso sono infatti termini NON equivalenti anche se in molti li scambiano per sinonimi, ma intendono procedure differenti. parla con un legale e mi darai conferma. tra l’altro, fai bene a citare il signifcato letterale di “risarcimento”, in quanto mi dai la possibilità di sottolineare che se si parla di danno, di qualsiasi tipo esso sia, questo ha bisogno di esere quantificato e confermato\accettato. ti spiego meglio: puoi rimborsarmi di una spesa effettuata, perchè ho gli scontrini che la dimostrano in maniera obiettiva; esattamente come nel caso della DePuy, che infatti vuole gli scontrini e non una valutazione del danno (cito: “DePuy Orthopaedics intende coprire i costi ragionevoli e normali di monitoraggio e trattamento”, che tradotto vuol dire “costi di esami e terapia\intervento”, non si parla di danno), fatta da un medico legale. non serve giudice o mediazione alcuna, in questo caso, quindi è un rimborso, è evidente. il danno, invece, deve essere quantificato sulla base di tabelle che individuano una invalidità permanente o provvisoria; ecco perchè serve sempre un perito, spesso ambo le parti, e un soggetto super-partes (spesso è il giudice, ma c’è anche la procedura di mediazione) che dia il giudizio finale. è quello l’errore che contesto. errata, purtroppo, è anche la considerazione a proposito dei “casi” DePuy e PIP: il Ministero ha responsabilità – non di causa, ma di tutela – in quanto si tratta di Sanità pubblica, art. 32 dela Costituzione. infatti le direttive, le circolari etc. vengono tutte dal MInistero o dal’ISS, mica dalle ditte; che poi la comunicazione l’abbia fatta la ditta non è assolutamente rilevante, ciò che conta è che l’autorità (Ministero Giudice o altri) la riconosca. la documentazione presentata presso la CE dalla PIP era in regola e i test iniziali andavano bene, i materiali sono stati cambiati da un certo momento in avanti (presumiblmente il 2001, le indagini lo stanno stabilendo) e non per tutti i lotti di prodotto. Il motivo per cui appare una differenza fra le due situazioni, entrambe di Sanità pubblica, è legato al fatto che la PIP è fallita, la DePuy no; quindi in un caso i soldi per risarcimenti e rimborsi ce li mette lo Stato, nell’altro (al momento) no, e non si parla nemmeno di risarcimento, ancora! ultima nota, giusto per una precisazione di ordine semantico e perchè mi pare che le mie parole siano state malamente interpretate: ho scritto “garantisce”, riferendomi alll’attività del ministero, non “fornisce”; la differenza fra i due termini dovrebbe esere palese… raccomanderei, quindi, attenzione, nella scelta delle parole, se si intende fornire un servizio di utilità e non confondere ulteriormente le idee alla gente. saluti.
@ Saluzz: Mi spiace. Confermi ciò che ho detto. L’italiano è un conto, i termini giuridico-legali sono altri. I link che allego spiegano tutto. E’ inutile che citi cose già scritte nel link che ho messo e soprattutto negli articoli che ho scritto stai creando più confusione che altro.
Confermo quanto ho scritto finora: con la dovuta documentazione chi ha anticipato spese x analisi ed altro che riguardano l’impianto di protesi difettose depuy può rivolgersi alla suddetta società per chiedere il rimborso delle spese sostenute al riguardo. Si vuole intentare una causa? Non l’ho promossa io questa ipotesi, ho solo risposto a chi chiedeva se possibile che avevo letto di un’associazione di consumatori che aveva tali intenzioni. Questo è un sito che si occupa di salute e non di giurisprudenza. Ciò non toglie che chiunque è libero di fare la scelta che vuole e se i pazienti vogliono intentare causa a qualcuno, liberi di farlo senza la certezza che la viceranno. Anzi, per come sono andati i fatti in questione per le protesi d’anca potrebbero non esserci neppure gli estremi, visto che tutto si è fatto secondo legge e senza un dolo volontario a differenza della PIP. Il ministero della salute si occupa di controllo e sicurezza circa i dispositivi medici e si attiene alla normativa europea, che merita di essere cambiata a quanto pare.
@ Saluzz: “Tagliamo la testa al toro”: Chiedo scusa se in questi commenti ho usato il termine “risarcimento” anziché rimborso, che può aver ingenerato confusione. Almeno in alcuni di voi. Mi riferivo solo alla possibilità (come descritto negli articoli e nei documenti allegati con link) di chiedere alla società Depuy il rimborso delle spese sostenute per controllare lo stato delle protesi d’anca incriminate. Il tutto sempre come accuratamente descritto previa presentazione di documentazione idonea. Questo rientra nello stato effettivo delle cose, al momento.
@ Cinzia Iannaccio: sisi, meglio lasciar stare, che, quando un articolo può ingenerare confusione, probabilmente è colpa dell’italiano di chi legge, e non dell’imperizia di chi scrive…fortunatamente sono 15 anni che faccio il giornalista e in certe trappolette dialettiche non ci casco…più che tagliar bovini capoccioni a sproposito, in questo caso direi “diamo a cesare”, che mi pare molto più opportuno: mica il linguaggio forense è scritto in turcomanno…grazie della precisazione, in ogni caso. saluti.
complimentoni, allora! 15 anni che ci si occupa di salute, e manco la diferenza fra rimborso e risarcimento…speriamo non abbiate mai dato informazioni sulla l. 210\92…
@saluzz: scusate l’intromissione la L.210/92 tratta di indennizzi che sono altra cosa, sia dei rimborsi che dei risarcimenti. Riguardo alle protesi occorre analizzare caso per caso ma ritengo che nella maggior parte dei casi sia possibile raggiungere un risarcimento. saluti paolo
@Cinzia Iannaccio: Scusate se intervengo nella discussione,purtroppo mi ritengo parte in causa, il 23 maggio 2012 ho dovuto sostituire la protesi all’anca destra(ARS DE-PUY)impiantatami il 28dicembre del 2004.Nei primi due anni circa tutto sembrava andar bene poi gradualmente sono ricomparsi i dolori,dai controlli RX,RMN,TAK,visite ortopediche, effettuati nel corso di questi anni,si notava sotto la protesi a livello dell’acetabolo una regione ossea scura.In ultimo dopo aver ricevuto dalle ASL di competenza previo raccomandata inviatami il 13febbraio 2012 invitandomi ad effettuare nuovi RX ed esami del sangue,si è riscontrato che nonostante la protesi risultasse apposto,i valori di COBALTO e di CROMO sono abbondantemente al di sopra della norma,ed inoltre è stato evidenziato dalle radiografie,che quella regione ossea scura è aumentata di dimensione,perciò si è deciso con urgenza ad effettuare il nuovo intervento.Durante l’intervento si è riscontrato che quella zona ossea scura era un buco sotto l’ACETABOLO, quindi si è provveduto ad un INNESTO OSSEO e alla sostituzione della PROTESI. Sono stato ricoverato x51 giorni, ho ancora una fase riabilitativa abbastanza lunga prima di ritornare alla mia vita normale,durante il ricovero,da esami e visite specialistiche effettuate e emerso complicanze UROLOGICHE che sono attribuibili alle circostanze negative dei valori EMATICI che in questi anni il mio corpo ha dovuto sopportare,con le negatività che ne comporta.Ora io mi chiedo se ho il diritto ad un RISARCIMENTO x tutti i problemi che ho avuto e che tutt’ora ho,oltre che ad un RIMBORSO x le spese mediche da me sostenute e che dovrò purtroppo ancora sostenere. Chiedo se x cortesia potete indirizzarmi ad un ente competente in materie, grazie.
@salva: Ciao, di sicuro, per non innervosire nessuno sui termini giuridici, posso dirti che la Depuy ti rimborsa le spese mediche sostenute nel caso: analisi e nuova operazione, ecc ma non credo che preveda anche il ricovero e le conseguenze annesse. In tal caso, suppongo che dovrai fare una causa legale. Se ci sono gli estremi te lo dirà il tuo avvocato. Probabilmente puoi provare a rivolgerti ad una associazione di consumatori, che credo si stiano già occupando di tutto ciò. Penso che dovrai anche sottoporti a visite medico-legali, ma non sono un avvocato, quindi non ne ho certezza. Prova a rivolgerti al dott. Bizzarri, l’ortopedico che ha denunciato il caso. C’è il numero tra i commenti (numero 3) e mi ha detto che potevo lasciarlo proprio per chi avesse necessità di info.
@Cinzia Iannaccio: Grazie,ieri ho provato sul sito della federconsumatori,mi hanno risposto che sono già attivi x questo caso e mi hanno richiesto tutta la documentazione inerente, ci aggiorniamo sull’evolversi del caso,ciao e grazie.
@salva: Sono contenta. Appena hai qualche info in più ti prego di aggiornarci, in modo da aiutare qualcuno che si trova nella tua stessa situazione. Nel frattempo ti auguro una guarigione TOTALE quanto più rapida ed indolore possibile. ;=)
Ciao Francesca! avrei bisogno di contattarti per chiederti aiuto per un servizio televisivo sulle protesi all’nca. per favore, scrivimi sulla mail un tuo contatto appena puoi che ti chiamo subito dalla redazione! Grazie mille!!!
In questi giorni ho letto e riletto tutte le pagine relative a questo problema di protesi difettose. Ecco per la mia storia… Io ho 2 protesi dell’anca, dovute a una coxartrosi bilaterale che si è fatta viva quando avevo 23 anni. La prima fu fatta nel 2008 (sinistra) e la seconda a giugno del 2009 (destra). Premetto che quando mi misero la seconda protesi, si sbagliarono e mi dovettero fare una bella anestesia totale per riaprire la ferita, levare la protesi , riposizionarla e chiudere; ero entrata in salla alle 7.30 e ne sono uscita alle 12.30. In seguito, alla fine del 2009, sono ritornata dal mio chirurgo per chiedergli come mai mi sentivo una gonfiore all’inguine… come se avessi qualcosa di grosso in tasca? Lui mi disse che non era altro che qualche aderenza. Era il mio chirurgo e quindi li detti tutta la mia fiducia. L’anno seguente, giugno del 2010, mi recai al pronto soccorso perché mi sentivo dei dolori a un rene e approfittando di trovarmi al PS, chiesi che mi venisse fatta un ecografia su quel gonfiore nel linguine che mi dava cosi tanto fastidio e un certo dolore. Entrai al PS alle 15.30 e ne uscii quasi alle 2.00 di notte. Mi hanno fatto un sacco di esami, tutti pensarono a un tumore… ! Ritornai la mattina seguente e mi fecero un ecografia con ago aspirato. Quando ebbi i risultati negativi ero molto rassicurata ma la mia storia non si concludeva… a questo punto lasciai perdere cercando di supportare il piu’ possibile questo dolore. Abbiamo concluso che questo “ematoma” era dovuto al intervento della protesi e forse un giorno si sarebbe riassorbito. Qualche mese fa’ mi sono accorta che questo gonfiore mi si era indurito, come se ci fosse un piccolo nocciolino. Allora abbiamo intrapreso di ritornare a fare dei controlli. Mio marito, che lavora per la Asl di Lucca, mi ha poi preso un appuntamento da un Professore del ospedale di Pisa, dove ci siamo recati qualche settimana fa’. La prima cosa che mi ha chiesto il Prof. è stata : quale tipo di protesi mi avevano messo. Quando vide tutte le referenze della protesi (stelo, testa femorale, ecc.) mi disse subito che la protesi che avevo (metalo-metalo) rilascia nel sangue delle particelle di Cromo Cobalto che sono nocive per la salute. Mi ha detto di fare gli appositi esami per conoscere il tasso di questi metalli nel sangue e che poi ci saremo rivisti per decidere se sostituire la protesi. Inutile dire che i valori degli esami sono altissimi (circa 30 volte superiori al range) e quindi oggi, moralmente mi sento distrutta. Anche perché ho l’impressione che lo stesso gonfiore mi sta venendo anche all’anca sinistra. Come dicevo all’inizio del mio racconto, ho letto parecchie cose su Internet in questi giorni e mi sono resa conto della gravita di questa cosa. Mi sono informata da persone che hanno a che fare con la sanità e proprio oggi, da una fonte sicura, è uscita fuori una cosa che mi fa rabbrividire; sembra che usa che alcuni fabbricanti di protesi propongono a dei medici chirurghi un baratto ! “Dai prendimi 30 protesi e in cambio ti regalo una bella vacanza, tutto gratis, alle Maldive per te e la tua famiglia” !!!! Quanto potrà essere vera questa cosa ? Comunque non mi sembra una stupidaggine. Però avrei una domanda… Ormai sappiamo molte cose sulle protesi della DePuy, io vorrei sapere se tutte le protesi metallo-metallo hanno questo problema perché le mie protesi non sono di questo marchio però il risultato è lo stesso. Ho 46 anni e la mattina non riesco ad infilare un jeans o mettere un paia di scarpe se non sono seduta. Quando esco di macchina o che ci entro è un calvario, sono 3 anni che tutte le notti mi svegliano dei crampi alle gambe cosi dolorosi che devo stare in piedi e camminare per la casa per circa mezz’ora, in un anno la mia vista si è abbassata tantissimo… e se faccio le faccende di casa (con lentezza) dopo 3 ore sono sfinita, mi tocca dormire. A me, sembra che la muscolatura delle mie gambe se ne sta andando… e come se non riuscissi piu’ a dare loro un commando. Mercoledì prossimo (19.12.2012) ho appuntamento con il Prof. di Pisa per discutere del intervento in base ai risultati del Cr-Co. Speriamo in bene. Grazie a chi ha la pazienza di leggere il mio racconto. Marlyse
Non so risponderti circa le altre marche di protesi. Sul sito del ministero della salute comunque c’è una pagina dedicata a turtti i dispositivi medici su cui vi è un allarme. E si aggiorna quotidianamente. Lo stesso sul sito della FDA statunitense. Di sicuro, anche altre protesi possono essere risultate difettose. Magari con la stessa problematica, ma non ne ho certezza. Di certo lo saprà il prof di Pisa: queste segnalazioni vengono inviate ai medici e alle asl che io sappia. A noi è arrivata questa notizia, dai media, grazie a Striscia la Notizia e al dott. Bizzarri, ma chissà. I medici che mettono protesi in cambio di vacanze alle maldive? Mah. Sullo specifico,non saprei, ma non è la prima volta che arrestano qualcuno al riguardo. Di recente anche è accaduto. Purtroppo il mondo non è fatto di persone oneste e basta, anzi….Vedrai che ora che hai evidenziato il probema, tutto andrà bene.;=)
@giusy: @Cinzia Iannaccio: Buongiorno a tutti e grazie per la tua testimonianza Giusy ! Ho preso contatto con il Prof. Bizzari che mi ha confermato che una delle mie protesi è della Dupuy. Infatti la LIMA (marchio della mia protesi) è una sotto marca della ditta Americana. Non è stata una bellissima notizia… sono giu’ di morale. Il Prof. Bizzari è una grandissima persona… e per ora non posso che ringraziarlo molto ! Ora che siamo in contatto ha detto che devo mandargli i miei dati e poi mandera’ tutto al Ministero della salute… Per il resto andremo avanti, perché questa cosa non la lasciero passare à nessuno.
Giusy fai tutto il possibile per farti cambiare quella protesi e fai al piu’ presto questi esami del sangue, credimi !!! Anch’io ho un bimbino di 6 anni e uno di 15, e per loro e per mio marito andro’ avanti!
Bisogna cercare di creare un bel gruppo di persone con lo stesso problema perché l’unione fa’ la FORZA !
@giusy: Giusy, grazie di che ? Figurati ! Spero che rimarremo in contatto! Anche per me l’intervento è previsto a gennaio, subito dopo le feste; comunque mercoledi mi farà sapere le cose il Prof. di Pisa. Ma dimi un po’ te di dove sei ? Io sto a Lucca (Toscana), senti ti lascio la mia mail magari ci scriviamo per tirarci un po’ su il morale e tenerci informate su cio’ che ci capita. (se non sono tropo invadente) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Un abbracio !
Cara, a te come a tutti gli altri, vi stanno prendendo per il culo………. Il problema non è solo della de puy, il problema è che i materiali stessi utilizzati come il cromo cobalto o il titanio o le teste femorali in ceramiche, sono materiali tossici e radioattivi, in tutti i modi rilasciano elementi metallici e causano tutta una serie di patologie, finanche tumori. Alla sanità come anche ai medci, la salute pubblica non interessa…….. Sono un C.T.U. del Tribunale, sono riconosciuto dal Ministero di Grazia e Giustizia. Visitate il sito http://www.ttsvgel.it
@Rosario Muto: salve rosario..questo significa che chi ha delle protesi e’ condannato a fare una vita di dolori ed interventi?io ho fatto una sostituzione un mese fa, ho 2 protesi depuy asr, una adesso mi han causato dolori tremendi fino a costringermi a letto, da un mese che ho levato la prima i dolori son passati, all’apertura han trovato femore fratturato, liquido sinoviale e diffusa metallosi..tra 2 mesi torno a far l’altra perche da sostituire …significa che dovro’ stare sempre male?sono giovane con una figlia, perso lavoro , perso la mia vita, sto iniziando per avviare una causa che spero qualcuno riesca a risarcire tutto nel modo adeguato…saluti
Non capisco il perché, esiste una soluzione per rendere bioinerti i dispositivi protesici e si continua a fare sempre i soliti discorsi. Ma tutti quelli che hanno bisogno di protesi che fanno, o si beccano sofferenze, o tumori o la morte? Ma cosa volete fare? Guardate che dei problemi esposti, la sanità lo sa e fa finta di niente, è corrotta al massimo.
buongiorno cinzia..si certo e’ quello che faro’ la prima e’ andata, tra un 2 mesi tocca all’altra, anche se nella sinistra non ho dolori ma il livello degli esami e’ altissimo…questo un poco mi preoccupa ma ormai che si e’ in acqua non si puo’ fare altro che nuotare…ammetto di essere molto giu’,non riesco a stare in mezzo alla gente, sono infastidita ma e’ tutto nella norma…insomma aver bisogno degli altri per vestirti ecc ti porta ad essere un po’ depresso, ma man mano che si inizia a star bene si recupera..poi c’e’ da dire che quando tornero’ a star bene mi ritrovero’ senza lavoro, mi hanno detto di aiuti che da il comune, faro’ anche quelli…se fossi sola non mi interesserebbe ma come sai ho una bambina, ed e’ proprio lei che mi assiste in questo periodo, cerco di non farle pesare niente, cercando di dirle che alla mamma mettono le gambe nuove e di ferro cosi potro’ tornare ad andare in bici e correre piu’ veloce e fare le gare con lei…allora cosi e’ contenta…quando ero in ospedale lei e i suoi compagni mi hanno scritto una letterina di auguri..mi ritengo fortunatissima, ho una bambina spendida in salute e con quello che c’ e’ in giro ringrazio dio per non avere malattie inrecuperabili..scusa se ho scritto tanto …oggi ne avevo bisogno..grazie
Cari Sig. intanto vi invito ad attivare una seri di denunce, una a chi ha eseguito l’intervento e l’inserimento della protesi perché coscienti della situazione, effetti collaterali, la seconda denuncia deve essere fatta alla sanità che permette questo tipo di materiale etc. Vi invito a rimuovere queste protesi in cromo cobalto o titanio perché vi renderà la vita sempre più difficile. Successivamente vi invito a fare una detossificazione da metalli pesanti rilasciati nell’organismo. Ancora successivamente, richiedere la protesizzazione con una lega nobile palladio argento resa bioinerte attraverso il protocollo TTSVGEL. Questo vi migliorerà la vita al 100%. http://www.ttsvgel.it Cordialmente Rosario Muto
@Rosario Muto: la mia era una Biomet..stessa storia: sto procedendo con denunce e richiesta risarcimento danni; come si fa la disintossicazione da metalli pesanti? Mi hanno detto che tutto si risolveva con la rimozione ..; hai idea di come si quantifica il danno da intossicazione? vengono definiti dei punti di invalidità anche per questo? ; grazie
Ciao Maria Teresa, no, non basta rimuovere la protesi per disintossicarsi, assolutamente no! Per prima cosa devi effettuare un test detto mineralogramma, è un test d’analisi biologiche attraverso i capelli, lo si fa in una farmacia omeopatica, viene fatto in america. Da questo successivamente con i risultati molto significativi si passa alle analisi del sangue e mirate dei metalli pesanti nelle urine. Tutti bisognerebbe denunciare la situazione presso una caserma dei carabinieri, in modo tale che la denuncia di ufficio passi in procura della Repubblica passi al magistrato per le dovute indagini, questa è la normale e funzionale prassi, ed è di diritto di ogni cittadino ed è gratuita. Poi se si vuole successivamente, avendo dei risultati, si da l’incarico ad un avvocato. Diversamente è una perdita di tempo e denaro. C.T.U. Rosario Muto
@Rosario Muto: grazie per la risposta; gli esami del sangue particolareggiati li ho già fatti a tossicologia di Padova compreso il nichel urinario ; i valori si sono molto abbassati ma non normalizzati , per questo ti chiedevo come si cura la permanenza dei metalli anche se indose minore ; l’esame del capello lo farò e poi? Si sto procedendo anche con la consegna dei dati alla Procura ; non ho trovato la casistica di quantificazione del danno biologico da intossicazione (almeno un anno da rilascio di metalli); quanto alla mia pratica personale è già a buon punto e l’assicurazione della Casa di cura ora farà una controperizia; in sintesi ; come si possono smaltire questi residui metallici rimasti e come si può quantificare il danno? Grazie
Cara Maria Teresa, sono un C.T.U. Consulente Esperto, gli esami vanno fatti in ordine di conseguenza, il primo è il mineralogramma, poi a secondo dei risultati, gli esami delle urine, e poi quelli del sangue…………….bisogna fare delle valutazioni ben precise. Per quanto concerne la detossificazione, ci sono due metodi, uno chimico e l’altro naturale che dura molto a lungo e prevede una alimentazione particolare personale. Per la valutazione dei danni, i calcoli vanno considerati da un legale esperto in materia e sono abbastanza personali.
@Maria Teresa: ciao maria teresa, per quanto ne so io dovresti avere un medico legale per quantificare i danni subiti, e un avvocato ovviamente…anche la depuy ha un loro medico legale, quindi meglio esser preparati.. questo ti dico per la mia poca conoscenza..prova a parlare con il tuo avvocato e il medico legale appunto…buon serata
@ Giusy Ciao cara! Sono arrivata a casa da un paio d’ore. Sono stata Pisa x il primo intervento alla gamba destra. Il professore che mi ha operata è stato davvero in gamba. L’intervento è durato due ore poco più mi sembra che vada tutto bene. Mi ha operato giovedì io oggi martedì 12/2/2013 sono già a casa. Anch’io ho iniziato una causa con un avvocato di roma, che il professor bizzarri mi ha gentilmente raccomandato. Tra una ventina di giorni dovrò ripetere le analisi del sangue per il cromo cobalto. La sacca di sangue che avevo al linguine è stata asportata ma comunque mi sono rimasti un po di residui perchè troppo vicina all’arteria femorale. Giusy ti posso assicurare che spesso ti ho pensato purtroppo all ospedale non avendo il computer non mi era tanto xfacile comunicare facile connettermi con solo il telefono. Ti avevo la mia e-mail se mi lasci la tua cosi ci possiamo scambiare due parole. O magari su facebook. Spero di cuore che tu ti rimeta il prima possibile cara. Un abbracio caloroso e fami sapere come stai. Ciao
@ Giusy Ciao cara! Sono arrivata a casa da un paio d’ore. Sono stata Pisa x il primo intervento alla gamba destra. Il professore che mi ha operata è stato davvero in gamba. L’intervento è durato due ore poco più mi sembra che vada tutto bene. Mi ha operato giovedì io oggi martedì 12/2/2013 sono già a casa. Anch’io ho iniziato una causa con un avvocato di roma, che il professor bizzarri mi ha gentilmente raccomandato. Tra una ventina di giorni dovrò ripetere le analisi del sangue per il cromo cobalto. La sacca di sangue che avevo al linguine è stabta asportata ma comunque mi sono rimasti un po di residui perchè troppo vicina all’arteria femorale. Giusy ti posso assicurare che spesso ti ho pensato purtroppo all ospedale non avendo il computer non mi era tanto xfacile comunicare facile connettermi con solo il telefono. Ti avevo la mia e-mail se mi lasci la tua cosi ci possiamo scambiare due parole. O magari su facebook. Spero di cuore che tu ti rimeta il prima possibile cara. Un abbracio caloroso e fami sapere come stai. Ciao
@ Giusy Ciao cara! Sono arrivata a casa da un paio d’ore. Sono stata Pisa x il primo intervento alla gamba destra. Il professore che mi ha operata è stato davvero in gamba. L’intervento è durato due ore poco più mi sembra che vada tutto bene. Mi ha operato giovedì io oggi martedì 12 sono già a casa. Anch’io ho iniziato una causa con un avvocato di roma, che il professobizzarri mi ha gentilmente raccomandato. Tra una ventina di giorni dovrò ripetere le analisi del sangue per il cromo cobalto. La sacca di sangue che avevo al linguine è stabta asportata ma comunque mi sono rimasti un po di residui perchè troppo vicina all’arteria femorale. Giusy ti posso assicurare che spesso ti ho pensato purtroppo all ospedale non avendo il computer non mi era tanto xfacile comunicare facile connettermi con solo il telefono. Ti avevo la mia e-mail se mi lasci la tua cosi ci possiamo scambiare due parole. O magari su facebook. Spero di cuore che tu ti rimeta il prima possibile cara. Un abbracio caloroso e fami sapere come stai. Ciao
Ciao Rosario, scusami il ritardo, ma solo ora mi si presenta il problema; mio padre, il 26/6/98 ha acquistato dei componenti (protesi dell’anca) della Biomet, per poi farseli immettere dal chirurgo nell’anca (appunto); sai come posso fare per sapere se proprio questi componenti rientrano tra quelli “incriminati” ? Spero, che anche se in ritardo ti giunga la mia “conversazione” (post); attendo tue notizie,
Ciao Maurizio, sono Cinzia autrice del post, dell’intervista e di altre sullo stesso argomento che trovi nei link. Sono inoltre BM di medicinalive. Per avere cetrtezze devi andare sul sito del ministero della salute dove c’è una sezione relativa ai dispositivi medici ritirati o comunque segnalati. Altresì puoi contattare per qualunque dubbio il prof. Bizzarri che è il medico ortopedico che sollevò il caso della DePuy attraverso Striscia la notizia, che continua a seguire con impegno sociale oltre che professionale tutti i casi simili. Come avrai letto negli altri commenti è una persona gentile. Per questi motivi è anche tra i consulenti del ns blog. Per contattarlo puoi usare questo link (o i suoi recati diretti che vi troverai sopra) http://www.medicinalive.com/medicina-news/chiedi-esperto-consulti-online-medicinalive/
L’occasione è quella di ricordare a tutti gli utenti che i commenti in questo sito sono liberi. Ringraziando chi offre consigli- confidiamo disinteressati- ci è fatto però obbligo di sottolineare che tranne me, o altri autori di cui trovate nome e cognome anche sul post stesso, non vi sono altre persone che scrivono a nome di medicinalive o sotto sua garanzia. Non ci possiamo ritenere cioè responsabili di contenuti qui espressi. ;=)
Ciao Maurizio, come ti dicevo prima, il problema non è l’oggetto in se stesso il colpevole ma è il materiale con cui è stato adoperato, costruito. Qu’ la situazione è la collusione tra la sanità e le aziende. Tu devi solo cercare di portare avanti e di intervenire con un serio avvocato. Purtroppo le indagini vogliono l’oggetto incriminato perché deve essere analizzato. Ti lascio i miei recapiti. 0574 635856 cell. 338 9302983.
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I metalli che ci fanno ammalare I metalli ci fanno ammalare Gli ossidi metallici ci fanno ammalare Tutti gli ossidi di ogni tipo ci fanno ammalare.
Acqua, cibo, aria, farmaci: i metalli potenzialmente tossici sono ovunque a causa della persistente contaminazione dell’ambiente dovuta all’inquinamento. È ormai un’emergenza, che possiamo cercare di fronteggiare almeno migliorando l’alimentazione.
I metalli che ci fanno ammalare, cosa raccontano questi imbeccilli:
I metalli non sono tutti uguali. (falso, tutti sono potenzialmente tossici pericolosi). Ce ne sono alcuni che, in quantità estremamente piccole, sono necessari (falso) al nostro organismo, (i metalli buoni sono solo quelli naturali contenuti nei prodotti naturali e non certamente quelli di sintesi industriali.) ma che in quantità maggiori possono diventare pericolosi. Altri, invece, rappresentano sempre e solo un rischio per la salute e l’ambiente.
Come esempio della prima tipologia prendiamo gli enzimi che sintetizzano Dna e Rna, che contengono ioni di zinco, o il cobalto, che è parte integrante della vitamina B. Se nel nostro organismo il loro livello è ottimale, godiamo di un equilibrio che garantisce la salute; ma se le quantità aumentano, queste stesse sostanze possono diventare pericolose e addirittura letali(1).
Esistono però anche metalli che non sono essenziali per il corpo umano e che mettono in pericolo la nostra salute, come cromo, piombo o mercurio. «Queste sostanze sono particolarmente pericolose quando entrano nel nostro corpo sotto forma di nanoparticelle, di dimensioni inferiori o pari al micron, poiché in questo caso riescono a passare la barriera polmonare, in pochi minuti raggiungono il fegato e, di qui, tutti gli organi, provocando spesso patologie anche gravi» spiega la dottoressa Morena Gatti, consulente del Ministero della difesa italiano e del Federal Bureau of Investigation americano, e che da anni studia gli effetti del nanoparticolato sugli esseri viventi.
Ma andiamo a vedere, nello specifico, l’effetto sull’organismo di alcuni dei metalli più diffusi e dove si trovano.
ALLUMINIO. Usato per produrre lattine e pentole, aeroplani, rivestimenti e coperture, i suoi composti si trovano in alcuni farmaci (vaccini, antiacidi e astringenti), nei cosmetici, negli antitraspiranti e possono essere presenti in alimenti quali farine, prodotti da forno, coloranti(2) o usati nel trattamento dell’acqua. Spesso l’alluminio lo respiriamo sotto forma di pulviscolo. Se si viene in contatto per inalazione, soprattutto nei lavoratori esposti, può aumentare il rischio di linfosarcoma e di cancro(3) ai polmoni e alla vescica. Alcuni studi sostengono che assunto per via orale possa contribuire all’insorgere dell’Alzheimer e, in chi ha problemi ai reni, con conseguente ridotta capacità di eliminazione attraverso le urine, può dare malattie alle ossa e al cervello.
PIOMBO. Viene usato nelle batterie delle auto, come pigmento nelle ceramiche e nelle vernici, e nella benzina(4). Si diffonde sotto forma di pulviscolo in conseguenza delle lavorazioni industriali e dell’incenerimento. È dunque presente nell’aria e quando ricade al suolo si combina con le particelle presenti nel terreno. Colpisce soprattutto il sistema nervoso, sia negli adulti che nei bambini; può causare anche anemia, danni ai reni e morte. In modelli animali si è rivelato cancerogeno, sull’uomo le evidenze sono ancora limitate(5).
MERCURIO. L’esposizione può avvenire attraverso l’inalazione di aria inquinata (le particelle vengono emesse dai camini delle industrie e degli inceneritori) o l’ingestione di acqua e cibo contaminati, oltre che in seguito a trattamenti medici (i composti mercuriali sono presenti in farmaci quali i vaccini) e a otturazioni dentarie. Se i livelli di mercurio nell’organismo sono elevati, possono insorgere danni al cervello, ai reni e, nelle donne gravide, al feto(6). CROMO. Le tre forme principali sono il cromo 0, il cromo trivalente (considerato necessario, in piccolissime quantità, per l’organismo) e il cromo esavalente, pericolosissimo. Il cromo è largamente usato nei processi industriali, si può trovare nel legno e nel pellame trattati e nelle pentole d’acciaio cromato. Lo si può inalare se è presente nell’aria a causa di emissioni da impianti industriali, o attraverso il fumo di sigaretta. Il cromo tetravalente è tossico: nei lavoratori esposti sono stati osservati problemi respiratori e reazioni eczematose. Il rischio maggiore si ha con il cromo esavalente; causa danni al sistema riproduttivo e, se ingerito, provoca ulcere7. È cancerogeno(8) per l’uomo.
NICKEL. Viene rilasciato nell’ambiente dalle fornaci dove fondono metalli, dalle industrie che scaricano acque di lavorazione e dagli inceneritori. Occorrono parecchi giorni prima che sia eliminato dall’aria; se le particelle sono molto fini, può volerci anche un mese. Poi si deposita sul terreno o si lega alla pioggia o alla neve. In condizioni di suolo acido, può penetrare fino alle falde acquifere(9). La maggiore esposizione al nickel avviene con il cibo: ne ingeriamo ogni giorno circa 170 microgrammi, soprattutto attraverso cioccolata, soia e frutta secca. L’effetto più comune sull’organismo è l’induzione di allergie e dermatiti, ma nei lavoratori esposti sono stati osservati casi di bronchite cronica, cancro delle cavità nasali e dei polmoni. Lo Iarc ne ha definiti i composti cancerogeni(10).
TUNGSTENO. È usato nei filamenti di bulbi di lampade incandescenti e per contatti elettrici. Viene rilasciato nell’aria dagli impianti industriali. È comunque difficile che l’esposizione avvenga ad alte dosi, a meno che non si tratti di lavoratori con un’esposizione occupazionale(11). «Nelle analisi di campioni di pazienti con patologie invasive ho osservato la presenza di nanoparticelle di tungsteno, sulle quali gli studi dovrebbero essere senz’altro approfonditi» ha spiegato la dottoressa Gatti.
MANGANESE. È essenziale nella produzione di ferro e acciaio e quindi le emissioni nell’ambiente più massicce avvengono ad opera delle industrie siderurgiche. È un oligoelemento necessario per la sopravvivenza degli esseri umani, ma anche tossico se presente nell’organismo in concentrazioni troppo alte. L’assorbimento avviene principalmente attraverso gli alimenti, i livelli possono risultare tossici se c’è esposizione a fonti di emissioni inquinanti. Gli effetti si concentrano soprattutto sulle vie respiratorie e il sistema nervoso; può anche causare il morbo di Parkinson, embolie polmonari e bronchiti. Quando gli uomini sono esposti a manganese per un periodo di tempo prolungato possono diventare impotenti(12).
BARIO. A causa del vasto uso nell’industria di questo elemento, le attività umane contribuiscono notevolmente al suo rilascio nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Molte discariche di rifiuti pericolosi contengono bario e le persone che vivono nelle loro vicinanze possono essere esposte a livelli nocivi. I composti di bario che si dissolvono in acqua possono causare paralisi e in alcuni casi persino la morte. In piccole quantità, il bario solubile in acqua può indurre difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, variazione del ritmo cardiaco, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, alterazioni nei riflessi nervosi, danni al fegato, cuore e reni.
RAME. Per lo più il rame è usato per materiale elettrico, impianti idraulici e leghe. La produzione mondiale è in continua crescita e ciò significa che sempre più rame finisce nell’ambiente. Il rame viene immesso in atmosfera anche durante la combustione dei combustibili fossili e vi resta per un periodo di tempo elevato prima di depositarsi sul terreno. È spesso presente vicino alle miniere, agli stabilimenti industriali e alle discariche. I composti solubili di rame costituiscono una minaccia per la salute umana e vengono rilasciati nell’ambiente a seguito del loro uso in agricoltura. Anche il rame, come il manganese e lo zinco, è un oligoelemento indispensabile per la salute umana, ma in concentrazioni elevate causa gravi problemi di salute. L’esposizione a lungo termine può causare irritazione a naso, bocca e occhi, emicranie, dolori di stomaco, stordimento, vomito e diarrea. Dosi elevate possono danneggiare fegato e reni e in alcuni casi portare perfino la morte.
CERIO. L’ossido di cerio è tossico; viene rilasciato in atmosfera dai cosiddetti Fap, i filtri antiparticolati che si montano sulle auto. È dunque veramente difficile oggi evitare completamente l’esposizione ai metalli. Si possono però adottare alcune misure utili a contenere il danno, a cominciare dall’alimentazione. Cibi biologici, naturali, freschi, cucinati in contenitori non trattati e a volte anche un sano e ragionevole periodo di digiuno, possono fare molto per preservare la nostra salute. Alcuni quante cagate ideologiche raccontano................................. Lasciate stare questi imbecilli.
Dalle acque rosa ai metalli pesanti del sabato, ai batteri del Fenestrelle; dalle cloache dell’Ufita al mercurio dell’ofanto: i fiumi irpini sono malati. Il divieto di pesca e di utilizzo delle acque è pressochè generalizzato. Le denunce si moltiplicano, ma gli autori del disastro restano impuniti. Depuratori spesso ko, manca un progetto concreto di risanamento.
AGOSTO 2021 Di Flavio Coppola
Da emblema della ricchezza della terra dell’acqua a sversatoio indiscriminato e indisturbato di veri e propri criminali. I fiumi d’Irpinia riflettono, all’ennesima potenza, il livello assolutamente disastroso di inquinamento di una terra non più sana, in cui l’equilibrio ambientale è pesantemente compromesso e le conseguenze si riverberano negativamente e palesemente sulla salute dei cittadini. Ieri, l’ennesima denuncia degli ambientalisti del comitato per la Valle del Sabato ha riacceso i riflettori sullo sconcertante spettacolo fornito periodicamente dal corso d’acqua: in località Mulino, a Prato Principato Ultra, della schiuma biancastra e maleodorante ha fatto capolino sulle acque. Proprio dove, tempo addietro, si era registrata la terrificante moria di 20.000 pesci. Eppure le condizioni del fiume, che bagna l’omonima Valle e arriva nel Sannio, sono note da tempo anche agli inquirenti. Alcuni dei dati più clamorosi, nel settembre del 2019, furono inviati anche al prefetto di Avellino e al ministro dell’Ambiente. Le analisi del laboratorio “Gamma” rivelarono inquinamento da Mercurio, tensioattivi anionici, e elevate concentrazioni di fosforo. Sempre nel Sabato, l’Arpac ha rivelato ancora Mercurio in concentrazioni superiori 12 volte al consentito, e una serie di metalli quali rame, zinco e nichel. Quindi, i batteri fecali, gli escherichiacoli. Non è un caso che le acque, in alcuni punti e per effetto di scarichi che per qualche emotivo non si riesce ad individuare, diventano talvolta marroni, talvolta rosa, talaltra si coprono di schiuma. Nel Sabato, come in molti altri corsi d’acqua irpini, è non a caso vietato l’utilizzo delle acque e c’è il divieto di pesca. Ma questa condizione scandalosa e pressochè ignorata dai sindaci e dai livelli politici istituzionali superiori accomuna molti altri fiumi d’Irpinia. Ed è tutto già emerso con chiarezza da tempo.
Stesso divieto e stesso vergognoso degrado nell’affluente che attraversa i 4 grandi comuni di Atripalda, Avellino, Mercogliano e Monteforte: il “Fenestrelle”. Dalle ultime analisi dell’Arpac, comunicate dalla Provincia all’inizio di quest’anno ai Comuni, il fiume del parco e dei mulini si presenta alterato a causa di forti valori di Azoto Ammoniacale ed Escherichiacoli. Una cloaca a cielo aperto, dunque. E nella comunicazione, la Provincia sospendeva pure «eventuali diritti già assentiti alla derivazione dal Rio Fenestrelle per uso irriguo e zootecnico, nonché per uso domestico, fino al rientro dei valori nei limiti di legge». Nella nota, si faceva riferimento anche all’origine dell’inquinamento, «con buona probabilità, dovuto alla presenta di scarichi in alveo non autorizzati». Eppure, il divieto persiste, ma i colpevoli non si trovano.
Il lungo elenco degli scempi nelle acque dei fiumi irpini prosegue verso la Valle dell’Irno, nell’ormai famoso torrente “Solofrana”. L’affluente del Sarno, reputato il fiume più inquinato d’Europa, in base ai monitoraggi eseguiti sui 16 punti indagati nel 2017, e riportati nell’indagine di Legambiente “Buone e cattive acque”, per 10 non raggiungeva una qualità sufficiente, con uno stato "scarso" per 4 punti e uno stato "cattivo" per altri 6. Esalazioni nauseabonde, acque scure e schiuma, con un’origine probabilmente riconducibile agli scarichi abusivi nel fiume Sarno, ma comunque in molti punti in pessimo stato.
Persino l’Ofanto, che nasce tra i monti tra Torella e Sant’ Angelo dei Lombardi, segnando da est a ovest il confine orientale dell’Irpinia, è salito recentemente agli onori – si fa per dire – delle cronache. L’Arpac, nel 2019, ha confermato una preoccupante presenza di Mercurio, dopo un controllo effettuato tra l’area industriale di Morra De Sanctis e l’invaso di Conza della Campania. Anche qui, era scattata l’allerta con i Comuni vicini e la girandola dei divieti. Pure qui, Procura immediatamente informata.
L’Ufita, invece, si è segnalato nel 2020 per una moria di pesci e per la presenza, nel punto in cui i fiume incontra il torrente Fiumarella, di acque putride e schiumose e con affioramento di alghe. Sempre nel 2020 venne stabilita la presenza di reflui industriali e di tetracloroetilene.
Era diventato addirittura un caso nazionale, nel 2012, il fiume Calore. Trentanove sindaci del beneventano erano stati rinviati a giudizio per disastro ambientale perché la metà degli scarichi erano finiti nei corsi d’acqua senza essere depurati. L’inquinamento riscontrato risultò 1000 volte superiore al consentito. Con un rischio di Salmonellosi che fu ritenuto altissimo.
Batteri e scarichi selvaggi anche nel fiume Isclero, tra la Valle Caudina e il Sannio. A denunciarli, più volte inascoltato, il consigliere comunale Giuseppe Mainolfi: da fiume della vita a cloaca a cielo aperto. Anche qui, con batteri e metalli pesanti. Secondo il consigliere, erano stati evidenti anche le responsabilità delle industrie locali.
Tra depuratori fuori uso, veri e propri fuorilegge e imprenditori senza scrupoli, muoiono i fiumi d’Irpinia. Le denunce e le iniziative di sensibilizzazione, come quelle del Meet Up pentastellato, coordinato da Giovanni Varallo, sono centinaia. Quest’ultimo ha sollecitato più volte le istituzione, finanche sul caso dei fiumi tombati di Avellino, come il Rio San Francesco. Le indagini dei carabinieri restituiscono di tanto in tanto qualche arresto, ma la sensazione, tanto dal punto di vista della repressione quanto da quello delle politiche di risanamento, è che si proceda al ralenti. Ma il disastro corre veloce. que rosa ai metalli pesanti del Sabato, ai batteri del Fenestrelle; dalle cloache dell’Ufita al mercurio dell’Ofanto: i fiumi irpini soDalle acque rosa ai metalli pesanti del sabato, ai batteri del Fenestrelle; dalle cloache dell’Ufita al mercurio dell’ofanto: i fiumi irpini sono malati. Il divieto di pesca e di utilizzo delle acque è pressochè generalizzato. Le denunce si moltiplicano, ma gli autori del disastro restano impuniti. Depuratori spesso ko, manca un progetto concreto di risanamento.
AGOSTO 2021 Di Flavio Coppola
Da emblema della ricchezza della terra dell’acqua a sversatoio indiscriminato e indisturbato di veri e propri criminali. I fiumi d’Irpinia riflettono, all’ennesima potenza, il livello assolutamente disastroso di inquinamento di una terra non più sana, in cui l’equilibrio ambientale è pesantemente compromesso e le conseguenze si riverberano negativamente e palesemente sulla salute dei cittadini. Ieri, l’ennesima denuncia degli ambientalisti del comitato per la Valle del Sabato ha riacceso i riflettori sullo sconcertante spettacolo fornito periodicamente dal corso d’acqua: in località Mulino, a Prato Principato Ultra, della schiuma biancastra e maleodorante ha fatto capolino sulle acque. Proprio dove, tempo addietro, si era registrata la terrificante moria di 20.000 pesci. Eppure le condizioni del fiume, che bagna l’omonima Valle e arriva nel Sannio, sono note da tempo anche agli inquirenti. Alcuni dei dati più clamorosi, nel settembre del 2019, furono inviati anche al prefetto di Avellino e al ministro dell’Ambiente. Le analisi del laboratorio “Gamma” rivelarono inquinamento da Mercurio, tensioattivi anionici, e elevate concentrazioni di fosforo. Sempre nel Sabato, l’Arpac ha rivelato ancora Mercurio in concentrazioni superiori 12 volte al consentito, e una serie di metalli quali rame, zinco e nichel. Quindi, i batteri fecali, gli escherichiacoli. Non è un caso che le acque, in alcuni punti e per effetto di scarichi che per qualche emotivo non si riesce ad individuare, diventano talvolta marroni, talvolta rosa, talaltra si coprono di schiuma. Nel Sabato, come in molti altri corsi d’acqua irpini, è non a caso vietato l’utilizzo delle acque e c’è il divieto di pesca. Ma questa condizione scandalosa e pressochè ignorata dai sindaci e dai livelli politici istituzionali superiori accomuna molti altri fiumi d’Irpinia. Ed è tutto già emerso con chiarezza da tempo.
Stesso divieto e stesso vergognoso degrado nell’affluente che attraversa i 4 grandi comuni di Atripalda, Avellino, Mercogliano e Monteforte: il “Fenestrelle”. Dalle ultime analisi dell’Arpac, comunicate dalla Provincia all’inizio di quest’anno ai Comuni, il fiume del parco e dei mulini si presenta alterato a causa di forti valori di Azoto Ammoniacale ed Escherichiacoli. Una cloaca a cielo aperto, dunque. E nella comunicazione, la Provincia sospendeva pure «eventuali diritti già assentiti alla derivazione dal Rio Fenestrelle per uso irriguo e zootecnico, nonché per uso domestico, fino al rientro dei valori nei limiti di legge». Nella nota, si faceva riferimento anche all’origine dell’inquinamento, «con buona probabilità, dovuto alla presenta di scarichi in alveo non autorizzati». Eppure, il divieto persiste, ma i colpevoli non si trovano.
Il lungo elenco degli scempi nelle acque dei fiumi irpini prosegue verso la Valle dell’Irno, nell’ormai famoso torrente “Solofrana”. L’affluente del Sarno, reputato il fiume più inquinato d’Europa, in base ai monitoraggi eseguiti sui 16 punti indagati nel 2017, e riportati nell’indagine di Legambiente “Buone e cattive acque”, per 10 non raggiungeva una qualità sufficiente, con uno stato "scarso" per 4 punti e uno stato "cattivo" per altri 6. Esalazioni nauseabonde, acque scure e schiuma, con un’origine probabilmente riconducibile agli scarichi abusivi nel fiume Sarno, ma comunque in molti punti in pessimo stato.
Persino l’Ofanto, che nasce tra i monti tra Torella e Sant’ Angelo dei Lombardi, segnando da est a ovest il confine orientale dell’Irpinia, è salito recentemente agli onori – si fa per dire – delle cronache. L’Arpac, nel 2019, ha confermato una preoccupante presenza di Mercurio, dopo un controllo effettuato tra l’area industriale di Morra De Sanctis e l’invaso di Conza della Campania. Anche qui, era scattata l’allerta con i Comuni vicini e la girandola dei divieti. Pure qui, Procura immediatamente informata.
L’Ufita, invece, si è segnalato nel 2020 per una moria di pesci e per la presenza, nel punto in cui i fiume incontra il torrente Fiumarella, di acque putride e schiumose e con affioramento di alghe. Sempre nel 2020 venne stabilita la presenza di reflui industriali e di tetracloroetilene.
Era diventato addirittura un caso nazionale, nel 2012, il fiume Calore. Trentanove sindaci del beneventano erano stati rinviati a giudizio per disastro ambientale perché la metà degli scarichi erano finiti nei corsi d’acqua senza essere depurati. L’inquinamento riscontrato risultò 1000 volte superiore al consentito. Con un rischio di Salmonellosi che fu ritenuto altissimo.
Batteri e scarichi selvaggi anche nel fiume Isclero, tra la Valle Caudina e il Sannio. A denunciarli, più volte inascoltato, il consigliere comunale Giuseppe Mainolfi: da fiume della vita a cloaca a cielo aperto. Anche qui, con batteri e metalli pesanti. Secondo il consigliere, erano stati evidenti anche le responsabilità delle industrie locali.
Tra depuratori fuori uso, veri e propri fuorilegge e imprenditori senza scrupoli, muoiono i fiumi d’Irpinia. Le denunce e le iniziative di sensibilizzazione, come quelle del Meet Up pentastellato, coordinato da Giovanni Varallo, sono centinaia. Quest’ultimo ha sollecitato più volte le istituzione, finanche sul caso dei fiumi tombati di Avellino, come il Rio San Francesco. Le indagini dei carabinieri restituiscono di tanto in tanto qualche arresto, ma la sensazione, tanto dal punto di vista della repressione quanto da quello delle politiche di risanamento, è che si proceda al ralenti. Ma il disastro corre veloce. que rosa ai metalli pesanti del Sabato, ai batteri del Fenestrelle; dalle cloache dell’Ufita al mercurio dell’Ofanto: i fiumi irpini sono malati. Il divieto di pesca e di utilizzo delle acque è pressochè generalizzato. Le denunce si moltiplicano, ma gli autori del disastro restano impuniti. Depuratono malati. Il divieto di pesca e di utilizzo delle acque è pressochè generalizzato. Le denunce si moltiplicano, ma gli autori del disastro restano impuniti. Depurato
Si chiama Bio-Inerzia ed è una cooperativa molto particolare, forse unica nel suo genere. Si occupa di produzione, ricerca e sperimentazione di impianti dentali, dei dispositivi protesici e tutti quegli oggetti costruiti in lega nobile resi bioinerti con il protocollo Ttsvgel. La cooperativa è nata nei giorni scorsi a Prato e si pone come obiettivo quello di eseguire corsi pratici-teorici e convegni informativi, formativi pubblici e professionali nell’ambito della filosofia olistica.
Il punto centrale della sua attività è l’uso di particolari leghe metalliche, dette appunto “leghe nobili”, in grado di essere sottoposte ad un particolare trattamento che ne rende inerte le superfici, garantendo, con infinita stabilità nel tempo, l’assoluta impossibilità di interazioni tra i materiali metallici ed i tessuti biologici che con i quali questi entrano in contatto.
Questo è quanto prevede il protocollo Ttsvgel, un brevetto del quale è titolare Rosario Muto, presidente della cooperativa ed esperto in materiali dentali e protesi in genere. Muto è anche consulente tecnico del Tribunale di Prato ed autore del libro “Malati di Metalli”, edito lo scorso anno. Un testo impegnativo, suddiviso in due tomi, attraverso il quale viene spiegato come e perché i metalli interferiscono con la nostra salute, finendo per essere causa di molte nostre patologie che mettono a rischio la nostra salute ed il nostro benessere. Queste interazioni tra metalli e tessuti, si scoprono essere talvolta causa di disturbi postumi come rigetti, semplici allergie, disturbi posturali, cefalee e molto altro, facendo sì che i pazienti debbano sottoporsi ad interventi di rimozione e sostituzione.
A far parte di “Bio-Inerzia” c’è anche Michele Ingrassia, odontotecnico trapanese che, col il suo laboratorio, ha da tempo avuto modo di sperimentare con successo questo protocollo. Una esperienza questa che lo ha spinto a prendere un aereo ed a raggiungere Prato per aderire al progetto.
I promotori fanno sapere che la cooperativa è aperta a nuove adesioni. Chi fosse interessato può contattare Rosario Muto (questa è la sua pagina Facebook).
Una falsità estrema, una ideologia pazza di cui i medici dissonanti cognitivi si sono fatti abbindolare e manipolare il cervello da imbecilli del mondo universitario e dalle aziende ancor più pazze. Ecco cosa affermano: I biomateriali permettono una riparazione ossea utilizzando, in modo più o meno efficace, solo l'osteoconduzione o/e l'osteoinduzione. Per osteogenesi intendiamo la formazione di nuovo osso da parte delle cellule vitali, prevalentemente osteoblasti, presenti nell'innesto. E' promossa da ogni innesto osseo vitale.18 feb 2020
Questi non conoscono ne la chimica biologica, ne quella di sintesi, non hanno idea del comportamento biologico umano, tutto gli sembra meccanica, non lo è affatto, i due mondi diversi non possono associarsi, non possono convivere ne ripristinare principi di genetica naturale. Ma quale biomateriale? Basta poco che una situazione biologica alterata per creare uno stato patologico cronico e di fatto nulla è permesso ma, per illudere il povero paziente e farlo sborsare denaro. Non parliamo poi quando si ha come interferente la presenza di amalgama, di impianti in titanio, in zirconia e/o protesi e materiali chimici vari. Questi analfabeti funzionali........ sapete quante persone hanno rovinato la vita?